mercoledì 3 gennaio 2024

«Pronti vs Putin»: il Piano di Pistorius. La Germania si prepara su Tutti i Fronti

di LELE JANDON
Putin pensava che gli ucraini soccombessero, invece hanno difeso Kharkiv e Kherson da Eroi: egli accarezzava l’idea di umiliarli e invece loro hanno dato una strepitosa dimostrazione del proprio valore nella difesa della loro libertà. Il dittatore pianificava di russificarli ed imporre le sue leggi antigay anche agli ucraini e invece loro sono fieri dei loro valorosi soldati liberi, come quelli israeliani, di essere sé stessi. Il tiranno populista pensava di sacrificare pochi sventurati, invece ha mandato al macello almeno 315 mila dei 360 mila soldati che aveva inizialmente mandato a invadere l’Ucraina. Inoltre, con l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso ed il prevedibile e giusto contrattacco israeliano il satrapo russo pensava d’isolare gli ebrei e invece per tutta risposta la Germania si è riconfermata con tanti gesti concreti e significativi la prima vera Amica europea dell’Ucraina e d’Israele.
Infatti Berlino, dopo aver mandato a Kyiv i suoi “Marder” (veicoli corazzati), ha massicciamente aumentato l’export di armi verso lo Stato ebraico e, come già Vi ho raccontato in dettaglio, riceverà da Tel Aviv il sofisticato sistema d’intercettori di difesa missilistica a lungo raggio più avanzato degl’israeliani, lo “Arrow-3”, che Israele usa sin dal 2017 come parte del famoso scudo “Iron Dome” contro i terroristi palestinesi e le minacce del regime degli ayatollah. Sia il Cancelliere sia il vicecancelliere hanno ribadito la formula detta dall’allora Cancelliera Merkel alla Knesset: «la sicurezza d’Israele è ragion di Stato tedesca» il che significa, spiega Carlo Masala, professore all’Università della Bundeswehr (l’Esercito federale), che entrerà in guerra con l’alleato se necessario. Il serial killer russo prevedeva di umiliare l’Europa e d’indebolire la NATO e invece allargherà (e quindi rafforzerà) entrambe: nei prossimi anni vedremo un’Unione europea allargata persino all’Ucraina stessa! Sin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina la Premier socialista della Finlandia Sanna Marin ha richiesto (e presto ottenuto con l’OK del Parlamento) di aderire all’Alleanza Atlantica spiegando ai suoi connazionali il concetto di deterrenza (che non entra in testa ai populisti di sinistra come i grillini che blaterano di “pace”). Inoltre i Paesi europei investiranno di più nella Difesa: primo fra tutti proprio la Germania, che si riconferma la leader morale dell’UE. Ciò grazie al ruolo di leadership dei Verdi tedeschi (i quali non hanno nulla a che fare coi finti verdi in salsa italiana, pacifisti o meglio “pacifinti” come i grillini antisemiti e i complici di Beppe Sala) che detengono con autorevolezza i ministeri di Esteri ed Economia, e nonostante il freno dell’avarissimo ministro delle Finanze, Lindner, del partitino dei “Liberali”, ossessionati dal contenimento della spesa e che con falsi pretesti, siccome sono destinati all’estinzione che meritano, stanno complottando per far cadere il governo giallo-rosso-verde rivelando così la loro vera natura d’irresponsabili narcisisti quali sono sempre stati. Il Paese teutonico è previdente: il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius (della SPD come il Cancelliere Scholz), appena giudicato dai sondaggi demoscopici come il politico tedesco più popolare, ha già un Piano con cui intende “modernisieren” (modernizzare) l’Esercito potenziando la sua “Wehrhaftigkeit” (“capacità di difesa”) ed apportando un cambiamento di mentalità (“Mentalitätswandel”) nell’opinione pubblica per educarla «all’idea che in Europa possa esserci il pericolo di una guerra» (che di fatto c’è già: l’Ucraina si trova in Europa geograficamente e culturalmente), forse la Terza guerra mondiale. «La Bundeswehr è già una delle Forze armate NATO più forti in Europa e fra 3-5 anni avrà un aspetto completamente diverso, diventerà la spina dorsale della sicurezza europea», promette il ministro Pistorius: infatti, avverte (probabilmente preavvisato dagli psichiatri che ne hanno fatto il profiling criminale), Putin fra circa 5 anni attaccherà un qualche vicino Paese NATO. In tal caso il Piano del socialdemocratico prevede l’immediata mobilitazione di 300 mila soldati prontissimi per missioni dell’Alleanza Atlantica. Intanto l’Esercito tedesco, riferisce il generale Christian Freuding, «ha già addestrato 8 mila soldati ucraini» ed ha già fatto esercitazioni nel Mar Baltico, al largo dell’Estonia e della Lettonia, i più probabili target dell’espansionismo della Federazione russa che si trova lì vicinissima con navi d’intelligence, sottomarini ed aerei. Certo, la NATO funge in teoria da deterrente (come disse correttamente una volta Enrico Letta ai bei tempi in cui era lui il leader autorevole del Partito democratico, «quello che è successo dimostra che la NATO doveva far entrare l’Ucraina prima. L’Alleanza atlantica serve perché la democrazia va difesa»); ma se ci troviamo di fronte al caso estremo di uno psicopatico puro (e potrebbe essere benissimo il caso del killer seriale Vladimir Putin) allora neanche questa coalizione potrebbe bastare a fermarle le sue voglie sfrenate e così bisogna essere preparati al peggio. Dinanzi a questa situazione geopolitica, il Paese che dopo la Seconda guerra mondiale si ritrovò costretto ad essere un nano dal punto di vista militare ora indica con lungimirante saggezza al resto d’Europa la giusta via per preservare le nostre libertà: lo Stop al servizio militare obbligatorio è stato un errore, ammette Pistorius, e dobbiamo essere “pronti alla guerra” (in tedesco “kriestüchtig”, letteralmente “capaci di fare la guerra”, concetto ribadito sei volte nelle nuove Linee Guida della Difesa che descrivono la Federazione russa come «la più grande minaccia alla pace e alla sicurezza nell’area euro-atlantica per il prossimo futuro»). Oltre che all’eventualità di una guerra, il governo tedesco dovrà al contempo preparare la società civile, costantemente sott’attacco da parte di “Desinformationskampagnen” russe a cui abboccano gl’idioti di estrema destra ed estrema sinistra, anche allo scenario di cyberattacchi (proprio come vediamo nell’importante, ancorché brutto, film di Netflix “Il mondo dietro di te” con il Premio Oscar Julia Roberts ed il vincitore di due Premi Oscar Mahershala Ali). In conclusione, Putin ha fatto assai male i suoi calcoli mentre li sta facendo nel dettaglio la Germania che si riconferma un Paese serio ed estremamente franco con la sua opinione pubblica. Invece nella pigra Roma la nanerottola Meloni, quando non si finge influenzata (sono già ben sei gli appuntamenti annullati per presunte indisposizioni da quand’è “il” presidente del consiglio), si occupa di piani illegali per contrastare l’arrivo di qualche barchino e di fare polemiche contro influencer a lei rivali. Il capo del principale partito alleato della postfascista, il dichiarato filorusso Matteo Salvini, ha dichiarato addirittura di non essere d’accordo all’allargamento della NATO: «non aiuterebbe», ha tagliato corto facendo così riferimento alla grande fake news russa (diffusa da pseudo esperti come Alessandro Orsini) secondo cui è stata proprio la “minaccia” dell’allargamento della NATO ad aver comprensibilmente provocato la “guerra preventiva” di Putin. In Germania questi avvocaticchi di Putin li chiamiamo i “Putin Versteher” e sono politicamente isolati: il tempo delle chiacchiere è finito, è ora di prepararsi al peggiore scenario, questo distingue un buon governo da un malgoverno populista.

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