domenica 18 gennaio 2015

La Sessuofobia rende Spietata e Immorale la Religione. Philomena Lee e Michael Anthony Hess (1952 - 95), la Mamma non Maritata ed il Figlio Gay, e la "Segreta Vergogna" di una Vita per il loro Amore Colpevole. Adozioni, tutt'oggi la Chiesa mantiene incontrastata il Monopolio del Concetto di chi sia Degno o Meno di Educare i (propri stessi) Figli



di LELE JANDON
RUBATO. Anthony (Michael Hess) all'età di tre anni,
all'abbazia di Roscrea, poco prima di partire
per l'America. 

Negli Anni Cinquanta, nella cattolica Irlanda, le ragazze rimaste incinte senza essere maritate, come Philomena, 18 anni, spesso venivano rinchiuse in "case di correzione" (magdalen laundries) gestite da suore 
(come nel film "Magdalen"anch'esso basato su storie vere): era un'epoca in cui le famiglie se ne vergognavano come di uno scandaloso peccato (come nell'opera di Puccini "Suor Angelica") e le cacciavano di casa affinché non si venisse a sapere in giro, per un malinteso senso dell'onore familiare.
Le religiose facevano lavorare ai lavori forzati (come se il loro fosse un reato) queste giovani donne come schiave (anche se incinte) nelle lavanderie del convento per poi vendere i loro bambini a coppie cattoliche americane, intimidendo le ragazze e costringendole con pressioni psicologiche a firmare documenti in cui rinunziano ad ogni potestà sui figlioletti: una vera e propria compravendita di bambini (documentata anche dagli storici contemporanei) solo a famiglie di fede cattolica e senza nessun addio. Solo le figlie di famiglia ricche potevano andarsene subito dopo il parto, previo pagamento alle suore, ma senza diritto di tenere il "figlio del peccato". Questo crimine viene compiuto in nome di un Dio punitivo e sadico anche contro Philomena, quando il figlio di tre anni Anthony viene venduto ad una ricca famiglia americana assieme a Mary, una sua amichetta (figlia di un'amica e compagna di Philomena) cui è talmente legato da sembrare suo fratello. Cinquant'anni dopo, Philomena (che nel frattempo era diventata infermiera, andata in pensione e sposata, con una figlia grande ed ha pensato ogni singolo giorno a suo figlio) finalmente confessa alla figlia il suo segreto, e decide di partire per un viaggio della speranza alla ricerca del figlio.  
IL DOCUMENTO. Il passaporto di Anthony, necessario per essere
portato in America dalla coppia che lo comprò dalle suore irlandesi.
Nel frattempo, Anthony viene chiamato Michael e diventa un bambino compiacente perché si è fatto l'idea (suggerita dai genitori adottivi) di essere stato abbandonato perché in qualche modo era cattivo e non vuole rischiare, col suo comportamento disobbediente, di essere abbandonato di nuovo. Bellissimo ragazzo, brillante avvocato, vive male la sua omosessualità, il confessore gli dice che se non è assolutamente casto persino a livello di fantasie, non si salverà (come sua madre da giovane, quindi, viene convinto da un'autorità cattolica di essere un peccatore per il suo normale desiderio sessuale) e nonostante gl'innamoramenti la sua profonda sensazione d'indegnità (instillatagli dai cattivi maestri della chiesa cattolica) si darà al sesso occasionale come una coazione a ripetere, con alcol e droghe da sballo, sino ad ammalarsi d'aids nonostante avesse la fortuna di un compagno fedele e paziente che l'aspettava sempre a casa: la componente auto-distruttiva è generata sia dall'omofobia interiorizzata sia dall'odio di sé derivato da questa credenza di essere stato rifiutato.  Da adulto, parte anch'egli (fatalità, a distanza di pochi giorni dalla madre) per l'Irlanda ove le suore volutamente lo depistano confermandogli di essere stato abbandonato e dicendogli che i registri sono stati distrutti in un incendio.

Il bilancio della sua vita, oltre al rimpianto di non aver riabbracciato la sua madre naturale, è non solo di aver messo (per appagare il suo bisogno di appartenenza e riconoscimento) la sua intelligenza al servizio di un partito antigay, quello repubblicano (che ha fatto un uso privo di scrupoli morali dei predicatori ossessionati dalle persone omosessuali e che nei primi quattr'anni di diffusione dell'aids non ha fatto nulla per la ricerca o come campagna d'informazione e prevenzione) ma anche di non essere stato saggio nell'evitare di contagiarsi di aids, a causa della sua vita sregolata a base di sesso occasionale, alcol e droghe.

Come suggeriscono i titoli, il film di Stephen Frears "Philomena" è tutto incentrato su di lei, così come il romanzo di Martin Sixmith ("The Lost Child of Philomena Lee", 2009, traduzione italiana "Philomena", Piemme, Milano 2013, 549 pagg.), dopo la prima parte su Philomena da giovane, è focalizzato sul figlio (per cui è fuorviante la prefazione di Judi Dench e la sua foto in copertina): se in un mio precedente articolo (http://lelejandon.blogspot.it/2014/07/il-viaggio-della-speranza-di-philomena.html) ho recensito il film, stavolta analizzo il romanzo e il personaggio di Anthony-Michael. Il libro è un documento interessante per via della storia vera che racconta, benché presenti alcuni limiti: non viene descritta adeguatamente l'evoluzione spirituale di Mike, il suo mutamento d'idea (e conseguentemente di comportamento) intorno alla sua condizione di omosessuale (cfr. pag. 348), e relega a poche pagine la ricerca di Philomena, per tacere delle foto sgranate e piccole e degli errori di stampa (alle pagg. 40, 84, 99, 103, 109, 125, 127, 141, 150, 161, 167, 174, 178, 379, 385, 395, 404; l'aggettivo "perbene" di scrive tutto attaccato come a pag. 79 e non come a pag. 48): si suggerisce alla casa editrice di assumere un buon correttore di bozze. Tale trascuratezza conferma la tesi di Daniel Goleman, lo psicologo il cui libro "Focus. Perché fare attenzione ci rende migliori e felici" ho recensito su questo Blog (http://lelejandon.blogspot.it/2014/01/allenare-lattenzione-muscolo-della.html). Esso affronta vari temi e ce ne ispira vari altri spunti di riflessione ed approfondimento, che io eviscererei così:

- La deumanizzazione dell'amore carnale (derivata da false dottrine senza fondamento biblico) porta al disgusto morale verso il sesso al di fuori del matrimonio eterosessuale, all'animalizzazione e alla vergogna (per un malinteso senso dell'onore femminile e familiare) ed allo sradicamento dell'umana compassione per coloro i quali (e le quali) sono considerati peccatori/peccatrici e ha portato in quegli anni non solo a rinchiudere per la vergogna quelle ragazze-madri, abbandonandole e lasciandole orfane, ma anche derubarle dei loro figli facendo in modo, con delle menzogne, che non s'incontrassero mai, atto supremo di crudeltà: la sessuofobia rende la religione disumana, immorale e crudele: questa concezione falsa di Dio come Padre punitivo non può essere adorabile, ed è in contraddizione con l'essenza della divinità come Padre e Madre al contempo (è una delle "95 Tesi", la numero 4, di Padre Matthew Fox, il grande teologo cristiano americano che fu cacciato da Ratzinger ed al quale cui ho dedicato vari articoli nel Blog).


- Philomena e suo figlio sono accomunati nel destino anche di essere stati giudicati dalla Chiesa Cattolica per i loro presunti peccati carnali: l'amore carnale etero od omosessuale;

- Conseguenza di tale credenze é la cultura della vergogna e del segreto: Philomena tiene nascosta persino ai famigliari l'esperienza di ragazza-madre in orfanotrofio e Anthony-Michael tenne celata la propria omosessualità perfino ai familiari (al padre e ai fratellastri) e ai colleghi per tutta la vita;  

- L'ineducazione sessuale ai tempi di Philomena continua oggi in Italia per l'opposizione di alcuni genitori in nome dell'etica cattolica, peraltro nei fatti inapplicata dalla maggioranza dei cattolici: all'epoca c'era come conseguenza una gravidanza al di fuori del matrimonio, oggi c'è il problema della diffusione delle malattie sessualmente trasmesse fra i giovani, anche perché magari non ci sono professori (né di religione cattolica né di biologia) disponibili a tenere lezioni sull'argomento delle pratiche sessuali sicure;

- L'odio di sé in Michael deriva sia dalla sua omofobia interiorizzata (è "figlio" di una chiesa che non s'atteggia come madre bensì come matrigna perché gli descrive la loro natura omosessuale coma "intrinsecamente malvagia") sia dalla sua condizione (causata dalle menzogne dei genitori adottivi e delle suore) di abbandonato che non ha nemmeno diritto di sapere della sua madre naturale (perché abbia deciso di lasciarlo): Michael è doppiamente orfano, della sua Chiesa (che si rivela matrigna) e della sua mamma (che crede essere stata una matrigna che l'ha abbandonato);

- Conseguenza di quest'omofobia ecclesiastica é uno stress psicologico subito proprio dalle persone omosessuali cattoliche, proprio perché tendono a credere all'autorità morale della chiesa come "madre" e questo reca a volte un impulso di autodistruzione (alcol, droghe, e quindi anche nella non protezione negli atti sessuali) come mostra il caso di Mike che dentro di sé pensa di non meritare di essere felice, e come già teorizzato da John McNeill, psicoterapeuta gesuita e primo prete gay dichiarato che ha fatto counseling e pastorale alla comunità gay cattolica americana nonché irlandese d'origine proprio come il protagonista di questo libro;

- L'etica sessuale ecclesiastica cattolica che  sin dall'Humanae Vitae di Paolo VI che (nonostante il Sì della Commissione da lui istituita) maledice la pillola (ed é ignorata dalla stragrande maggioranza dei cattolici) va rivista tutta dapprincipio, argomentano sulla base dei dati delle scienze e sulla base della sapienza dell'esperienza, i teologi come John McNeill, Matthew Fox e Vito Mancuso riscoprendo, nello spirito ebraico originario del Cantico dei Cantici, il sesso come gioia spirituale anche senza fini procreativi o all'interno del matrimonio, alla luce dell'osservazione della realtà effettuale delle coppie gay felici di stare insieme alla luce del sole e di quella "fedeltà al mondo" che il grande teologo eroe Bonhoeffer richiamava come guadagno positivo dalla critica di Nietzsche al cristianesimo e rispettando la libertà di autodeterminazione delle persone;

- Anche se l'autore del libro non lo nota, la sua descrizione dell'attivarsi, da parte del piccolissimo Anthony a soli tre anni, nei riguardi dell'amichetta Mary, che lui tratta come fosse sua sorella, è la dimostrazione dell'infondatezza della dottrina (priva di fondamento biblico) del cosiddetto Peccato Originale, propinata da Agostino d'Ippona, al quale evidentemente non piacevano i bambini, visto che non mandava in paradiso quelli che per qualunque motivo non ricevevano il battesimo; i bambini anzi spesso offrono collaborazione attiva al loro prossimo come ha mostrato lo psicologo Paul Bloom (http://lelejandon.blogspot.it/2014/08/le-intuizioni-morali-innate-come-i.html);

- Il paternalismo è una malattia tipica del cattolicesimo istituzionale: nella famiglia adottiva (cattolica, perché le suore vendevano i bambini solo alle famiglie cattoliche) il fratellastro di Michael viene abbandonato dal padre perché insegue appunto l'amore romantico verso una ragazza che spiace al capofamiglia: anche qui, come nel caso dell'atteggiamento paternalistico delle suore, ci si arroga il diritto d'imporre la propria discrezionalità su chi sia o non sia degno di essere amato od essere genitore (dei futuri figli del proprio figlio);

- Gli pseudoargomenti contro il far rimanere insieme le ragazze madri come Philomena e i loro figli sono gli stessi falsi argomenti che oggi la chiesa cattolica o politici come Putin usano contro il diritto dei gay di richiedere figli in adozione: la chiesa non ha rinunziato alla tentazione dell'ingerenza nelle leggi dello Stato e detiene il monopolio culturale su chi sia degno o meno di educare i figli (persino negandone la paternità e maternità ai loro stessi genitori di fatto, come nell'ancora assente stepchild adoption o nel negazionismo delle famiglie di fatto che hanno avuto figli attraverso la maternità surrogata);

- Ormai è stato mostrato dalla cronaca e dalla storia quanto sia pericoloso il lassismo dello Stato che non controlla a sufficienza ciò che avviene dentro le istituzioni (siano esse religiose oppure statali come le carceri e gli ospedali penitenziari) perché "l'occasione fa l'uomo ladro" (cfr.http://lelejandon.blogspot.it/2014/01/i-liberali-conservatori-han-piu.html);

- Philomena viene costretta a fare i lavori forzati come se il suo (presunto) peccato fosse un reato che merita una pena (e lei una suddita del Vaticano), così come all'epoca in cui era giovane Michael c'erano fondamentalisti religiosi che erano contrari alle leggi antidiscriminazione e alla depenalizzazione dell'omosessualità: in entrambi i casi, manca la sana distinzione laica fra reato e peccato, teorizzata dal filosofo milanese Cesare Beccaria. Attenzione perciò al pericolo (che può portare a leggi illiberali in uno Stato che non si comporta con sana laicità) non volere (per interessi di calcolo elettorale, peraltro spesso sbagliati) e non sapere (per mancanza di cultura politica e scientifica) distinguere fra ciò che è un'opinione indimostrata (le teorie sulla famigliola perfetta e le fobie sessuali e i pregiudizi) e ciò che è oggetto non solo di dimostrazione razionale (per mezzo delle scienze mediche psicologiche). L'antidoto al fondamentalismo religioso e alla confusione fra reato e peccato, è lo spirito di laicità ed ha tre àmbiti di applicazione: politica, coscienza individuale e organizzazione della chiesa;

- Quei crimini irlandesi vanno aggiunti alla storia criminale della chiesa cattolica (dall'Inquisizione, oggi rinominata Tribunale della Congregazione per la Dottrina della fede che sotto Ratzinger ha silenziato proprio quei teologi dissidenti intorno all'etica sessuale, ai roghi degli eretici, alla tortura, alla caccia alle cosiddette streghe,  fra cui - volendo restare sul tema delle nascite- molte ostetriche erano sospettate numero uno come spiega storico Adriano Prosperi nel suo libro "Dare l'anima. Storia di un infanticidio" (Einaudi, Torino 2005, pag. 33 e sgg.)  crimini contro l'umanità in nome di Dio intorno a cui non solo essa deve fare un lavoro di autocritica ed esame di coscienza ma anche i cittadini devono formarsi quella coscienza storica che favorisca lo spirito critico verso certe prese di posizione crudeli della Chiesa cattolica che negano umanità;

- Il desiderio di appartenenza (raddoppiato nella condizione di abbandono dell'orfano come Michael, che cresce credendo di essere stato abbandonato e nella falsa credenza della sua religione di essere nel peccato per le sue fantasie omosessuali) è talmente connaturato all'uomo che, in casi come questo di Mike, può portare a scelte immorali come il "salire sul carro del vincitore" e prendere parte attiva al consolidamento del potere di un partito che si comporta in maniera incivile (come il partito repubblicano cui accetta di lavorare Mike e che predica l'omofobia), come vendendo l'anima al diavolo "abbagliato dall'ostentazione del potere", dice lui stesso;

LA STORIA VERA: IL ROMANZO
Cacciate di Casa per un "Peccato"
di cui non gli avevan mai parlato:
ai Lavori Forzati alla Casa di Correzione
per Ragazze-Madri ed Orfanotrofio in Irlanda
Foto di un reparto stireria di un magdalen asylum inglese,
dal libro di storia di Frances Finnegan,
"Do Penance of Perish" (Congrave Press 2001). 

Anthony (futuro Michael Hess, 1952 - 1995) nasce nell'Abbazia di Sean Ross (Sean Ross Abbey) a Roscrea, nella contea di Tipperary, in Irlanda, il 5 luglio 1952, sotto il segno del Cancro. In questi magdalen asylums (o magdalen laundries) , così chiamati dal personaggio evangelico di Maria Maddalena (o Maria di Màgdala, una delle più importanti discepole di Gesù), venivano rinchiuse, come in prigione, le ragazze perdute, le ragazze madri. Il primo venne aperto a Dublino nel 1756, l'ultimo ha chiuso nel 1996. Ci sono state rinchiuse 30 mila "ragazze perdute" (fallen women).
Quest'abbazia era in posto isolato ove non ci sono mass media, e "madre Barbara teneva sotto chiave l'unica radio" (pag. 21) e 


"come la maggioranza delle case per ragazze madri, era legata ad un convento molto più antico. Le madri e i figli che morivano in quel luogo venivano seppelliti in un campo trascurato sotto croci senza nome" (pag. 28; c'era un alto tasso di mortalità, 4 volte superiore al resto
della popolazione). 

Vorrei fare una nota al lettore: poiché all'epoca ci si maritava anche giovanissime, vorrei, a scanso di equivoci, far notare che il peccato, agli occhi di quelle suore, non era l'età, il fatto di essere delle minori, bensì di non avere marito, di non essere sposate in chiesa, di essere cioè madri nubili.
Anthony con una delle suore gentili: fare foto dei "figli
del peccato" era proibito. 

"Madre Barbara sosteneva che i peccatori non meritassero antidolorifici" (pag. 14): "Quante volte le ho detto che il dolore è la punizione per il peccato. Queste ragazze sono colpevoli: devono pagare per quello che hanno fatto" (pag. 22), 

cioè l'amore al di fuori del matrimonio.
In realtà, quest'orribile concezione di Dio come essere punitivo è falsa, in contraddizione, come dice il teologo Matthew Fox nella quarta delle sue "95 Tesi", con l'essenza di Dio come Padre e Madre, paterno e materno insieme e dunque compassionevole. 
Anthony è un 'figlio del forcipe', ma non subisce danni. Philomena Lee è sua madre. Orfana della mamma (morta di tbc quando lei aveva sei anni), aveva vissuto in convitto in una convent school dalle Suore di Carità a Limerick e vedeva pochi giorni l'anno i genitori. Poi va a vivere dalla zia i cui figli se n'erano andati ed aveva bisogno di un aiuto nelle faccende domestiche (pag. 24). Non ha ricevuto alcun'eduzione sessuale, ignorava le gioie e i rischi del sesso e un giorno di carnevale un 18enne ha giuoco facile nel sedurla e lasciarla incinta all'età di 18 anni: 


"Nessuno mi ha mai parlato di queste cose. Nessuno mi ha mai detto niente dei bambini. Le suore non ci hanno raccontato nulla" (pag. 25). 

(Replica di madre Barbara: "Non osare incolpare le suore! Tu sei la causa di questa vergogna.").

I Ricchi se la cavano spesso:
pagano e la figlia è libera
(ma viene comunque derubata del figlio dalle Suore)
Scena del film "Magdalen Sisters" (2002) di Peter Mullan. 

"Il volto di Philomena esprimeva tutta la solitudine delle centinaia di ragazze rinchiuse in quel posto, e negli altri sparsi in tutta l'Irlanda: cacciate di casa per un peccato che neanche sapevano di aver commesso, in molti casi solo delle bambine sottoposte a una crudele punizione da parte degli adulti" (pag. 27). 

I ricchi, come spesso accade, se la cavano: 


"L'unico modo in cui una donna può evitare i tre anni di fatica è che la famiglia paghi cento sterline direttamente alla madre superiora" 

e dieci giorni dopo aver partorito può tornare a casa, comunque rinunciando a tenere il figlio (pag. 42). L'espediente è quello della "donazione concordata" (pag. 63).
La madre superiora dice a Philomena che è costretta ai lavori forzati: 

"Non è una casa vacanze e ci aspettiamo che lavori sodo. Rimarrai qui e pagherai per i tuoi peccati. A meno che non versi cento sterline" (pag. 27) 

ma la famiglia della sventurata ragazza è povera. C'è quindi sottesa l'idea che questo lavoro pesante sia il modo di "ripagare" le religiose dell'alloggio e dell'assistenza nel parto, in alternativa al riscatto delle famiglie.


Nessun Addio Madre-Figlio
E trovano la Culla Vuota...
Costrette a lavorare anche Donne Incinte
Il Laissez Faire del Governo
Philomena da ragazza. Nella storia dell'arte occidentale
sono assenti le rappresentazioni del momento clou del parto
eccettuata la cosiddetta "Madonna del parto" (1467)
 di Piero della Francesca: un vero e proprio Tabù. 

Così Philomena resta qui per tre anni, sino all'età di 22 anni, sinché le rubano Anthony e lo vendono ad una famiglia americana, e lei se ne va in Inghilterra.
Sveglia alle sei e tre attività: le ragazze preparavano i pasti, si occupano dei bébé e lavorano in lavanderia, come nel film "Magdalen Sisters" di Peter Mullan (2002, Leone d'Oro e basato su storie vere accadute negli anni Sessanta). Lavorano persino le donne incinte. Le ragazze preferiscono la cucina, perché così possono integrare le scarse razioni, a Philomena invece càpita la lavanderia: 

"le azioni che le "maddalene" compivano, lo strizzare, lo strofinare e lo stirare, simboleggiavano la purificazione della macchia morale delle loro anime" (pag. 30).

A partire da un servizio di un giornale scandalistico tedesco della Germania Ovest sul caso dell'attrice Jane Russell (1921 - 2011) che, senza figli (a causa di un aborto), s'era recata in Irlanda per comprare un bimbo, diventa d'attualità 




"la politica di tolleranza del governo irlandese verso il traffico di minori" (pag. 18): "Gli americani pagano sino a duemila dollari per ottenere illegalmente un bambino" (pag. 56).
"Il problema è che abbiamo permesso alla Chiesa di fare quello che voleva per troppo tempo. Le suore pensano che quei neonati siano di loro proprietà e quelle povere ragazze sono state intimidite affinché credano di essere peccatrici e facciano qualunque cosa venga loro detto. Spesso la madre superiora allontana il bambino senza neanche dirglielo. Nessuna consultazione, nessun consenso, nessun addio" (pag. 37). "Spesso le giovani tornavano dal lavoro e trovavano la culla vuota" (pag. 46). "Un governo di opposizione aveva tentato d'introdurre un progetto di legge chiamato "Madre e Figlio", che avrebbe garantito cure mediche gratuite e consulenza a tutte le donne incinte. Ma l'arcivescovo si era opposto, sostenendo che avrebbe incoraggiato la nascita di bambini fuori dal matrimonio, avrebbe portato lo Stato a intervenire in questioni morali (di totale pertinenza della Chiesa)" (come ai tempi del mussolinismo in Italia, ove vigeva lo Stato Etico, pag. 48). 

Il fenomeno viene oggi chiamato, con un eufemismo, delle "adozioni forzate".

"Le Ragazze sono Colpevoli Peccatrici:
Inadatte ad Educare i loro stessi Figli"
Gli Stessi Falsi Argomenti contro le Adozioni Gay

Quando il ministro riceve il prelato, questi ha una posizione paternalistica: 


"Non mi sembra che lo Stato, con le sue mancanze e inefficienze, possa assumersi una responsabilità del genere" (pag. 40). 

E dinanzi alla proposta del governo di evitare di chiuderle in convento, come avviene nella vicina Inghilterra, il prelato cita 


"i dati scientifici" che mostrano che i figli di queste donne sono destinati a diventare ribelli e a soffrire di complessi invalidanti. Le loro madri sono colpevoli, perciò sono inadatte a custodirli e a educarli. "Prima di tutto devono dedicarsi a sé stesse, a ricostruire la propria stoffa spirituale. Lasciarli assieme sarebbe crudele per entrambi" (sic, pag. 41): 

sono gli stessi falsi argomenti che la chiesa e i clericali adducono contro il diritto delle coppie gay di richiedere figli in adozione. Le persone gay sono peccatrici, quindi colpevoli di una colpa morale e sono inidonei ad educare un figlio: ho confutato questa falsa opinione nel mio precedente saggio (http://lelejandon.blogspot.it/2014/12/le-famiglie-felici-si-rassomigliano.html).

Disgusto e Mancanza di Compassione
provocati dalla Sessuofobia
Nella famiglia cattolica adottiva Disgusto
anche contro i seguaci di MLK
La "Deposizione" di Jacopo Pontormo (1494 - 1557). 

Nel libro varie volte si parla di mancanza di compassione verso Philomena. Quando lei chiede di poter stare accanto ad Anthony più del consueto perché è malato, la suora dice di no: 


"Philomena piangeva, ma la religiosa non mostrò alcuna compassione e la colpì con dei pugni forti e decisi": "Fallo un'altra volta e ti spedisco in manicomio" (pag 44), 

la minaccia; quando Philomena si oppone a firmare la rinuncia al figlio, 

"Suor Hildegarde rimase impassibile" (pag. 60).

Si parla altresì del disgusto morale contro Philomena.
Quando lei dice: 


"Perché nessuno si cura di noi? Nessuno ci stringe, nessuno ci abbraccia", "Madre Barbara la fissò, quasi disgustata" (pag. 25).

Quando Philomena dice che vuole tenere il suo bambino, 


"Madre Barbara la osservò con un'espressione di disgusto" (pag. 59).

Il disgusto ritorna, non a caso, anche quando si parla delle manifestazioni di protesta dei neri americani (di cui ho parlato in http://lelejandon.blogspot.it/2014/11/the-help-lezione-sulla-compassione_14.html):
La "Deposizione dalla Croce" del Caravaggio
(1571 - 1610).

 "I tumulti che erano seguìti alla morte di Martin Luther King avevano lasciato una cicatrice profonda sul volto della capitale, la testimonianza delle tensioni che avevano minato la società borghese e benestante di cui Mike faceva parte, abituata, al massimo, a vedere le manifestazioni in televisione e a commentarle con malcelato disgusto" (pag. 177), 


come a casa di Eugenia Skeeter nel romanzo e film "The Help" ove la madre della giovane rimprovera alla figlia di guardare il Tg assieme alla domestica di colore: "Così li incoraggi" (http://lelejandon.blogspot.it/2014/11/the-help-lezione-sulla-compassione_14.html).
Anche Philomena è diventata orfana, come lo sarà Anthony di lei: nessun familiare va a trovarla presto. Quando il fratello la va a trovare, dopo essere rimasto piacevolmente stupito dalla vivacità e dolcezza del bambino, decide infine di lasciarla là: troppa sarebbe per lui la vergogna di ripresentarsi in paese con una ragazza madre come sorella.




L'Amore Fraterno fra Anthony e l'Amichetta Mary:
Anthony conforta sempre la "sorellina"
Di questo attivarsi per il Prossimo dei Bambini
ho parlato nel Blog sul libro "Buoni si Nasce"
Anthony teneva spesso per mano Mary e la considerava una sorella
già a Roscrea: erano così legati che Marge li sceglie entrambi

"Anthony era devoto alla piccola Mary, erano così affezionati che tutti quelli che li osservavano erano convinti fossero fratelli e sorella. Quando Mary si feriva, Anthony la consolava". 

Quando Mary arriva dall'America e li vede insieme, intuisce che deve adottarli entrambi perché sono troppo legati fra loro. (Nell'aereo verso gli USA, 


"Anthony stringeva la mano di Mary e le accarezzava il braccio per calmarla. Arrivò la hostess con la colazione. Mary la rifiutò, ma Anthony le affettò il pane e glielo fece mangiare insieme al latte, aiutandola con la tazza" (pag. 100). 

Benché l'autore non lo noti, queste iniziative spontanee dei bambini che si attivano per il loro prossimo sono la dimostrazione della falsità della dottrina del peccato originale e della teoria (sempre dell'africano Agostino d'Ippona) che i bambini siano cattivi (cfr. il mio saggio sul libro di Paul Bloom "Buoni si nasce": http://lelejandon.blogspot.it/2014/08/le-intuizioni-morali-innate-come-i.html).
Anthony gioca a Roscrea. 
Philomena pensa di fuggire, ma il guaio (pensa) è che suo padre ha inventato una menzogna, dicendo che era andata in Inghilterra: 


"L'Irlanda non era un luogo per una madre senza marito e non era un luogo per un figlio senza padre" (pag. 70). "Una ragazza madre non sarebbe potuta tornare in qualunque città irlandese senza causare un grave scandalo" (pag. 89).

Ed arriva il giorno in cui una coppia americana viene a prendersi Anthony (pag. 93): è la scena straziante che si vede nel film (Philomena grida il nome del figlioletto che non la può sentire).

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CONFUSI: Anthony e Mary appena sbarcati in America. Sono confusi
e Mary è spaventata. Sarà il fratello a tranquillizzarla. All'inizio, Mary
si rifiuta di parlare inglese con la nuova famiglia e parla solo una strana
lingua con Anthony. Un amico di famiglia svelerà il mistero: è gaelico.
Cosa ci rende così simpatici ed attraenti i bambini? La loro cuteness ("grazia", da cute = "attraente, grazioso, carino, adorabile"), rispondono Paola Venuti e Marc H. Bornstein in "Genitorialità. Fattori biologici e culturali dell'essere genitori" (Il Mulino): la testa grande e gli occhioni grandi, come notava già l'etologo Premio Nobel Konrad Lorenz (1903 - 1989). La cuteness, ha mostrato la psicologa Melanie Glocker, motiva gli adulti a prendersi cura di un bambino anche se non appartiene alla famiglia e maggiore è la corrispondenza di un piccolo alla cuteness più alta è la probabilità di venire adottato. E Marge, infatti, resta colpita proprio dalla bellezza di Anthony.
In foto lo vediamo appena sbarcato dall'aeroplano in America ove riceve un nuovo nome: Michael, cognome Hess. Marge ama sin da subito incondizionatamente i suoi figli adottivi, Doc si lascia convincere anche se non ne era convinto (ed addirittura tenta di rimandare indietro Mary temendo non fosse normale), e Michael lo percepisce e glielo rinfaccerà.
Il primo Natale di Anthony e Mary con la madre adottiva

In un primo momento, Mary parla solo con Michael, ed in uno strano linguaggio: sarà un amico irlandese della famiglia Hess dire ai genitori che è gaelico! "Un modo per difendersi, un rifugio" dopo questo brusco mutamento d'ambiente.
Anthony si fa la seguente idea su questo trasferimento e la espone alla sorellina: 

"Ricordi la tua vera mamma? Non è lei. Le nostre vere mamme non ci hanno voluto perché eravamo cattivi. Ci odiavano, Così ci hanno mandati via. Oggi ho fatto qualcosa di cattivo, e mamma si è arrabbiata con me. Dobbiamo sempre ricordarci di essere buoni. Se mamma sa quanto siamo cattivi, ci odierà anche lei. E forse ci manderà via" (pag. 117).

A Michael piacciono i rituali magici del cattolicesimo, "amava la teatralità della messa, l'incantesimo del rito", come quello del sacramento della confessione, così come resterà sedotto dalla teatralità dell'ex attore Reagan.
Il padre adottivo, Doc, è un tipo freddo, il classico padre all'antica distaccato, molto diverso dai padri moderni (gay od etero, cfr. http://lelejandon.blogspot.it/2014/12/le-famiglie-felici-si-rassomigliano.html) e non gli piacciono i caratteri dei suoi nuovi figli: Mary è troppo turbolenta, mentre Michael "sembra una femminuccia!" (pag. 128).

Il Rapporto col Padre-Padrone
Ci si può Sposare solo
col Sì del CapoFamiglia

Michael, dopo essere stato un bravo bambino e un figlio devoto, da adolescente diventa scontroso per "il rancore e la frustrazione soffocati per anni" (come la sua omosessualità) e i genitori non lo riconoscono: 

"Che ne è stato del nostro figlio perfetto? Chi è questo sconosciuto lunatico e irascibile?" (pag. 163). 

Anthony odia il padre adottivo, Doc, "quel tiranno ostinato e bigotto" (pag. 165), 

addirittura si scaglia contro di lui, nel tentativo di difendere le ragioni del fratellastro che vuole sposare la sua ragazza contro la volontà del padre.  Un'altra volta, gli rinfaccia: 


"Tratti mamma come una schiava. Dai ordini a tutti, ti comporti come un nazista. E la cosa più triste è che è stato chiaro sin dal principio che non ci mai hai voluto" (pag. 216).

L'Odio di Sé
"Mi son fatto l'Idea
che mia Madre mi abbandonò
perché non ero Buono.
Se lei non mi amò, nessuno potrà amarmi"
ORFANA. Marilyn Monroe (1926 - 1962) con Keith Andes nel film
"Le confessioni della signora Doyle" (1952).
L'infanzia dell'attrice fu una continua alternanza fra varie famiglie che la presero
in affido e periodi in orfanotrofio. La madre era malata psichica ricoverata in
ospedale psichiatrico. Quello della diva è un classico caso di disturbo borderline
di personalità dovuto proprio alla sua condizione di orfana. 

La psicologia dinamica (che prova a spiegare la relazione di causa ed effetto fra i conflitti passati e il malessere attuale) non è una scienza esatta, ma nel caso di Anthony pare evidente che ci sia un nesso fra la maniera piena di dubbi senza risposte con cui viveva quel presunto abbandono da parte della sua madre naturale e i suoi istinti di autodistruzione che l'avrebbero portato ad ammalarsi nonostante avesse la fortuna di una relazione sentimentale forte.
Lo psichiatra e psicanalista britannico John Bowlby (1907 - 1990), ispirato anche dalla propria esperienza (quando soffrì all'età di quattr'anni quando se ne andò la sua adorata nanny), anche con l'ausilio interdisciplinare dell'etologia, formulò un'interessante teoria "straordinaria perché  predice effetti transgenerazionali" (Simon Baron-Cohen, La scienza del male. L'empatia e le origini della crudeltà, Raffaello Cortina editore, Milano 2012, pag. 61): la "teoria dell'attaccamento" (cfr. J. Bowlby, "Attaccamento e perdita", Bollati Boringhieri, Torino 1999) sullo stile con cui ci rapportiamo ed affezioniamo ai nostri partner sulla base del rapporto che abbiamo avuto coi nostri caregiver (padre o madre o babysitter). Nel suo pionieristico saggio "44 Ladri Minorenni" (1944) ipotizzava che la separazione dalle figure di accudimento fosse all'origine dei disturbi mentali e comportamenti delinquenziali, e tale lavoro gli valse un incarico all'OMS, che gli chiese di fare rapporto sui bimbi rimasti homeless dopo la Seconda guerra mondiale. La sua tesi era che le cure nei primi anni di vita sono fondamentali per formare una personalità sicura di sé e devono essere costanti e affidate ad una sola persona (la madre; naturalmente, va contestualizzato: all'epoca c'era una rigida divisione del lavoro ed erano le donne ad occuparsi dei figli; oggi tale teoria si può benissimo attualizzare ad entrambi i genitori e funziona). Se abbiamo ricevuto cure rassicuranti, avremo uno stile di attaccamento di tipo sicuro verso i futuri partner; se abbiamo ricevuto cure scostanti, saremo a nostra volta ambivalenti, e infine se non abbiamo ricevuto cure non saremo in grado di instaurare una vera intimità con un'altra persona dal punto di vista affettivo e sessuale e possiamo sviluppare un disturbo borderline di personalità di cui soffrì anche Marilyn Monroe (1926 - 1962, cfr. Simon Baron-Cohen, La scienza del male, op. cit., pag. 39 - 53).  Anthony, strappato alla madre, 


"osservava i suoi compagni, che avevano madri e padri veri, e li invidiava perché si trovavano dove dovevano essere, ancorati nel luogo che la vita aveva loro riservato. Lui non lo avrebbe mai trovato, di sicuro se prima non avesse incontrato la sua mamma. Si sentiva come una particella immersa in un moto cosmico, come se la sua vita non avesse radici né direzione" (pag. 137). Dinanzi ai coetanei e alle loro crisi d'identità, "Mike sapeva che solo gli orfani erano veramente privi d'identità" (pag. 141).

Impara a cantare, ballare, recita nei musical scolastici, nel 1968 partecipa alla cerimonia di conferimento della cittadinanza (che sarebbe auspicabile con solennità anche in Italia), ma sviluppa ben presto problemi di relazione dovuti all'odio di sé. A colloquio con lo psichiatra (pagg. 170 - 171) emerge questo:

"Ora, Mike, vorrei che mi dicessi come ti senti quando pensi alla tua vera madre"
"Qualche volta sento la sua mancanza. Qualche volta la odio" si sentì dire. "Ma so, cioè sento che non può essere una persona cattiva. Qualche volta credo di ricordarmela, e la ricordo buona. Ma questo significa (...) che sono io quello cattivo. Deve avermi odiato per qualcosa...qualcosa che ho fatto...o per la persona che ero. Altrimenti," disse con le lacrime agli occhi "perché mi avrebbe abbandonato?"
"Su cosa basi queste tue paure, Mike? Qualcuno ti ha raccontato qualcosa?"
"Mia mamma, voglio dire Marge, ha raccontato a mio fratello Stevie come sono andate le cose, e lui lo ha raccontato a me. Come la mia vera madre mi odiasse e non volesse occuparsi di me," Iniziò a singhiozzare. "Fa male, dottore, fa male sapere che non sei buono..."
"Quindi hai creduto a ciò che ti ha raccontato tuo fratello? Hai mai preso in considerazione la possibilità che stesse mentendo per ferirti?"
"Certo, l'ho fatto. Forse ho sempre saputo che stava mentendo. La realtà, magari, è molto più complessa. Ma il fatto è che non riesco a smettere di odiarmi. Mia madre mi ha abbandonato e non mi ha mai cercato. Se lei non mi amava significa che nessuno può farlo, e io certo non posso amarmi".
"Hai mai pensato che forse tua madre ti ha dato in adozione perché era troppo giovane e non poteva prendersi cura di te, anche se ti amava come qualunque madre ama il figlio?"
"Se avessi un figlio, lo amerei più di qualunque cosa. Anche se non avessi soldi, casa o vestìti. Non lascerei che niente me lo portasse via. Mamma, Marge, una volta mi ha detto che non c'è niente che non farebbe per rendermi felice. Quindi non posso crede che la mia vera madre mi avrebbe abbandonato per sempre senza pensarci su solo perché era troppo giovane, o troppo povera per educarmi. Avrebbe dovuto sapere che sarei stato felice anche con niente, finché fossi stato con lei."

La Teoria
"2 Tipi di Orfani:
I Piacioni che han tema di esser (di nuovo) rifiutati
E quelli che ti sfidano (per metterti alla prova
che li ami in maniera incondizionata"
"Gli Orfani" di Giovanni Segantini (1858 - 1899). Il pittore
macchiaiolo era egli stesso orfano: perse la madre a 7 anni.

Lo psichiatra riferisce poi a Doc (il padre adottivo di Michale), in un colloquio privato con lui, che 


"Gli orfani rappresentano solo il 2-3% della popolazione totale, ma circa il 35% nei centri di cura, nei carceri minorili e nelle scuole speciali..." (pag. 171). "E' un classico. L'orfano cerca sempre di essere accettato, ma teme sempre di essere rifiutato. E' come se non sentisse di essere desiderato, come se non riuscisse mai a inserirsi nella nuova realtà. La madre naturale li ha rifiutati, quindi pensano che in loro ci sia qualcosa che non va e si aspettano che chiunque altro li rifiuti allo stesso modo. Quindi ti ritrovi un orfano che passa tutto il tempo a essere compiacente e docile nella speranza che i suoi nuovi genitori non lo mandino via. Poi abbiamo l'altro tipo, quello che causa costantemente problemi, come se dicesse: "So che mi rifiuterai, quindi fottiti, ti rifiuterò io per primo!". E' un "processo di verifica", che può assumere forme estreme. A me sembra che il tuo ragazzo abbia manifestato entrambe le dinamiche, se non altro in parte. E mi dispiace dirlo, ma a questo tipo di persone spetta una vita difficile, segnata dalla nevrosi, dalla paura, dall'incapacità di relazionarsi con l'altro, tanto dal punto di vista emotivo quanto da quello sessuale. 
"Brother and Sister: Two Orphans of the
Siege of Paris 1870 -1
", dipinto del francese
Jean Baptiste Carpeaux (1827 - 1875)
Trascorrono metà dell'esistenza a logorarsi, conformandosi e vivendo vite irreprensibili ma fredde, mentre passano l'altra metà in preda a impulsi violenti e irrazionali, che possono avere esiti drammatici." (pag. 172). 

In realtà, noi pensiamo che ogni persona sia un caso a sé e non si possa ridurre ad un caso da manuale. Le persone, inoltre, possono evolvere, se aiutate psicologicamente. In questo caso, invece, Anthony non fu mai aiutato a rintracciare la sua vera madre.

"Pensi che non ti lascerai mai avvicinare? Che terrai sempre le persone a distanza? (...) Molti orfani si sentono in quel modo" (pag. 173)
"Sono diverso, sono un essere deforme."
"Informe, magari. Di certo, non deforme. Se mi raccontassi la parte più profonda di te, la parte che temi maggiormente di far vedere agli altri, ti garantisco che non ci sarebbe niente che non abbia già sentito prima. Di cosa ti vergogni? Non c'è niente che possa dire che mi respingerebbe o mi sconvolgerebbe. Qui sei al sicuro da ogni giudizio." (pag. 175)

E qui Mike parla descrive la sua attrazione omosessuale per un uomo: 


"Ho avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato in me".



 ****
"Mio figlio non è un Dannato Finocchio"
E sospende le sedute di Michael dal Medico
cui Mike confessò la sua Omosessualità

Anche stavolta, il medico vìola il codice e parla col padre del ragazzo:

"Hai mai pensato che tuo figlio sia omosessuale?"
"Ci fu un breve silenzio. Poi Doc scoppiò a ridere. "Sai una cosa, Gus? Risparmiami Freud. Mie non è un dannato finocchio!" Poco dopo, decise che le sedute di terapia con il dottor Heinlein erano terminate" (pag. 175)

Mike dunque vuol piacere e compiacere. Questo tipo di carattere è alla base di quei politici ultraconservatori che mostrano l'infantile tendenza ad assecondare presunti sentimenti dell'elettorato, un'inclinazione talmente eteronoma (cioè ispirata dall'esterno, anziché dall'interiorità della coscienza) che essi a volte assumono prese di posizioni così antiquate da risultare ridicole anche al loro stesso elettorato (in Italia si assiste a numerosi esempi, c'è l'imbarazzo della scelta).

La Menzogna degli Hess
che origina le Nevrosi di Michael:
"Tua Madre non era lì all'Orfanotrofio"

"Mamma, c'è una cosa che vorrei sapere...Si tratta dell'Irlanda. Ci hai sempre raccontato di averci preso dall'orfanotrofio e di avermi voluto perché ero il miglior amico di Mary e la tenevo per mano e tutto il resto, giusto? Bè, mi stavo solo domandando cosa sapevi di noi prima di tutto questo. Sapevi ad esempio da dove venivamo o chi eravamo?" Marge lo guardò. In passato le aveva posto domande simile ed era consapevole che le sue risposte lo avevano deluso. (...) "Per quanto ne sappiamo noi, tua mamma ti ha consegnato alle suore subito dopo la tua nascita. Ti ha lasciato in convento e ha proseguito la sua vita. Non sappiamo chi sia, cosa l'abbia spinta a farlo o dove sia finita in sèguito. Ma sono sicura che non fosse lì con te nell'orfanotrofio."

(...) Poi, a colloquio col marito, dice: "Ho mantenuto fede al nostro accordo. Gli ho raccontato ciò che al tempo hai stabilito che gli avremmo raccontato." E il marito: "E' la cosa migliore. Non ha senso raccontare loro tutta quella storia sulle loro mamme, renderebbe solo le cose più difficili." (pag. 184). In realtà, sarebbe stata proprio la cosa giusta da fare: non risulta esserci nemmeno accennato un buon motivo per cui Michael non riceva queste informazioni di cui sente il bisogno. Questi genitori che han fatto questo diabolico patto di mantenere queste menzogna non possono certo dire di voler così "proteggere" il figlio adottivo, che anzi aumenta il proprio malessere sino a diventare autodistruttivo.  Evidentemente, anche in questo caso (come nel caso della possibilità di verificare l'ipotesi del medico che Michael sia omosessuale) il marito non intende consultare esperti in materia e magari lasciarsi suggerire di dire a Mike la verità come merita ma afferma solo la propria autorità di capofamiglia, senza dare giustificazioni morali valide.
Quando Michael fa domanda d'ammissione all'università cattolica di Notre Dame, gli chiedono il certificato di nascita (in America non esiste la carta d'identità, ciò che identifica la persona è il certificato di nascita) ove trova scritto nome-e-cognome della sua madre naturale. Ora incomincia a fantasticare di fare un Viaggio della Speranza lì, ma al momento è attendista anche perché costa caro. Il suo College è tutto Irish-style, e Michael copre tutto il tempo libero in attività extra-accademiche: DJ, conduttore radiofonico alla trasmissione "Mike at Nite", assistente eucaristico alla santa messa domenicale, resident assistant. Ha un caro amico, Kurt, il quale gli ruba il suo primo bacio.

COLPEVOLIZZATO per il suo PRESUNTO PECCATO
SESSUALE COME SUA MADRE
Nel Confessionale: la Dottrina del Vaticano
"L'Omosessualità è Sempre Peccato"
"O ti Purifichi o sei Out dalla Chiesa"

Ecco la confessione nel confessionale da Padre Adrian: 


"Mi sento colpevole. (...) Mio fratello James è stato ripudiato e io non ho fatto niente per impedirlo, e non l'ho neppure cercato per spiegargli quanto mi dispiace", poi fa tutta un'elencazione di sensi di colpa verso i familiari sinché il prete lo ferma perché capisce che c'è qualcosa sotto: "Stai esagerando...vedo chiaramente che sei un figlio e fratello amorevole, non c'è bisogno che ti faccia del male da solo. Perché lo fai? Che colpa pensi di dover espiare? Cosa c'è che non va con te stesso?"
"Sto male con me stesso, padre, perché io sono cattivo. Tutti quelli che mi si avvicinano, lo vedono e scappano. Non li biasimo. Guardo dentro di me e vedo cose che mi spaventano."
"Alla tua età sei un'anima innocente."
"Si sbaglia, padre. Non sono innocente. Il mio peccato è che amo gli uomini" (pag. 193)

Al secondo colloquio, il pastore gli chiede: "Allora, hai avuto altri pensieri peccaminosi?" e dinanzi al balbettio del giovanotto: "Forse ti sarà più facile rispondere a questo: hai assecondato i tuoi desidèri peccaminosi?" "No, padre. So che sarebbe sbagliato" (pag. 201). 


"L'omosessualità è un peccato, qualunque forma assuma. Tanto per chi la fa quanto per chi, come, a quanto dici, nel tuo caso, la subisce" (riferimento al bacio rubatogli dall'amico Kurt). "Il peccato passa, si trasmette da uno all'altro. L'omosessualità è un disturbo, una malattia. E' innaturale e malvagia. Non vi è posto per l'omosessualità nella comunità cattolica. Se desìderi farne parte, se vuoi essere accettato, devi purificarti." (pag. 202, corsivo mio)

(Come si vede, torna il concetto di purificazione, come sopra nel caso del peccato sessuale di sua madre, cfr: "Le azioni che le "maddalene" compivano, lo strizzare, lo strofinare e lo stirare, simboleggiavano la purificazione della macchia morale delle loro anime", pag. 30, corsivo mio).


"Ma, padre, se Dio ha creato tutti gli esseri umani....se ha creato me, perché mi ha fatto come sono se lo disapprova?" "Lui non ti ha creato omosessuale, Michael. Nell'ordine di Dio ogni creatura è eterosessuale. La tendenza all'omosessualità è un disturbo oggettivo. La legge naturale, la Chiesa e gli psicologi concordano: Dio non crea il disturbo, non crea la malattia. E' un prodotto del peccato, della caduta." 

(La dottrina imposta da Agostino di cui qui Matthew Fox, ex sacerdote cattolico, fa una critica teologica: http://lelejandon.blogspot.it/2013/10/gay-power-is-creativity-also-when-you.html, http://lelejandon.blogspot.it/2013/12/il-segreto-della-felicita-e-la.html) 


"Allora perché solo alcuni uomini sono omosessuali? E' soltanto un peccato individuale?" "Sì. Nella maggior parte dei casi è così." "Padre, cosa devo fare? Dio cosa vuole che faccia? Esiste un modo per salvarmi?" "C'è una possibilità. Si chiama castità. E quando dico castità dico niente sesso, niente pornografia, niente fantasie, niente...autodidattica". Mike arrossì, come se padre Adrian gli leggesse nel pensiero. "Potrebbe non garantire la salvezza ma con la grazia di Dio e un impegno prolungato, potrebbero sperimentare il distacco dall'omosessualità come identità primaria e la volontà di vivere come nuova creazione sull'esempio di Cristo risorto (...) In tutte le cose, la santità è l'opposto dell'omosessualità" (pag. 203). 

(In realtà, come hanno mostrato Padre McNeill ed i coniugi Whitehead, anche l'amore gay può essere un amore santo: http://lelejandon.blogspot.it/2013/04/la-nobile-gara-fra-francia-inghilterra.html, http://lelejandon.blogspot.it/2013/10/gay-power-is-creativity-also-when-you.html). Da aspirante avvocato, Michael studia il caso dal punto di vista delle punizioni: 

"Studiò la dottrina delle indulgenze, la possibilità di cancellare o almeno alleviare la punizione del suo peccato, e scoprì che a ogni pratica, dalla recitazione del rosario all'invocazione (Santa Maria, prega per noi!), corrispondeva una riduzione del tempo che l'anima avrebbe trascorso in purgatorio. Che la benedizione con l'acqua santa portava a una riduzione di cento giorni, senza l'acqua di cinquanta. Non poteva sperare in un'indulgenza plenaria, in una completa remissione dei peccati, perché i pensieri impuri continuavano ad accompagnarlo, ma s'impegnò con tutte le forse per ridurre la punizione che avrebbe scontato a causa loro" (pag. 204).  

Ricordiamo che fu proprio questa dottrina e questa pratica (il traffico delle indulgenze in cambio di donazioni in denaro) a scatenare la giusta rivolta di Martin Lutero (1483 - 1546) contro il malcostume della chiesa cattolica romana, con la Riforma protestante.  Michael viene così deprivato della certezza di salvarsi proprio come sua madre era stata deprivata della speranza di rivederlo.

L'Omofobia Interiorizzata Causa l'Odio di Sé:
Alcol e Droga:
La Via dell'Autodistruzione di Michael
"Non Posso Essere Felice: Non lo Merito"
Paura del Rifiuto e Impulso a provocare il Rifiuto
Il suo compagno s'uccide come quello di Harvey Milk

La voglia di sperimentare lo porta a visitare la via gay di Chicago, Rush Street, e non le zone gay vicine per evitare d'imbattersi in conoscenti. Pratica il battuage ed abusa di alcool e di droghe.
Un suo amico gli racconta di essere stato sottoposto dal padre alla terapia riparativa dell'omosessualità, la "terapia dell'avversione". 


"Si trattava di un trattamento psicologico nel quale il paziente era sottoposto a uno stimolo e, al tempo stesso, a un'esperienza di dolore o privazione. Nel suo caso gli collegavano gli elettrodi ai genitali per frenare gl'impulsi peccaminosi, lo riempivano di apomofrina per farlo vomitare di fronte alle foto di uomini nudi" (pagg. 232 - 233).

Michael nel 1976 (all'età di ventiquattr'anni) conosce David, "intelligente colto e brillante, conosceva la musica, il cinema e il teatro", con cui inizia una relazione che potrebbe essere felice ma che Michael non sa godere perché una voce (quella della dottrina cattolica, dell'omofobia interiorizzata) gli dice: 


"Non puoi essere felice, non lo meriti..." (pag. 244). 

Per cui "iniziò a trovare o inventarsi mille scuse per non vedere il suo amante". David cade in depressione e gli rinfaccia:

"Sai qual è il tuo problema? Il tuo problema è che non sai come amare qualcuno. Sai che amarmi mi renderà felice e renderà felice te, ma non puoi farcela. Non puoi tollerare di lasciarti andare, di affidarti a qualcuno..." (pag. 245)

Un giorno arriva la notizia che David è ustionato all'80% del corpo e muore cinque giorni dopo: evidentemente si è suicidato dandosi fuoco. Michael intuisce di avere delle responsabilità e si sfoga col nuovo amico Mark:

"E' colpa mia. E' tutta colpa mia. Lo ha fatto perché l'ho trattato male. E la cosa terribile è che io sapevo cosa stavo facendo. Lo amavo, lui era la mia felicità, ma l'ho distrutta. Perché, Mark? Perché uno fa una cosa del genere?" Mark distolse lo sguardo. David gli aveva raccontato degli istinti autodistruttivi di Mike, del suo amore per gli eccessi, e lui aveva letto della paura degli orfani per il rifiuto, della conseguente difficoltà nelle relazioni e dell'impulso a provocare il rifiuto che sente come inevitabile" (pag. 251)

Chi ha visto il film "Harvey Milk" (2008) di Gus Van Sant, col Premio Oscar Sean Penn, ricorderà un caso simile: il compagno del noto attivista Milk (1930 - 1978), Jack Lira, depresso anche lui (come David, l'amante di Mike) morì suicida perché non sopportava più la la solitudine del sentirsi trascurato. "Mike continuava a disprezzarsi" (pag. 255) e smette di frequentare i luoghi del battuage notturno quando legge sulla cronaca nera di un uomo politico (omosessuale nascosto) che viene picchiato a morte di notte da tre giovani che andavano a "caccia di finocchi". Ammette: 


"C'è un lato di me che è autodistruttivo. So che distruggerà ogni cosa nella mia vita, tutto l'amore e tutta la gioia, ma è sempre lì, pronto a chiamarmi, a sussurrarmi "non sei degno di questa felicità, quindi devi distruggerla" (pag. 290).

Due Vite Parallele
Perché un Gay Liberal accetta di far Carriera
(fingendosi Etero con Accompagnatrice)
in un Partito Omofobo che non combatte l'Aids?
Il bisogno d'Appartenenza
gli fa sacrificare gli Scrupoli Morali

Michael Hess (1952 - 1995) fu un brillante avvocato 

Michael è d'idee liberal, ammira il Presidente Premio Nobel per la Pace Jimmy Carter, del Partito Democratico. Ma quando a Michael si aprono le porte dell'establishment (nel partito repubblicano a pochi passi dalla casa Bianca), "Mike voleva profondamente farvi parte, e voleva essere rispettato e desiderato". Poiché l'uomo che gli promette di fargli far carriera lo loda e gli mostra gratitudine, "questa fu la droga che tenne Mike accalappiato, la ricompensa che gli fece dimenticare gli scrupoli morali. Il prezzo dell'appartenenza era minimo: impégnati per il partito e il partito s'impegnerà per te, dandoti il calore e l'accoglienza che brami" (pag. 179). Ed entra al NIMLO, un ufficio consulenze sul redistricting (la definizione delle circoscrizioni elettorali, districts) che Michael aveva approfondito nella sua tesi di laurea e sulla sua degenerazione proto-legale, il gerrymandering (il metodo ingannevole per ridisegnare i confini dei collegi elettorali tagliuzzando le circoscrizioni e inserendo gli avversari in seggi ove non possono vincere.


"L'appartenenza è importante" pensava (...) "Appartenere a qualcosa è fondamentale". La sensazione di esclusione e abbandono dell'orfano raddoppiava nell'uomo gay, e Mike lo stava realizzando." (pag. 217).


Michael Hess il giorno della laurea in Legge
Già nel 1977, all'età di 25 anni, Michael diventa uno dei massimi e famosi esperti di redistricting di Washington. L'ufficio di consulenza di Michael aiuta sia i repubblicani sia i democratici, è indipendente. Michael studia a fondo i casi e scopre che "gli stati repubblicani agivano sulle leggi per evitare che gli elettori neri eleggessero membri democratici del Congresso".
Si confida con la sorella: 

"Il problema è che vieni preso nel gioco a tal punto da dimenticare che ha conseguenze concrete: persone che vengono private del diritto di voto, partiti che conquistano il potere grazie a una vertenza e non grazia alla propria linea politica. A lungo andare noi avvocati potremmo fare la differenza tra un repubblicano o un democratico alla casa Bianca, e questo deve per forza essere sbagliato" (pag. 280)

Nella politica malata in Italia abbiamo assistito a parecchi casi così di persone che transitano nella parte opposta al loro orientamento senza convinzione autentica: uomini e donne di destra che sono transitati a sinistra per calcolo elettorale, e persone di sinistra che son passati dall'altra parte per convenienza (il fenomeno del "trasformismo").


"Sul lavoro Mike teneva segreto il suo orientamento sessuale. Aveva preso l'abitudine di portare Susan", 

un'amica, ai vari party e cene, come se fosse la sua fidanzata ufficiale.
Intanto, mentre diventava sempre più impopolare il presidente democratico Jimmy Carter,  a causa della serie di sfortune in politica estera, saliva l'ex stella del cinema Ronald Reagan (1911 - 2004)  che lascia parlare i fondamentalisti che acquistano molto potere e influenza come i reverendi Jerry Falwell (che definisce l'aids come il giudizio di Dio verso i gay e che in sèguito avrebbe imputato l'11 Settembre agli omosessuali) e Pat Robertson o come la cantante pop country Anita Bryant (nata nel 1940, di fede evangelica, divenne nota per le campagne contro l'estensione dei diritti ai gay e nel 1977 riuscì a far abolire una legge antidiscriminazione in Florida). Per evitare ciò, "si offrì volontario per i democratici e Jimmy Carter, andò a fare propaganda e diede una mano a registrare gli elettori" (pag. 291). La spilletta pro-Dem non passa inosservata in ufficio ove il boss l'accusa di minare l'indipendenza e quando lui risponde male, parte l'insinuazione sul suo stile di vita: "Noi al NIMLO non possiamo tollerare qualunque irregolarità nella vita personale dei nostri dipendenti. Confido che comprenda a cosa mi riferisco" (pag. 293).
Quando Ronald Reagan vince (sconfiggendo Jimmy Carter), offre un lavoro a Michael al Republican National Committee (RNC, pag. 307), lui accetta ed entra a far parte dei Repubblicani, pur essendo ricattabile per via della sua omosessualità nascosta in un partito antigay (pag. 317). E' il famoso fenomeno del "salire sul carro del vincitore" e dei voltagabbana, cui Bruno Vespa ha dedicato il suo nuovo libro.
E' come se vendesse l'anima al diavolo, come il personaggio del Faust del mito che ha ispirato a Goethe il suo dramma. Fa la sua "bella carriera", come si suol dire, diventando Capo della Divisione sul Redistricting.
Intanto, si va diffondendo l'AIDS (che non si chiamava sin da subito così): i telespettatori sono sconvolti dal vedere l'ex muscleman sex-symbol Rock Hudson (1925 - 1985) nel "I migliori amici di Doris Day" col volto smunto a 59 anni dimostrandone 70. Sinché il portavoce dichiarò che era gay e ammalato d'aids. Inserì nel testamento un lascito di 250 mila dollari per istituire la Fondazione americana di ricerca sull'aids che avrebbe diretto l'amica Liz Taylor (1932 - 2011). L'ex collega Reagan manda la sua "solidarietà" ma di fatto non fa nulla a livello politico. Dinanzi ad un dramma di tali proporzioni, il partito repubblicano al governo non fa niente, e lascia parlare senza commenti i tele-evangelisti omofobi che parlano sempre e solo male dei maschi omosessuali e non vogliono siano abrogate le leggi antisodomia (retaggio dei puritani del Seicento). "Mike continuava a tenere la sua omosessualità segreta" (pag. 333) ma si rende conto della propria responsabilità:

"Se continuo a rimanere in silenzio, fingendo di essere etero, e ignorando cosa succede, allora devo essere responsabile di quello che sta succedendo. Vedo tutte le informative, sai. Ci sono quattromila casi di aids ora e oltre mille morti, ma ogni volta che qualcuno propone di spendere soldi per gestire la situazione, i fanatici saltano su e lo bloccano perché "premierebbe l'omosessualità" o per qualche altra pretestuosa stronzata. E' come se stesse iniziando un olocausto e nessuno allungherà una mano." (pag. 350)
"Mike aveva pensato che avrebbe dovuto usare il proprio pubblico con convinzione per portare all'attenzione lo scandalo dell'inazione dell'amministrazione riguardo all'aids; ma le sue buone intenzioni svanirono quando strinse la mano di quell'uomo" (Reagan, pag. 377). "Molti amici gay che sapevano cosa faceva lo avevano già scaricato e lui non riusciva più a guardare negli occhi quelli che erano malati di aids. Tenere quei due mondi separàti era come lottare con due cavi elettrici che si agitavano incontrollabili nelle sue mani: qualunque contatto poteva essere fatale." (pag. 351) 

Un ragazzo a cui Michael viene presentato glielo dice in faccia: 


"Come può uno lavorare per un partito che include gente come Pat Buchanan? Come puoi avere una vita in cui sei liberale e democratico e aperto sull'essere gay, e poi avere questa vita segreta, appartata, in cui i tuoi compagni di lavoro non sanno che sei gay e tu stai aiutando le persone a fare cose che non sono di beneficio per la comunità gay?" (pag. 362). "O stavi solo seguendo gli ordini come quei nazisti a Norimberga? E' colpa tua se stiamo qui a morire, Michael" (con riferimento agli ammalati d'aids); "Sei tu che ci hai condannati a morte, insieme a milioni di altri, perché il tuo partito ha liquidato l'aids come una giusta punizione verso i gay" (pag. 430).  "Mike ricevette lettere (...) da amici gay che esprimevano il loro orrore per il suo ruolo nell'aiutare i conservatori a riconquistare il potere" (pag. 419). 

Lui si confida al compagno: 


"Che cosa ho fatto, Pete? Sono stato così stupido...dedicare la mia vita a questo maledetto partito. Non so dirti quanto siano spregevoli. Ho chiuso gli occhi per troppo tempo. Devo essere stato cieco...o abbagliato dall'ostentazione del potere, perché non mi sono mai concentrato su ciò che sono davvero" (pag. 419).

Come diceva il filosofo politico e scrittore britannico (di origine irlandese) Edmund  Burke (1729 - 1797), "L'unica cosa necessaria per il trionfo del male è che gli uomini onesti non facciano niente". E Michael non fece nulla.
A 32 anni diventa vicesupplente del consigliere capo: 


"Quella nomina avrebbe dovuto soddisfare il suo sforzo di appartenenza, confermare la sua accettazione da parte del mondo, ma la sensazione latente della propria indegnità non lo lasciava: non merito di trovarmi dove sono; sono un impostore, in attesa solo che il mio segreto venga svelato. Era un uomo gay in un partito omofobico, un orfano senza radici in un mondo di certezze radicate." (pag. 359).

Ronald e Nancy Reagan 


"si sono fatti le ossa a Hollywood e tutti i loro amici attori sono gay. Ron non è un bigotto non dichiarato, è un tollerante non dichiarato" (pag. 368). "E' il patto faustiano che questi tizi devono stringere per essere eletti." 

Quanti gay friendly non dichiarati ci sono oggi? Persone che hanno cari amici e stimati colleghi gay ma non fanno nulla per i diritti civili? Non vanno nemmeno a fare un saluto al Gay Pride, non si espongono per contribuire a far mutare opinione a chi pensa male delle persone omosessuali e se ne stanno zitti quando sentono persone ignoranti e con poca esperienza parlar male dell'omosessualità.
Michael continua a lavorare per il partito repubblicano anche sotto la presidenza di George Bush Padre, e continua a non far nulla per le persone gay come lui, e continua a non portare il compagno a nessun ricevimento ufficiale, contribuendo a questa cultura che nasconde le persone gay e i loro problemi.  Oggi assistiamo a politici gay nascosti nel partito francese del Front National: un politico del FN è stato paparazzato col compagno segreto da un fotografo ed è finito su un tabloid, ma la leader del partito non ha gradito e ha parlato addirittura di un attacco alla privacy! (http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/france/11290117/French-Front-National-vice-president-Florian-Philippot-outed-as-gay.html). Ma c'è chi sospetta si tratti di un coming out sotto mentite spoglie e congegnato per evitare di dare fastidio ad elettori omofobi di quel partito.

Il (Primo) Viaggio della Speranza
Nella Natia Irlanda in cerca della Madre
Il Gelo delle Suore: "NOI vi abbiamo trovato le madri molti anni fa"

Michael in visita all'abbazia di Roscrea: le suore lo sviano

Torniamo al romanzo. Finalmente, Michael si decide e si reca in viaggio con la sorella in Irlanda nel 1977, a 25 anni. La descrizione dello stile suore è dominata dal campo semantico del gelo: la suora "sorrise fredda", aveva "il volto duro", "il "sorriso opaco" (pag. 270), "rispose secca" (pag. 273). Mary: "Non mi piace quella suora: mi fa accapponare la pelle" (pag. 271).
L'immagine curiosa nel monastero è la presenza della Mater Dolorosa che però non ispirò alle suore un sentimento di compassione verso le ragazze-madri che derubarono dei loro bambini: "L'imponente scalinata era costellata di stampe antiquate della Vergine che ne mostravano il cuore sanguinante per il dolore di aver perso il figlio": strano che le suore non abbiano riconosciuto tale dolore nell'anima di Philomena. Ma l'idealizzazione e il mito della verginità di Maria rendono evidentemente impossibile il collegamento con la ragazza che ha avuto rapporti prima del matrimonio. 
Un'altra immagine di Michael a Roscrea. Persino sapendo che Michael
aveva solo due anni di vita, le suore non lo aiutano a riabbracciare sua madre 
In realtà, esiste un'autorevole teoria che ipotizza come la madre di Gesù di Nazaret fosse proprio una ragazza-madre, e questa condizione avrebbe contribuito in maniera decisiva a creare quella straordinaria compassione creativa nel figlio.
Riemerge anche il senso di disgusto quando Michael dice: 


"Ma reverenda madre, lei è la nostra unica speranza. Non troveremo mai le nostre madri se lei non ci aiuta". "Un'espressione di disgusto scese sul volto di madre Barbara. "Non desidero essere insensibile, ma non è forse vero che noi abbiamo trovato madri e padri per voi molti anni fa" (pag. 727). 

Michael lancia allora la sua proposta: 


"Perché non acconsentire, almeno, a far recapitare la lettera di un figlio a sua madre? La sua identità rimarrebbe protetta e la sua privacy non verrebbe violata" (pag. 273). 

Ecco la risposta furba della suora: "Temo che non sia proprio una cosa che potremmo fare. Immagini l'angoscia che una simile lettera potrebbe causare" (a seguire altre scuse pretestuose, pag. 273).
Nemmeno il bluff da avvocato servì: "Ho ragione di credere che la mia madre naturale mi abbia cercato e che magari l'abbia contattata o sia anche venuta a trovarla durante le sue ricerche" (ed in effetti fu così,pag. 274). Come effettivamente fu (scopriremo alla fine). Michael è amato da Mark che gli dice: 


"La cosa importante è che ci amiamo. La nostra felicità è qui, siamo noi. Puoi prenderla quando vuoi, lo sai. E' a portata di mano e nient'altro conta." "Mike sapeva che aveva ragione: desiderava la felicità e l'amore esattamente come Mark. Ma più Mark lo sosteneva e lo amava, più la sua rabbia cresceva. Non conosceva il motivo, ma sentiva che aveva a che fare con la gelosia: si era convinto che non avrebbe mai potuto essere felice e qualcosa dentro di lui non voleva che qualcun altro lo fosse. Se la sua felicità personale dipendeva da quella si Mark, allora avrebbe sacrificato entrambi" (pagg. 299 - 300). 

E si ripete il copione col precedente amante: alcol, pillole, sesso. E finisce anche la storia con Mark.

Dopo le due storie fallite la Storia con Peter: 
Casa in Campagna
Rifugio nei loro Weekend
Col compagno nel 1977, a 25 anni;
in mano ha la laurea in Legge. 

Michael conosce Pete Nilsson, 28enne biondo dal retaggio svedese, e se ne innamora ricambiato. Insieme comprano una casa in campagna a Stepherdstown, un paese (che oggi conta 1700 abitanti) in West Virginia, a cinquanta minuti di treno da Washington, come residenza del weekend. Danno una mega-festa d'inaugurazione cogli amici gay per un intero fine settimana. Conservano in scatola i loro prodotti come le conserve di frutta (che chiama "Quasi un paradiso") per partecipare alle competizioni della fiera del paese. Ma come al solito c'è qualcosa che non va: Michael non dice a Pete della lettera ricevuta dall'ex amante Harry che lo informa d'essere ammalato d'aids e continua a cercare sesso occasionale nei locali notturni per gay.  Non porta neanche lui ai ricevimenti ufficiali alla Casa Bianca e del partito, e adotta 


"lo stesso comportamento furtivo e sfuggente che aveva distrutto la relazione con Mark, ma lui semplicemente non poteva fermarsi, era come chiedere a un alcolista perché non riusciva a smettere di bere" (pag. 390). 

E a proposito di alcol, "beveva pesantemente e fu fermato due volte per guida in stato di ubriachezza" e saranno i Big del partito a tirarlo fuori senza conseguenze per la fedina penale (pag. 391). Pete dice all'amica di Michael: "Ha comprato un libro sull'alcolismo e su come gestirlo, ma non lo ha mai aperto. E quando torna dai suoi fine settimana di perdizione, trovo droga nelle sue tasche" (pag. 391): droghe sessuali e droghe da sballo.  Pete, conoscendo la storia psicologica di Michael, è paziente: "Fu perseverante.- Per tutte le notti e i fine settimana di perdizione rifiutò di rispondere all'eccesso con la rabbia." Michael si dichiara pentito: "Ti amo così tanto, Pete. Sono stato egoista e scortese, ma tu non mi hai mai abbandonato, anche quando ho cercato di ferirti. Ora voglio stare con te per sempre. Voglio invecchiare con te". Ma ormai è troppo tardi.

Il Sogno di Evasione: l'Irlanda

Pete si confida alla sorella a proposito di Mike: 


"Credo si raffiguri l'Irlanda come una sorta di paradiso perduto dal quale è stato espulso. Credo che gli provochi tormento ma gli dia anche sicurezza. Non si è mai sentito davvero un Hess, quindi l'Irlanda è questa cosa meravigliosa e irraggiungibile là fuori che lui può avvolgersi intorno come una calda coperta..." 

Questo tipo di "escape fantasy" (fantasia di fuga) è descritto anche dalla filosofa Martha C. Nussbaum nel suo libro "Hiding from Humanity. Disgust, Shame and the Law" (Princeton University Press 2004) che ho già citato nel mio articolo: la filosofa dice di provarlo a proposito della Finlandia, nazione ove ha vissuto per lavoro, Paese che conosce bene ma non troppo bene, dice, e si è creata nella propria immaginazione un sogno di evasione, di fuga dalla realtà e si compiace nel rappresentarselo come di un Paese perfetto ove regnano virtù civiche, natura e nonviolenza (pagg. 105 - 106). Quest'idealizzazione deriva da un disgusto per la realtà (che si oppone ad un più appropriato sentimento di rabbia costruttiva che va invece nella direzione non già della fuga bensì dell'impegno per migliorare la realtà).

Michael non fa in tempo a fare Coming Out
con Mamma Marge, che muore;
ma si dichiara gay alla sorella Mary
Non perdonerà mai il Padre Omofobo
Michael con la sorella Mary

La madre adottiva Marge muore e Mike non fa in tempo a dichiararsi con lei come gay. Fa coming out con la sorella Mary, che nel frattempo si è maritata ed ha avuto un figlio: "Io sono davvero felice se tu sei felice" (pag. 348), dice al fratello, ma al contempo si dice preoccupata per la diffusione dell'aids che infatti colpirà anche Michael.  Mike non perdona invece il padre adottivo: quando Mary lo informa che il vecchio non risulta capace di fare niente da solo (perché appunto era abituato a farsi servire dalla moglie), Mike risponde alla sorella: 

"Non desidero assolutamente vederlo. Forse tra qualche anno sarà passata molta acqua sotto i ponti, ma al momento non riesco a non pensare a tutte le cose che ci ha fatto da bambini e al modo in cui trattava tutti, compresi Marge e James e gli altri. Permettimi di mandarti dei soldi per aiutarti a occuparti di lui, ma per favore non chiedermi di perdonarlo. Mi dispiace" (pag. 354).

Michael ha l'Aids e torna in Irlanda
La Suora: "Registri Distrutti in un Incendio"
L'ultima volontà: "La mia Tomba qui,
dove un giorno mia Madre potrò trovarmi"
La Suora: "Solo se paghi"

Ma ecco che Michael s'ammala di polmonite. Guarito, si riammala stavolta in primavera: strano per uno che mai s'è ammalato in vita sua. Quindi, facendo l'analisi del sangue, scopre di essere affetto da aids. Verso il fedele compagno, Mike prova un sentimento ambiguo: "Mike covava risentimento, il risentimento del malato verso il sano, anche se lo teneva celato" (pag. 421).
Rifiuta l'assistenza psicologica che offrono ai malati terminali e firma per essere cavia in un esperimento in cui non sa se riceve il farmaco sperimentale o un placebo. Probabilmente, gli è capitato proprio il placebo. I colleghi gli mandano la loro solidarietà, anche se ignari che lui abbia l'aids, così come non aveva mai dichiarato la sua omosessualità. "Erano brave persone, ma poche se non nessuna si pronunciavano contro le politiche che gettavano vergogna sul nome del loro partito" (pag. 428).
Michael vuole morire in Irlanda, ed essere sepolto a Roscrea, quindi ci torna nell'agosto 1993, cioé 16 anni dopo, all'età di 41 anni. Scopre lì che Madre Barbara era morta tre anni prima, allora fa chiamare l'86enne Suor Hildegarde, che mediò le carte per l'adozione di Anthony. Nonostante Michael la implori ("Mi è stata diagnosticata una malattia e mi sono stati dati solo due anni di vita. Quindi la prego, per favore, di esaudire la richiesta di un uomo in fin di vita", pag. 412), la religiosa gli dice una menzogna, che i registri furono distrutti in un rogo. "Il più grande rimpianto che mi porterò nella tomba sarà quello di non aver mai conosciuto la donna che mi ha fatto nascere" (pag. 413). Poi la richiesta:  


"Mi permetterà di essere seppellito all'abbazia di Sean Ross? Perché ho sempre avuto la sensazione che mia madre stia cercando di trovarmi esattamente come io ho cercato di trovare lei. E se mi sta cercando, il posto in cui verrà è proprio questo. Se mi permettesse di essere seppellito qui, forse troverebbe la mia tomba" (come effettivamente sarà, pag. 413). 

 Anche qui la risposta è negativa ("Il nostro cimitero è affollato. E' rimasto poco spazio per qualcuno che non siano le sorelle, che hanno i loro posti riservati. Ma se sei disposto a fare una donazione all'abbazia - e dovremmo discutere della misura di quella donazione- allora credo che qualcosa potrebbe essere possibile..." pagg. 413 - 414). Insomma, il lupo travestìto da agnello perde il pelo ma non il vizio, l'antico vizietto delle "donazioni".  Per due settimane, Mary e Michael viaggiarono per la zona in cerca di elenchi telefonici e visitando chiese e cimiteri, ma niente. (Se si fossero spostati un pò di più, avrebbero trovato la tomba della famiglia Lee, e dello zio di Mike.)

Bilancio della Vita di Mike:
Rimpianto per non aver Riabbracciato la Madre Philomena,
aver dato Potere agli Omofobi Repubblicani
ed aver distrutto l'Amore rischiando la vita col Sesso e la Droga

Il bilancio che Mike fa alla fine della sua vita è negativo, e due sono i rimpianti: il primo è il rimpianto di non aver riabbracciato sua madre Philomena: "Non aver trovato la mia mamma è il più grande rimpianto che avrò" (pag. 427).
Il secondo é il rimpianto per aver fatto un servizio al partito che non fece nulla per curare l'aids e contro le discriminazioni subite dalle persone gay:


"Che cosa ho fatto, Pete? Sono stato così stupido...dedicare la mia vita a questo maledetto partito. Non so dirti quanto siano spregevoli. Ho chiuso gli occhi per troppo tempo. Devo essere stato cieco....o abbagliato dall'ostentazione del potere. perché non mi sono mai concentrato su ciò che sono davvero" (pag. 419)
"Sono sempre stato un orfano. Non ho mai avuto legami in questo mondo, e quando l'ho desiderato trovarne le suore mi hanno allontanato. Poi ho cercato di costruirmi un'identità, ma l'ho fraintesa. Il partito mi ha dato un luogo di cui sentivo di poter far parte, ma Rudy ha ragione: per averlo ho dovuto vendermi. E più di tutto ho desiderato l'amore e il conforto di stare con te, Pete, ma l'ho distrutto facendo...questo" (pag. 435) 

indicando il corpo malato di aids con riferimento alle sue notti brave a base di alcol e droga.  Quando muore, all'età di soli 43 anni, al funeral party Doc e i suoi figli "erani stati scortesi e sprezzanti verso Pete" perché ignoravano l'omosessualità di Michael e "lasciarono Washington senza salutare e non lo contattarono più", ad ulteriore conferma della sensazione di Mike di non essere davvero amato incondizionatamente dal padre adottivo (pag. 545).

E Philomena perse il figlio 2 Volte...
SEMPRE PENSATO, MAI REINCONTRATO.
La Signora Philomena sulla tomba del figlio: "Nessuno ti ha detto
che ti stavo cercando e che ti amavo, figlio mio. Come sarebbe
stato tutto diverso", dice nel romanzo. 

L'ultimo capitolo riassume gli anni 1956 - 1989, che dopo la "detenzione" a Roscrea si diplomò come infermiera e lavorò in un ospedale psichiatrico: "Più imparava sugli uomini e le donne che curava, più comprendeva la crudeltà mentale a cui lei stessa era stata sottoposta. Ogni giorno pensava al figlio perduto e ogni notte lo vedeva nei suoi sogni" (pag. 441). Si maritò con un giovane infermiere, "ma non raccontò mai alla sua famiglia il suo segreto" (pag. 441). Nel settembre 1977 tornò a Roscrea "non sapeva perché aveva scelto quel mese di quell'anno- non aveva il minimo sentore che Anthony, ora Michael, vi si fosse recato solo tre settimane prima" (pag. 441). Ma i due non s'incontrarono mai, sfortunatamente e per colpa di quelle suore.  


"Philomena voleva chiedere: "Se mio figlio fosse venuto qui a cercarmi, me lo direbbe, vero? ma non lo fece, e la suora non riferì niente spontaneamente" (pag. 442). 

Il 18 dicembre 2003 Philomena "raccontò ai figli la sua segreta vergogna. Raccontò loro che si trattava dell'anniversario del giorno in cui il loro fratello le era stato portato via, un fratello che ora viveva in America e avrebbe avuto cinquant'anni (pag. 444). La ricerca di Philomena viene descritta nel film "Philomena" col Premio Oscar Judi Dench, la quale ha incontrato e conosciuto Philomena ed ha lavorato d'immaginazione. Mentre Philomena ha dichiarato ad un giornale di avere perdonato quelle suore malvage, l'attrice ha detto che non riesce ad immaginare il suo perdono per un simile crimine (cfr. sotto Angelina Jolie). Nella primavera 2004 l'autore, Philomena e sua figlia Jane si recano tutti a Sean Ross, le suore furono gentili ma nessuna di loro si trovava lì negli anni Cinquanta: era morta anche suor Hildegarde. "Le lavanderie dove Philomena aveva sudato per cancellare la macchia dei suoi peccati erano sparite, demolite per far spazio alla residenza dei disabili" (pag. 445). Fecero delle foto e Jane, osservando attentamente una di queste fotografie, vide che la data scritta su una tomba era la stessa di quella del figlio di Philomena che scopre così con ben 9 anni di ritardo della morte del figlio sempre pensato e mai reincontrato. Con due ingrandimenti ed una lenta, lessero:

"Michael Hess
Uomo di due nazioni e molti talenti
Nato il 5 luglio 1952, abbazia di Sean Ross, Roscrea
Morto il 15 agosto 1995, Washington DC, USA"

Poi la verifica e la risposta: 


"Signora Gibson mi dispiace molto ma suo figlio non è più in vita". "Philomena pianse. Era disperata. Si biasimava per non aver parlato prima di Anthony, mentre poteva forse ancora essere rintracciato. Era difficile sapere cosa dire a una madre che aveva perso il figlio non una, ma due volte." (pag. 449). "Ma era così radicato nel profondo del cuore il divieto di raccontarlo a qualcuno. Eravamo intimidite: era un grande peccato (...) Per tutti quegli anni mi sono preoccupata per lui e ho desiderato parlare di lui. Sono sicura che ci siano molte donne ancora oggi nelle mie condizioni: non hanno detto niente." (pag. 449). 


"Per Philomena non faceva alcuna differenze che il figlio fosse stato gay. Abbracciò Pete come un sostituto del figlio. Fu felicissima di sentire che Michael e Mary erano rimasti così legati e che si erano considerati fratello e sorella. Ma ci fu anche sorpresa e rabbia quando Pete disse che Michael aveva vissuto tutta la sua vita, senza sapere se lei lo aveva abbandonato alla nascita o se era rimasta con lui al convento. L'idea che le madri avessero abbandonato i bambini subito dopo la nascita sembrava essere stata volutamente alimentata dalle suore, forse per la vergogna di aver tenuto le ragazze lavorare di fatto come prigioniere per tre anni e più. Madre Barbara e suor Hildegarde avevano deliberatamente sviato Michael e Marty quando avevano visitato il convento. Le bugie furono cocenti per Philomena. "Come hanno potuto dirgli che lo avevo abbandonato! Come hanno potuto? Non ho mai voluto darlo via, mai!" (pag. 453). 

Oggi Philomena ha 81 anni e si reca regolarmente a visitare la tomba del figlio morto a soli 43 anni: 

"Nessuno ti ha detto che ti stavo cercando e che ti amavo, figlio mio. Come sarebbe stato tutto diverso" (pag. 457). 

Oggi Michael avrebbe 62 anni.

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Approfondimenti
IL FILOSOFO ILLUMINISTA MILANESE
Cesare Beccaria: distinguere fra Reato e Peccato

Philomena viene mandata dalla sua famiglia ai lavori forzati dalle suore in un convento-prigione, come se il suo (presunto) peccato fosse un reato meritevole di una pena; analogamente, all'epoca in cui era giovane Michael, Reagan lasciava predicare fondamentalisti religiosi contrari alle leggi antidiscriminazione e alla depenalizzazione dell'omosessualità (le leggi antisodomia erano ancora in vigore in certi Stati USA): in entrambi i casi, manca la sana distinzione laica fra reato e peccato, teorizzata in "Dei delitti e delle pene" (1764) dal giurista Cesare Beccaria (Milano 1738 - 1794), di cui quest'anno ricorre il 250esimo anniversario. La Storia insegna dunque a stare attenti ai pericoli insiti nel non volere (per interessi di calcolo elettorale, peraltro spesso sbagliati) e/o non sapere (per mancanza di cultura politica e scientifica) distinguere fra ciò che è un'opinione indimostrata (le teorie sulla famigliola perfetta e le fobie sessuali e i pregiudizi) e ciò che è oggetto di dimostrazione razionale (per mezzo delle scienze mediche psicologiche) come il danno oggettivo secondo il principio del danno formulato da John Stuart Mill. Abbiamo visto che quando invece la Chiesa è venuta a conoscenza dei peccati (e reati) sessuali dei sacerdoti pedofili c'è stato del perdonismo e si è tentato molte volte di punire privatamente all'interno dell'istituzione e dello Stato Vaticano, senza informare le autorità dello Stato laico (cioé l'esatto opposto: il peccato, se dei chierici, non deve diventare reato, ma dev'essere una cosa risolta "in famiglia").


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L'OPERA MUSICALE di PUCCINI
Suor Angelica: "E tu sei morto/senza sapere/
quanto t'amava/questa tua Mamma"

Giacomo Puccini (Lucca 1858 - Bruxelles 1924) è un compositore italiano, fondatore dello stabilimento di Tirrenia sul litorale fra Viareggio e Livorno, che ha composto un'opera musicale dal titolo "Suor Angelica" (libretto di Gioachino Forzano, 1883 - 1970, cito dalla mia edizione dal "Trittico", Casa Ricordi, Milano 1997) che parla di una donna che viene a sapere con due anni di ritardo della morte del figlio naturale che aveva avuto fuori dal matrimonio e che le fu strappato. Si chiama Angelica (il cui nome di pianta officinale richiama il suo amore per i fiori: è colei che consiglia tutti i rimedi alle sorelle) ed ha preso il velo sette anni prima per aver commesso un peccato agli occhi dei suoi contemporanei: aver dato alla luce un figlio illegittimo.
La vicenda è ambientata nel monastero ove regna un clima di rigore, fatica e silenzio (come nel convento irlandese ove fu rinchiusa Philomena): per esempio, troviamo la suora Zelatrice (nome che le deriva dal suo "zelo") che distribuisce le varie punizioni alle suore per essere arrivate in ritardo od aver riso in chiesa. Ma ci sono anche lampi di umanità e momenti di piccole gioie: per esempio, le suore ammirano con gioia i giuochi di luce sull'acqua della fontana, evento che a loro pare un miracolo visto che han solo tre occasioni all'anno di vederlo (pag. 70) e decidon di recare un secchiello d'acqua sulla tomba di Suor Bianca Rosa che certamente lo desidera (pag. 71); a loro, invece, lamenta una, non è più permesso avere desidèri. Ma Suor Genovieffa (il cui nome è un omaggio alla "Genoveffa di Brabante" di Friedrich Hebbel cui s'ispira quest'opera) replica, e perché no?, se sono puri: "Se son leggieri e candidi perché?", e fa un sondaggio fra le consorelle (pag. 72). Tutte negano mentre lei confessa di averne uno: carezzare un agnellino; così fa coming out anche suor Dolcina (nomen-omen): le piacerebbe gustare dei buoni dolcetti. E suor Angelica? Lei dice di no, che non ha alcun desiderio, ma loro: eh, no, è una bugia. Le suorette sparlottano dei lei (benevolmente) e son certe che il suo desiderio sia rivedere i parenti nobili: "-Son più di sett'anni/da quando è in monasterio,/che non ha avuto nuove!/-E sembra rassegnata, ma è tanto tormentata!" (pag. 74). Ed infatti, ecco che vien chiamata dalla Badessa in parlatoio: la zia Principessa le vuol parlare per farle firmare dei documenti sulla divisione del patrimonio familiare.
Anche lei, come le suore nei confronti sia di Philomena sia di Michael nel romanzo "The Lost Child of Philomena Lee", si mostra gelida: "Getta per un attimo lo sguardo sulla nipote, freddamente e senza tradire nessuna emozione". "Suor Angelica, con gli occhi pieni di lacrime, non ha mai tolto lo sguardo dal volto della Zia, uno sguardo pietoso, implorante. La vecchia invece ostentatamente guarda avanti a sé" (pag. 82).
La zia le reca la notizia che la sorella si marita. Angelica è curiosa: "E chi la ingemma?" chiede col suo linguaggio floreale. La zia risponde con un rinfaccio dell'antica colpa: "Chi per amore condonò/la colpa di cui macchiaste il nostro bianco stemma" (pag. 84).  E Angelica: "Sorella di mia madre, voi siete inesorabile!" (pag. 84).  Ricorda alla parente di aver già espiato la sua colpa, fatto la sua penitenza, e sacrificato tutto alla Madonna ma ad una cosa non rinunzia, suo figlio: ella non può dimenticarsi di suo figlio. "Tutto ho offerto alla Vergine...sì...tutto!/Ma v'è un'offerta che non posso fare!..../Alla Madre soave delle Madri/non posso offrire di scordar....mio figlio,/mio figlio! Il figlio mio!/ La creatura che mi fu strappata,/che ho veduto e baciato una sol volta!/ Creatura mia! Creatura mia lontana!/E' questa la parola/che imploro da sett'anni!/ Parlatemi di lui!/Com'è, com'è mio figlio?/Com'è dolce il suo volto?/Come sono i suoi occhi?". E qui la notizia shock: il figlio è morto da due anni. Suor Angelica cade, "la Zia si alza come per soccorrerla credendola svenuta; ma, al singhiozzare di Suor Angelica, frena il suo movimento di pietà" e si mette a pregare. Rimasta sola, Angelica canta:
"Senza Mamma,/bimbo, tu sei morto!/Le tue labbra/senza i baci miei,/scoloriron fredde, fredde!/E chiudesti,/ bimbo, gli occhi belli!" (...) "E tu sei morto/senza sapere/quanto t'amava/questa tua mamma!".
Ora il pensiero è di volare in Cielo con lui: "Quando potrò volar con te nel cielo?/Quando potrò baciarti?" (pagg. 87 - 88).
Esperta di fiori, si prepara un pozione di piante velenosi, a base di oleandro, atropina e cicuta, e dice addio alle sorelle: "M'ha chiamata mio figlio!/Dentro un raggio di stelle/m'è apparso il suo sorriso,/m'ha detto: Mamma, vieni in Paradiso!" (pag. 90).
Quando si rende conto di esser morente, dice: "Ah! Son dannata! Mi son data la morte!/Io muoio in peccato mortale!" (pag. 91). E genuflessa chiede pietà: "O Madonna, Madonna,/per amor di mio figlio/smarrita ho la ragione!/ non mi fare morire in dannazione!" (pag. 91).
E "vede il miracolo": "La chiesetta sfolgora di mistica luce: apparisce la Regina del conforto, solenne, dolcissima e, avanti a Lei, un bimbo biondo, tutto bianco..." (pag. 91).
Anche Angelica, come Philomena, visse il lutto della morte del figlio ed anche a lei fu annunziato un bel pò di tempo dopo, senza che i due potessero riabbracciarsi.

ARISTOTELE
"Sono le Madri ad amare di più i Figli
perché si ama di più ciò che si ottiene con Fatica"
L'Ossitocina è l'Ormone dell'Amore (anche Materno)
ed è altrettanta nei Genitori Adottivi

La volta scorsa abbiamo parlato dei mutamenti e degli adattamenti nei cervelli dei neopapà (gay ed etero); stavolta parliamo delle madri e del loro amore per i figli. Il filosofo greco antico Aristotele così descrisse la sua fenomenologia dell'amore materno: 


"I genitori amano i figli perché li considerano come una parte di sé stessi e i figli amano i genitori perché sono un qualcosa che da essi deriva. I genitori, però, sanno che i figli sono stati generati da loro più che i figli non sappiano che è da quelli che sono stati generati e il generante sente di più il legame di appartenenza col generato di quanto il generato lo senta col generante (...) E c'è differenza anche per la durata temporale: i genitori, infatti, amano i figli appena nati, mentre questi amano i genitori solo quando è passato del tempo, e quando hanno acquistato giudizio e sensibilità. Da queste considerazioni risulta chiaro anche per quali ragioni le madri amano di più. I genitori, dunque, amano i figli come sé stessi (giacché i figli nati da loro sono come degli altri sé stessi, altri per il fatto di essere separati), e i figli amano i genitori perché hanno avuto origine da loro" ("Etica a Nicomaco", VIII, 1161 b, 15 e sgg). "Tutti gli esseri umani amano di più ciò che hanno ottenuto con fatica (...). Per queste ragioni, anche, sono le madri che amano di più i figli: la generazione, infatti, è per loro più faticosa e dolorosa, ed esse sanno meglio che i figli sono loro" (1168 a 25).

Qual è la reazione chimica alla base di questo legame? Dal punto di vista ormonale, l'ormone dell'attaccamento (bonding) genitore - figlio é l'ossitocina, come ho raccontato in un mio precedente saggio (http://lelejandon.blogspot.it/2014/08/le-intuizioni-morali-innate-come-i.html): prodotta per facilitare le contrazioni durante il travaglio, e stimolare i capezzoli per produrre la lattazione, quando entra in circolo ci dona uno stato di relax e ci rende amichevoli.
I neo papà (gay od etero) mostrano proprio un mutamento ormonale a livelli di ossitocina, il cui còmpito è rafforzare il legame affettivo, tantoché è prodotta anche durante l'innamoramento. Mentre in passato c'era il pregiudizio che l'attaccamento, senza filiazione naturale, sarebbe stato incompleto, Diane Wirr (Birmingham University) ha dimostrato che i genitori adottivi sperimentano picchi di ossitocina quando incontrano per la prima volta il figlio e che col tempo si manifesterà con la stessa frequenza dei genitori naturali e adottivi.

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Il Caso di Mike Hess conferma la tesi di Padre John McNeill,
l'Irlandese che curò la Comunità Gay Americana
La Coscienza Infelice e l'Odio di Sé degli Omosessuali Cattolici:
Nascosti, Nevrotici, Vittimisti ed Autodistruttivi
Maturità Psicologica e Spirituale é Affermare il Proprio Vero Sé
senza uniformarsi alle proiezioni degli altri
Per i coniugi Whiteahead (lui teologo, lei psicologa) anche l'amore gay
può essere un amore santo. La coppia s'ispira a Sant'Ireneo di Lione (II secolo)
 il quale diceva che la gloria di Dio è l'uomo nella sua pienezza, anche sessuale. 

John McNeill, 87 anni, nato a Buffalo (Stato di New York) da una famiglia dalle origini irlandesi (come svela il cognome), maturò la sua fede cristiana mentre era prigioniero dei nazionalsocialisti: rimase stupito di come uno schiavo-operaio rischiò la vita per lanciare a lui, uno sconosciuto, una patata destinata agli animali. Tornato in America, divenne sacerdote gesuita. Studia teologia, filosofia e psicologia e diventa un uomo coltissimo. Omosessuale, si dedica con amore alla cura pastorale delle persone omosessuali offrendo un servizio di counseling. Predica che anche l'amore gay può essere un amore santo (holy love) come dicono anche in uno specifico capitolo i coniugi Whitehead (Evelyn e James, lei psicologa, lui teologo) nel loro libro "Seasons of Strength: New Visions of Adult Christian Maturing" (Image Books/Doubleday, Garden City NY 1986, cap. 4, "Passages in Homosexual Holiness"): lui stesso sta insieme al compagno, Charles Chiarelli, da quasi 50 anni. Conosce tante persone che (come Michael Hess) si auto distruggono per via dell'interiorizzazione dell'omofobia esterna.
Nello stesso anno dello scoppio dei moti rivoluzionari di Stonewall, il 19969, McNeill fonda "Dignity" (http://www.dignityny.org/), associazione di gay cattolici a New York (con 100 sedi in America), battezzandola con una parola-chiave del documento del Concilio Vaticano II "Gaudium et Spes" (16):


 "L'uomo ha una legge scritta da Dio dentro il suo cuore: obbedire ad essa è la dignità (dignity) stessa dell'uomo, e secondo questa verrà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità propria (...) Nella fedeltà alla coscienza i cristiani si uniscono agli altri uomini per cercare la verità e per risolvere secondo verità tanti problemi morali" 

Questo passo é citato anche dal teologo Vito Mancuso sia in "Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana" (Fazi, Roma 2012, pag. 88) sia in "Io amo. Piccola  filosofia dell'amore" (Garzanti, Milano 2014, pag. 117).
Uomo di parola e d'azione, la sua tesi di dottorato (all'Università cattolica di Lovanio) è sul concetto d'azione e sull'amore attivo, ispirata alla "filosofia dell'azione" del cattolico modernista francese Maurice Blondel: 


«La Scrittura dice che “Chiunque ama è generato da Dio, e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1Gv 4,7-8). L’amore non è un concetto, è un’azione»." (Cercare sé stessi....per trovare Dio. Omosessualità, Chiesa, Fede, Vangelo, Spirito", edizioni Piagge, Firenze 2011, pagg. 15 - 17; sulla compassione come azione, cfr. il mio articolo sul libro di Matthew Fox:  http://lelejandon.blogspot.it/2014/09/la-via-della-compassione-creativa.html).

Nel libro "Sex as God Intended" (Lethe Press, Maple Shede, New Jersey 2008) si chiede come mai Dio abbia creato il sesso: "Dio ha creato il sesso per la gioia", cioé la pienezza di cui parla Ireneo di Lione (II secolo) come gloria di Dio. Una tesi teologica in perfetta sintonia con il reverendo Matthew Fox (ex cattolico cacciato anche lui, come McNeill, dall'allora cardinale Ratzinger) nel suo libro "In principio era la gioia" ("Original Blessing", 1983, il quale, nel libro "Sins of Spirits. Blessing of the Flesh" (Peccati dello Spirito, Benedizione della Carne) invita proprio a rivedere daccapo il concetto di peccato. "Gioia" indica una vita piena, ben diversa dal sesso casuale ed estemporaneo. Padre McNeill conferma tale tesi in "Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per omosessuali credenti" (edizioni Gruppo Abele, Torino 1996, pag. 46), seguace della teoria delle “Relazioni Oggettuali” (contrapposta a quella di Sigmund Freud, secondo cui ogni sforzo umano tende al puro piacere): 


«La pulsione fondamentale della psiche umana (…) è la pulsione verso l’intimità con gli altri (…). Quando avremo raggiunto questa intimità avremo conseguito il piacere. Il piacere quindi è il risultato dell’intimità (…). Per questa seconda scuola di pensiero ogni tentativo di usare gli altri come oggetti sessuali per puro piacere egoistico costituisce un fenomeno psicopatologico» (pagg. 125 - 126) 

La sua esperienza gl'insegna che, a causa di quest'omofobia interiorizzata, in media un omosessuale arriva ad autoaccettarsi veramente e profondamente solo all'età di 34 anni (pag.94).
Con "The Church and the Homosexual" (Beacon Press, Boston, Massachusetts 1976; trad.it. "La Chiesa e l'omosessualità", Mondadori, Milano 1979) arriva il divieto da parte di Ratzinger di parlare sia del libro sia di teologia morale. La reazione del futuro Benedetto XVI sarà la "Lettera ai vescovi della chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali" (31 ottobre 1986, ironicamente la Notte di Halloween!) e l'ordine di espulsione dai Gesuiti nel 1987.
Padre McNeill osservò di persona che tanta auto-distruttività delle persone omosessuali deriva dall'omofobia interiorizzata e di tale stress lo subiscono proprio le persone gay credenti non in pace con sé stesse, come Michael:


"In base alla mia esperienza pastorale con migliaia di omosessuali cattolici so per certo che (...) le persone che con maggior probabilità trovano sfogo ai loro bisogni sessuali in modo meno sicuro e quindi si espongono al pericolo di contrarre il virus HIV sono precisamente quegli omosessuali cattolici che hanno interiorizzato il disprezzo di sé imposto loro dall'insegnamento della chiesa cattolica" (pagg. 79 - 80) 


Nel suo libro-intervista (a Valerio Gigante) "Cercare sé stessi....per trovare Dio. Omosessualità, Chiesa, Fede, Vangelo, Spirito" (edizioni Piagge, Firenze 2011) parla proprio dell'atteggiamento di Michael nella sua famiglia adottiva: 


"Donald Winnicott (1896 - 1971), lo psicoanalista inglese esperto di età infantile in "Sviluppo affettivo e ambiente. Studi sulla teoria dello sviluppo affettivo" ha scritto: "Il bambino sa nel proprio intimo che c'è la speranza, chiusa dentro al comportamento malvagio; e che la disperazione è legata all'essere compiacenti ed alla falsa socializzazione." Winnicott voleva intendere che la maggior parte dei bambini resta fiduciosa che continuerà ad essere amata e rispettata anche quando non sarà conforme alle aspettative dei propri genitori. Ma se un bambino crede che l'unico modo di essere amato è quello di omologarsi alle aspettative degli altri e nascondere il vero sé in un armadio, significa che ha già disperato nella vita" (pag. 38)

Dio Padre ci ama incondizionatamente e "per questo, la raggiunta maturità deve condurre una persona gay ad uscire allo scoperto, così come la stessa maturità spirituale deve condurre il credente ad uscire allo scoperto con Dio." (pag. 38). Sulla Chiesa e sui Papi: 


"Siamo coscienti di non poter accettare e vivere il suo insegnamento sull'omosessualità senza distruggere la nostra salute mentale e spirituale. Ci troviamo nella stessa posizione dei figli di un genitore omofobico, che, pur amandolo, devono separarsi da lui e prendere le distanze dalla sua omofobia, se vogliono vivere una vita felice e sana. Per esempio, chi sa cosa Dio vuole da lesbiche e gay? Ovviamente, solo le lesbiche e i gay. Nessuno può dirci dall'esterno ciò che Dio vuole da noi" (pag. 39).
"Un sano processo di maturazione è il processo psicologico attraverso il quale ci si separa dalla nostra dipendenza dai nostri genitori, dai familiari, dalle autorità religiose per diventare adulti autonomi, fare le proprie scelte e assumersi la responsabilità per esse. La maturità può essere definita come la capacità di vivere la propria vita secondo le proprie idee ed i propri sentimenti, smettendola di sforzarsi di soddisfare le aspettative degli altri. Il teologo benedettino inglese Sebastian Moore si spinge sino a scrivere che vivere la vita per soddisfare le aspettative degli altri è una forma di peccato. Su entrambi i fronti, quello psicologico e quello spirituale, la maturità consiste nella capacità di discernere ciò che è il vero sé e trovare il coraggio di far venire alla luce questo vero sé" (pag. 35). 

Sul "peccato di proiezione" abbiamo già parlato in quest'articolo: http://lelejandon.blogspot.it/2014/03/senza-identita-la-paura-di-essere-se.html ("un buon genitore deve dare una guida ed al contempo annullarsi per accettare senza preconcetti le possibilità di sviluppo del figlio", diceva il sociologo Pim Fortuyn. Cfr. anche http://lelejandon.blogspot.it/2013/10/gay-power-is-creativity-also-when-you.html).
Oggi Padre McNeill vive a Fort Lauderdale.
La storia della convivenza di Michael con la sua omosessualità e di Philomena col suo segreto mostra come dobbiamo fare attenzione alla nostra coscienza (etica autonoma, Gesù: "Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?", Vangelo di Luca 12, 57) e non limitarci a ciò che ci viene detto da una autorità morale esterna al nostro cuore (etica eteronoma): madre e figlio hanno vissuto con l'idea di avere commesso chissà quale peccato (essere stata ragazza madre ed essere gay) sinché hanno compreso il loro errore, quello di essere stati condizionati.
Il Catechismo stesso dice: "L'essere umano deve sempre obbedire al giudizio certo della propria coscienza" (art. 1800) e come ricorda Hans Kung ("La mia battaglia per la libertà. Memorie", Diabasis, Reggio Emilia 2008, pagg. 511 - 512) lo stesso Ratzinger (futuro inquisitore e silenziatore di teologi dissidenti) così commentò il Concilio Vaticano II (quello della sopra citata Gaudium et Spes): "Al di sopra del papa (...) sta ancora la coscienza individuale (...)".

Suor Jeannine Gramick
Anche lei silenziata da Ratzinger

Amica di Padre John McNeill é Suor Jeannine Gramick, 73 anni quest'anno, una religiosa cattolica americana. Nata in una famiglia cattolica polacca a Philadelphia, dopo aver insegnato all'università s'impegna nell'associazione "Dignity" fondata da Padre John McNeill.  Col teologo Robert Nugent scrive il grande classico "Anime Gay. Gli Omosessuali e la Chiesa Cattolica" (Editori Riuniuti, Roma 2003).  Nel film documentario "In Good Conscience" (che io ho presentato in Esclusiva per l'Italia quando conducevo il Cineforum del "Gruppo del Guado" di Milano) parla del suo servizio a favore delle persone gay e lesbiche e dei problemi con Ratzinger: nel 1999 l'allora Prefetto per la Congregazione della Fede (l'ex Tribunale dell'Inquisizione) le ha proibito di parlare di omosessualità e occuparsi di persone gay. Nel 2000 anche la sua congregazione (le Sisters of Notre Dame) le proibiscono di parlare di omosessualità e lei si trasferisce dalle Sisters of Loretto (da non confondere con le Sisters of Loreto).





Quei Versetti contro le Donne

che hanno Conseguenze ancor Oggi:

Note di Scribi Misogini



Il Professor Bart D. Ehrman (University of North Carolina) nel suo libro "Gesù non l'ha mai detto" (Mondadori, Milano 2007, titolo originale "Misquoting Jesus", Harper Collins Publishers 2005) illustra tutta una serie di brani anche famosi e spesso citati a sproposito e che invece la scienza filologica ha mostrato non essere probabilmente di Gesù o di altre autorità a cui sono attribuiti.

In particolare, c'interessa il paragrafo ove lo studioso ha argomentato le ragioni filologiche per cui quei brani che dicono che le donne devono starsene zitte (e che hanno conseguenza ancor oggi con le teologhe ed i teologi femministi silenziati da Ratzinger) per quanto riguarda la dottrina sono spuri: inautentici.

Gesù dialoga con le donne, fra i suoi discepoli ci sono donne e nelle prime comunità cristiane avevano un ruolo (oratorio, finanziario e profetico) in sèguito dimenticato (pagg. 206 - 208), e Paolo disse che "Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna" (Lettera ai Galati 3, 27 - 28). Peccato che uno scriba (misogino) abbia pensato di fare un'aggiunta ad una lettera falsamente attribuita ad Paolo (Prima Lettera a Timoteo, 2, 11 - 15) e che invece fu scritta da suoi seguaci di seconda generazione: "Non concedo a nessuna donna d'insegnare né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo a essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione" (se notate, fra l'altro, è lo stesso tipo di falso ragionamento e accusa rivolta agli Ebrei, di essere colpevoli per la crocifissione di Gesù). "Essa potrà essere salvata solo partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia".

C'è un altro passo contro la dignità femminile che è probabilmente ispirato da questo, dal momento che gli rassomiglia molto ed è stato inserito in un'epistola autentica di Paolo: "Perché Dio non è un Dio di disordine, ma di pace. Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano, perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse" (come dice oggi l'ex deputato PD che organizza "convegni" contro l'omosessualità) "Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea. Forse la parola di Dio è partita da voi?" (Prima Lettera ai Corinzi, 14). Tale passaggio non è di Paolo per almeno due ragioni: primo, "non si accorda bene con il rispettivo contesto" cioé non c'entra un bel nulla (si parla di profezia) e, secondo, è in contraddizione col capitolo 11 (versetti 2 - 16) ove (il vero) Paolo lascia intendere che le donne parlano liberamente in chiesa (pag. 212).

Simili manipolazioni sono sempre ispirate da razzismo contro il genere femminile: "Quasi sempre il testo viene modificato per limitare il ruolo delle donne" (pag. 211).

L'origine del problema della dignità delle donne sta comunque a monte: nelle opinioni personali di Paolo che, predicando questa nuova religione, voleva far stare tranquillo il potere dell'Impero. Paolo "non incoraggiava una rivoluzione sociale nella relazione fra uomini e donne, proprio come non incoraggiava l'abolizione della schiavitù" (pag. 209) a causa della sua credenza che il regno di Dio fosse vicino e dunque "tutti avrebbero dovuto essere soddisfatti dei ruoli loro assegnàti" (pag. 209). "Tale ambivalenza da parte di Paolo ebbe un'interessante ripercussione sul ruolo delle donne" (pag. 209) sino alle tesi estreme di un cardinale che pochi giorni fa ha dichiarato che la sua chiesa sta perdendo vocazioni per "l'eccessivo ruolo delle donne" (sic). 


*****
Il Sacerdote Cattolico fa Coming Out a Messa:
"Sono Gay. Votate Sì al Matrimonio per Tutti"
Plauso Affettuoso dei Fedeli
Il Premier di Centro ed il 70% degl'Irlandesi:
Sì agli Sposi Gay

"The Lost Child of Philomena Lee" mostra un mondo (irlandese e americano) di nascondimento, di segreti e inutile stress psicologico. Oggi si vedono evoluzioni positive a livello individuale.
Per esempio nel centro di Dublino, la capitale dell'Irlanda, il sacerdote cattolico Martin Dolan, dopo 15 anni di servizio, ha scelto come luogo ove fare coming out proprio il pulpito la domenica alla Messa nella sua chiesa di St Nicholas of Myra, in Francis Street, invitando a votare Sì al referendum sul Matrimonio ai gay (il 70% degl'irlandesi, che all'84% sono cattolici, si dichiara favorevole, ancor di più che gl'italiani) che probabilmente sarà esteso anche in questo Paese cattolico come del resto nelle cattoliche Spagna e Francia. 
Anche il premier irlandese, il cattolico liberale Enda Kenny, ex giocatore di calcio (come il premier ungherese), ed ammogliato e con tre figli, e leader del partito Fine Gael ("Famiglia degl'Irlandesi") che fa parte del PPE (Partito Popolare Europeo) è per il Sì.  Questo é  un autorevole esempio di cattolico liberale, come Mario Cuomo, l'ex governatore di New York (padre di Andrew, l'attuale governatore dello Stato), scomparso di recente (NY 1932 - 2015), da sempre schierati in difesa dei diritti delle persone omosessuali anche con argomenti teologici. Il presidente del consiglio italiano, cattolico e sedicente "socialista" (avendo portato il partito nel PSE)  è da sempre contrario al riconoscimento del matrimonio fra persone gay, così come i leader dei partiti italiani iscritti al PPE.

Il Teologo Laico
Vito Mancuso: "Etica Sessuale Ecclesiastica?
I Cattolici la ignorano, è fallita
Il Cantico dei Cantici esalta l'Eros
Sì a Contraccettivi e Coppie Gay"
LA CHIESA DEI NO: la tabella è tratta dall'ultimo libro di Vito Mancuso.
Si noti il No a rapporti prematrimoniali, masturbazione, omosessualità
e divorzio.  

Nel suo ultimo libro, dedicato all'amore ("Io amo. Piccola filosofia dell'amore", Garzanti, Milano 2014), il teologo laico Vito Mancuso riafferma, da cattolico liberale e progressista, il primato della coscienza (pag. 116). Se, come giustamente afferma la "Gaudium et Spes" (16), la nostra dignità è sita nella nostra coscienza, tale coscienza dev'essere libera, come suggeriscono una serie di passi della Bibbia, dal libro sapienziale del Siracide (37, 14: "La coscienza di un uomo talvolta suole avvertire meglio di sette sentinelle collocate in alto per spiare") all'esortazione di Gesù di Nazaret ("Perché non giudicate da voi ciò che è giusto?", Luca 12, 57).
L'etica ecclesiastica sul sesso è gravosa (vedasi la tabella, tratta da pag. 203 del libro di Mancuso, che dimostra come sia, a confronto con le altre religioni, "la Chiesa dei No") e vìola persino lo spirito della Bibbia ebraica: nel "Cantico dei Cantici" che canta in poesia l'eros 


"non vi è neppure un minimo accenno alla funzione riproduttiva della sessualità e l'amore erotico non ha altra giustificazione che non sé stesso, in quanto manifestazione della più generale fioritura dell'essere" cioé la gioia spirituale "senza giustificazioni di altro tipo" (pag. 119).
"La morale sessuale cattolica (...) non funziona, come dimostra il fatto che la gran parte dei cattolici la disattende" (pag. 106) ed un'etica "si propone di formare un ethos, un costume consolidato che deve generare un'abitudine di vita, e se non ci riesce non può che concludersi in un fallimento" (pagg. 107 - 108). "L'etica autentica nasce dalla concretezza della vita e torna alla concretezza della vita. L'attuale etica sessuale ecclesiastica invece si rivela astratta, scolastica, libresca, non nasce della vita ma dal desiderio di conformità alle decisioni magisteriali del passato" (pag. 108) 

cioé agl'Ipse Dixit dei padri della Chiesa e dei Papi. La Chiesa conferma la sua idea di Natura come logos e "legge naturale" derivante direttamente da Dio (di qui quei fondamentalisti che pensano che certe malattie siano punizioni divine), invece la Natura è in Evoluzione perenne, è sia logos sia chaos (cfr. il libro "Il Principio Passione": http://lelejandon.blogspot.it/2013/10/in-principio-era-la-passione-la.html), come aveva intuito Giobbe. Del resto, ricorda Mancuso, l'Instrumentum Laboris del Sinodo dei Vescovi 2014 prende atto che "il concetto di legge naturale risulta essere incomprensibile" (pag. 110). E la Commissione Teologica Internazionale (pag. 111) ha detto che "in morale la pura deduzione per sillogismo non è adeguata" e si "deve ricorrere alla sapienza dell'esperienza".
La Chiesa cattolica, pretendendo dai suoi fedeli di avere i rapporti sessuali solo per la procreazione, ha una "visione biologicistica della sessualità" (pag. 112) e ha come effetto anche di ridurre il ruolo della donna alla funzione procreativa (pag. 112, come si vede in Tommaso, "Summa Theologiae", I, 1. 92, a. 1, resp. e q.  98 a. 2, sed contra). Quanto ai cosiddetti "metodi naturali" di contraccezione, sono una "mortificazione" (pag. 115) perché i sessuologi mostrano come sono proprio i periodi dell'ovulazione (quelli fecondi) in cui l'uomo ha più desiderio sessuale (più sogni e fantasie). La Chiesa ha persino ignorato l'appello di uno psichiatra americano, John Cavanagli, che aveva scoperto i problemi psichici delle coppie che seguono tali metodi.
Urge quindi, partendo dai "diritti della persona", "il dovere di rivedere profondamente la dottrina in questo àmbito" (proprio similmente a quando al Concilio Vaticano II ha finalmente affermato per la prima volta il rispetto della libertà di coscienza e dunque anche della libertà religiosa) e 


"il medesimo criterio applicato nell'àmbito dell'etica sessuale porterebbe la Chiesa cattolica alle seguenti aperture:
- sì alla contraccezione;
- sì ai rapporti prematrimoniali;
- sì al riconoscimento delle coppie omosessuali come unioni reali di amore al cospetto di Dio, della società e della Chiesa" (pag. 120).

La teologa cattolica americana Margaret Farley nel suo libro (condannato dalla Congregazione per la Dottrina della fede) "Just Love" ("A Framework for Christian Sexual Ethics", Continuum, New York-London 2006, pagg. 215 - 232) 


"propone per la vita sessuale un'etica interamente formale con i seguenti sette orientamenti:
- Non fare del male ingiustamente;
- Libero consenso
- Reciprocità;
- Eguaglianza;
- Impegno;
- Fruttuosità (cioé fecondità spirituale);
- Giustizia sociale." (pag. 124).

Come interpretare in maniera moderna il comandamento biblico "Non commetterai atti impuri"?
La risposta di Mancuso é che, quando c'è armonia di anima e corpo e amore reciproco, non possono esserci  "atti impuri", e la ricerca del piacere che reca felicità e gioia va lasciata all'autodeterminazione della coppia.
Con una citazione coltissima (da Diogene Laerzio, "Vite dei filosofi", VIII, 43) Mancuso si dice concorde nello spirito della discepola di Pitagora, la quale 


"esortava la donna che stava per andare con il proprio uomo a deporre il pudore insieme alle vesti e a riprenderlo, insieme con queste, quando si alzava" (pag. 125)


La Risposta della Chiesa al Caso Philomena:
Francesco riceve Philomena ma Tace
E Messori fa la Vittima

L'autore del libro sulla storia vera del figlio di Philomena dice di aver dovuto combattere contro l'omertà, le reticenze e l'occultamento della chiesa: "La scelta della Chiesa di attribuire dei nomi fittizi alle "maddalene" le ha private di un'identità riconoscibile. (...) La Chiesa vietava alle madri di Roscrea di tenere le fotografie dei bambini" (pag. 94). Anche l'Università cattolica Notre Dame, consultata da Martin Sixsmith, si trincera dietro alla privacy (pagg. 194 - 195). Nel romanzo, "alcuni testimoni appaiono con il loro vero nome, altri hanno chiesto di comparire con uno pseudonimo" (pag. 308). Questo scandalo ha suscitato due reazioni da parte della chiesa:
- da parte vaticana, un silenzio ufficiale (il Papa si fa vedere che riceve Philomena ma non dice una parola su storie come la sua) anziché delle belle parole come quelle verso chi fu stuprato da sacerdoti cattolici: come risulta da tutti i giornali, è stata Philomena a commentare l'udienza, ma il Pontefice non si è minimamente sbilanciato;
- apologetica e giustificazionismo storico da parte dell'ultraconservatore Messori (al quale Francesco non piace proprio per le sue novità) anziché autocritica e disamina delle ragioni culturali e teologiche che portarono a tali crimini contro l'umanità e far tesoro di tali errori clamorosi per non reiterarli in altre forme.


Ritorsioni omofobiche contro Obama Gay Friendly
Putin vieta le Adozioni agli Americani
La Duma vieta ai Gay stranieri l'adozione:
"Così si evita d'imporre l'omosessualità"
Ma solo l'1% dei Russi adotta i 120mila orfani connazionali

Ancor oggi sono esponenti cattolici ad essere contrari a riconoscere i diritti di adozione di certi genitori: come i genitori non biologici (e che si possono a tutti gli effetti riconoscere come genitori adottivi, di fatto, vivendo more uxorio col coniuge) di figli nati con la fecondazione medicalmente assistita.
L'ex "ministra della famiglia" si trova concorde con Vladimir Putin perché ha dichiarato lo stesso suo ragionamento: meglio orfani che con due padri. L'Italia, non a caso, è partner della Russia ove l'ex presidente Vladimir Putin ha da tempo creato una campagna di reazione contro la liberazione omosessuale occidentale, facendo approvare dalla Duma una legge che (violando la libertà di espressione) vieta di difendere l'idea della famiglia composta da due genitori gay. In un Paese ove 120 mila bambini sono abbandonati nei fatiscenti orfanotrofi, il difensore civico per l'infanzia ha elogiato l'Italia come l'unico Paese che rispetti la convenzione bilaterale che afferma di credere che solo le coppie etero possono essere famiglie. In media 700 bimbi russi sono adottati da italiani. Dal gennaio 2013 la legge Dima Yakovlev (che prende pretestuosamente il nome da un bimbo morto dimenticato in auto al sole nel 2009 dal genitore adottivo statunitense) all'articolo 4 (http://rt.com/politics/official-word/dima-yakovlev-law-full-995/) vieta agli americani di adottare orfani russi (ne adottavano mille l'anno) annullando così lo stesso trattato bilaterale firmato all'inizio del 2012: è stata la risposta-ritorsione da Guerra Fredda al Magnitsky Act (che vieta l'ingresso in America ai russi colpevoli di violazione dei diritti umani, dal nome di un russo morto in carcere -si sospetta per mancate cure stile Stefano Cucchi- ove era rinchiuso con l'accusa di frode fiscale dopo aver denunziato crimini di un'azienda  controllata dal governo russo). Dal giugno 2013 la Duma (il Parlamento russo) ha vietato all'unanimità alle famiglie gay dei Paesi stranieri ove è permesso il matrimonio fra persone dello stesso sesso di richiedere bambini russi in adozione. Lo stesso Putin ha dichiarato di prevenire così "l'imposizione di comportamenti sessuali non tradizionali".  Un atto d'irresponsabilità dinanzi al dato che soltanto l'1,1% delle famiglie russe adotta orfanelli connazionali: chissà quante coppie gay potrebbero coronare il loro legittimo desiderio di genitorialità e felicità se in Russia non dominasse questa paura dell'influenza della cultura occidentale. Il professor Michael Walzer (Princeton University) spiega quest'eterno sospettismo dell'Orso russo contro l'Occidente con la formazione da agente segreto nel KGB (i servizi segreti sotto il regime comunista) di Putin, addottrinato a vedere nell'Occidente un nemico.

Il Diritto Negato alla Genitorialità dall'Insipienza Politica:
l'Omofobia del Presidente del Consiglio
e dell'Ex Ministra della "Famiglia"
che ragiona come Putin:
"Meglio Orfani che con Due Babbi"
"Tending the Orphans" del pittore olandese Jean de Bray (1627 - 1697).

Uno dei temi di Philomena è la laicità, che ha due àmbiti di applicazione: coscienza individuale, organizzazione della chiesa e politica. Abbiamo già trattato sopra dei primi due àmbiti (a livello individuale,  è laico anche un credente che sa ospitare dentro di sé anche punti di vista diversi e che si possono conciliare; a  livello di struttura ecclesiastica, la chiesa ha una struttura verticistica e antidemocratica ove le suore per esempio non hanno ruoli decisivi sulla base di un versetto del vangelo: per esempio, la maggioranza delle suore americane è favorevole al riconoscimento del diritto alle donne di officiare i sacramenti). Per quanto riguarda la politica, l'Italia è uno Stato concordatario e non laico, e si assiste ad una palese e costante ingerenza unidirezionale dello Stato del Vaticano negli affari interni dell'Italia, con continui appelli ai parlamentari cattolici affinché votino secondo le direttive del magistero ecllesiastico, come se fossero fedeli del Papa prima che cittadini fedeli alla Costituzione repubblicana. Storie come questa mostrano il pericolo insito (in uno Stato che non si comporta con sana laicità) nel non distinguere (per interessi di calcolo elettorale, che è la negazione stessa del corretto sentimento di servizio che dovrebbe ispirare l'azione di un uomo politico che serve la Nazione e non sé stesso od il partito) fra ciò che è oggetto di discrezionalità (le teorie sulla famigliola perfetta) e ciò che è oggetto non solo di dimostrazione razionale.
Dimenticare le "leggi divine non scritte" nell'Antigone cioé le leggi della nostra coscienza individuale, come gli affetti familiari, può portare a leggi illiberali, contrarie alle libertà umane (quelli che l'articolo 2 della nostra Costituzione chiama "diritti inviolabili" dell'uomo). Una di esse è il diritto alla genitorialità. In Italia non c'è la volontà politica da parte di nessuno di estendere il matrimonio ai gay (nemmeno nel partito di governo, anzi, come scrive il senatore PD Stefano Lepri nel gennaio 2014 al quotidiano dei vescovi "Avvenire" per tranquillizzare le gerarchie del Vaticano in maniera analoga al gesto dell'allora "ministra della famiglia" del governo Prodi: "non è opportuno l'esercizio genitoriale di figli adottivi: anche alla luce di molti studi pedagogici e psicologici è preferibile una genitorialità (anche adottiva) sessualmente complementare per provare ad assicurare una crescita armoniosa dei bambini e dei ragazzi"). In Italia l'adozione è addirittura consentita solo alle coppie etero sposate da almeno tre anni! Il governo dice che concederà la stepchild adoption (adozione del figlio del compagno nell'unione civile) ma si ostina a dirsi contrario alle adozioni di figli che siano esterni alla coppia e non pare disponibile al dialogo. Le adozioni sono vietate in Austria, Bulgaria, Cipro, Grecia, Lituania, Malta, Romania, Slovacchia ed Ungheria, e sono concesse in 49 Stati USA.


In Occidente Infertilità in Costante Aumento: il 15%
L'Adozione è una Possibilità  

Lo scienziato milanese Umberto Veronesi nel suo ultimo saggio, "Il mestiere di uomo" (Einaudi, Torino 2014) ha scritto che 


"dobbiamo porci il problema della crescente infertilità del mondo evoluto" che "riguarda almeno il 15 per cento della popolazione occidentale ed è in continuo aumento. In un caso su tre il problema deriva dalla donna, in uno su cinque dall'uomo e nel 40 per cento dei casi da entrambi i componenti della coppia." (pag. 115)

Ecco perché trovo di grande utilità trattare della possibilità di provare a richiedere un figlio in adozione. 

IN ITALIA
Solo Coppie M e F insieme da 3 anni e Sposate:
i Rigidi Requisiti per Adottare in Italia 

Il Premio Golden Globe Mariska Hargitay, 50 anni
il 23 gennaio, famosa per il serial "Law and Order",
è sposata da dieci anni con l'attore Peter Hermann.
Qui li vediamo coi loro tre figli ad Halloween. 
I requisiti per l’adozione internazionale sono gli stessi che per l’adozione nazionale (art. 6 della legge 184/83 come modificata dalla legge 149/2001): 

"L’adozione è permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o che raggiungano tale periodo sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale (...)."

La differenza minima tra adottante e adottato è di 18 anni;
- la differenza massima tra adottanti ed adottato è di 45 anni per uno dei coniugi, di 55 per l'altro. Tale limite può essere derogato se i coniugi adottano due o più fratelli, ed ancora se hanno un figlio minorenne naturale o adottivo.
Ciò vuol dire che se la futura madre ha 47 anni ed il futuro padre 56, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 2 anni. Se la futura madre ha 54 anni ed il futuro padre 63, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 8 anni. Se la futura madre ha 50 anni ed il futuro padre 68, la coppia può adottare un ragazzino di 13. 
I limiti di età introdotti dalla legge hanno lo scopo di garantire all’adottato genitori idonei ad allevarlo e seguirlo fino all’età adulta, in una condizione analoga a quella di una genitorialità naturale.
 
La Hargitay ed il marito, dopo aver avuto un figlio, Miklos
Friedrich, hanno adottato una bambina, Amaya Josephine,
e pochi mesi dopo un bambino, Nicholas (prima foto sopra).
L'attrice, di fede cattolica, è figlia di Jayne Mansfield
e dell'ex Mister Universo Mickey Hargitay.
Questo dice la nostra legge; ma poiché l'abbinamento con il bambino adottabile è deciso dall'Autorità straniera, i limiti che il nostro legislatore ha spostato molto in avanti, per permettere anche a coppie non giovani di adottare, hanno poca efficacia nella realtà, perché la maggior parte dei paesi stranieri privilegia le coppie giovani. 
Per adottare gli aspiranti genitori devono:
- essere in due;

- essere coniugati
- provare documentalmente o per testimonianza, ove il matrimonio sia stato contratto da meno di tre anni, la continua, stabile, perdurante convivenza more uxorio antecedentemente alla celebrazione del matrimonio per un periodo almeno pari al complemento a 3 anni;

- non avere in corso nessun procedimento di separazione, nemmeno di fatto.

Il sex symbol Hugh Jackman, 45 anni, non potendo avere figli
con l'amata  Deborra-Lee Furness, 58 anni, con cui è ammogliato da 18 anni,
ha adottato due bambini, Oscar Maximilian (destra) ed Ava Eliot (sinistra).

- devono essere idonei ad educare ed istruire, e in grado di mantenere i minori che intendono adottare
(verifica interdisciplinare espletata dai Tribunali per i minorenni e realizzata tramite i servizi socio-assistenziali degli Enti locali, anche in collaborazione con i servizi delle aziende sanitarie locali).
L'adozione internazionale ha conosciuto in questi anni un boom in tutti i Paesi sviluppati come nel nostro Paese (con trend di aumento costante: nel 1999 tremila bimbi stranieri adottati sono entrati in Italia e 7000 domande d'idoneità sono state 7000). Nel 1982 le adozioni di bambini stranieri pronunciate dai Tribunali per i minorenni italiani erano in tutto meno di 300. Nello stesso periodo venivano registrate più di 1000 adozioni nazionali. 
Hugh Jackman con la moglie attrice e la figlia
 (a sinistra e qui sotto), il figlio (al centro) ed un compagno di scuola
dei due bambini. 

Nel 1991 sono entrati in Italia a scopo di adozione 2700 minori stranieri, mentre i bambini italiani dichiarati adottabili erano meno di mille.
L'Italia con la legge 31 dicembre 1998 n.476 (le cui norme hanno modificato la legge 4 maggio 1983 n.184) ha aderito alla Convenzione de L'Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale: il principale strumento per garantire insieme i diritti dei bambini e i diritti di chi desidera adottarli, e per sconfiggere qualsiasi traffico di minori. Ecco le tappe:

1) "Dichiarazione di Disponibilità all'Adozione"
Serve l'OK anche dei Nonni

Entro 15 giorni dalla presentazione della dichiarazione il Tribunale per i minorenni deve trasmettere la domanda ai servizi socio-territoriali competenti della propria Regione di residenza. Poi, occorrerà rivolgersi all'ufficio di cancelleria civile per presentare la "dichiarazione di disponibilità" all'adozione. Oltre alla dichiarazione vanno allegati in carta semplice:

Hugh Jackman è il classico padre moderno:
affettuoso e giocoso, molto diverso dai distaccati
padri del passato. Ne ho parlato con vari esempi
nel mio precedente articolo. 
1. Certificato di nascita dei richiedenti;
2. Stato di famiglia;
3. Dichiarazione di assenso all'adozione da parte dei genitori degli adottanti, resa nella forma della dichiarazione sostitutiva di atto notorio davanti al segretario; oppure, qualora fossero deceduti:
4. Certificato di morte dei genitori dei richiedenti;
5. Certificato rilasciato dal medico curante;
6. Certificati economici: mod.101 o mod.740 oppure busta paga;
7. Certificato del Casellario giudiziale dei richiedenti;
8. Atto notorio oppure dichiarazione sostitutiva con l'attestazione che tra i coniugi adottanti non sussiste separazione personale neppure di fatto.
Gli aspiranti genitori adottivi devono in primo luogo rispondere ai requisiti previsti dall'art.6 della legge n.184/1983 e pertanto possono presentare la dichiarazione di disponibilità
    le coppie coniugate;
    sposate al momento della dichiarazione di disponibilità (è computabile la precedente convivenza more uxorio per almeno tre anni se documentata);
    non aventi in corso o di fatto alcuna separazione;
    con una differenza massima entrambi di 45 anni (e minima di 18) con il figlio da adottare;
    in possesso delle capacità di educare, istruire e mantenere il figlio adottivo (requisiti che saranno oggetto dell'indagine dei Servizi territoriali, dopo il primo controllo da parte del Tribunale).

Se il Tribunale per i minorenni ravvisa la manifesta carenza dei requisiti sopra descritti, pronuncia immediatamente un decreto di inidoneità. 
Qualora invece non vi sia stato niente da rilevare, entro 15 giorni dalla presentazione della dichiarazione di disponibilità, il giudice minorile trasmette la documentazione relativa alla coppia aspirante, ai servizi degli Enti locali.



2) Conoscere i Genitori
e fare Rapporto al Giudice

Entro 4 mesi dall'invio della documentazione da parte del Tribunale per i minorenni, i servizi degli Enti locali fanno la conoscenza della coppia e ne valutano le potenzialità genitoriali, raccogliendo informazioni sulla loro storia personale, familiare e sociale per la stesura di una relazione da inviare al Tribunale, che fornirà al giudice gli elementi di valutazione sulla richiesta della coppia. Nel colloquio, informano gli aspiranti genitori adottivi sulle condizioni di vita dei bambini nei Paesi di loro provenienza e sugli stili di vita a cui sono abituati.

3) Il Decreto d'Idoneità

Entro 2 mesi, una volta ricevuta la relazione il Tribunale convoca i coniugi e può, se lo ritiene opportuno, disporre ulteriori approfondimenti. 
FAMIGLIA ADOTTIVA. L'attrice Katharine Heigl, 35 anni,
maritata da sette anni col bel cantante
rock country Josh Kelley, coetaneo, cinque anni fa ha adottato una bambina
(a sinistra) che è coreana come sua sorella. Le ha dato come nome
Nancy Leigh: Nancy come sua madre, e Leigh come sua sorella
appunto (anche lei adottata). Poi hanno adottato un'altra bambina, Adalaide
Mary Hope (a destra). 
A questo punto il giudice decide se rilasciare un decreto d'idoneità (o se emettere invece un decreto attestante l'insussistenza dei requisiti all'adozione) che viene inviato alla Commissione per le adozioni internazionali e all'ente autorizzato, se è già stato scelto dai coniugi.

4) Rivolgersi ad un Ente Autorizzato


La coppia deve iniziare la procedura rivolgendosi ad un ente autorizzato entro 1 anno dal rilascio del decreto d'idoneità. In questa fase la coppia può orientarsi verso un paese tra quelli nei quali un ente opera. 
AMORE FRATERNO. Una foto che esprime il legame
fra le sue sorelle adottive di Katharine Heigl,
attrice nota e premiata per il suo impegno umanitario. 
Quasi tutti gli enti autorizzati organizzano degli incontri che hanno lo scopo di informare le coppie sulle procedure dei paesi in cui sono presenti, sulla realtà dell'adozione internazionale e di prepararli, con la collaborazione di psicologi ed altri esperti, al loro futuro ruolo di genitori adottivi.

5) L'Incontro col Bambino Orfano

L'Ente Autorizzato al quale i coniugi si sono rivolti si fa carico della procedura di adozione nel paese straniero scelto: una volta ricevuta dall'autorità straniera la proposta d'incontro col bambino da adottare, ne informa gli aspiranti genitori adottivi e, avutone il consenso, li assiste svolgendo tutte le pratiche. Se gl'incontri della coppia col bambino si concludono con un parere positivo anche da parte delle autorità del paese straniero, l'ente trasmette gli atti e le relazioni sull'abbinamento adottando-adottanti alla Commissione per le adozioni internazionali in Italia, attestando la sussistenza dei requisiti previsti dalla Convenzione de L'Aja (art. 4). Se invece gli incontri non si concludono positivamente, l'ente ne prende atto e ne informa la Commissione italiana, relazionando anche sui motivi in base ai quali l'abbinamento non si è rivelato rispondente all'interesse del minore (notizia indispensabile, per eventuali, possibili abbinamenti successivi).
Può accadere inoltre che sia un ente a non accogliere una determinata proposta di adozione fatta dall'Autorità centrale straniera. In questo caso gli aspiranti genitori adottivi possono ricorrere in Italia alla Commissione per le adozioni internazionali, che può non confermare il diniego dell'ente e procedere direttamente, sostituendosi all'ente stesso, oppure affidare ad un altro ente l'incarico di condurre a termine la procedura. L'ente autorizzato deve trasmettere tutta la documentazione riferita al bambino, insieme al provvedimento del giudice straniero, alla Commissione per le adozioni internazionali in Italia, che ne cura la conservazione.

6) Il Bambino entra in Italia

Una volta ricevuta dall'ente autorizzato la documentazione sull'incontro avvenuto all'estero e sul consenso a questo prestato dai coniugi, la Commissione per le adozioni internazionali autorizza l'ingresso e la permanenza del minore adottato in Italia, dopo aver certificato che l'adozione sia conforme alla disposizione della Convenzione de L'Aja.

7) Il Bimbo è Cittadino Italiano. Genitori Famosi: Rutelli e Di Mare

Dopo che sia trascorso l'eventuale periodo di affidamento preadottivo, la procedura si conclude con l'ordine, da parte del Tribunale per i minorenni, di trascrizione del provvedimento di adozione nei registri dello stato civile, con cui il bambino diventa definitivamente un cittadino italiano e un membro a tutti gli effetti della nuova famiglia. I Paesi da cui provengono la maggior parte dei bambini sono Etiopia, Colombia, Russia e Brasile. Fra i genitori adottivi famosi in Italia ci sono il giornalista 58enne Franco Di Mare che ha adottato da solo durante la Guerra serbo-bosniaca una bimba di dieci mesi, Stella, che oggi ha vent'anni (e alla cui storia è stata ispirata una fiction con Beppe Fiorello, "L'angelo di Sarajevo") e Francesco Rutelli, padre adottivo assieme alle moglie Barbara Palombelli di Francisco (nato in Ecuador), Serena e Monica (romane).  
FAMIGLIA MULTIETNICA. Nel telefilm "Brothers and Sisters"
Olivia (a sinistra) è adottata da Kevin
e dal marito Scotty; Evan (al centro) appena partorito dalla madre
(una specializzanda in medicina che non se la sente di tenerlo) viene
dato in adozione a Kitty (sorella di Kevin) ed al marito Robert. 

L'adozione è un tema affrontato nel popolare serial Tv americano "Brothers and Sisters", storia di una famiglia numerosa composta da una madre e i suoi figli, tutti grandi e le loro famiglie. Fra loro, c'é Kitty (Calista Flockhart), giornalista politica repubblicana moglie di un senatore, Robert MacCallister (Rob Low): i due, non potendo avere figli, accolgono la richiesta di una giovane di colore, specializzanda in medicina, a diventare genitori di suo figlio, una volta che lei lo avrà partorito. Lo chiameranno Evan. Simile scelta per suo fratello Kevin, unito in civil partnership con Scotty, col quale adotta Olivia (Isabella Rae Thomas), una bambina ispanica cresciuta in una casa-famiglia. Quando manca una sola formalità all'adozione ufficiale, ecco che arriva il fratello maggiore e maggiorenne di Olivia, che la chiede in custodia: due uomini non possono crescere un bambino, dice al giudice il quale sentenzia che Olivia resterà con i suoi due padri adottivi.
Il Premio Oscar Angelina Jolie ed il marito Brad Pitt hanno tre figli adottivi
Nelle foto vedete gli Album di Famiglia delle famiglie adottive famose degli attori di Hollywood. Un'altra famiglia famosa che ha figli adottivi è quella del Premio Oscar Angelina Jolie e di suo marito Brad Pitt: liberal, (liberali progressisti) e difensori dei diritti civili delle persone gay, vivono a Los Angeles, New Orleans e nel Sud della Francia.L'attrice losangelina, 39 anni, ambasciatrice dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha sei figli: tre scelti all'orfanotrofio, e tre naturali. 
Il primo figlio, Maddox, fu adottato nel 2002, nato un anno prima in Cambogia.
Zahara, di sei mesi nata in Etiopia, fu adottata nel 2005: anche lei stava in orfanotrofio.
Nel 2006, partorisce la sua prima figlia naturale, Shiloh, in Namibia: i 4 milioni di dollari per l'esclusiva delle prime foto del bébé sono dati in beneficienza ai bambini africani.
Nel 2007 adottano un bimbo vietnamita di tre anni e mezzo, Pax, anche lui in orfanotrofio.
Nel 2008 la diva partorisce due gemelli, Knox, maschio, e Vivienne, femminuccia.
I figli recano tutti il doppio cognome: di madre e padre. La Jolie ha da poco reso noto che accetta la condizione transgender della figlia, in occasione della première di un suo film. Ha spiegato che la figlia Shilol indossava uno smoking perché s'ispirava al personaggio di Louis Zamperini del film della mamma e vuole essere chiamata "John": "Vuole essere un bambino (boy), abbiamo dovuto tagliarle i capelli. Le piace indossare tutto ciò che è di bambino. Si sente come uno dei suoi fratelli", ha dichiarato quattr'anni fa a "Vanity Fair". Del resto, la Jolie s'era già dimostrata essere una madre-coraggio quando fece un altro clamoroso coming out: raccontò di aver fatto la scelta di sottoporsi ad una mastectomia totale, vista l'alta probabilità statistica (emersa da una diagnosi predittiva genetica) di sviluppare un cancro ai seni come la zia e la madre, proprio per amore dei suoi figli: 


"Non voglio rischiare di lasciare i miei figli orfani".

La Jolie: "Non credo nel Perdono Assoluto né all'Odio
Credo nella Giustizia"

In occasione dell'uscita del suo ultimo film ("Unbroken", storia di Louis Zamperini, un eroe italoamericano che fu prigioniero dei giapponesi durante la Seconda guerra mondiale), la Jolie, non credente, ha rilasciato un' intervista al "Corriere" ("Io donna", 10.1.2015, pag. 16) affronta un tema trattato anche nel film "Philomena": il tema del perdòno, su cui si è espressa anche Judi Dench, di fede quacchera (al "Telegraph": Posso solo dire che non riesco ad immaginare me stessa in quella situazione ed essere in grado di perdonare. Non posseggo quella portata di umanità di Philomena.")  

Giornalista: "Un altro tema del film è il perdono: Louis perdona persino chi lo torturava. Lei sa perdonare?"

Jolie: "Non credo nel perdòno in assoluto, credo semmai nella giustizia. Non si tratta di essere naive o anime sante, ma non mi sentirei di dire a una donna che è stata stuprata di perdonare, all'istante. E' necessaria una forma legittima di punizione per chi compie certi crimini. Dopo però, per rigenerarti l'anima, devi saper perdonare."

Giornalista: "Ai suoi figli insegna a perdonare o a non dimenticare?"

"Mio figlio Maddox è cambogiano e solo alcune settimane fa sono cominciati i processi per le sofferenze inflitte a tanti, come ai suoi genitori e ai suoi nonni, per crimini mai ammessi prima dallo Stato. Come puoi dimenticare fatti che non sono nemmeno stati riconosciuti? Non si deve cercare la vendetta, è vero, ma io non sono forte come Louis. Se qualcuno facesse del male ai miei figli, sarei in grado di perdonare? No. Se però passassi la mia vita a odiare, non sarei certo una buona madre."

Nella stessa intervista, viene chiesto alla diva quali sono i suoi momenti indelebili. E lei risponde: 


"Quelli felici: dei miei figli ricordo l'attimo in cui li ho conosciuti: quando ho visto la prima volta Maddox o Pax o Zahara all'orfanotrofio, e Sholih o Vivienne o Knox in ospedale, con Brad vicino a me. Sono i momenti per cui vale la pena vivere".

LELE JANDON
attivista per i diritti umani
email: lelejandon@gmail.com