di LELE JANDON
RUBATO. Anthony (Michael Hess) all'età di tre anni, all'abbazia di Roscrea, poco prima di partire per l'America. |
Negli Anni Cinquanta, nella
cattolica Irlanda, le ragazze rimaste incinte senza essere maritate, come
Philomena, 18 anni, spesso venivano
rinchiuse in "case di correzione" (magdalen laundries) gestite da suore
(come nel film "Magdalen"anch'esso basato su storie vere): era un'epoca in cui le famiglie se ne vergognavano come di uno scandaloso peccato (come nell'opera di Puccini "Suor Angelica") e le cacciavano di casa affinché non si venisse a sapere in giro, per un malinteso senso dell'onore familiare.
(come nel film "Magdalen"anch'esso basato su storie vere): era un'epoca in cui le famiglie se ne vergognavano come di uno scandaloso peccato (come nell'opera di Puccini "Suor Angelica") e le cacciavano di casa affinché non si venisse a sapere in giro, per un malinteso senso dell'onore familiare.
Le religiose facevano
lavorare ai lavori forzati (come se il loro fosse un reato) queste giovani donne come schiave (anche se incinte) nelle lavanderie del
convento per poi vendere i loro bambini a coppie cattoliche americane,
intimidendo le ragazze e costringendole con pressioni psicologiche a firmare
documenti in cui rinunziano ad ogni potestà sui figlioletti: una vera e propria compravendita di bambini
(documentata anche dagli storici contemporanei) solo a famiglie di fede
cattolica e senza nessun addio. Solo le figlie di famiglia ricche potevano andarsene subito dopo il parto, previo pagamento alle suore, ma senza diritto di tenere il "figlio del peccato". Questo crimine viene compiuto in nome di un Dio punitivo e sadico anche contro Philomena, quando il figlio di tre anni Anthony viene venduto
ad una ricca famiglia americana assieme a Mary, una sua amichetta (figlia di
un'amica e compagna di Philomena) cui è talmente legato da sembrare suo
fratello. Cinquant'anni dopo, Philomena (che nel frattempo era diventata
infermiera, andata in pensione e sposata, con una figlia grande ed ha pensato ogni singolo giorno a suo
figlio) finalmente confessa alla figlia il
suo segreto, e decide di partire per un viaggio della speranza alla ricerca del
figlio.
Nel frattempo, Anthony viene chiamato Michael e diventa un
bambino compiacente perché si è fatto l'idea (suggerita dai genitori adottivi)
di essere stato abbandonato perché in qualche modo era cattivo e non vuole
rischiare, col suo comportamento disobbediente, di essere abbandonato di nuovo.
Bellissimo ragazzo, brillante avvocato, vive
male la sua omosessualità, il confessore gli dice che se non è assolutamente
casto persino a livello di fantasie, non si salverà (come sua madre da giovane, quindi, viene convinto da un'autorità
cattolica di essere un peccatore per il suo normale desiderio sessuale) e nonostante
gl'innamoramenti la sua profonda sensazione d'indegnità (instillatagli dai cattivi maestri della chiesa cattolica) si darà al sesso occasionale come una coazione a ripetere, con
alcol e droghe da sballo, sino ad ammalarsi d'aids nonostante avesse la fortuna
di un compagno fedele e paziente che l'aspettava sempre a casa: la componente auto-distruttiva è generata
sia dall'omofobia interiorizzata sia dall'odio di sé derivato da questa
credenza di essere stato rifiutato. Da
adulto, parte anch'egli (fatalità, a distanza di pochi giorni dalla madre) per
l'Irlanda ove le suore volutamente lo depistano confermandogli di essere stato
abbandonato e dicendogli che i registri sono stati distrutti in un incendio.
IL DOCUMENTO. Il passaporto di Anthony, necessario per essere portato in America dalla coppia che lo comprò dalle suore irlandesi. |
Il bilancio della sua vita, oltre al rimpianto di non aver
riabbracciato la sua madre naturale, è non solo di aver messo (per appagare il suo
bisogno di appartenenza e riconoscimento) la sua intelligenza al servizio di un
partito antigay, quello repubblicano (che ha fatto un uso privo di scrupoli morali dei
predicatori ossessionati dalle persone omosessuali e che nei primi
quattr'anni di diffusione dell'aids non ha fatto nulla per la ricerca o come
campagna d'informazione e prevenzione) ma anche di non essere stato saggio nell'evitare di contagiarsi di aids, a causa della sua vita sregolata a base di sesso occasionale, alcol e droghe.
Come suggeriscono i titoli,
il film di Stephen Frears "Philomena" è tutto incentrato su di
lei, così come il romanzo di Martin Sixmith ("The Lost Child of Philomena Lee", 2009, traduzione italiana
"Philomena", Piemme, Milano
2013, 549 pagg.), dopo la prima parte su Philomena da giovane, è focalizzato sul figlio (per cui è
fuorviante la prefazione di Judi Dench e la sua foto in copertina): se in un
mio precedente articolo (http://lelejandon.blogspot.it/2014/07/il-viaggio-della-speranza-di-philomena.html)
ho recensito il film, stavolta analizzo il romanzo e il personaggio di
Anthony-Michael. Il libro è un documento interessante per via della storia vera
che racconta, benché presenti alcuni limiti: non viene descritta adeguatamente
l'evoluzione spirituale di Mike, il suo mutamento d'idea (e conseguentemente di
comportamento) intorno alla sua condizione di omosessuale (cfr. pag. 348), e
relega a poche pagine la ricerca di Philomena, per tacere delle foto sgranate e
piccole e degli errori di stampa (alle pagg. 40, 84, 99, 103, 109, 125, 127,
141, 150, 161, 167, 174, 178, 379, 385, 395, 404; l'aggettivo "perbene"
di scrive tutto attaccato come a pag. 79 e non come a pag. 48): si suggerisce
alla casa editrice di assumere un buon correttore di bozze. Tale trascuratezza
conferma la tesi di Daniel Goleman, lo psicologo il cui libro "Focus. Perché fare attenzione ci rende
migliori e felici" ho recensito su questo Blog (http://lelejandon.blogspot.it/2014/01/allenare-lattenzione-muscolo-della.html).
Esso affronta vari temi e ce ne ispira vari altri spunti di riflessione ed
approfondimento, che io eviscererei così:
- La deumanizzazione dell'amore carnale (derivata da false dottrine senza
fondamento biblico) porta al disgusto morale verso il sesso al di fuori del
matrimonio eterosessuale, all'animalizzazione e alla vergogna (per un malinteso senso dell'onore femminile e familiare) ed allo
sradicamento dell'umana compassione per coloro i quali (e le quali) sono
considerati peccatori/peccatrici e ha portato in quegli anni non solo a
rinchiudere per la vergogna quelle ragazze-madri, abbandonandole e lasciandole
orfane, ma anche derubarle dei loro figli facendo in modo, con delle menzogne,
che non s'incontrassero mai, atto supremo di crudeltà: la sessuofobia rende la
religione disumana, immorale e crudele: questa concezione falsa di Dio come Padre
punitivo non può essere adorabile, ed è in contraddizione con l'essenza della divinità come Padre e Madre al contempo (è una delle "95 Tesi", la numero 4, di Padre
Matthew Fox, il grande teologo cristiano americano che fu cacciato da Ratzinger ed al quale cui ho dedicato vari articoli nel Blog).
- Philomena e suo figlio sono
accomunati nel destino anche di essere stati giudicati dalla Chiesa Cattolica
per i loro presunti peccati carnali: l'amore carnale etero od omosessuale;
- Conseguenza di tale
credenze é la cultura della vergogna e
del segreto: Philomena tiene nascosta persino ai famigliari l'esperienza di
ragazza-madre in orfanotrofio e Anthony-Michael tenne celata la propria omosessualità
perfino ai familiari (al padre e ai fratellastri) e ai colleghi per tutta la
vita;
- L'ineducazione sessuale ai tempi di Philomena continua oggi in Italia
per l'opposizione di alcuni genitori in nome dell'etica cattolica, peraltro
nei fatti inapplicata dalla maggioranza dei cattolici: all'epoca c'era come
conseguenza una gravidanza al di fuori del matrimonio, oggi c'è il problema
della diffusione delle malattie sessualmente trasmesse fra i giovani, anche
perché magari non ci sono professori (né di religione cattolica né di biologia)
disponibili a tenere lezioni sull'argomento delle pratiche sessuali sicure;
- L'odio di sé in Michael deriva sia dalla sua omofobia interiorizzata
(è "figlio" di una chiesa che non s'atteggia come madre bensì come
matrigna perché gli descrive la loro natura omosessuale coma
"intrinsecamente malvagia") sia
dalla sua condizione (causata dalle menzogne dei genitori adottivi e delle
suore) di abbandonato che non ha nemmeno diritto di sapere della sua madre
naturale (perché abbia deciso di lasciarlo): Michael è doppiamente orfano,
della sua Chiesa (che si rivela matrigna) e della sua mamma (che crede essere stata una matrigna che l'ha abbandonato);
- Conseguenza di quest'omofobia ecclesiastica é uno stress psicologico subito proprio dalle persone omosessuali
cattoliche, proprio perché tendono a credere all'autorità morale della chiesa
come "madre" e questo reca a
volte un impulso di autodistruzione (alcol, droghe, e quindi anche nella non
protezione negli atti sessuali) come mostra il caso di Mike che dentro di sé
pensa di non meritare di essere felice, e
come già teorizzato da John McNeill, psicoterapeuta gesuita e primo prete
gay dichiarato che ha fatto counseling
e pastorale alla comunità gay cattolica americana nonché irlandese d'origine
proprio come il protagonista di questo libro;
- L'etica sessuale ecclesiastica cattolica che
sin dall'Humanae Vitae di Paolo VI che (nonostante
il Sì della Commissione da lui istituita) maledice la pillola (ed é ignorata dalla stragrande maggioranza dei cattolici) va rivista tutta
dapprincipio, argomentano sulla base dei dati delle scienze e sulla base
della sapienza dell'esperienza, i teologi come John McNeill, Matthew Fox e Vito
Mancuso riscoprendo, nello spirito ebraico originario del Cantico dei Cantici, il sesso come gioia spirituale anche senza
fini procreativi o all'interno del matrimonio, alla luce dell'osservazione
della realtà effettuale delle coppie gay felici di stare insieme alla luce del
sole e di quella "fedeltà al mondo" che il grande teologo eroe
Bonhoeffer richiamava come guadagno positivo dalla critica di Nietzsche al
cristianesimo e rispettando la libertà di autodeterminazione delle persone;
- Anche se l'autore del
libro non lo nota, la sua descrizione
dell'attivarsi, da parte del piccolissimo Anthony a soli tre anni, nei riguardi
dell'amichetta Mary, che lui tratta come fosse sua sorella, è la dimostrazione
dell'infondatezza della dottrina (priva di fondamento biblico) del cosiddetto
Peccato Originale, propinata da Agostino d'Ippona, al quale evidentemente
non piacevano i bambini, visto che non mandava in paradiso quelli che per
qualunque motivo non ricevevano il battesimo; i bambini anzi spesso offrono
collaborazione attiva al loro prossimo come ha mostrato lo psicologo Paul Bloom
(http://lelejandon.blogspot.it/2014/08/le-intuizioni-morali-innate-come-i.html);
- Il paternalismo è una malattia tipica del cattolicesimo istituzionale: nella
famiglia adottiva (cattolica, perché le suore vendevano i bambini solo alle
famiglie cattoliche) il fratellastro di
Michael viene abbandonato dal padre perché insegue appunto l'amore romantico
verso una ragazza che spiace al capofamiglia: anche qui, come nel caso dell'atteggiamento
paternalistico delle suore, ci si arroga il diritto d'imporre la propria
discrezionalità su chi sia o non sia degno di essere amato od essere genitore
(dei futuri figli del proprio figlio);
- Gli pseudoargomenti contro il far rimanere insieme le ragazze
madri come Philomena e i loro figli sono gli stessi falsi argomenti che oggi la
chiesa cattolica o politici come Putin usano contro il diritto dei gay di
richiedere figli in adozione: la chiesa non ha rinunziato alla tentazione dell'ingerenza
nelle leggi dello Stato e detiene il monopolio culturale su chi sia degno o
meno di educare i figli (persino negandone la paternità e maternità ai loro
stessi genitori di fatto, come nell'ancora assente stepchild
adoption o nel negazionismo delle famiglie di fatto che hanno avuto figli
attraverso la maternità surrogata);
- Ormai è stato mostrato
dalla cronaca e dalla storia quanto sia pericoloso il lassismo dello Stato che non controlla a sufficienza ciò che
avviene dentro le istituzioni (siano esse religiose oppure statali come le
carceri e gli ospedali penitenziari) perché "l'occasione fa l'uomo ladro" (cfr.http://lelejandon.blogspot.it/2014/01/i-liberali-conservatori-han-piu.html);
- Philomena viene costretta
a fare i lavori forzati come se il suo (presunto) peccato fosse un reato che
merita una pena (e lei una suddita del Vaticano), così come all'epoca in cui era giovane Michael c'erano fondamentalisti
religiosi che erano contrari alle leggi antidiscriminazione e alla
depenalizzazione dell'omosessualità: in entrambi i casi, manca la sana distinzione laica fra reato e peccato,
teorizzata dal filosofo milanese Cesare Beccaria. Attenzione perciò al pericolo (che può portare a leggi illiberali in
uno Stato che non si comporta con sana laicità) non volere (per interessi
di calcolo elettorale, peraltro spesso sbagliati) e non sapere (per
mancanza di cultura politica e scientifica)
distinguere fra ciò che è un'opinione
indimostrata (le teorie sulla famigliola perfetta e le fobie sessuali e i
pregiudizi) e ciò che è oggetto non solo di dimostrazione razionale (per
mezzo delle scienze mediche psicologiche). L'antidoto al fondamentalismo religioso e alla confusione fra reato e peccato, è lo spirito di laicità ed ha tre àmbiti di applicazione: politica, coscienza individuale e organizzazione della chiesa;
- Quei crimini irlandesi
vanno aggiunti alla storia criminale della chiesa cattolica (dall'Inquisizione, oggi rinominata Tribunale della Congregazione per la Dottrina della fede che sotto Ratzinger ha silenziato proprio quei teologi dissidenti intorno all'etica sessuale,
ai roghi degli eretici, alla tortura, alla caccia alle cosiddette streghe,
fra cui -
volendo restare sul tema delle nascite- molte ostetriche erano sospettate
numero uno come spiega storico Adriano Prosperi nel suo libro "Dare l'anima. Storia di un infanticidio"
(Einaudi, Torino 2005, pag. 33 e sgg.) crimini contro l'umanità in nome di Dio intorno a cui non solo essa deve fare un lavoro di
autocritica ed esame di coscienza ma anche i cittadini devono formarsi quella
coscienza storica che favorisca lo spirito critico verso certe prese di
posizione crudeli della Chiesa cattolica che negano umanità;
- Il desiderio di appartenenza (raddoppiato nella condizione di
abbandono dell'orfano come Michael, che cresce credendo di essere stato
abbandonato e nella falsa credenza della sua religione di essere nel peccato
per le sue fantasie omosessuali) è
talmente connaturato all'uomo che, in casi come questo di Mike, può portare a
scelte immorali come il "salire sul carro del vincitore" e prendere
parte attiva al consolidamento del potere di un partito che si comporta in
maniera incivile (come il partito repubblicano cui accetta di lavorare Mike e
che predica l'omofobia), come vendendo l'anima al diavolo "abbagliato
dall'ostentazione del potere", dice lui stesso;
LA STORIA
VERA: IL ROMANZO
Cacciate di
Casa per un "Peccato"
di cui non
gli avevan mai parlato:
ai Lavori
Forzati alla Casa di Correzione
per
Ragazze-Madri ed Orfanotrofio in Irlanda
Foto di un reparto stireria di un magdalen asylum inglese, dal libro di storia di Frances Finnegan, "Do Penance of Perish" (Congrave Press 2001). |
Anthony (futuro Michael
Hess, 1952 - 1995) nasce nell'Abbazia di Sean Ross (Sean Ross Abbey) a Roscrea, nella contea di Tipperary, in Irlanda,
il 5 luglio 1952, sotto il segno del Cancro. In questi magdalen asylums (o
magdalen laundries) , così chiamati
dal personaggio evangelico di Maria Maddalena (o Maria di Màgdala, una
delle più importanti discepole di Gesù), venivano rinchiuse, come in prigione,
le ragazze perdute, le ragazze madri. Il
primo venne aperto a Dublino nel 1756, l'ultimo ha chiuso nel 1996. Ci sono
state rinchiuse 30 mila "ragazze perdute" (fallen women).
Quest'abbazia era in posto
isolato ove non ci sono mass media, e
"madre Barbara teneva sotto chiave l'unica radio" (pag. 21) e
Vorrei fare una nota al lettore: poiché all'epoca ci si maritava anche giovanissime, vorrei, a scanso di equivoci, far notare che il peccato, agli occhi di quelle suore, non era l'età, il fatto di essere delle minori, bensì di non avere marito, di non essere sposate in chiesa, di essere cioè madri nubili.
"come
la maggioranza delle case per ragazze madri, era legata ad un convento molto
più antico. Le madri e i figli che
morivano in quel luogo venivano seppelliti in un campo trascurato sotto croci
senza nome" (pag. 28; c'era un alto tasso di mortalità, 4 volte superiore al resto
della popolazione).
Vorrei fare una nota al lettore: poiché all'epoca ci si maritava anche giovanissime, vorrei, a scanso di equivoci, far notare che il peccato, agli occhi di quelle suore, non era l'età, il fatto di essere delle minori, bensì di non avere marito, di non essere sposate in chiesa, di essere cioè madri nubili.
Anthony con una delle suore gentili: fare foto dei "figli del peccato" era proibito. |
"Madre Barbara
sosteneva che i peccatori non meritassero antidolorifici" (pag. 14):
"Quante volte le ho detto che il
dolore è la punizione per il peccato. Queste ragazze sono colpevoli: devono
pagare per quello che hanno fatto" (pag. 22),
cioè l'amore al di fuori del matrimonio.
In realtà, quest'orribile concezione di Dio come essere punitivo è falsa, in contraddizione, come dice il teologo Matthew Fox nella quarta delle sue "95 Tesi", con l'essenza di Dio come Padre e Madre, paterno e materno insieme e dunque compassionevole.
Anthony è un 'figlio del
forcipe', ma non subisce danni. Philomena Lee è sua madre. Orfana della mamma
(morta di tbc quando lei aveva sei anni), aveva vissuto in convitto in una convent school dalle Suore di Carità a
Limerick e vedeva pochi giorni l'anno i
genitori. Poi va a vivere dalla zia i cui figli se n'erano andati ed aveva
bisogno di un aiuto nelle faccende domestiche (pag. 24). Non ha ricevuto alcun'eduzione sessuale,
ignorava le gioie e i rischi del sesso e un giorno di carnevale un 18enne ha
giuoco facile nel sedurla e lasciarla incinta all'età di 18 anni:
(Replica di madre Barbara: "Non osare incolpare le suore! Tu sei la causa di questa vergogna.").
"Nessuno
mi ha mai parlato di queste cose. Nessuno mi ha mai detto niente dei bambini.
Le suore non ci hanno raccontato nulla" (pag. 25).
(Replica di madre Barbara: "Non osare incolpare le suore! Tu sei la causa di questa vergogna.").
I Ricchi se
la cavano spesso:
pagano e la
figlia è libera
(ma viene
comunque derubata del figlio dalle Suore)
"Il volto di Philomena
esprimeva tutta la solitudine delle centinaia di ragazze rinchiuse in quel
posto, e negli altri sparsi in tutta l'Irlanda: cacciate di casa per un peccato che neanche sapevano di aver commesso,
in molti casi solo delle bambine sottoposte a una crudele punizione da parte
degli adulti" (pag. 27).
I ricchi, come spesso accade, se la cavano:
"L'unico
modo in cui una donna può evitare i tre anni di fatica è che la famiglia paghi
cento sterline direttamente alla madre superiora"
e dieci giorni dopo aver partorito può tornare a casa, comunque rinunciando a tenere il figlio (pag. 42). L'espediente è quello della "donazione concordata" (pag. 63).
La madre superiora dice a
Philomena che è costretta ai lavori forzati:
ma la famiglia della sventurata ragazza è povera. C'è quindi sottesa l'idea che questo lavoro pesante sia il modo di "ripagare" le religiose dell'alloggio e dell'assistenza nel parto, in alternativa al riscatto delle famiglie.
"Non è una casa vacanze e ci aspettiamo che lavori
sodo. Rimarrai qui e pagherai per i tuoi peccati. A meno che non versi cento
sterline" (pag. 27)
ma la famiglia della sventurata ragazza è povera. C'è quindi sottesa l'idea che questo lavoro pesante sia il modo di "ripagare" le religiose dell'alloggio e dell'assistenza nel parto, in alternativa al riscatto delle famiglie.
Nessun Addio
Madre-Figlio
E trovano la
Culla Vuota...
Costrette a
lavorare anche Donne Incinte
Il Laissez Faire del Governo
Così Philomena resta qui
per tre anni, sino all'età di 22 anni, sinché le rubano Anthony e lo vendono ad
una famiglia americana, e lei se ne va in Inghilterra.
Sveglia alle sei e tre
attività: le ragazze preparavano i pasti, si occupano dei bébé e lavorano in
lavanderia, come nel film "Magdalen Sisters" di Peter Mullan (2002,
Leone d'Oro e basato su storie vere accadute negli anni Sessanta). Lavorano
persino le donne incinte. Le ragazze preferiscono la cucina, perché così
possono integrare le scarse razioni, a Philomena invece càpita la lavanderia:
"le azioni che le "maddalene" compivano, lo strizzare, lo strofinare e lo stirare, simboleggiavano la purificazione della macchia morale delle loro anime" (pag. 30).
"le azioni che le "maddalene" compivano, lo strizzare, lo strofinare e lo stirare, simboleggiavano la purificazione della macchia morale delle loro anime" (pag. 30).
A partire da un servizio di un giornale scandalistico tedesco della Germania Ovest sul caso dell'attrice Jane Russell (1921 - 2011) che, senza figli (a causa di un aborto), s'era recata in Irlanda per comprare un bimbo, diventa d'attualità
"la politica di tolleranza del governo irlandese verso il traffico di minori" (pag. 18): "Gli americani pagano sino a duemila dollari per ottenere illegalmente un bambino" (pag. 56).
"Il problema è che
abbiamo permesso alla Chiesa di fare quello che voleva per troppo tempo. Le
suore pensano che quei neonati siano di loro proprietà e quelle povere ragazze
sono state intimidite affinché credano di essere peccatrici e facciano
qualunque cosa venga loro detto. Spesso
la madre superiora allontana il bambino senza neanche dirglielo. Nessuna
consultazione, nessun consenso, nessun addio" (pag. 37). "Spesso
le giovani tornavano dal lavoro e trovavano la culla vuota" (pag. 46).
"Un governo di opposizione aveva tentato d'introdurre un progetto di legge
chiamato "Madre e Figlio", che avrebbe garantito cure mediche
gratuite e consulenza a tutte le donne incinte. Ma l'arcivescovo si era
opposto, sostenendo che avrebbe incoraggiato la nascita di bambini fuori dal
matrimonio, avrebbe portato lo Stato a intervenire in questioni morali (di
totale pertinenza della Chiesa)" (come ai tempi del mussolinismo in Italia, ove vigeva lo Stato Etico, pag. 48).
Il fenomeno viene oggi chiamato, con un eufemismo, delle "adozioni forzate".
"Le
Ragazze sono Colpevoli Peccatrici:
Inadatte ad
Educare i loro stessi Figli"
Gli Stessi
Falsi Argomenti contro le Adozioni Gay
Quando il ministro riceve
il prelato, questi ha una posizione paternalistica:
E dinanzi alla proposta del governo di evitare di chiuderle in convento, come avviene nella vicina Inghilterra, il prelato cita
sono gli stessi falsi argomenti che la chiesa e i clericali adducono contro il diritto delle coppie gay di richiedere figli in adozione. Le persone gay sono peccatrici, quindi colpevoli di una colpa morale e sono inidonei ad educare un figlio: ho confutato questa falsa opinione nel mio precedente saggio (http://lelejandon.blogspot.it/2014/12/le-famiglie-felici-si-rassomigliano.html).
"Non mi sembra che lo Stato, con le sue mancanze e inefficienze, possa
assumersi una responsabilità del genere" (pag. 40).
E dinanzi alla proposta del governo di evitare di chiuderle in convento, come avviene nella vicina Inghilterra, il prelato cita
"i
dati scientifici" che mostrano che i figli di queste donne sono destinati
a diventare ribelli e a soffrire di complessi invalidanti. Le loro madri
sono colpevoli, perciò sono inadatte a custodirli e a educarli. "Prima di
tutto devono dedicarsi a sé stesse, a ricostruire la propria stoffa spirituale.
Lasciarli assieme sarebbe crudele per entrambi" (sic, pag. 41):
sono gli stessi falsi argomenti che la chiesa e i clericali adducono contro il diritto delle coppie gay di richiedere figli in adozione. Le persone gay sono peccatrici, quindi colpevoli di una colpa morale e sono inidonei ad educare un figlio: ho confutato questa falsa opinione nel mio precedente saggio (http://lelejandon.blogspot.it/2014/12/le-famiglie-felici-si-rassomigliano.html).
Disgusto e
Mancanza di Compassione
provocati
dalla Sessuofobia
Nella
famiglia cattolica adottiva Disgusto
anche contro
i seguaci di MLK
Nel libro varie volte si
parla di mancanza di compassione verso Philomena. Quando lei chiede di poter
stare accanto ad Anthony più del consueto perché è malato, la suora dice di no:
la minaccia; quando Philomena si oppone a firmare la rinuncia al figlio,
"Suor Hildegarde rimase impassibile" (pag. 60).
"Philomena piangeva, ma la
religiosa non mostrò alcuna compassione e la colpì con dei pugni forti e
decisi": "Fallo un'altra volta e ti
spedisco in manicomio" (pag 44),
la minaccia; quando Philomena si oppone a firmare la rinuncia al figlio,
"Suor Hildegarde rimase impassibile" (pag. 60).
Si parla altresì del
disgusto morale contro Philomena.
Quando lei dice:
"Perché nessuno si cura di noi? Nessuno ci stringe, nessuno ci
abbraccia", "Madre Barbara la
fissò, quasi disgustata"
(pag. 25).
Quando Philomena dice che
vuole tenere il suo bambino,
"Madre
Barbara la osservò con un'espressione di disgusto" (pag. 59).
Il disgusto ritorna, non a
caso, anche quando si parla delle manifestazioni di protesta dei neri americani
(di cui ho parlato in http://lelejandon.blogspot.it/2014/11/the-help-lezione-sulla-compassione_14.html):
La "Deposizione dalla Croce" del Caravaggio (1571 - 1610). |
"I tumulti che erano seguìti alla
morte di Martin Luther King avevano lasciato una cicatrice profonda sul
volto della capitale, la testimonianza delle tensioni che avevano minato la società borghese e benestante di cui
Mike faceva parte, abituata, al massimo, a vedere le manifestazioni in
televisione e a commentarle con malcelato disgusto" (pag. 177),
come a
casa di Eugenia Skeeter nel romanzo e film "The Help" ove la madre della giovane rimprovera alla figlia di
guardare il Tg assieme alla domestica di colore: "Così li incoraggi"
(http://lelejandon.blogspot.it/2014/11/the-help-lezione-sulla-compassione_14.html).
Anche Philomena è diventata
orfana, come lo sarà Anthony di lei: nessun familiare va a trovarla presto. Quando
il fratello la va a trovare, dopo essere rimasto piacevolmente stupito dalla
vivacità e dolcezza del bambino, decide infine di lasciarla là: troppa sarebbe per
lui la vergogna di ripresentarsi in paese con una ragazza madre come sorella.
L'Amore Fraterno fra Anthony e l'Amichetta Mary:
Anthony
conforta sempre la "sorellina"
Di questo
attivarsi per il Prossimo dei Bambini
ho parlato
nel Blog sul libro "Buoni si Nasce"
Anthony teneva spesso per mano Mary e la considerava una sorella già a Roscrea: erano così legati che Marge li sceglie entrambi |
"Anthony era devoto
alla piccola Mary, erano così affezionati che tutti quelli che li osservavano
erano convinti fossero fratelli e sorella. Quando Mary si feriva, Anthony la consolava".
Quando Mary arriva dall'America e li vede insieme, intuisce che deve adottarli entrambi perché sono troppo legati fra loro. (Nell'aereo verso gli USA,
"Anthony stringeva la mano di Mary e le
accarezzava il braccio per calmarla. Arrivò la hostess con la colazione.
Mary la rifiutò, ma Anthony le affettò
il pane e glielo fece mangiare insieme al latte, aiutandola con la tazza"
(pag. 100).
Benché l'autore non lo noti, queste iniziative spontanee dei bambini che si attivano per il loro prossimo sono la dimostrazione della falsità della dottrina del peccato originale e della teoria (sempre dell'africano Agostino d'Ippona) che i bambini siano cattivi (cfr. il mio saggio sul libro di Paul Bloom "Buoni si nasce": http://lelejandon.blogspot.it/2014/08/le-intuizioni-morali-innate-come-i.html).
Anthony gioca a Roscrea. |
"L'Irlanda non era un luogo per una madre senza
marito e non era un luogo per un figlio senza padre" (pag. 70). "Una
ragazza madre non sarebbe potuta tornare in qualunque città irlandese senza
causare un grave scandalo" (pag. 89).
Ed arriva il giorno in cui
una coppia americana viene a prendersi Anthony (pag. 93): è la scena straziante
che si vede nel film (Philomena grida il nome del figlioletto che non la può
sentire).
L'Intuizione
di Lorenz
Perché i Bébé
son così Adorabili?
Perché hanno
Occhi e Testolina Grandi
Diane Witt:
l'Ossitocina (Ormone dell'Attaccamento)
uguale in
Genitori Adottivi e Naturali
Cosa ci rende così
simpatici ed attraenti i bambini? La loro cuteness
("grazia", da cute = "attraente,
grazioso, carino, adorabile"), rispondono Paola Venuti e Marc H. Bornstein
in "Genitorialità. Fattori biologici
e culturali dell'essere genitori" (Il Mulino): la testa grande e gli occhioni
grandi, come notava già l'etologo Premio
Nobel Konrad Lorenz (1903 - 1989). La cuteness,
ha mostrato la psicologa Melanie Glocker, motiva gli adulti a prendersi cura di
un bambino anche se non appartiene alla famiglia e maggiore è la corrispondenza
di un piccolo alla cuteness più alta
è la probabilità di venire adottato. E Marge, infatti, resta colpita proprio
dalla bellezza di Anthony.
In foto lo vediamo appena
sbarcato dall'aeroplano in America ove riceve un nuovo nome: Michael, cognome
Hess. Marge ama sin da subito incondizionatamente i suoi figli adottivi, Doc si
lascia convincere anche se non ne era convinto (ed addirittura tenta di
rimandare indietro Mary temendo non fosse normale), e Michael lo percepisce e
glielo rinfaccerà.
Il primo Natale di Anthony e Mary con la madre adottiva |
In un primo momento, Mary
parla solo con Michael, ed in uno strano linguaggio: sarà un amico irlandese
della famiglia Hess dire ai genitori che è gaelico! "Un modo per
difendersi, un rifugio" dopo questo brusco mutamento d'ambiente.
Anthony si fa la seguente
idea su questo trasferimento e la espone alla sorellina:
"Ricordi la tua vera mamma? Non è lei. Le nostre vere mamme non ci hanno voluto perché eravamo cattivi. Ci odiavano, Così ci hanno mandati via. Oggi ho fatto qualcosa di cattivo, e mamma si è arrabbiata con me. Dobbiamo sempre ricordarci di essere buoni. Se mamma sa quanto siamo cattivi, ci odierà anche lei. E forse ci manderà via" (pag. 117).
"Ricordi la tua vera mamma? Non è lei. Le nostre vere mamme non ci hanno voluto perché eravamo cattivi. Ci odiavano, Così ci hanno mandati via. Oggi ho fatto qualcosa di cattivo, e mamma si è arrabbiata con me. Dobbiamo sempre ricordarci di essere buoni. Se mamma sa quanto siamo cattivi, ci odierà anche lei. E forse ci manderà via" (pag. 117).
A Michael piacciono i
rituali magici del cattolicesimo, "amava la teatralità della messa,
l'incantesimo del rito", come quello del sacramento della confessione, così come resterà sedotto dalla teatralità dell'ex attore Reagan.
Il padre adottivo, Doc, è
un tipo freddo, il classico padre all'antica distaccato, molto diverso dai
padri moderni (gay od etero, cfr. http://lelejandon.blogspot.it/2014/12/le-famiglie-felici-si-rassomigliano.html)
e non gli piacciono i caratteri dei suoi nuovi figli: Mary è troppo turbolenta,
mentre Michael "sembra una femminuccia!" (pag. 128).
Il
Rapporto col Padre-Padrone
Ci si può
Sposare solo
col Sì del
CapoFamiglia
Michael, dopo essere stato
un bravo bambino e un figlio devoto, da adolescente diventa scontroso per
"il rancore e la frustrazione soffocati per anni" (come la sua
omosessualità) e i genitori non lo riconoscono:
"Che ne è stato del nostro figlio perfetto? Chi è questo sconosciuto lunatico e irascibile?" (pag. 163).
Anthony odia il padre adottivo, Doc, "quel tiranno ostinato e bigotto" (pag. 165),
addirittura si scaglia contro di lui, nel tentativo di difendere le ragioni del fratellastro che vuole sposare la sua ragazza contro la volontà del padre. Un'altra volta, gli rinfaccia:
"Che ne è stato del nostro figlio perfetto? Chi è questo sconosciuto lunatico e irascibile?" (pag. 163).
Anthony odia il padre adottivo, Doc, "quel tiranno ostinato e bigotto" (pag. 165),
addirittura si scaglia contro di lui, nel tentativo di difendere le ragioni del fratellastro che vuole sposare la sua ragazza contro la volontà del padre. Un'altra volta, gli rinfaccia:
"Tratti
mamma come una schiava. Dai ordini a tutti, ti comporti come un nazista. E la
cosa più triste è che è stato chiaro sin dal principio che non ci mai hai
voluto" (pag. 216).
L'Odio di
Sé
"Mi son
fatto l'Idea
che mia Madre
mi abbandonò
perché non
ero Buono.
Se lei non mi
amò, nessuno potrà amarmi"
La psicologia dinamica (che prova a spiegare la relazione di causa ed effetto fra i
conflitti passati e il malessere attuale) non è una scienza esatta, ma nel caso
di Anthony pare evidente che ci sia un nesso fra la maniera piena di dubbi
senza risposte con cui viveva quel presunto abbandono da parte della sua madre
naturale e i suoi istinti di autodistruzione che l'avrebbero portato ad
ammalarsi nonostante avesse la fortuna di una relazione sentimentale forte.
Lo psichiatra e
psicanalista britannico John Bowlby
(1907 - 1990), ispirato anche dalla propria esperienza (quando soffrì all'età
di quattr'anni quando se ne andò la sua adorata nanny), anche con l'ausilio
interdisciplinare dell'etologia, formulò un'interessante teoria "straordinaria perché
predice effetti transgenerazionali" (Simon Baron-Cohen, La scienza
del male. L'empatia e le origini della crudeltà, Raffaello Cortina editore,
Milano 2012, pag. 61): la "teoria dell'attaccamento" (cfr. J. Bowlby,
"Attaccamento e perdita",
Bollati Boringhieri, Torino 1999) sullo
stile con cui ci rapportiamo ed affezioniamo ai nostri partner sulla base del rapporto che abbiamo avuto coi nostri caregiver (padre o madre o babysitter). Nel suo pionieristico saggio
"44 Ladri Minorenni" (1944)
ipotizzava che la separazione dalle figure di accudimento fosse all'origine dei
disturbi mentali e comportamenti delinquenziali, e tale lavoro gli valse un
incarico all'OMS, che gli chiese di fare rapporto sui bimbi rimasti homeless dopo la Seconda guerra
mondiale. La sua tesi era che le cure nei primi anni di vita sono fondamentali
per formare una personalità sicura di sé e devono essere costanti e affidate ad
una sola persona (la madre; naturalmente, va contestualizzato: all'epoca c'era
una rigida divisione del lavoro ed erano le donne ad occuparsi dei figli; oggi
tale teoria si può benissimo attualizzare ad entrambi i genitori e funziona).
Se abbiamo ricevuto cure rassicuranti, avremo uno stile di attaccamento di tipo
sicuro verso i futuri partner; se abbiamo ricevuto cure scostanti, saremo a
nostra volta ambivalenti, e infine se non abbiamo ricevuto cure non saremo in
grado di instaurare una vera intimità con un'altra persona dal punto di vista
affettivo e sessuale e possiamo sviluppare un disturbo borderline di personalità di cui soffrì anche Marilyn Monroe (1926
- 1962, cfr. Simon Baron-Cohen, La scienza del male, op. cit., pag. 39 -
53). Anthony, strappato alla madre,
"osservava i suoi compagni, che
avevano madri e padri veri, e li invidiava perché si trovavano dove dovevano
essere, ancorati nel luogo che la vita aveva loro riservato. Lui non lo avrebbe
mai trovato, di sicuro se prima non avesse incontrato la sua mamma. Si sentiva
come una particella immersa in un moto cosmico, come se la sua vita non avesse
radici né direzione" (pag. 137). Dinanzi ai coetanei e alle loro crisi
d'identità, "Mike sapeva che solo gli orfani erano veramente privi
d'identità" (pag. 141).
Impara a cantare, ballare,
recita nei musical scolastici, nel
1968 partecipa alla cerimonia di conferimento della cittadinanza (che sarebbe
auspicabile con solennità anche in Italia), ma sviluppa ben presto problemi di
relazione dovuti all'odio di sé. A colloquio con lo psichiatra (pagg. 170 -
171) emerge questo:
"Ora, Mike, vorrei che
mi dicessi come ti senti quando pensi alla tua vera madre"
"Qualche volta sento la sua mancanza. Qualche volta la odio" si
sentì dire. "Ma so, cioè sento che non può essere una persona
cattiva. Qualche volta credo di ricordarmela, e la ricordo buona. Ma questo
significa (...) che sono io quello cattivo. Deve avermi odiato per qualcosa...qualcosa che ho fatto...o per la
persona che ero. Altrimenti," disse con le lacrime agli occhi "perché
mi avrebbe abbandonato?"
"Su cosa basi queste
tue paure, Mike? Qualcuno ti ha raccontato qualcosa?"
"Mia mamma, voglio
dire Marge, ha raccontato a mio fratello
Stevie come sono andate le cose, e lui lo ha raccontato a me. Come la mia vera madre mi odiasse e non
volesse occuparsi di me," Iniziò a singhiozzare. "Fa male, dottore,
fa male sapere che non sei buono..."
"Quindi hai creduto a
ciò che ti ha raccontato tuo fratello? Hai mai preso in considerazione la
possibilità che stesse mentendo per ferirti?"
"Certo, l'ho fatto.
Forse ho sempre saputo che stava mentendo. La realtà, magari, è molto più
complessa. Ma il fatto è che non riesco
a smettere di odiarmi. Mia madre mi ha abbandonato e non mi ha mai cercato. Se lei non mi amava significa che nessuno
può farlo, e io certo non posso amarmi".
"Hai mai pensato che
forse tua madre ti ha dato in adozione perché era troppo giovane e non poteva
prendersi cura di te, anche se ti amava come qualunque madre ama il
figlio?"
"Se avessi un figlio, lo amerei più di qualunque cosa. Anche se non
avessi soldi, casa o vestìti. Non lascerei che niente me lo portasse via. Mamma, Marge, una volta mi ha detto che non
c'è niente che non farebbe per rendermi felice. Quindi non posso crede che la
mia vera madre mi avrebbe abbandonato per sempre senza pensarci su solo perché
era troppo giovane, o troppo povera per educarmi. Avrebbe dovuto sapere che sarei stato felice anche con niente, finché
fossi stato con lei."
La Teoria
"2 Tipi
di Orfani:
I Piacioni
che han tema di esser (di nuovo) rifiutati
E quelli che
ti sfidano (per metterti alla prova
che li ami in
maniera incondizionata"
"Gli Orfani" di Giovanni Segantini (1858 - 1899). Il pittore macchiaiolo era egli stesso orfano: perse la madre a 7 anni. |
Lo psichiatra riferisce poi
a Doc (il padre adottivo di Michale), in un colloquio privato con lui, che
"Gli orfani rappresentano solo il
2-3% della popolazione totale, ma circa il 35% nei centri di cura, nei carceri
minorili e nelle scuole speciali..." (pag. 171). "E' un classico.
L'orfano cerca sempre di essere
accettato, ma teme sempre di essere rifiutato. E' come se non sentisse di
essere desiderato, come se non riuscisse mai a inserirsi nella nuova realtà. La madre naturale li ha rifiutati, quindi
pensano che in loro ci sia qualcosa che non va e si aspettano che chiunque
altro li rifiuti allo stesso modo. Quindi ti ritrovi un orfano che passa tutto il tempo a essere
compiacente e docile nella speranza che i suoi nuovi genitori non lo mandino
via. Poi abbiamo l'altro tipo,
quello che causa costantemente problemi, come se dicesse: "So che mi
rifiuterai, quindi fottiti, ti rifiuterò io per primo!". E' un
"processo di verifica", che può assumere forme estreme. A me sembra che il tuo ragazzo abbia
manifestato entrambe le dinamiche, se non altro in parte. E mi dispiace
dirlo, ma a questo tipo di persone spetta una vita difficile, segnata dalla
nevrosi, dalla paura, dall'incapacità di relazionarsi con l'altro, tanto dal
punto di vista emotivo quanto da quello sessuale.
"Brother and Sister: Two Orphans of the Siege of Paris 1870 -1", dipinto del francese Jean Baptiste Carpeaux (1827 - 1875) |
Trascorrono metà
dell'esistenza a logorarsi, conformandosi e vivendo vite irreprensibili ma
fredde, mentre passano l'altra metà in preda a impulsi violenti e irrazionali,
che possono avere esiti drammatici." (pag. 172).
In realtà, noi pensiamo che ogni persona sia un caso a sé e non si possa ridurre ad un caso da manuale. Le persone, inoltre, possono evolvere, se aiutate psicologicamente. In questo caso, invece, Anthony non fu mai aiutato a rintracciare la sua vera madre.
"Pensi che non ti
lascerai mai avvicinare? Che terrai sempre le persone a distanza? (...) Molti
orfani si sentono in quel modo" (pag. 173)
"Sono diverso, sono un essere deforme."
"Informe, magari. Di certo, non deforme. Se mi raccontassi la parte
più profonda di te, la parte che temi maggiormente di far vedere agli altri, ti
garantisco che non ci sarebbe niente che non abbia già sentito prima. Di cosa
ti vergogni? Non c'è niente che possa dire che mi respingerebbe o mi sconvolgerebbe.
Qui sei al sicuro da ogni giudizio." (pag. 175)
E qui Mike parla descrive
la sua attrazione omosessuale per un uomo:
"Ho avuto la sensazione che ci
fosse qualcosa di sbagliato in me".
****
****
"Mio
figlio non è un Dannato Finocchio"
E sospende le
sedute di Michael dal Medico
cui Mike
confessò la sua Omosessualità
Anche
stavolta, il medico vìola il codice e parla col padre del ragazzo:
"Hai mai
pensato che tuo figlio sia omosessuale?"
"Ci fu
un breve silenzio. Poi Doc scoppiò a ridere. "Sai una cosa, Gus? Risparmiami Freud. Mie non è un dannato finocchio!" Poco dopo,
decise che le sedute di terapia con il dottor Heinlein erano terminate"
(pag. 175)
Mike dunque vuol piacere e
compiacere. Questo tipo di carattere è alla base di quei politici
ultraconservatori che mostrano l'infantile tendenza ad assecondare presunti
sentimenti dell'elettorato, un'inclinazione talmente eteronoma (cioè ispirata
dall'esterno, anziché dall'interiorità della coscienza) che essi a volte
assumono prese di posizioni così antiquate da risultare ridicole anche al loro
stesso elettorato (in Italia si assiste a numerosi esempi, c'è l'imbarazzo
della scelta).
La Menzogna
degli Hess
che origina le Nevrosi di Michael:
che origina le Nevrosi di Michael:
"Tua
Madre non era lì all'Orfanotrofio"
"Mamma, c'è una cosa
che vorrei sapere...Si tratta dell'Irlanda. Ci hai sempre raccontato di averci
preso dall'orfanotrofio e di avermi voluto perché ero il miglior amico di Mary
e la tenevo per mano e tutto il resto, giusto? Bè, mi stavo solo domandando
cosa sapevi di noi prima di tutto questo. Sapevi ad esempio da dove venivamo o
chi eravamo?" Marge lo guardò. In passato le aveva posto domande simile ed
era consapevole che le sue risposte lo avevano deluso. (...) "Per quanto
ne sappiamo noi, tua mamma ti ha consegnato alle suore subito dopo la tua
nascita. Ti ha lasciato in convento e ha proseguito la sua vita. Non sappiamo chi sia, cosa l'abbia spinta a
farlo o dove sia finita in sèguito. Ma sono sicura che non fosse lì con te
nell'orfanotrofio."
(...) Poi, a colloquio col
marito, dice: "Ho mantenuto fede al nostro accordo. Gli ho raccontato ciò
che al tempo hai stabilito che gli avremmo raccontato." E il marito: "E'
la cosa migliore. Non ha senso
raccontare loro tutta quella storia sulle loro mamme, renderebbe solo le cose
più difficili." (pag. 184). In realtà, sarebbe stata proprio la cosa
giusta da fare: non risulta esserci nemmeno accennato un buon motivo per cui
Michael non riceva queste informazioni di cui sente il bisogno. Questi genitori
che han fatto questo diabolico patto di mantenere queste menzogna non possono
certo dire di voler così "proteggere" il figlio adottivo, che anzi
aumenta il proprio malessere sino a diventare autodistruttivo. Evidentemente, anche in questo caso (come nel
caso della possibilità di verificare l'ipotesi del medico che Michael sia omosessuale)
il marito non intende consultare esperti in materia e magari lasciarsi
suggerire di dire a Mike la verità come merita ma afferma solo la propria
autorità di capofamiglia, senza dare giustificazioni morali valide.
Quando Michael fa domanda
d'ammissione all'università cattolica di Notre Dame, gli chiedono il
certificato di nascita (in America non esiste la carta d'identità, ciò che
identifica la persona è il certificato di nascita) ove trova scritto
nome-e-cognome della sua madre naturale. Ora incomincia a fantasticare di fare
un Viaggio della Speranza lì, ma al momento è attendista anche perché costa
caro. Il suo College è tutto Irish-style, e Michael copre tutto il
tempo libero in attività extra-accademiche: DJ, conduttore radiofonico alla
trasmissione "Mike at Nite",
assistente eucaristico alla santa messa domenicale, resident assistant. Ha un caro amico, Kurt, il quale gli ruba il
suo primo bacio.
COLPEVOLIZZATO
per il suo PRESUNTO PECCATO
SESSUALE
COME SUA MADRE
Nel
Confessionale: la Dottrina del Vaticano
"L'Omosessualità
è Sempre Peccato"
"O ti
Purifichi o sei Out dalla
Chiesa"
Ecco la confessione nel
confessionale da Padre Adrian:
"Mi sento colpevole. (...) Mio fratello
James è stato ripudiato e io non ho fatto niente per impedirlo, e non l'ho
neppure cercato per spiegargli quanto mi dispiace", poi fa tutta
un'elencazione di sensi di colpa verso i familiari sinché il prete lo ferma
perché capisce che c'è qualcosa sotto: "Stai esagerando...vedo chiaramente
che sei un figlio e fratello amorevole, non c'è bisogno che ti faccia del male
da solo. Perché lo fai? Che colpa pensi di dover espiare? Cosa c'è che non va
con te stesso?"
"Sto male con me
stesso, padre, perché io sono cattivo. Tutti quelli che mi si avvicinano, lo
vedono e scappano. Non li biasimo. Guardo dentro di me e vedo cose che mi
spaventano."
"Alla tua età sei
un'anima innocente."
"Si sbaglia, padre.
Non sono innocente. Il mio peccato è che
amo gli uomini" (pag. 193)
Al secondo colloquio, il
pastore gli chiede: "Allora, hai avuto altri pensieri peccaminosi?" e
dinanzi al balbettio del giovanotto: "Forse ti sarà più facile rispondere
a questo: hai assecondato i tuoi desidèri peccaminosi?" "No, padre.
So che sarebbe sbagliato" (pag. 201).
(Come si vede, torna il concetto di purificazione, come sopra nel caso del peccato sessuale di sua madre, cfr: "Le azioni che le "maddalene" compivano, lo strizzare, lo strofinare e lo stirare, simboleggiavano la purificazione della macchia morale delle loro anime", pag. 30, corsivo mio).
"L'omosessualità
è un peccato, qualunque forma assuma. Tanto per chi la fa quanto per chi,
come, a quanto dici, nel tuo caso, la subisce" (riferimento al bacio
rubatogli dall'amico Kurt). "Il peccato passa, si trasmette da uno
all'altro. L'omosessualità è un
disturbo, una malattia. E' innaturale e
malvagia. Non vi è posto per l'omosessualità nella comunità cattolica. Se
desìderi farne parte, se vuoi essere accettato, devi purificarti." (pag. 202, corsivo mio)
(Come si vede, torna il concetto di purificazione, come sopra nel caso del peccato sessuale di sua madre, cfr: "Le azioni che le "maddalene" compivano, lo strizzare, lo strofinare e lo stirare, simboleggiavano la purificazione della macchia morale delle loro anime", pag. 30, corsivo mio).
"Ma, padre, se Dio ha
creato tutti gli esseri umani....se ha
creato me, perché mi ha fatto come sono se lo disapprova?" "Lui
non ti ha creato omosessuale, Michael. Nell'ordine di Dio ogni creatura è
eterosessuale. La tendenza all'omosessualità è un disturbo oggettivo. La legge
naturale, la Chiesa e gli psicologi concordano: Dio non crea il disturbo, non
crea la malattia. E' un prodotto del
peccato, della caduta."
(La dottrina imposta da Agostino di cui qui Matthew Fox, ex sacerdote cattolico, fa una critica teologica: http://lelejandon.blogspot.it/2013/10/gay-power-is-creativity-also-when-you.html, http://lelejandon.blogspot.it/2013/12/il-segreto-della-felicita-e-la.html)
"Allora perché solo alcuni uomini sono omosessuali? E' soltanto un peccato
individuale?" "Sì. Nella maggior parte dei casi è così."
"Padre, cosa devo fare? Dio cosa vuole che faccia? Esiste un modo per
salvarmi?" "C'è una possibilità. Si chiama castità. E quando dico castità dico niente sesso, niente pornografia, niente
fantasie, niente...autodidattica". Mike arrossì, come se padre Adrian
gli leggesse nel pensiero. "Potrebbe
non garantire la salvezza ma con la grazia di Dio e un impegno prolungato,
potrebbero sperimentare il distacco dall'omosessualità come identità primaria e
la volontà di vivere come nuova creazione sull'esempio di Cristo risorto (...)
In tutte le cose, la santità è l'opposto
dell'omosessualità" (pag. 203).
(In realtà, come hanno mostrato Padre McNeill ed i coniugi Whitehead, anche l'amore gay può essere un amore santo: http://lelejandon.blogspot.it/2013/04/la-nobile-gara-fra-francia-inghilterra.html, http://lelejandon.blogspot.it/2013/10/gay-power-is-creativity-also-when-you.html). Da aspirante avvocato, Michael studia il caso dal punto di vista delle punizioni:
"Studiò la dottrina delle indulgenze, la possibilità di cancellare o almeno alleviare la punizione del suo peccato, e scoprì che a ogni pratica, dalla recitazione del rosario all'invocazione (Santa Maria, prega per noi!), corrispondeva una riduzione del tempo che l'anima avrebbe trascorso in purgatorio. Che la benedizione con l'acqua santa portava a una riduzione di cento giorni, senza l'acqua di cinquanta. Non poteva sperare in un'indulgenza plenaria, in una completa remissione dei peccati, perché i pensieri impuri continuavano ad accompagnarlo, ma s'impegnò con tutte le forse per ridurre la punizione che avrebbe scontato a causa loro" (pag. 204).
Ricordiamo che fu proprio questa dottrina e questa pratica (il traffico delle indulgenze in cambio di donazioni in denaro) a scatenare la giusta rivolta di Martin Lutero (1483 - 1546) contro il malcostume della chiesa cattolica romana, con la Riforma protestante. Michael viene così deprivato della certezza di salvarsi proprio come sua madre era stata deprivata della speranza di rivederlo.
L'Omofobia
Interiorizzata Causa l'Odio di Sé:
Alcol e Droga:
La Via
dell'Autodistruzione di Michael
"Non
Posso Essere Felice: Non lo Merito"
Paura del
Rifiuto e Impulso a provocare il Rifiuto
Il suo
compagno s'uccide come quello di Harvey Milk
La voglia di sperimentare
lo porta a visitare la via gay di Chicago, Rush Street, e non le zone gay
vicine per evitare d'imbattersi in conoscenti. Pratica il battuage ed abusa di alcool e di droghe.
Un suo amico gli racconta
di essere stato sottoposto dal padre alla terapia riparativa
dell'omosessualità, la "terapia dell'avversione".
"Si trattava
di un trattamento psicologico nel quale il paziente era sottoposto a uno
stimolo e, al tempo stesso, a un'esperienza di dolore o privazione. Nel suo
caso gli collegavano gli elettrodi ai genitali per frenare gl'impulsi
peccaminosi, lo riempivano di apomofrina per farlo vomitare di fronte alle foto
di uomini nudi" (pagg. 232 - 233).
Michael nel 1976 (all'età
di ventiquattr'anni) conosce David,
"intelligente colto e brillante, conosceva la musica, il cinema e il
teatro", con cui inizia una
relazione che potrebbe essere felice ma che Michael non sa godere perché una
voce (quella della dottrina cattolica, dell'omofobia interiorizzata) gli dice:
Per cui "iniziò a trovare o inventarsi
mille scuse per non vedere il suo amante". David cade in depressione e
gli rinfaccia:
"Non puoi essere felice, non lo meriti..." (pag. 244).
"Sai qual è il tuo
problema? Il tuo problema è che non sai come amare qualcuno. Sai che amarmi
mi renderà felice e renderà felice te, ma non puoi farcela. Non puoi tollerare di lasciarti andare, di
affidarti a qualcuno..." (pag. 245)
Un
giorno arriva la notizia che David è ustionato all'80% del corpo e muore cinque
giorni dopo: evidentemente si è suicidato dandosi fuoco. Michael intuisce di
avere delle responsabilità e si sfoga col nuovo amico Mark:
"E' colpa mia. E' tutta colpa mia. Lo ha fatto perché l'ho
trattato male. E la cosa terribile è che io sapevo cosa stavo facendo. Lo
amavo, lui era la mia felicità, ma l'ho distrutta. Perché, Mark? Perché uno
fa una cosa del genere?" Mark distolse lo sguardo. David gli aveva
raccontato degli istinti autodistruttivi
di Mike, del suo amore per gli eccessi, e lui aveva letto della paura degli orfani per il rifiuto,
della conseguente difficoltà nelle relazioni e dell'impulso a provocare il rifiuto che sente come inevitabile" (pag.
251)
Chi ha visto il film "Harvey Milk" (2008) di Gus Van Sant,
col Premio Oscar Sean Penn, ricorderà un caso simile: il compagno del noto
attivista Milk (1930 - 1978), Jack Lira, depresso anche lui (come David,
l'amante di Mike) morì suicida perché non sopportava più la la solitudine del
sentirsi trascurato. "Mike continuava a disprezzarsi" (pag. 255) e smette
di frequentare i luoghi del battuage
notturno quando legge sulla cronaca nera di un uomo politico (omosessuale
nascosto) che viene picchiato a morte di notte da tre giovani che andavano a
"caccia di finocchi". Ammette:
"C'è un lato di me che è autodistruttivo. So che distruggerà ogni cosa
nella mia vita, tutto l'amore e tutta la gioia, ma è sempre lì, pronto a
chiamarmi, a sussurrarmi "non sei degno di questa felicità, quindi devi
distruggerla" (pag. 290).
Due Vite
Parallele
Perché un Gay
Liberal accetta di far Carriera
(fingendosi Etero con Accompagnatrice)
in un Partito
Omofobo che non combatte l'Aids?
Il bisogno
d'Appartenenza
gli fa
sacrificare gli Scrupoli Morali
Michael Hess (1952 - 1995) fu un brillante avvocato |
Michael è d'idee liberal, ammira il Presidente Premio
Nobel per la Pace Jimmy Carter, del Partito Democratico. Ma quando a Michael si
aprono le porte dell'establishment
(nel partito repubblicano a pochi passi dalla casa Bianca), "Mike voleva
profondamente farvi parte, e voleva essere rispettato e desiderato". Poiché l'uomo che gli promette di fargli
far carriera lo loda e gli mostra gratitudine, "questa fu la droga che tenne
Mike accalappiato, la ricompensa che gli fece dimenticare gli scrupoli morali.
Il prezzo dell'appartenenza era minimo: impégnati per il partito e il partito
s'impegnerà per te, dandoti il calore e l'accoglienza che brami" (pag.
179). Ed entra al NIMLO, un ufficio consulenze sul redistricting (la definizione delle circoscrizioni elettorali, districts) che Michael aveva
approfondito nella sua tesi di laurea e sulla sua degenerazione proto-legale,
il gerrymandering (il metodo
ingannevole per ridisegnare i confini dei collegi elettorali tagliuzzando le
circoscrizioni e inserendo gli avversari in seggi ove non possono vincere.
Già nel 1977, all'età di 25
anni, Michael diventa uno dei massimi e famosi esperti di redistricting di Washington. L'ufficio di consulenza di Michael
aiuta sia i repubblicani sia i democratici, è indipendente. Michael studia a
fondo i casi e scopre che "gli stati repubblicani agivano sulle leggi per
evitare che gli elettori neri eleggessero membri democratici del
Congresso".
Si confida con la sorella:
"Il problema è che vieni preso nel gioco a tal punto da dimenticare che ha conseguenze concrete: persone che vengono private del diritto di voto, partiti che conquistano il potere grazie a una vertenza e non grazia alla propria linea politica. A lungo andare noi avvocati potremmo fare la differenza tra un repubblicano o un democratico alla casa Bianca, e questo deve per forza essere sbagliato" (pag. 280)
Nella politica malata in Italia abbiamo assistito a parecchi casi così di persone che transitano nella parte opposta al loro orientamento senza convinzione autentica: uomini e donne di destra che sono transitati a sinistra per calcolo elettorale, e persone di sinistra che son passati dall'altra parte per convenienza (il fenomeno del "trasformismo").
"Il problema è che vieni preso nel gioco a tal punto da dimenticare che ha conseguenze concrete: persone che vengono private del diritto di voto, partiti che conquistano il potere grazie a una vertenza e non grazia alla propria linea politica. A lungo andare noi avvocati potremmo fare la differenza tra un repubblicano o un democratico alla casa Bianca, e questo deve per forza essere sbagliato" (pag. 280)
Nella politica malata in Italia abbiamo assistito a parecchi casi così di persone che transitano nella parte opposta al loro orientamento senza convinzione autentica: uomini e donne di destra che sono transitati a sinistra per calcolo elettorale, e persone di sinistra che son passati dall'altra parte per convenienza (il fenomeno del "trasformismo").
"Sul lavoro Mike
teneva segreto il suo orientamento sessuale. Aveva preso l'abitudine di portare
Susan",
un'amica, ai vari party e cene, come se fosse la sua fidanzata ufficiale.
Intanto, mentre diventava
sempre più impopolare il presidente democratico Jimmy Carter, a causa della serie di sfortune in politica
estera, saliva l'ex stella del cinema Ronald Reagan (1911 - 2004) che lascia parlare i fondamentalisti che
acquistano molto potere e influenza come
i reverendi Jerry Falwell (che definisce l'aids come il giudizio di Dio
verso i gay e che in sèguito avrebbe imputato l'11 Settembre agli omosessuali) e Pat Robertson o come la cantante pop country Anita Bryant (nata nel 1940, di fede evangelica, divenne nota per
le campagne contro l'estensione dei diritti ai gay e nel 1977 riuscì a far
abolire una legge antidiscriminazione in Florida). Per evitare ciò, "si
offrì volontario per i democratici e Jimmy Carter, andò a fare propaganda e
diede una mano a registrare gli elettori" (pag. 291). La spilletta pro-Dem
non passa inosservata in ufficio ove il boss l'accusa di minare l'indipendenza
e quando lui risponde male, parte l'insinuazione sul suo stile di vita:
"Noi al NIMLO non possiamo tollerare qualunque irregolarità nella vita
personale dei nostri dipendenti. Confido che comprenda a cosa mi
riferisco" (pag. 293).
Quando Ronald Reagan vince
(sconfiggendo Jimmy Carter), offre un lavoro a Michael al Republican National Committee (RNC, pag. 307), lui accetta ed entra
a far parte dei Repubblicani, pur essendo ricattabile per via della sua
omosessualità nascosta in un partito antigay (pag. 317). E' il famoso fenomeno
del "salire sul carro del vincitore" e dei voltagabbana, cui Bruno Vespa ha dedicato il suo nuovo libro.
E' come se vendesse l'anima al diavolo, come il personaggio del Faust
del mito che ha ispirato a Goethe il suo dramma. Fa la sua "bella carriera",
come si suol dire, diventando Capo della Divisione sul Redistricting.
Intanto, si va diffondendo
l'AIDS (che non si chiamava sin da subito così): i telespettatori sono
sconvolti dal vedere l'ex muscleman sex-symbol Rock Hudson (1925 - 1985) nel
"I migliori amici di Doris Day"
col volto smunto a 59 anni dimostrandone 70. Sinché il portavoce dichiarò che
era gay e ammalato d'aids. Inserì nel testamento un lascito di 250 mila dollari
per istituire la Fondazione americana di ricerca sull'aids che avrebbe diretto
l'amica Liz Taylor (1932 - 2011). L'ex collega Reagan manda la sua
"solidarietà" ma di fatto non fa nulla a livello politico. Dinanzi ad
un dramma di tali proporzioni, il partito repubblicano al governo non fa
niente, e lascia parlare senza commenti i tele-evangelisti omofobi che parlano
sempre e solo male dei maschi omosessuali e non vogliono siano abrogate le
leggi antisodomia (retaggio dei puritani del Seicento). "Mike continuava a
tenere la sua omosessualità segreta" (pag. 333) ma si rende conto della
propria responsabilità:
"Se continuo a rimanere in silenzio, fingendo di essere etero, e
ignorando cosa succede, allora devo essere responsabile di quello che sta
succedendo. Vedo tutte le informative, sai. Ci sono quattromila casi di aids
ora e oltre mille morti, ma ogni volta che qualcuno propone di spendere soldi
per gestire la situazione, i fanatici saltano su e lo bloccano perché
"premierebbe l'omosessualità" o per qualche altra pretestuosa
stronzata. E' come se stesse iniziando un olocausto e nessuno allungherà una mano."
(pag. 350)
"Mike aveva pensato
che avrebbe dovuto usare il proprio pubblico con convinzione per portare
all'attenzione lo scandalo dell'inazione dell'amministrazione riguardo
all'aids; ma le sue buone intenzioni svanirono quando strinse la mano di
quell'uomo" (Reagan, pag. 377). "Molti amici gay che sapevano cosa
faceva lo avevano già scaricato e lui non riusciva più a guardare negli occhi
quelli che erano malati di aids. Tenere quei due mondi separàti era come
lottare con due cavi elettrici che si agitavano incontrollabili nelle sue mani:
qualunque contatto poteva essere fatale." (pag. 351)
Un ragazzo a cui Michael viene presentato glielo dice in faccia:
Lui si confida al compagno:
Un ragazzo a cui Michael viene presentato glielo dice in faccia:
"Come può uno lavorare per un
partito che include gente come Pat Buchanan? Come puoi avere una vita in cui sei
liberale e democratico e aperto sull'essere gay, e poi avere questa vita segreta, appartata, in cui i
tuoi compagni di lavoro non sanno che sei gay e tu stai aiutando le persone
a fare cose che non sono di beneficio per la comunità gay?" (pag. 362). "O stavi solo seguendo gli ordini come
quei nazisti a Norimberga? E' colpa tua se stiamo qui a morire, Michael"
(con riferimento agli ammalati d'aids); "Sei tu che ci hai condannati
a morte, insieme a milioni di altri, perché il tuo partito ha liquidato l'aids
come una giusta punizione verso i gay" (pag. 430). "Mike ricevette lettere (...) da amici
gay che esprimevano il loro orrore per il suo ruolo nell'aiutare i conservatori
a riconquistare il potere" (pag. 419).
Lui si confida al compagno:
"Che cosa ho fatto, Pete? Sono stato
così stupido...dedicare la mia vita a questo maledetto partito. Non so dirti
quanto siano spregevoli. Ho chiuso gli occhi per troppo tempo. Devo essere
stato cieco...o abbagliato dall'ostentazione del potere, perché non mi sono
mai concentrato su ciò che sono davvero" (pag. 419).
Come diceva il filosofo
politico e scrittore britannico (di origine irlandese) Edmund Burke (1729 - 1797), "L'unica cosa
necessaria per il trionfo del male è che gli uomini onesti non facciano
niente". E Michael non fece nulla.
A 32 anni diventa
vicesupplente del consigliere capo:
"Quella
nomina avrebbe dovuto soddisfare il suo sforzo di appartenenza, confermare la
sua accettazione da parte del mondo, ma la sensazione latente della propria
indegnità non lo lasciava: non merito
di trovarmi dove sono; sono un
impostore, in attesa solo che il mio segreto venga svelato. Era un uomo
gay in un partito omofobico, un orfano senza radici in un mondo di certezze
radicate." (pag. 359).
Ronald e Nancy Reagan
Quanti gay friendly non dichiarati ci sono oggi? Persone che hanno cari amici e stimati colleghi gay ma non fanno nulla per i diritti civili? Non vanno nemmeno a fare un saluto al Gay Pride, non si espongono per contribuire a far mutare opinione a chi pensa male delle persone omosessuali e se ne stanno zitti quando sentono persone ignoranti e con poca esperienza parlar male dell'omosessualità.
"si sono fatti le ossa a Hollywood e
tutti i loro amici attori sono gay. Ron non è un bigotto non dichiarato, è un tollerante
non dichiarato" (pag. 368). "E' il patto faustiano che questi tizi
devono stringere per essere eletti."
Quanti gay friendly non dichiarati ci sono oggi? Persone che hanno cari amici e stimati colleghi gay ma non fanno nulla per i diritti civili? Non vanno nemmeno a fare un saluto al Gay Pride, non si espongono per contribuire a far mutare opinione a chi pensa male delle persone omosessuali e se ne stanno zitti quando sentono persone ignoranti e con poca esperienza parlar male dell'omosessualità.
Michael continua a lavorare
per il partito repubblicano anche sotto la presidenza di George Bush Padre, e
continua a non far nulla per le persone gay come lui, e continua a non portare
il compagno a nessun ricevimento ufficiale, contribuendo a questa cultura che
nasconde le persone gay e i loro problemi. Oggi assistiamo a politici gay nascosti nel
partito francese del Front National:
un politico del FN è stato paparazzato col compagno segreto da un fotografo ed
è finito su un tabloid, ma la leader
del partito non ha gradito e ha parlato addirittura di un attacco alla privacy!
(http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/france/11290117/French-Front-National-vice-president-Florian-Philippot-outed-as-gay.html).
Ma c'è chi sospetta si tratti di un coming
out sotto mentite spoglie e congegnato per evitare di dare fastidio ad
elettori omofobi di quel partito.
Il (Primo) Viaggio
della Speranza
Nella Natia
Irlanda in cerca della Madre
Il Gelo delle
Suore: "NOI vi abbiamo trovato le madri molti anni fa"
Michael in visita all'abbazia di Roscrea: le suore lo sviano |
Torniamo al romanzo. Finalmente,
Michael si decide e si reca in viaggio con la sorella in Irlanda nel 1977, a 25
anni. La descrizione dello stile suore è dominata dal campo semantico del gelo:
la suora "sorrise fredda", aveva
"il volto duro", "il "sorriso opaco" (pag. 270), "rispose secca" (pag. 273).
Mary: "Non mi piace quella suora: mi fa
accapponare la pelle" (pag. 271).
L'immagine curiosa nel
monastero è la presenza della Mater
Dolorosa che però non ispirò alle suore un sentimento di compassione verso
le ragazze-madri che derubarono dei loro bambini: "L'imponente scalinata
era costellata di stampe antiquate della Vergine
che ne mostravano il cuore sanguinante per il dolore di aver perso il
figlio": strano che le suore non abbiano riconosciuto tale dolore
nell'anima di Philomena. Ma l'idealizzazione e il mito della verginità di Maria
rendono evidentemente impossibile il collegamento con la ragazza che ha avuto rapporti
prima del matrimonio.
Un'altra immagine di Michael a Roscrea. Persino sapendo che Michael aveva solo due anni di vita, le suore non lo aiutano a riabbracciare sua madre |
In realtà, esiste un'autorevole teoria che ipotizza come
la madre di Gesù di Nazaret fosse proprio una ragazza-madre, e questa
condizione avrebbe contribuito in maniera decisiva a creare quella
straordinaria compassione creativa nel figlio.
Riemerge anche il senso di
disgusto quando Michael dice:
Michael lancia allora la sua proposta:
Ecco la risposta furba della suora: "Temo che non sia proprio una cosa che potremmo fare. Immagini l'angoscia che una simile lettera potrebbe causare" (a seguire altre scuse pretestuose, pag. 273).
"Ma reverenda madre, lei è la nostra unica
speranza. Non troveremo mai le nostre madri se lei non ci aiuta". "Un'espressione di disgusto scese sul volto
di madre Barbara. "Non desidero essere insensibile, ma non è forse
vero che noi abbiamo trovato madri e padri per voi molti anni fa" (pag.
727).
"Perché non acconsentire,
almeno, a far recapitare la lettera di un figlio a sua madre? La sua identità
rimarrebbe protetta e la sua privacy non verrebbe violata" (pag. 273).
Ecco la risposta furba della suora: "Temo che non sia proprio una cosa che potremmo fare. Immagini l'angoscia che una simile lettera potrebbe causare" (a seguire altre scuse pretestuose, pag. 273).
Nemmeno il bluff da avvocato servì: "Ho
ragione di credere che la mia madre naturale mi abbia cercato e che magari
l'abbia contattata o sia anche venuta a trovarla durante le sue ricerche"
(ed in effetti
fu così,pag. 274). Come effettivamente fu (scopriremo alla fine). Michael è amato da
Mark che gli dice:
E si ripete il copione col precedente amante: alcol, pillole, sesso. E finisce anche la storia con Mark.
"La cosa importante è che ci amiamo. La nostra felicità
è qui, siamo noi. Puoi prenderla quando vuoi, lo sai. E' a portata di mano e
nient'altro conta." "Mike
sapeva che aveva ragione: desiderava la felicità e l'amore esattamente come
Mark. Ma più Mark lo sosteneva e lo amava, più la sua rabbia cresceva. Non
conosceva il motivo, ma sentiva che aveva a che fare con la gelosia: si era
convinto che non avrebbe mai potuto essere felice e qualcosa dentro di lui
non voleva che qualcun altro lo fosse. Se la sua felicità personale dipendeva
da quella si Mark, allora avrebbe sacrificato entrambi" (pagg. 299 - 300).
E si ripete il copione col precedente amante: alcol, pillole, sesso. E finisce anche la storia con Mark.
Dopo le due storie fallite la Storia con
Peter:
Casa in Campagna
Casa in Campagna
Rifugio nei
loro Weekend
Michael conosce Pete Nilsson, 28enne biondo dal
retaggio svedese, e se ne innamora ricambiato. Insieme comprano una casa in
campagna a Stepherdstown, un paese (che oggi conta 1700 abitanti) in West
Virginia, a cinquanta minuti di treno da Washington, come residenza del weekend. Danno una mega-festa
d'inaugurazione cogli amici gay per un intero fine settimana. Conservano in
scatola i loro prodotti come le conserve di frutta (che chiama "Quasi un paradiso") per partecipare
alle competizioni della fiera del paese. Ma come al solito c'è qualcosa che non
va: Michael non dice a Pete della lettera ricevuta dall'ex amante Harry che lo
informa d'essere ammalato d'aids e continua a cercare sesso occasionale nei
locali notturni per gay. Non porta neanche lui ai ricevimenti
ufficiali alla Casa Bianca e del partito, e adotta
E a proposito di alcol, "beveva pesantemente e fu fermato due volte per guida in stato di ubriachezza" e saranno i Big del partito a tirarlo fuori senza conseguenze per la fedina penale (pag. 391). Pete dice all'amica di Michael: "Ha comprato un libro sull'alcolismo e su come gestirlo, ma non lo ha mai aperto. E quando torna dai suoi fine settimana di perdizione, trovo droga nelle sue tasche" (pag. 391): droghe sessuali e droghe da sballo. Pete, conoscendo la storia psicologica di Michael, è paziente: "Fu perseverante.- Per tutte le notti e i fine settimana di perdizione rifiutò di rispondere all'eccesso con la rabbia." Michael si dichiara pentito: "Ti amo così tanto, Pete. Sono stato egoista e scortese, ma tu non mi hai mai abbandonato, anche quando ho cercato di ferirti. Ora voglio stare con te per sempre. Voglio invecchiare con te". Ma ormai è troppo tardi.
"lo stesso
comportamento furtivo e sfuggente che aveva distrutto la relazione con Mark, ma
lui semplicemente non poteva fermarsi, era come chiedere a un alcolista perché
non riusciva a smettere di bere" (pag. 390).
E a proposito di alcol, "beveva pesantemente e fu fermato due volte per guida in stato di ubriachezza" e saranno i Big del partito a tirarlo fuori senza conseguenze per la fedina penale (pag. 391). Pete dice all'amica di Michael: "Ha comprato un libro sull'alcolismo e su come gestirlo, ma non lo ha mai aperto. E quando torna dai suoi fine settimana di perdizione, trovo droga nelle sue tasche" (pag. 391): droghe sessuali e droghe da sballo. Pete, conoscendo la storia psicologica di Michael, è paziente: "Fu perseverante.- Per tutte le notti e i fine settimana di perdizione rifiutò di rispondere all'eccesso con la rabbia." Michael si dichiara pentito: "Ti amo così tanto, Pete. Sono stato egoista e scortese, ma tu non mi hai mai abbandonato, anche quando ho cercato di ferirti. Ora voglio stare con te per sempre. Voglio invecchiare con te". Ma ormai è troppo tardi.
Il Sogno di
Evasione: l'Irlanda
Pete si confida alla
sorella a proposito di Mike:
Questo tipo di "escape fantasy" (fantasia di fuga) è descritto anche dalla filosofa Martha C. Nussbaum nel suo libro "Hiding from Humanity. Disgust, Shame and the Law" (Princeton University Press 2004) che ho già citato nel mio articolo: la filosofa dice di provarlo a proposito della Finlandia, nazione ove ha vissuto per lavoro, Paese che conosce bene ma non troppo bene, dice, e si è creata nella propria immaginazione un sogno di evasione, di fuga dalla realtà e si compiace nel rappresentarselo come di un Paese perfetto ove regnano virtù civiche, natura e nonviolenza (pagg. 105 - 106). Quest'idealizzazione deriva da un disgusto per la realtà (che si oppone ad un più appropriato sentimento di rabbia costruttiva che va invece nella direzione non già della fuga bensì dell'impegno per migliorare la realtà).
"Credo
si raffiguri l'Irlanda come una sorta di paradiso perduto dal quale è stato
espulso. Credo che gli provochi tormento ma gli dia anche sicurezza. Non si
è mai sentito davvero un Hess, quindi l'Irlanda
è questa cosa meravigliosa e irraggiungibile là fuori che lui può avvolgersi
intorno come una calda coperta..."
Questo tipo di "escape fantasy" (fantasia di fuga) è descritto anche dalla filosofa Martha C. Nussbaum nel suo libro "Hiding from Humanity. Disgust, Shame and the Law" (Princeton University Press 2004) che ho già citato nel mio articolo: la filosofa dice di provarlo a proposito della Finlandia, nazione ove ha vissuto per lavoro, Paese che conosce bene ma non troppo bene, dice, e si è creata nella propria immaginazione un sogno di evasione, di fuga dalla realtà e si compiace nel rappresentarselo come di un Paese perfetto ove regnano virtù civiche, natura e nonviolenza (pagg. 105 - 106). Quest'idealizzazione deriva da un disgusto per la realtà (che si oppone ad un più appropriato sentimento di rabbia costruttiva che va invece nella direzione non già della fuga bensì dell'impegno per migliorare la realtà).
Michael non
fa in tempo a fare Coming Out
con Mamma Marge,
che muore;
ma si dichiara gay alla sorella Mary
ma si dichiara gay alla sorella Mary
Non perdonerà
mai il Padre Omofobo
La madre adottiva Marge
muore e Mike non fa in tempo a dichiararsi con lei come gay. Fa coming out con la sorella Mary, che nel
frattempo si è maritata ed ha avuto un figlio: "Io sono davvero felice se
tu sei felice" (pag. 348), dice al fratello, ma al contempo si dice
preoccupata per la diffusione dell'aids che infatti colpirà anche Michael. Mike non perdona invece il padre adottivo:
quando Mary lo informa che il vecchio non risulta capace di fare niente da solo
(perché appunto era abituato a farsi servire dalla moglie), Mike risponde alla
sorella:
"Non desidero assolutamente vederlo. Forse tra qualche anno sarà passata molta acqua sotto i ponti, ma al momento non riesco a non pensare a tutte le cose che ci ha fatto da bambini e al modo in cui trattava tutti, compresi Marge e James e gli altri. Permettimi di mandarti dei soldi per aiutarti a occuparti di lui, ma per favore non chiedermi di perdonarlo. Mi dispiace" (pag. 354).
"Non desidero assolutamente vederlo. Forse tra qualche anno sarà passata molta acqua sotto i ponti, ma al momento non riesco a non pensare a tutte le cose che ci ha fatto da bambini e al modo in cui trattava tutti, compresi Marge e James e gli altri. Permettimi di mandarti dei soldi per aiutarti a occuparti di lui, ma per favore non chiedermi di perdonarlo. Mi dispiace" (pag. 354).
Michael ha
l'Aids e torna in Irlanda
La Suora:
"Registri Distrutti in un Incendio"
L'ultima
volontà: "La mia Tomba qui,
dove un
giorno mia Madre potrò trovarmi"
La Suora:
"Solo se paghi"
Ma ecco che Michael
s'ammala di polmonite. Guarito, si riammala stavolta in primavera: strano per
uno che mai s'è ammalato in vita sua. Quindi, facendo l'analisi del sangue,
scopre di essere affetto da aids. Verso il fedele compagno, Mike prova un
sentimento ambiguo: "Mike covava risentimento, il risentimento del malato
verso il sano, anche se lo teneva celato" (pag. 421).
Rifiuta l'assistenza
psicologica che offrono ai malati terminali e firma per essere cavia in un
esperimento in cui non sa se riceve il farmaco sperimentale o un placebo.
Probabilmente, gli è capitato proprio il placebo. I colleghi gli mandano la
loro solidarietà, anche se ignari che lui abbia l'aids, così come non aveva mai
dichiarato la sua omosessualità. "Erano brave persone, ma poche se non
nessuna si pronunciavano contro le politiche che gettavano vergogna sul nome
del loro partito" (pag. 428).
Michael vuole morire in Irlanda, ed essere sepolto a Roscrea,
quindi ci torna nell'agosto 1993, cioé 16 anni dopo, all'età di 41 anni. Scopre lì che Madre Barbara era morta tre anni prima, allora
fa chiamare l'86enne Suor Hildegarde, che mediò le carte per l'adozione di Anthony.
Nonostante Michael la implori ("Mi è stata diagnosticata una malattia e mi
sono stati dati solo due anni di vita. Quindi la prego, per favore, di esaudire
la richiesta di un uomo in fin di vita", pag. 412), la religiosa gli dice una menzogna, che i registri furono distrutti in
un rogo. "Il più grande rimpianto che mi porterò nella tomba sarà
quello di non aver mai conosciuto la donna che mi ha fatto nascere" (pag.
413). Poi la richiesta:
Anche qui la risposta è negativa ("Il nostro cimitero è affollato. E' rimasto poco spazio per qualcuno che non siano le sorelle, che hanno i loro posti riservati. Ma se sei disposto a fare una donazione all'abbazia - e dovremmo discutere della misura di quella donazione- allora credo che qualcosa potrebbe essere possibile..." pagg. 413 - 414). Insomma, il lupo travestìto da agnello perde il pelo ma non il vizio, l'antico vizietto delle "donazioni". Per due settimane, Mary e Michael viaggiarono per la zona in cerca di elenchi telefonici e visitando chiese e cimiteri, ma niente. (Se si fossero spostati un pò di più, avrebbero trovato la tomba della famiglia Lee, e dello zio di Mike.)
"Mi
permetterà di essere seppellito all'abbazia di Sean Ross? Perché ho sempre avuto la sensazione che mia madre
stia cercando di trovarmi esattamente come io ho cercato di trovare lei. E se
mi sta cercando, il posto in cui verrà è proprio questo. Se mi permettesse di
essere seppellito qui, forse troverebbe la mia tomba" (come
effettivamente sarà, pag. 413).
Anche qui la risposta è negativa ("Il nostro cimitero è affollato. E' rimasto poco spazio per qualcuno che non siano le sorelle, che hanno i loro posti riservati. Ma se sei disposto a fare una donazione all'abbazia - e dovremmo discutere della misura di quella donazione- allora credo che qualcosa potrebbe essere possibile..." pagg. 413 - 414). Insomma, il lupo travestìto da agnello perde il pelo ma non il vizio, l'antico vizietto delle "donazioni". Per due settimane, Mary e Michael viaggiarono per la zona in cerca di elenchi telefonici e visitando chiese e cimiteri, ma niente. (Se si fossero spostati un pò di più, avrebbero trovato la tomba della famiglia Lee, e dello zio di Mike.)
Bilancio
della Vita di Mike:
Rimpianto per
non aver Riabbracciato la Madre Philomena,
aver dato
Potere agli Omofobi Repubblicani
ed aver
distrutto l'Amore rischiando la vita col Sesso e la Droga
Il bilancio che Mike fa
alla fine della sua vita è negativo, e due
sono i rimpianti: il primo è il rimpianto di non aver riabbracciato sua madre
Philomena: "Non aver trovato la mia mamma è il più grande rimpianto
che avrò" (pag. 427).
Il secondo é il rimpianto per aver fatto un servizio al partito
che non fece nulla per curare l'aids e contro le discriminazioni subite dalle persone gay:
indicando il corpo malato di aids con riferimento alle sue notti brave a base di alcol e droga. Quando muore, all'età di soli 43 anni, al funeral party Doc e i suoi figli "erani stati scortesi e sprezzanti verso Pete" perché ignoravano l'omosessualità di Michael e "lasciarono Washington senza salutare e non lo contattarono più", ad ulteriore conferma della sensazione di Mike di non essere davvero amato incondizionatamente dal padre adottivo (pag. 545).
"Che
cosa ho fatto, Pete? Sono stato così stupido...dedicare la mia vita a questo
maledetto partito. Non so dirti quanto siano spregevoli. Ho chiuso gli occhi
per troppo tempo. Devo essere stato cieco....o abbagliato dall'ostentazione del potere. perché non mi sono mai
concentrato su ciò che sono davvero" (pag. 419)
"Sono sempre stato
un orfano. Non ho mai avuto legami in questo mondo, e quando l'ho desiderato
trovarne le suore mi hanno allontanato. Poi ho cercato di costruirmi un'identità, ma l'ho fraintesa. Il partito
mi ha dato un luogo di cui sentivo di poter far parte, ma Rudy ha ragione: per
averlo ho dovuto vendermi. E più di
tutto ho desiderato l'amore e il
conforto di stare con te, Pete, ma l'ho distrutto facendo...questo"
(pag. 435)
indicando il corpo malato di aids con riferimento alle sue notti brave a base di alcol e droga. Quando muore, all'età di soli 43 anni, al funeral party Doc e i suoi figli "erani stati scortesi e sprezzanti verso Pete" perché ignoravano l'omosessualità di Michael e "lasciarono Washington senza salutare e non lo contattarono più", ad ulteriore conferma della sensazione di Mike di non essere davvero amato incondizionatamente dal padre adottivo (pag. 545).
E Philomena
perse il figlio 2 Volte...
L'ultimo capitolo riassume
gli anni 1956 - 1989, che dopo la "detenzione" a Roscrea si diplomò
come infermiera e lavorò in un ospedale
psichiatrico: "Più imparava sugli uomini e le donne che curava, più
comprendeva la crudeltà mentale a cui lei stessa era stata sottoposta. Ogni
giorno pensava al figlio perduto e ogni notte lo vedeva nei suoi sogni"
(pag. 441). Si maritò con un giovane infermiere, "ma non raccontò mai alla
sua famiglia il suo segreto" (pag. 441). Nel settembre 1977 tornò a
Roscrea "non sapeva perché aveva scelto quel mese di quell'anno- non aveva
il minimo sentore che Anthony, ora Michael, vi si fosse recato solo tre settimane
prima" (pag. 441). Ma i due non s'incontrarono mai, sfortunatamente e per
colpa di quelle suore.
Il 18 dicembre 2003 Philomena "raccontò ai figli la sua segreta vergogna. Raccontò loro che si trattava dell'anniversario del giorno in cui il loro fratello le era stato portato via, un fratello che ora viveva in America e avrebbe avuto cinquant'anni (pag. 444). La ricerca di Philomena viene descritta nel film "Philomena" col Premio Oscar Judi Dench, la quale ha incontrato e conosciuto Philomena ed ha lavorato d'immaginazione. Mentre Philomena ha dichiarato ad un giornale di avere perdonato quelle suore malvage, l'attrice ha detto che non riesce ad immaginare il suo perdono per un simile crimine (cfr. sotto Angelina Jolie). Nella primavera 2004 l'autore, Philomena e sua figlia Jane si recano tutti a Sean Ross, le suore furono gentili ma nessuna di loro si trovava lì negli anni Cinquanta: era morta anche suor Hildegarde. "Le lavanderie dove Philomena aveva sudato per cancellare la macchia dei suoi peccati erano sparite, demolite per far spazio alla residenza dei disabili" (pag. 445). Fecero delle foto e Jane, osservando attentamente una di queste fotografie, vide che la data scritta su una tomba era la stessa di quella del figlio di Philomena che scopre così con ben 9 anni di ritardo della morte del figlio sempre pensato e mai reincontrato. Con due ingrandimenti ed una lenta, lessero:
"Philomena voleva chiedere: "Se
mio figlio fosse venuto qui a cercarmi, me lo direbbe, vero? ma non lo fece, e
la suora non riferì niente spontaneamente" (pag. 442).
Il 18 dicembre 2003 Philomena "raccontò ai figli la sua segreta vergogna. Raccontò loro che si trattava dell'anniversario del giorno in cui il loro fratello le era stato portato via, un fratello che ora viveva in America e avrebbe avuto cinquant'anni (pag. 444). La ricerca di Philomena viene descritta nel film "Philomena" col Premio Oscar Judi Dench, la quale ha incontrato e conosciuto Philomena ed ha lavorato d'immaginazione. Mentre Philomena ha dichiarato ad un giornale di avere perdonato quelle suore malvage, l'attrice ha detto che non riesce ad immaginare il suo perdono per un simile crimine (cfr. sotto Angelina Jolie). Nella primavera 2004 l'autore, Philomena e sua figlia Jane si recano tutti a Sean Ross, le suore furono gentili ma nessuna di loro si trovava lì negli anni Cinquanta: era morta anche suor Hildegarde. "Le lavanderie dove Philomena aveva sudato per cancellare la macchia dei suoi peccati erano sparite, demolite per far spazio alla residenza dei disabili" (pag. 445). Fecero delle foto e Jane, osservando attentamente una di queste fotografie, vide che la data scritta su una tomba era la stessa di quella del figlio di Philomena che scopre così con ben 9 anni di ritardo della morte del figlio sempre pensato e mai reincontrato. Con due ingrandimenti ed una lenta, lessero:
"Michael
Hess
Uomo di due nazioni e molti
talenti
Nato il 5 luglio 1952,
abbazia di Sean Ross, Roscrea
Morto il 15 agosto 1995,
Washington DC, USA"
Poi la verifica e la
risposta:
Oggi Philomena ha 81 anni e si reca regolarmente a visitare la tomba del figlio morto a soli 43 anni:
Oggi Michael avrebbe 62 anni.
"Signora Gibson mi dispiace molto ma suo figlio non è più in
vita". "Philomena pianse. Era disperata. Si biasimava per non aver parlato
prima di Anthony, mentre poteva forse ancora essere rintracciato. Era difficile
sapere cosa dire a una madre che aveva
perso il figlio non una, ma due volte." (pag. 449). "Ma era così
radicato nel profondo del cuore il divieto di raccontarlo a qualcuno. Eravamo intimidite: era un grande peccato
(...) Per tutti quegli anni mi sono preoccupata per lui e ho desiderato parlare
di lui. Sono sicura che ci siano molte donne ancora oggi nelle mie condizioni:
non hanno detto niente." (pag. 449).
"Per Philomena non faceva alcuna differenze che il figlio fosse stato
gay. Abbracciò Pete come un sostituto del figlio. Fu felicissima di sentire
che Michael e Mary erano rimasti così legati e che si erano considerati fratello
e sorella. Ma ci fu anche sorpresa e rabbia quando Pete disse che Michael aveva
vissuto tutta la sua vita, senza sapere se lei lo aveva abbandonato alla
nascita o se era rimasta con lui al convento. L'idea che le madri avessero abbandonato i bambini subito dopo la
nascita sembrava essere stata volutamente alimentata dalle suore, forse per la
vergogna di aver tenuto le ragazze lavorare di fatto come prigioniere per tre
anni e più. Madre Barbara e suor Hildegarde avevano deliberatamente sviato
Michael e Marty quando avevano visitato il convento. Le bugie furono cocenti
per Philomena. "Come hanno potuto dirgli che lo avevo abbandonato!
Come hanno potuto? Non ho mai voluto darlo via, mai!" (pag. 453).
Oggi Philomena ha 81 anni e si reca regolarmente a visitare la tomba del figlio morto a soli 43 anni:
"Nessuno ti ha detto che ti stavo
cercando e che ti amavo, figlio mio. Come sarebbe stato tutto diverso"
(pag. 457).
Oggi Michael avrebbe 62 anni.
****
Approfondimenti
IL
FILOSOFO ILLUMINISTA MILANESE
Cesare
Beccaria: distinguere fra Reato e Peccato
Philomena viene mandata dalla sua famiglia ai
lavori forzati dalle suore in un convento-prigione, come se il suo (presunto) peccato fosse un reato meritevole di una
pena; analogamente, all'epoca in cui era
giovane Michael, Reagan lasciava predicare fondamentalisti religiosi contrari alle
leggi antidiscriminazione e alla depenalizzazione dell'omosessualità (le
leggi antisodomia erano ancora in vigore in certi Stati USA): in entrambi i casi, manca la sana distinzione laica fra reato e peccato,
teorizzata in "Dei delitti e
delle pene" (1764) dal giurista
Cesare Beccaria (Milano 1738 - 1794), di cui quest'anno ricorre il 250esimo
anniversario. La Storia insegna dunque a stare attenti ai pericoli insiti nel non volere (per interessi di calcolo
elettorale, peraltro spesso sbagliati) e/o
non sapere (per mancanza di cultura
politica e scientifica) distinguere fra ciò che è un'opinione indimostrata (le
teorie sulla famigliola perfetta e le fobie sessuali e i pregiudizi) e ciò che
è oggetto di dimostrazione razionale (per mezzo delle scienze
mediche psicologiche) come il danno oggettivo secondo il principio del danno formulato da John Stuart Mill. Abbiamo visto che quando invece la Chiesa
è venuta a conoscenza dei peccati (e reati) sessuali dei sacerdoti pedofili c'è
stato del perdonismo e si è tentato molte volte di punire privatamente
all'interno dell'istituzione e dello Stato Vaticano, senza informare le
autorità dello Stato laico (cioé l'esatto opposto: il peccato, se dei chierici,
non deve diventare reato, ma dev'essere una cosa risolta "in famiglia").
****
L'OPERA
MUSICALE di PUCCINI
Suor
Angelica: "E tu sei morto/senza sapere/
quanto
t'amava/questa tua Mamma"
Giacomo Puccini (Lucca 1858 - Bruxelles 1924) è un compositore italiano,
fondatore dello stabilimento di Tirrenia sul litorale fra Viareggio e Livorno,
che ha composto un'opera musicale dal titolo "Suor Angelica" (libretto di Gioachino Forzano, 1883 - 1970,
cito dalla mia edizione dal "Trittico", Casa Ricordi, Milano
1997) che parla di una donna che viene a
sapere con due anni di ritardo della morte del figlio naturale che aveva avuto
fuori dal matrimonio e che le fu strappato. Si chiama Angelica (il cui nome
di pianta officinale richiama il suo amore per i fiori: è colei che consiglia
tutti i rimedi alle sorelle) ed ha preso il velo sette anni prima per aver
commesso un peccato agli occhi dei suoi contemporanei: aver dato alla luce un
figlio illegittimo.
La vicenda è ambientata nel monastero ove regna un clima di
rigore, fatica e silenzio (come nel convento irlandese ove fu rinchiusa
Philomena):
per esempio, troviamo la suora Zelatrice (nome che le deriva dal suo "zelo")
che distribuisce le varie punizioni alle suore per essere arrivate in ritardo
od aver riso in chiesa. Ma ci sono anche lampi di umanità e momenti di piccole
gioie: per esempio, le suore ammirano con gioia i giuochi di luce sull'acqua
della fontana, evento che a loro pare un miracolo visto che han solo tre
occasioni all'anno di vederlo (pag. 70) e decidon di recare un secchiello
d'acqua sulla tomba di Suor Bianca Rosa che certamente lo desidera (pag. 71); a
loro, invece, lamenta una, non è più permesso avere desidèri. Ma Suor
Genovieffa (il cui nome è un omaggio alla "Genoveffa di Brabante" di Friedrich Hebbel cui s'ispira
quest'opera) replica, e perché no?, se sono puri: "Se son leggieri e
candidi perché?", e fa un sondaggio fra le consorelle (pag. 72). Tutte
negano mentre lei confessa di averne uno: carezzare un agnellino; così fa coming out anche suor Dolcina (nomen-omen): le piacerebbe gustare dei buoni
dolcetti. E suor Angelica? Lei dice di no, che non ha alcun desiderio, ma loro:
eh, no, è una bugia. Le suorette sparlottano dei lei (benevolmente) e son certe
che il suo desiderio sia rivedere i parenti nobili: "-Son più di
sett'anni/da quando è in monasterio,/che non ha avuto nuove!/-E sembra
rassegnata, ma è tanto tormentata!" (pag. 74). Ed infatti, ecco che vien
chiamata dalla Badessa in parlatoio: la zia Principessa le vuol parlare per
farle firmare dei documenti sulla divisione del patrimonio familiare.
Anche lei, come le suore
nei confronti sia di Philomena sia di Michael nel romanzo "The Lost Child of Philomena Lee", si mostra gelida:
"Getta per un attimo lo sguardo sulla nipote, freddamente e senza tradire
nessuna emozione". "Suor Angelica, con gli occhi pieni di lacrime,
non ha mai tolto lo sguardo dal volto della Zia, uno sguardo pietoso,
implorante. La vecchia invece ostentatamente guarda avanti a sé" (pag.
82).
La zia le reca la notizia
che la sorella si marita. Angelica è curiosa: "E chi la ingemma?" chiede
col suo linguaggio floreale. La zia risponde con un rinfaccio dell'antica
colpa: "Chi per amore condonò/la colpa di cui macchiaste il nostro bianco
stemma" (pag. 84). E Angelica:
"Sorella di mia madre, voi siete inesorabile!" (pag. 84). Ricorda alla parente di aver già espiato la
sua colpa, fatto la sua penitenza, e sacrificato tutto alla Madonna ma ad una
cosa non rinunzia, suo figlio: ella non può dimenticarsi di suo figlio. "Tutto
ho offerto alla Vergine...sì...tutto!/Ma v'è un'offerta che non posso
fare!..../Alla Madre soave delle Madri/non posso offrire di scordar....mio
figlio,/mio figlio! Il figlio mio!/ La
creatura che mi fu strappata,/che ho veduto e baciato una sol volta!/
Creatura mia! Creatura mia lontana!/E' questa la parola/che imploro da
sett'anni!/ Parlatemi di lui!/Com'è, com'è mio figlio?/Com'è dolce il suo
volto?/Come sono i suoi occhi?". E qui la notizia shock: il figlio è morto da due anni. Suor Angelica cade, "la
Zia si alza come per soccorrerla credendola svenuta; ma, al singhiozzare di
Suor Angelica, frena il suo movimento di pietà" e si mette a pregare. Rimasta
sola, Angelica canta:
"Senza Mamma,/bimbo,
tu sei morto!/Le tue labbra/senza i baci miei,/scoloriron fredde, fredde!/E
chiudesti,/ bimbo, gli occhi belli!" (...) "E tu sei morto/senza
sapere/quanto t'amava/questa tua mamma!".
Ora il pensiero è di volare
in Cielo con lui: "Quando potrò volar con te nel cielo?/Quando potrò
baciarti?" (pagg. 87 - 88).
Esperta di fiori, si
prepara un pozione di piante velenosi, a base di oleandro, atropina e cicuta, e
dice addio alle sorelle: "M'ha chiamata mio figlio!/Dentro un raggio di
stelle/m'è apparso il suo sorriso,/m'ha detto: Mamma, vieni in Paradiso!"
(pag. 90).
Quando si rende conto di
esser morente, dice: "Ah! Son dannata! Mi son data la morte!/Io muoio in
peccato mortale!" (pag. 91). E genuflessa chiede pietà: "O Madonna,
Madonna,/per amor di mio figlio/smarrita ho la ragione!/ non mi fare morire in
dannazione!" (pag. 91).
E "vede il
miracolo": "La chiesetta sfolgora di mistica luce: apparisce la
Regina del conforto, solenne, dolcissima e, avanti a Lei, un bimbo biondo,
tutto bianco..." (pag. 91).
Anche Angelica, come Philomena, visse il lutto della morte del
figlio ed anche a lei fu annunziato un bel pò di tempo dopo, senza che i due potessero
riabbracciarsi.
ARISTOTELE
"Sono le
Madri ad amare di più i Figli
perché si ama
di più ciò che si ottiene con Fatica"
L'Ossitocina
è l'Ormone dell'Amore (anche Materno)
ed è
altrettanta nei Genitori Adottivi
La volta scorsa abbiamo parlato dei mutamenti e degli adattamenti nei cervelli dei neopapà (gay ed etero); stavolta parliamo delle madri e del loro amore per i figli. Il filosofo greco antico Aristotele così descrisse la
sua fenomenologia dell'amore materno:
"I genitori amano i figli perché li
considerano come una parte di sé stessi e i figli amano i genitori perché sono
un qualcosa che da essi deriva. I genitori, però, sanno che i figli sono stati
generati da loro più che i figli non sappiano che è da quelli che sono stati
generati e il generante sente di più il legame di appartenenza col generato di
quanto il generato lo senta col generante (...) E c'è differenza anche per la
durata temporale: i genitori, infatti, amano i figli appena nati, mentre questi
amano i genitori solo quando è passato del tempo, e quando hanno acquistato
giudizio e sensibilità. Da queste considerazioni risulta chiaro anche per quali
ragioni le madri amano di più. I genitori, dunque, amano i figli come sé stessi
(giacché i figli nati da loro sono come degli altri sé stessi, altri per il
fatto di essere separati), e i figli amano i genitori perché hanno avuto
origine da loro" ("Etica a
Nicomaco", VIII, 1161 b, 15 e sgg). "Tutti gli esseri umani amano di più ciò che hanno ottenuto con fatica
(...). Per queste ragioni, anche, sono
le madri che amano di più i figli: la generazione, infatti, è per loro più
faticosa e dolorosa, ed esse sanno meglio che i figli sono loro" (1168
a 25).
Qual è la reazione chimica
alla base di questo legame? Dal punto di vista ormonale, l'ormone dell'attaccamento (bonding)
genitore - figlio é l'ossitocina, come ho raccontato in un mio precedente
saggio (http://lelejandon.blogspot.it/2014/08/le-intuizioni-morali-innate-come-i.html):
prodotta per facilitare le contrazioni durante il travaglio, e stimolare i
capezzoli per produrre la lattazione, quando entra in circolo ci dona uno stato
di relax e ci rende amichevoli.
I neo papà (gay od etero) mostrano proprio un mutamento ormonale
a livelli di ossitocina, il cui còmpito è rafforzare il legame affettivo,
tantoché è prodotta anche durante l'innamoramento. Mentre in passato c'era il pregiudizio che l'attaccamento, senza
filiazione naturale, sarebbe stato incompleto, Diane Wirr (Birmingham
University) ha dimostrato che i genitori
adottivi sperimentano picchi di ossitocina quando incontrano per la prima volta
il figlio e che col tempo si manifesterà con la stessa frequenza dei genitori
naturali e adottivi.
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Il Caso di
Mike Hess conferma la tesi di Padre John McNeill,
l'Irlandese
che curò la Comunità Gay Americana
La Coscienza
Infelice e l'Odio di Sé degli Omosessuali Cattolici:
Nascosti,
Nevrotici, Vittimisti ed Autodistruttivi
Maturità
Psicologica e Spirituale é Affermare il Proprio Vero Sé
senza
uniformarsi alle proiezioni degli altri
John McNeill, 87 anni, nato
a Buffalo (Stato di New York) da una famiglia dalle origini irlandesi (come
svela il cognome), maturò la sua fede cristiana mentre era prigioniero dei nazionalsocialisti:
rimase stupito di come uno schiavo-operaio rischiò la vita per lanciare a lui,
uno sconosciuto, una patata destinata agli animali. Tornato in America, divenne
sacerdote gesuita. Studia teologia,
filosofia e psicologia e diventa un uomo coltissimo. Omosessuale, si dedica con amore alla cura pastorale delle persone
omosessuali offrendo un servizio di counseling.
Predica che anche
l'amore gay può essere un amore santo (holy
love) come dicono anche in uno specifico capitolo i coniugi Whitehead (Evelyn e James, lei psicologa, lui teologo)
nel loro libro "Seasons of Strength:
New Visions of Adult Christian Maturing" (Image Books/Doubleday,
Garden City NY 1986, cap. 4, "Passages
in Homosexual Holiness"): lui stesso sta insieme al compagno, Charles
Chiarelli, da quasi 50 anni. Conosce tante persone che (come Michael Hess) si
auto distruggono per via dell'interiorizzazione dell'omofobia esterna.
Nello stesso anno dello scoppio dei moti rivoluzionari di Stonewall, il 19969, McNeill fonda "Dignity" (http://www.dignityny.org/),
associazione di gay cattolici a New York (con 100 sedi in America), battezzandola
con una parola-chiave del documento del Concilio Vaticano II "Gaudium et Spes" (16):
Questo passo é citato anche dal teologo Vito Mancuso sia in "Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana" (Fazi, Roma 2012, pag. 88) sia in "Io amo. Piccola filosofia dell'amore" (Garzanti, Milano 2014, pag. 117).
"L'uomo ha una legge scritta da Dio dentro
il suo cuore: obbedire ad essa è la dignità (dignity) stessa dell'uomo, e secondo questa verrà giudicato. La
coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli si trova
solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità propria (...) Nella fedeltà
alla coscienza i cristiani si uniscono agli altri uomini per cercare la verità
e per risolvere secondo verità tanti problemi morali"
Questo passo é citato anche dal teologo Vito Mancuso sia in "Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana" (Fazi, Roma 2012, pag. 88) sia in "Io amo. Piccola filosofia dell'amore" (Garzanti, Milano 2014, pag. 117).
Uomo di parola e d'azione, la sua tesi di dottorato (all'Università
cattolica di Lovanio) è sul concetto d'azione e sull'amore attivo, ispirata
alla "filosofia dell'azione" del cattolico modernista francese Maurice
Blondel:
«La
Scrittura dice che “Chiunque ama è generato da Dio, e conosce Dio. Chi non ama
non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore” (1Gv 4,7-8). L’amore non è un
concetto, è un’azione»." (Cercare sé
stessi....per trovare Dio. Omosessualità, Chiesa, Fede, Vangelo, Spirito",
edizioni Piagge, Firenze 2011, pagg. 15 - 17; sulla compassione come azione,
cfr. il mio articolo sul libro di Matthew Fox: http://lelejandon.blogspot.it/2014/09/la-via-della-compassione-creativa.html).
Nel libro "Sex as God Intended" (Lethe Press,
Maple Shede, New Jersey 2008) si chiede come mai Dio abbia creato il sesso:
"Dio ha creato il sesso per la gioia", cioé la pienezza di cui parla
Ireneo di Lione (II secolo) come gloria di Dio. Una tesi teologica in perfetta sintonia con il reverendo Matthew Fox
(ex cattolico cacciato anche lui,
come McNeill, dall'allora cardinale Ratzinger) nel suo libro "In principio era la gioia" ("Original Blessing", 1983, il quale,
nel libro "Sins of Spirits. Blessing of the Flesh" (Peccati dello
Spirito, Benedizione della Carne) invita proprio a rivedere daccapo il concetto
di peccato. "Gioia" indica una vita piena, ben diversa dal sesso casuale ed
estemporaneo. Padre McNeill conferma tale tesi in "Libertà, gloriosa libertà. Un cammino di spiritualità e liberazione per
omosessuali credenti" (edizioni Gruppo Abele, Torino 1996, pag. 46),
seguace della teoria
delle “Relazioni Oggettuali” (contrapposta a quella di Sigmund Freud, secondo
cui ogni sforzo umano tende al puro piacere):
La sua esperienza gl'insegna che, a causa di quest'omofobia interiorizzata, in media un omosessuale arriva ad autoaccettarsi veramente e profondamente solo all'età di 34 anni (pag.94).
«La pulsione fondamentale della psiche umana (…) è la pulsione verso l’intimità con gli
altri (…). Quando avremo raggiunto questa intimità avremo conseguito il
piacere. Il piacere quindi è il
risultato dell’intimità (…). Per questa seconda scuola di pensiero ogni
tentativo di usare gli altri come oggetti sessuali per puro piacere egoistico
costituisce un fenomeno psicopatologico» (pagg. 125 - 126)
La sua esperienza gl'insegna che, a causa di quest'omofobia interiorizzata, in media un omosessuale arriva ad autoaccettarsi veramente e profondamente solo all'età di 34 anni (pag.94).
Con "The Church and the Homosexual" (Beacon
Press, Boston, Massachusetts 1976; trad.it. "La Chiesa e l'omosessualità", Mondadori, Milano 1979) arriva il divieto da parte di Ratzinger di
parlare sia del libro sia di teologia morale. La reazione del futuro Benedetto
XVI sarà la "Lettera ai vescovi
della chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali"
(31 ottobre 1986, ironicamente la Notte di Halloween!) e l'ordine di espulsione dai Gesuiti nel 1987.
Padre McNeill osservò di
persona che tanta auto-distruttività delle persone omosessuali deriva
dall'omofobia interiorizzata e di tale stress lo subiscono proprio le persone
gay credenti non in pace con sé stesse, come Michael:
"In base alla mia esperienza
pastorale con migliaia di omosessuali cattolici so per certo che (...) le
persone che con maggior probabilità trovano sfogo ai loro bisogni sessuali in
modo meno sicuro e quindi si espongono al pericolo di contrarre il virus HIV
sono precisamente quegli omosessuali cattolici che hanno interiorizzato il
disprezzo di sé imposto loro dall'insegnamento della chiesa cattolica"
(pagg. 79 - 80)
Nel suo libro-intervista (a
Valerio Gigante) "Cercare sé
stessi....per trovare Dio. Omosessualità, Chiesa, Fede, Vangelo, Spirito"
(edizioni Piagge, Firenze 2011) parla proprio dell'atteggiamento di Michael
nella sua famiglia adottiva:
Dio Padre ci ama incondizionatamente e "per questo, la raggiunta maturità deve condurre una persona gay ad uscire allo scoperto, così come la stessa maturità spirituale deve condurre il credente ad uscire allo scoperto con Dio." (pag. 38). Sulla Chiesa e sui Papi:
"Donald
Winnicott (1896 - 1971), lo psicoanalista inglese esperto di età infantile
in "Sviluppo affettivo e ambiente.
Studi sulla teoria dello sviluppo affettivo" ha scritto: "Il
bambino sa nel proprio intimo che c'è la speranza, chiusa dentro al
comportamento malvagio; e che la disperazione è legata all'essere compiacenti
ed alla falsa socializzazione." Winnicott voleva intendere che la maggior
parte dei bambini resta fiduciosa che continuerà ad essere amata e rispettata
anche quando non sarà conforme alle aspettative dei propri genitori. Ma se un bambino crede che l'unico modo di
essere amato è quello di omologarsi alle aspettative degli altri e nascondere
il vero sé in un armadio, significa che ha già disperato nella vita"
(pag. 38)
Dio Padre ci ama incondizionatamente e "per questo, la raggiunta maturità deve condurre una persona gay ad uscire allo scoperto, così come la stessa maturità spirituale deve condurre il credente ad uscire allo scoperto con Dio." (pag. 38). Sulla Chiesa e sui Papi:
"Siamo coscienti di non poter accettare e vivere
il suo insegnamento sull'omosessualità senza distruggere la nostra salute
mentale e spirituale. Ci troviamo nella stessa posizione dei figli di un
genitore omofobico, che, pur amandolo, devono separarsi da lui e prendere le
distanze dalla sua omofobia, se vogliono vivere una vita felice e sana. Per esempio,
chi sa cosa Dio vuole da lesbiche e gay? Ovviamente, solo le lesbiche e i gay. Nessuno può dirci dall'esterno ciò che Dio
vuole da noi" (pag. 39).
"Un sano processo di
maturazione è il processo psicologico attraverso il quale ci si separa dalla
nostra dipendenza dai nostri genitori, dai familiari, dalle autorità religiose
per diventare adulti autonomi, fare le proprie scelte e assumersi la responsabilità
per esse. La maturità può essere definita come la capacità di vivere la propria
vita secondo le proprie idee ed i propri sentimenti, smettendola di sforzarsi di soddisfare le aspettative degli altri.
Il teologo benedettino inglese Sebastian Moore si spinge sino a scrivere che
vivere la vita per soddisfare le aspettative degli altri è una forma di peccato.
Su entrambi i fronti, quello psicologico e quello spirituale, la maturità consiste nella capacità di
discernere ciò che è il vero sé e trovare il coraggio di far venire alla luce
questo vero sé" (pag. 35).
Sul "peccato di proiezione" abbiamo già parlato in quest'articolo: http://lelejandon.blogspot.it/2014/03/senza-identita-la-paura-di-essere-se.html ("un buon genitore deve dare una guida ed al contempo annullarsi per accettare senza preconcetti le possibilità di sviluppo del figlio", diceva il sociologo Pim Fortuyn. Cfr. anche http://lelejandon.blogspot.it/2013/10/gay-power-is-creativity-also-when-you.html).
Oggi Padre McNeill vive a
Fort Lauderdale.
La storia della convivenza
di Michael con la sua omosessualità e di Philomena col suo segreto mostra come
dobbiamo fare attenzione alla nostra coscienza (etica autonoma, Gesù:
"Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?", Vangelo di Luca 12,
57) e non limitarci a ciò che ci viene detto da una autorità morale esterna al
nostro cuore (etica eteronoma): madre e figlio hanno vissuto con l'idea di
avere commesso chissà quale peccato (essere stata ragazza madre ed essere gay)
sinché hanno compreso il loro errore, quello di essere stati condizionati.
Il Catechismo stesso dice: "L'essere umano deve sempre obbedire
al giudizio certo della propria coscienza" (art. 1800) e come ricorda Hans
Kung ("La mia battaglia per la
libertà. Memorie", Diabasis, Reggio Emilia 2008, pagg. 511 - 512) lo
stesso Ratzinger (futuro inquisitore e silenziatore di teologi dissidenti) così
commentò il Concilio Vaticano II (quello della sopra citata Gaudium et Spes): "Al di sopra del
papa (...) sta ancora la coscienza individuale (...)".
Suor
Jeannine Gramick
Anche lei
silenziata da Ratzinger
Amica di Padre John McNeill
é Suor Jeannine Gramick, 73 anni quest'anno, una religiosa cattolica americana.
Nata in una famiglia cattolica polacca a Philadelphia, dopo aver insegnato
all'università s'impegna nell'associazione "Dignity" fondata da Padre John McNeill. Col teologo Robert Nugent scrive il grande
classico "Anime Gay. Gli Omosessuali
e la Chiesa Cattolica" (Editori Riuniuti, Roma 2003). Nel film documentario "In Good Conscience" (che io ho
presentato in Esclusiva per l'Italia quando conducevo il Cineforum del "Gruppo
del Guado" di Milano) parla del suo servizio a favore delle persone gay e
lesbiche e dei problemi con Ratzinger: nel 1999 l'allora Prefetto per la
Congregazione della Fede (l'ex Tribunale dell'Inquisizione) le ha proibito di parlare di omosessualità e occuparsi
di persone gay. Nel 2000 anche la sua congregazione (le Sisters of Notre Dame) le proibiscono di parlare di omosessualità e
lei si trasferisce dalle Sisters of
Loretto (da non confondere con le Sisters
of Loreto).
Quei Versetti contro le
Donne
che hanno Conseguenze ancor
Oggi:
Note di Scribi Misogini
Il Professor Bart D. Ehrman
(University of North Carolina) nel suo libro "Gesù non l'ha mai detto" (Mondadori, Milano 2007, titolo
originale "Misquoting Jesus",
Harper Collins Publishers 2005) illustra tutta una serie di brani anche
famosi e spesso citati a sproposito e che invece la scienza filologica ha
mostrato non essere probabilmente di Gesù o di altre autorità a cui sono
attribuiti.
In particolare, c'interessa
il paragrafo ove lo studioso ha argomentato le ragioni filologiche per cui quei
brani che dicono che le donne devono starsene zitte (e che hanno conseguenza
ancor oggi con le teologhe ed i teologi femministi silenziati da Ratzinger) per
quanto riguarda la dottrina sono spuri: inautentici.
Gesù dialoga con le donne,
fra i suoi discepoli ci sono donne e nelle
prime comunità cristiane avevano un ruolo (oratorio, finanziario e profetico) in
sèguito dimenticato (pagg. 206 - 208), e Paolo disse che "Non c'è più giudeo né greco; non c'è più
schiavo né libero; non c'è più uomo né
donna" (Lettera ai Galati 3, 27
- 28). Peccato che uno scriba
(misogino) abbia pensato di fare un'aggiunta ad una lettera falsamente attribuita
ad Paolo (Prima Lettera a Timoteo, 2,
11 - 15) e che invece fu scritta da suoi seguaci di seconda generazione:
"Non concedo a nessuna donna d'insegnare né di dettare legge all'uomo;
piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato
formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo a essere ingannato, ma fu la donna che,
ingannata, si rese colpevole di trasgressione" (se notate, fra l'altro, è
lo stesso tipo di falso ragionamento e accusa rivolta agli Ebrei, di essere
colpevoli per la crocifissione di Gesù). "Essa potrà essere salvata solo
partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella
santificazione, con modestia".
C'è un altro passo contro la dignità femminile che è
probabilmente ispirato da questo, dal momento che gli rassomiglia molto ed è stato inserito in un'epistola autentica di Paolo: "Perché
Dio non è un Dio di disordine, ma di pace. Come in tutte le comunità dei fedeli,
le donne nelle assemblee tacciano,
perché non è loro permesso parlare; stiano
invece sottomesse" (come dice oggi l'ex deputato PD che organizza
"convegni" contro l'omosessualità) "Se vogliono imparare
qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una
donna parlare in assemblea. Forse la parola di Dio è partita da voi?" (Prima
Lettera ai Corinzi, 14). Tale passaggio non è di Paolo per almeno due
ragioni: primo, "non si accorda bene con il rispettivo contesto" cioé
non c'entra un bel nulla (si parla di profezia) e, secondo, è in contraddizione col capitolo 11 (versetti
2 - 16) ove (il vero) Paolo lascia intendere che le donne parlano liberamente in
chiesa (pag. 212).
Simili manipolazioni sono
sempre ispirate da razzismo contro il genere femminile: "Quasi sempre il
testo viene modificato per limitare il ruolo delle donne" (pag. 211).
L'origine del problema
della dignità delle donne sta comunque a monte: nelle opinioni personali di
Paolo che, predicando questa nuova religione, voleva far stare tranquillo il
potere dell'Impero. Paolo "non
incoraggiava una rivoluzione sociale nella relazione fra uomini e donne,
proprio come non incoraggiava l'abolizione della schiavitù" (pag. 209)
a causa della sua credenza che il regno di Dio fosse vicino e dunque
"tutti avrebbero dovuto essere soddisfatti dei ruoli loro assegnàti"
(pag. 209). "Tale ambivalenza da
parte di Paolo ebbe un'interessante ripercussione sul ruolo delle donne"
(pag. 209) sino alle tesi estreme di un cardinale che pochi giorni fa ha
dichiarato che la sua chiesa sta perdendo vocazioni per "l'eccessivo ruolo
delle donne" (sic).
*****
Il Sacerdote
Cattolico fa Coming Out a Messa:
"Sono
Gay. Votate Sì al Matrimonio per Tutti"
Plauso Affettuoso
dei Fedeli
Il Premier di
Centro ed il 70% degl'Irlandesi:
Sì agli Sposi
Gay
"The Lost Child of Philomena Lee" mostra un mondo (irlandese e
americano) di nascondimento, di segreti e inutile stress psicologico. Oggi si vedono
evoluzioni positive a livello individuale.
Per esempio nel centro di
Dublino, la capitale dell'Irlanda, il sacerdote cattolico Martin Dolan, dopo 15
anni di servizio, ha scelto come luogo ove fare coming out proprio il pulpito la domenica alla Messa nella sua
chiesa di St Nicholas of Myra, in Francis Street, invitando a votare Sì al referendum sul Matrimonio ai gay (il
70% degl'irlandesi, che all'84% sono cattolici, si dichiara favorevole, ancor
di più che gl'italiani) che probabilmente sarà esteso anche in questo Paese cattolico come del resto nelle cattoliche Spagna e Francia.
Anche il premier irlandese, il cattolico liberale Enda Kenny, ex giocatore di calcio (come il premier ungherese), ed ammogliato e con tre figli, e leader del partito Fine Gael ("Famiglia degl'Irlandesi") che fa parte del PPE (Partito Popolare Europeo) è per il Sì. Questo é un autorevole esempio di cattolico liberale, come Mario Cuomo, l'ex governatore di New York (padre di Andrew, l'attuale governatore dello Stato), scomparso di recente (NY 1932 - 2015), da sempre schierati in difesa dei diritti delle persone omosessuali anche con argomenti teologici. Il presidente del consiglio italiano, cattolico e sedicente "socialista" (avendo portato il partito nel PSE) è da sempre contrario al riconoscimento del matrimonio fra persone gay, così come i leader dei partiti italiani iscritti al PPE.
Anche il premier irlandese, il cattolico liberale Enda Kenny, ex giocatore di calcio (come il premier ungherese), ed ammogliato e con tre figli, e leader del partito Fine Gael ("Famiglia degl'Irlandesi") che fa parte del PPE (Partito Popolare Europeo) è per il Sì. Questo é un autorevole esempio di cattolico liberale, come Mario Cuomo, l'ex governatore di New York (padre di Andrew, l'attuale governatore dello Stato), scomparso di recente (NY 1932 - 2015), da sempre schierati in difesa dei diritti delle persone omosessuali anche con argomenti teologici. Il presidente del consiglio italiano, cattolico e sedicente "socialista" (avendo portato il partito nel PSE) è da sempre contrario al riconoscimento del matrimonio fra persone gay, così come i leader dei partiti italiani iscritti al PPE.
Il Teologo
Laico
Vito Mancuso:
"Etica Sessuale Ecclesiastica?
I Cattolici la
ignorano, è fallita
Il Cantico dei Cantici esalta l'Eros
Sì a
Contraccettivi e Coppie Gay"
LA CHIESA DEI NO: la tabella è tratta dall'ultimo libro di Vito Mancuso. Si noti il No a rapporti prematrimoniali, masturbazione, omosessualità e divorzio. |
Nel suo ultimo libro,
dedicato all'amore ("Io amo. Piccola filosofia dell'amore",
Garzanti, Milano 2014), il teologo laico Vito Mancuso riafferma, da cattolico
liberale e progressista, il primato della coscienza (pag. 116). Se, come
giustamente afferma la "Gaudium et
Spes" (16), la nostra dignità è sita nella nostra coscienza, tale
coscienza dev'essere libera, come suggeriscono una serie di passi della Bibbia,
dal libro sapienziale del Siracide (37, 14: "La coscienza di un uomo
talvolta suole avvertire meglio di sette sentinelle collocate in alto per
spiare") all'esortazione di Gesù di Nazaret ("Perché non giudicate da
voi ciò che è giusto?", Luca 12, 57).
L'etica ecclesiastica sul
sesso è gravosa (vedasi la tabella, tratta da pag. 203 del libro di Mancuso,
che dimostra come sia, a confronto con le altre religioni, "la Chiesa dei
No") e vìola persino lo spirito della Bibbia ebraica: nel "Cantico dei Cantici"
che canta in poesia l'eros
"non vi è neppure un minimo accenno alla
funzione riproduttiva della sessualità e l'amore erotico non ha altra
giustificazione che non sé stesso, in quanto manifestazione della più generale
fioritura dell'essere" cioé la gioia spirituale "senza
giustificazioni di altro tipo" (pag. 119).
"La morale sessuale
cattolica (...) non funziona, come dimostra il fatto che la gran parte dei cattolici la disattende" (pag. 106) ed
un'etica "si propone di formare un ethos,
un costume consolidato che deve generare un'abitudine di vita, e se non ci
riesce non può che concludersi in un fallimento" (pagg. 107 - 108). "L'etica autentica nasce dalla
concretezza della vita e torna alla concretezza della vita. L'attuale etica sessuale ecclesiastica
invece si rivela astratta, scolastica, libresca, non nasce della vita ma dal desiderio di conformità alle decisioni
magisteriali del passato" (pag. 108)
cioé agl'Ipse Dixit dei padri della Chiesa e dei Papi. La Chiesa conferma la sua idea di Natura come logos e "legge naturale" derivante direttamente da Dio (di qui quei fondamentalisti che pensano che certe malattie siano punizioni divine), invece la Natura è in Evoluzione perenne, è sia logos sia chaos (cfr. il libro "Il Principio Passione": http://lelejandon.blogspot.it/2013/10/in-principio-era-la-passione-la.html), come aveva intuito Giobbe. Del resto, ricorda Mancuso, l'Instrumentum Laboris del Sinodo dei Vescovi 2014 prende atto che "il concetto di legge naturale risulta essere incomprensibile" (pag. 110). E la Commissione Teologica Internazionale (pag. 111) ha detto che "in morale la pura deduzione per sillogismo non è adeguata" e si "deve ricorrere alla sapienza dell'esperienza".
La Chiesa cattolica,
pretendendo dai suoi fedeli di avere i rapporti sessuali solo per la
procreazione, ha una "visione
biologicistica della sessualità" (pag. 112) e ha come effetto anche di ridurre il ruolo della donna alla funzione
procreativa (pag. 112, come si vede in Tommaso, "Summa Theologiae", I, 1. 92, a. 1, resp. e q. 98 a. 2, sed contra). Quanto ai cosiddetti "metodi naturali" di contraccezione,
sono una "mortificazione" (pag. 115) perché i sessuologi mostrano come sono proprio i periodi
dell'ovulazione (quelli fecondi) in cui l'uomo ha più desiderio sessuale (più
sogni e fantasie). La Chiesa ha persino ignorato l'appello di uno psichiatra
americano, John Cavanagli, che aveva scoperto i problemi psichici delle coppie
che seguono tali metodi.
Urge quindi, partendo dai
"diritti della persona", "il dovere di rivedere profondamente la
dottrina in questo àmbito" (proprio similmente a quando al Concilio
Vaticano II ha finalmente affermato per la prima volta il rispetto della
libertà di coscienza e dunque anche della libertà religiosa) e
"il
medesimo criterio applicato nell'àmbito dell'etica sessuale porterebbe la Chiesa
cattolica alle seguenti aperture:
- sì alla contraccezione;
- sì ai rapporti prematrimoniali;
- sì al riconoscimento delle coppie omosessuali come unioni reali di amore
al cospetto di Dio, della società e della Chiesa" (pag. 120).
La teologa cattolica
americana Margaret Farley nel suo libro (condannato dalla Congregazione per la
Dottrina della fede) "Just Love"
("A Framework for Christian Sexual
Ethics", Continuum, New York-London 2006, pagg. 215 - 232)
"propone per la vita sessuale un'etica interamente formale con i seguenti
sette orientamenti:
- Non fare del male
ingiustamente;
- Libero consenso
- Reciprocità;
- Eguaglianza;
- Impegno;
- Fruttuosità (cioé fecondità spirituale);
- Giustizia sociale."
(pag. 124).
Come interpretare in
maniera moderna il comandamento biblico "Non commetterai atti
impuri"?
La risposta di Mancuso é
che, quando c'è armonia di anima e corpo e amore reciproco, non possono esserci
"atti impuri", e la ricerca del piacere che reca felicità e
gioia va lasciata all'autodeterminazione della coppia.
Con una citazione
coltissima (da Diogene Laerzio, "Vite
dei filosofi", VIII, 43) Mancuso si dice concorde nello spirito della
discepola di Pitagora, la quale
"esortava la donna che stava per andare con il proprio uomo a deporre il pudore insieme alle vesti e a riprenderlo, insieme con queste, quando si alzava" (pag. 125)
La Risposta
della Chiesa al Caso Philomena:
Francesco
riceve Philomena ma Tace
E Messori fa
la Vittima
L'autore del libro sulla storia vera del figlio di Philomena dice di aver
dovuto combattere contro l'omertà, le reticenze e l'occultamento della chiesa:
"La scelta della Chiesa di attribuire dei nomi fittizi alle
"maddalene" le ha private di un'identità riconoscibile. (...) La Chiesa vietava alle madri di Roscrea di
tenere le fotografie dei bambini" (pag. 94). Anche l'Università
cattolica Notre Dame, consultata da Martin Sixsmith, si trincera dietro alla privacy (pagg. 194 - 195). Nel romanzo,
"alcuni testimoni appaiono con il loro vero nome, altri hanno chiesto di
comparire con uno pseudonimo" (pag. 308). Questo scandalo ha suscitato
due reazioni da parte della chiesa:
- da parte vaticana, un
silenzio ufficiale (il Papa si fa vedere che riceve Philomena ma non dice una
parola su storie come la sua) anziché delle belle parole come quelle verso chi
fu stuprato da sacerdoti cattolici: come risulta da tutti i giornali, è stata
Philomena a commentare l'udienza, ma il Pontefice non si è minimamente
sbilanciato;
- apologetica e
giustificazionismo storico da parte dell'ultraconservatore Messori (al quale
Francesco non piace proprio per le sue novità) anziché autocritica e disamina
delle ragioni culturali e teologiche che portarono a tali crimini contro
l'umanità e far tesoro di tali errori clamorosi per non reiterarli in altre forme.
Ritorsioni
omofobiche contro Obama Gay Friendly
Putin
vieta le Adozioni agli Americani
La Duma vieta ai Gay stranieri l'adozione:
"Così si
evita d'imporre l'omosessualità"
Ma solo l'1%
dei Russi adotta i 120mila orfani connazionali
Ancor oggi sono esponenti
cattolici ad essere contrari a riconoscere i diritti di adozione di certi
genitori: come i genitori non biologici (e che si possono a tutti gli effetti
riconoscere come genitori adottivi, di fatto, vivendo more uxorio col coniuge) di
figli nati con la fecondazione medicalmente assistita.
L'ex "ministra della
famiglia" si trova concorde con Vladimir Putin perché ha dichiarato lo
stesso suo ragionamento: meglio orfani che con due padri. L'Italia, non a caso,
è partner della Russia ove l'ex presidente Vladimir Putin ha da tempo creato
una campagna di reazione contro la liberazione omosessuale occidentale, facendo
approvare dalla Duma una legge che (violando la libertà di espressione) vieta di
difendere l'idea della famiglia composta da due genitori gay. In un Paese ove 120 mila bambini sono
abbandonati nei fatiscenti orfanotrofi, il difensore civico per l'infanzia
ha elogiato l'Italia come l'unico Paese che rispetti la convenzione bilaterale
che afferma di credere che solo le coppie etero possono essere famiglie. In
media 700 bimbi russi sono adottati da italiani. Dal gennaio 2013 la legge Dima
Yakovlev (che prende pretestuosamente il nome da un bimbo morto dimenticato in
auto al sole nel 2009 dal genitore adottivo statunitense) all'articolo 4 (http://rt.com/politics/official-word/dima-yakovlev-law-full-995/)
vieta agli americani di adottare orfani
russi (ne adottavano mille l'anno) annullando così lo stesso trattato
bilaterale firmato all'inizio del 2012: è stata la risposta-ritorsione da
Guerra Fredda al Magnitsky Act (che vieta l'ingresso in America ai russi
colpevoli di violazione dei diritti umani, dal nome di un russo morto in
carcere -si sospetta per mancate cure stile Stefano Cucchi- ove era rinchiuso
con l'accusa di frode fiscale dopo aver denunziato crimini di un'azienda controllata dal governo russo). Dal giugno
2013 la Duma (il Parlamento russo) ha vietato all'unanimità alle famiglie gay
dei Paesi stranieri ove è permesso il matrimonio fra persone dello stesso sesso
di richiedere bambini russi in adozione. Lo stesso Putin ha dichiarato di
prevenire così "l'imposizione di comportamenti sessuali non
tradizionali". Un atto d'irresponsabilità dinanzi al dato che soltanto l'1,1% delle
famiglie russe adotta orfanelli connazionali: chissà quante coppie gay
potrebbero coronare il loro legittimo desiderio di genitorialità e felicità se
in Russia non dominasse questa paura dell'influenza della cultura occidentale.
Il professor Michael Walzer (Princeton University) spiega quest'eterno
sospettismo dell'Orso russo contro l'Occidente con la formazione da agente
segreto nel KGB (i servizi segreti sotto il regime comunista) di Putin,
addottrinato a vedere nell'Occidente un nemico.
Il Diritto Negato alla
Genitorialità dall'Insipienza Politica:
l'Omofobia del Presidente
del Consiglio
e dell'Ex Ministra della
"Famiglia"
che ragiona come Putin:
"Meglio Orfani che con
Due Babbi"
Uno dei temi di Philomena è
la laicità, che ha due àmbiti di applicazione: coscienza individuale,
organizzazione della chiesa e politica. Abbiamo già trattato sopra dei primi
due àmbiti (a livello individuale, è
laico anche un credente che sa ospitare dentro di sé anche punti di vista
diversi e che si possono conciliare; a
livello di struttura ecclesiastica, la chiesa ha una struttura
verticistica e antidemocratica ove le suore per esempio non hanno ruoli
decisivi sulla base di un versetto del vangelo: per esempio, la maggioranza
delle suore americane è favorevole al riconoscimento del diritto alle donne di
officiare i sacramenti). Per quanto riguarda la politica, l'Italia è uno Stato concordatario
e non laico, e si assiste ad una palese e costante ingerenza unidirezionale
dello Stato del Vaticano negli affari interni dell'Italia, con continui appelli
ai parlamentari cattolici affinché votino secondo le direttive del magistero
ecllesiastico, come se fossero fedeli del Papa prima che cittadini fedeli alla Costituzione repubblicana. Storie come questa mostrano il
pericolo insito (in uno Stato che non si comporta con sana laicità) nel non
distinguere (per interessi di calcolo elettorale, che è la negazione stessa
del corretto sentimento di servizio che dovrebbe ispirare l'azione di un uomo
politico che serve la Nazione e non sé stesso od il partito) fra ciò che è oggetto di discrezionalità
(le teorie sulla famigliola perfetta) e ciò che è oggetto non solo di
dimostrazione razionale.
Dimenticare le "leggi divine non scritte" nell'Antigone cioé le leggi della nostra
coscienza individuale, come gli affetti familiari, può portare a leggi
illiberali, contrarie alle libertà umane (quelli che l'articolo 2 della nostra Costituzione chiama "diritti inviolabili" dell'uomo). Una
di esse è il diritto alla genitorialità. In
Italia non c'è la volontà politica da parte di nessuno di estendere il
matrimonio ai gay (nemmeno nel partito di governo, anzi, come scrive il
senatore PD Stefano Lepri nel gennaio 2014 al quotidiano dei vescovi "Avvenire" per tranquillizzare le
gerarchie del Vaticano in maniera analoga al gesto dell'allora "ministra
della famiglia" del governo Prodi: "non è opportuno l'esercizio
genitoriale di figli adottivi: anche alla luce di molti studi pedagogici e
psicologici è preferibile una genitorialità (anche adottiva) sessualmente
complementare per provare ad assicurare una crescita armoniosa dei bambini e
dei ragazzi"). In Italia l'adozione è addirittura consentita solo alle
coppie etero sposate da almeno tre anni! Il governo dice che concederà la stepchild adoption (adozione del figlio
del compagno nell'unione civile) ma si ostina a dirsi contrario alle adozioni
di figli che siano esterni alla coppia e non pare disponibile al dialogo. Le
adozioni sono vietate in Austria, Bulgaria, Cipro, Grecia, Lituania, Malta,
Romania, Slovacchia ed Ungheria, e sono concesse in 49 Stati USA.
Lo scienziato milanese Umberto Veronesi nel suo ultimo saggio, "Il mestiere di uomo" (Einaudi, Torino 2014) ha scritto che
Ecco perché trovo di grande utilità trattare della possibilità di provare a richiedere un figlio in adozione.
In Occidente Infertilità in Costante Aumento: il 15%
L'Adozione è una Possibilità
Lo scienziato milanese Umberto Veronesi nel suo ultimo saggio, "Il mestiere di uomo" (Einaudi, Torino 2014) ha scritto che
"dobbiamo porci il problema della crescente infertilità del mondo
evoluto" che "riguarda almeno il 15 per cento della popolazione occidentale
ed è in continuo aumento. In un caso su tre il problema deriva dalla donna, in
uno su cinque dall'uomo e nel 40 per cento dei casi da entrambi i componenti
della coppia." (pag. 115)
Ecco perché trovo di grande utilità trattare della possibilità di provare a richiedere un figlio in adozione.
IN ITALIA
Solo Coppie M e F insieme da 3 anni e Sposate:
i Rigidi Requisiti per Adottare in Italia
I requisiti per l’adozione
internazionale sono gli stessi che per l’adozione nazionale (art. 6 della
legge 184/83 come modificata dalla legge 149/2001):
"L’adozione è permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o che raggiungano tale periodo sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale (...)." La differenza minima tra adottante e adottato è di 18 anni; - la differenza massima tra adottanti ed adottato è di 45 anni per uno dei coniugi, di 55 per l'altro. Tale limite può essere derogato se i coniugi adottano due o più fratelli, ed ancora se hanno un figlio minorenne naturale o adottivo. Ciò vuol dire che se la futura madre ha 47 anni ed il futuro padre 56, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 2 anni. Se la futura madre ha 54 anni ed il futuro padre 63, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 8 anni. Se la futura madre ha 50 anni ed il futuro padre 68, la coppia può adottare un ragazzino di 13. I limiti di età introdotti dalla legge hanno lo scopo di garantire all’adottato genitori idonei ad allevarlo e seguirlo fino all’età adulta, in una condizione analoga a quella di una genitorialità naturale.
Questo dice la nostra legge; ma poiché l'abbinamento con il bambino adottabile è deciso dall'Autorità straniera, i limiti che il nostro legislatore ha spostato molto in avanti, per permettere anche a coppie non giovani di adottare, hanno poca efficacia nella realtà, perché la maggior parte dei paesi stranieri privilegia le coppie giovani. Per adottare gli aspiranti genitori devono:
"L’adozione è permessa ai coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni, o che raggiungano tale periodo sommando alla durata del matrimonio il periodo di convivenza prematrimoniale (...)." La differenza minima tra adottante e adottato è di 18 anni; - la differenza massima tra adottanti ed adottato è di 45 anni per uno dei coniugi, di 55 per l'altro. Tale limite può essere derogato se i coniugi adottano due o più fratelli, ed ancora se hanno un figlio minorenne naturale o adottivo. Ciò vuol dire che se la futura madre ha 47 anni ed il futuro padre 56, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 2 anni. Se la futura madre ha 54 anni ed il futuro padre 63, la coppia può adottare un bambino non più piccolo di 8 anni. Se la futura madre ha 50 anni ed il futuro padre 68, la coppia può adottare un ragazzino di 13. I limiti di età introdotti dalla legge hanno lo scopo di garantire all’adottato genitori idonei ad allevarlo e seguirlo fino all’età adulta, in una condizione analoga a quella di una genitorialità naturale.
Questo dice la nostra legge; ma poiché l'abbinamento con il bambino adottabile è deciso dall'Autorità straniera, i limiti che il nostro legislatore ha spostato molto in avanti, per permettere anche a coppie non giovani di adottare, hanno poca efficacia nella realtà, perché la maggior parte dei paesi stranieri privilegia le coppie giovani. Per adottare gli aspiranti genitori devono:
- essere in due;
- essere coniugati
- provare
documentalmente o per testimonianza, ove il matrimonio sia stato contratto da
meno di tre anni, la continua, stabile, perdurante convivenza more uxorio antecedentemente alla
celebrazione del matrimonio per un periodo almeno pari al complemento a 3 anni;
- devono essere idonei ad
educare ed istruire, e in grado di mantenere i minori che intendono
adottare
(verifica interdisciplinare espletata dai Tribunali per i minorenni e
realizzata tramite i servizi socio-assistenziali degli Enti locali, anche in
collaborazione con i servizi delle aziende sanitarie locali).
L'adozione internazionale ha
conosciuto in questi anni un boom in
tutti i Paesi sviluppati come nel nostro Paese (con trend di aumento costante: nel 1999 tremila bimbi stranieri
adottati sono entrati in Italia e 7000 domande d'idoneità sono state 7000). Nel
1982 le adozioni di bambini stranieri pronunciate dai Tribunali per i minorenni
italiani erano in tutto meno di 300. Nello stesso periodo venivano registrate
più di 1000 adozioni nazionali.
Nel 1991 sono entrati in Italia a scopo di adozione 2700 minori stranieri, mentre i bambini italiani dichiarati adottabili erano meno di mille.
Hugh Jackman con la moglie attrice e la figlia (a sinistra e qui sotto), il figlio (al centro) ed un compagno di scuola dei due bambini. |
Nel 1991 sono entrati in Italia a scopo di adozione 2700 minori stranieri, mentre i bambini italiani dichiarati adottabili erano meno di mille.
L'Italia con la legge 31
dicembre 1998 n.476 (le cui norme hanno modificato la legge 4 maggio 1983
n.184) ha aderito alla Convenzione de L'Aja del 29 maggio 1993 sulla tutela dei
minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale: il principale
strumento per garantire insieme i diritti dei bambini e i diritti di chi
desidera adottarli, e per sconfiggere qualsiasi traffico di minori. Ecco le tappe:
1) "Dichiarazione
di Disponibilità all'Adozione"
Serve
l'OK anche dei Nonni
Entro 15 giorni dalla presentazione della
dichiarazione il Tribunale per i minorenni deve trasmettere la domanda
ai servizi socio-territoriali competenti della propria Regione di residenza. Poi,
occorrerà rivolgersi all'ufficio di cancelleria civile per presentare la
"dichiarazione di disponibilità"
all'adozione. Oltre alla dichiarazione vanno allegati in carta semplice:
Hugh Jackman è il classico padre moderno: affettuoso e giocoso, molto diverso dai distaccati padri del passato. Ne ho parlato con vari esempi nel mio precedente articolo. |
1. Certificato di nascita dei richiedenti;
2. Stato di famiglia;
3. Dichiarazione
di assenso all'adozione da parte dei genitori degli adottanti, resa nella forma della dichiarazione
sostitutiva di atto notorio davanti al segretario; oppure, qualora fossero
deceduti:
4. Certificato di morte dei genitori dei
richiedenti;
5. Certificato rilasciato dal medico
curante;
6. Certificati economici: mod.101 o mod.740
oppure busta paga;
7. Certificato del Casellario giudiziale dei
richiedenti;
8. Atto notorio oppure dichiarazione
sostitutiva con l'attestazione che tra i coniugi adottanti non sussiste
separazione personale neppure di fatto.
Gli aspiranti genitori
adottivi devono in primo luogo rispondere ai requisiti previsti dall'art.6
della legge n.184/1983 e pertanto possono presentare la dichiarazione di
disponibilità
•
le
coppie coniugate;
•
sposate
al momento della dichiarazione di disponibilità (è computabile la
precedente convivenza more uxorio per
almeno tre anni se documentata);
•
non
aventi in corso o di fatto alcuna separazione;
•
con
una differenza massima entrambi di 45 anni (e minima di 18) con il figlio da
adottare;
Se il Tribunale per i
minorenni ravvisa la manifesta carenza dei requisiti sopra descritti, pronuncia
immediatamente un decreto di inidoneità.
Qualora invece non vi sia stato
niente da rilevare, entro 15 giorni dalla presentazione della dichiarazione di
disponibilità, il giudice minorile trasmette la documentazione relativa alla
coppia aspirante, ai servizi degli Enti locali.
2) Conoscere i Genitori
Entro 4 mesi dall'invio della
documentazione da parte del Tribunale per i minorenni, i servizi degli Enti locali fanno la conoscenza della
coppia e ne valutano le potenzialità genitoriali, raccogliendo informazioni
sulla loro storia personale, familiare e sociale per la stesura di una relazione da inviare al Tribunale, che
fornirà al giudice gli elementi di valutazione sulla richiesta della coppia. Nel
colloquio, informano gli aspiranti genitori adottivi sulle condizioni di vita
dei bambini nei Paesi di loro provenienza e sugli stili di vita a cui sono
abituati.
3) Il Decreto d'Idoneità
Entro 2 mesi, una volta ricevuta la
relazione il Tribunale convoca i coniugi e può, se lo ritiene opportuno,
disporre ulteriori approfondimenti.
A questo punto il giudice decide se rilasciare un decreto d'idoneità (o se emettere invece un decreto attestante l'insussistenza dei requisiti all'adozione) che viene inviato alla Commissione per le adozioni internazionali e all'ente autorizzato, se è già stato scelto dai coniugi.
A questo punto il giudice decide se rilasciare un decreto d'idoneità (o se emettere invece un decreto attestante l'insussistenza dei requisiti all'adozione) che viene inviato alla Commissione per le adozioni internazionali e all'ente autorizzato, se è già stato scelto dai coniugi.
4) Rivolgersi ad un Ente
Autorizzato
La coppia deve iniziare la procedura
rivolgendosi ad un ente autorizzato entro 1 anno dal rilascio del decreto d'idoneità.
In questa fase la coppia può orientarsi verso un paese tra quelli nei quali un
ente opera.
Quasi tutti gli enti autorizzati organizzano degli incontri che
hanno lo scopo di informare le coppie sulle procedure dei paesi in cui sono
presenti, sulla realtà dell'adozione internazionale e di prepararli, con la
collaborazione di psicologi ed altri esperti, al loro futuro ruolo di genitori
adottivi.
AMORE FRATERNO. Una foto che esprime il legame fra le sue sorelle adottive di Katharine Heigl, attrice nota e premiata per il suo impegno umanitario. |
5) L'Incontro
col Bambino Orfano
L'Ente Autorizzato al quale i
coniugi si sono rivolti si fa carico della procedura di adozione nel paese
straniero scelto: una volta ricevuta
dall'autorità straniera la proposta d'incontro col bambino da adottare, ne
informa gli aspiranti genitori adottivi e, avutone il consenso, li assiste
svolgendo tutte le pratiche. Se gl'incontri della coppia col bambino si
concludono con un parere positivo anche da parte delle autorità del paese
straniero, l'ente trasmette gli atti e le relazioni sull'abbinamento
adottando-adottanti alla Commissione per le adozioni internazionali in Italia,
attestando la sussistenza dei requisiti previsti dalla Convenzione de L'Aja
(art. 4). Se invece gli incontri non si concludono positivamente, l'ente ne
prende atto e ne informa la Commissione italiana, relazionando anche sui motivi
in base ai quali l'abbinamento non si è rivelato rispondente all'interesse del
minore (notizia indispensabile, per eventuali, possibili abbinamenti successivi).
Può accadere inoltre che sia
un ente a non accogliere una determinata proposta di adozione fatta
dall'Autorità centrale straniera. In questo caso gli aspiranti genitori
adottivi possono ricorrere in Italia alla Commissione per le adozioni
internazionali, che può non confermare il diniego dell'ente e procedere
direttamente, sostituendosi all'ente stesso, oppure affidare ad un altro ente
l'incarico di condurre a termine la procedura. L'ente autorizzato deve
trasmettere tutta la documentazione riferita al bambino, insieme al
provvedimento del giudice straniero, alla Commissione per le adozioni
internazionali in Italia, che ne cura la conservazione.
6) Il Bambino entra in Italia
Una volta ricevuta dall'ente
autorizzato la documentazione sull'incontro avvenuto all'estero e sul consenso
a questo prestato dai coniugi, la Commissione per le adozioni internazionali
autorizza l'ingresso e la permanenza del minore adottato in Italia, dopo aver
certificato che l'adozione sia conforme alla disposizione della Convenzione de
L'Aja.
7) Il
Bimbo è Cittadino Italiano. Genitori Famosi: Rutelli e Di Mare
Dopo che sia trascorso l'eventuale
periodo di affidamento preadottivo, la procedura si conclude con l'ordine, da
parte del Tribunale per i minorenni, di trascrizione del provvedimento di
adozione nei registri dello stato civile, con cui il bambino diventa
definitivamente un cittadino italiano e un membro a tutti gli effetti
della nuova famiglia. I Paesi da cui provengono
la maggior parte dei bambini sono Etiopia, Colombia, Russia e Brasile. Fra i genitori adottivi famosi in Italia ci sono il giornalista 58enne Franco Di Mare che ha adottato da solo durante la Guerra serbo-bosniaca una bimba di dieci mesi, Stella, che oggi ha vent'anni (e alla cui storia è stata ispirata una fiction con Beppe Fiorello, "L'angelo di Sarajevo") e Francesco Rutelli, padre adottivo assieme alle moglie Barbara Palombelli di Francisco (nato in Ecuador), Serena e Monica (romane).
L'adozione
è un tema affrontato nel popolare serial
Tv americano "Brothers and Sisters", storia di una famiglia numerosa composta
da una madre e i suoi figli, tutti grandi e le loro famiglie. Fra loro, c'é Kitty (Calista Flockhart), giornalista
politica repubblicana moglie di un senatore, Robert MacCallister (Rob Low): i
due, non potendo avere figli, accolgono la richiesta di una giovane di colore,
specializzanda in medicina, a diventare genitori di suo figlio, una volta che
lei lo avrà partorito. Lo chiameranno Evan. Simile scelta per suo fratello Kevin,
unito in civil partnership con
Scotty, col quale adotta Olivia (Isabella Rae Thomas), una bambina ispanica
cresciuta in una casa-famiglia. Quando manca una sola formalità all'adozione
ufficiale, ecco che arriva il fratello maggiore e maggiorenne di Olivia, che la
chiede in custodia: due uomini non possono crescere un bambino, dice al giudice
il quale sentenzia che Olivia resterà con i suoi due padri adottivi.
Nelle foto vedete gli Album di Famiglia delle famiglie adottive famose degli attori di Hollywood. Un'altra famiglia famosa che ha figli adottivi
è quella del Premio Oscar Angelina Jolie e di suo marito Brad Pitt: liberal, (liberali progressisti) e difensori dei
diritti civili delle persone gay, vivono a Los Angeles, New Orleans e nel Sud della Francia.L'attrice losangelina, 39 anni, ambasciatrice
dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha sei figli: tre
scelti all'orfanotrofio, e tre naturali.
Il
primo figlio, Maddox, fu
adottato nel 2002, nato un anno
prima in Cambogia.
Zahara, di sei mesi nata in Etiopia, fu
adottata nel 2005: anche lei stava in orfanotrofio.
Nel 2006, partorisce la sua prima figlia
naturale, Shiloh, in Namibia: i 4 milioni di dollari per l'esclusiva delle
prime foto del bébé sono dati in beneficienza ai bambini africani.
Nel 2007 adottano un bimbo vietnamita di
tre anni e mezzo, Pax, anche lui in orfanotrofio.
Nel 2008 la diva partorisce due gemelli,
Knox, maschio, e Vivienne, femminuccia.
I figli recano tutti il doppio cognome:
di madre e padre. La Jolie ha da poco reso noto che accetta la condizione transgender della figlia, in occasione
della première di un suo film. Ha spiegato
che la figlia Shilol indossava uno smoking
perché s'ispirava al personaggio di Louis Zamperini del film della mamma e vuole essere chiamata
"John": "Vuole essere un bambino (boy), abbiamo dovuto tagliarle i capelli. Le piace indossare tutto
ciò che è di bambino. Si sente come uno dei suoi fratelli", ha dichiarato
quattr'anni fa a "Vanity Fair". Del resto, la Jolie s'era già dimostrata
essere una madre-coraggio quando fece un altro clamoroso coming out: raccontò di aver fatto la scelta di sottoporsi ad una
mastectomia totale, vista l'alta probabilità statistica (emersa da una diagnosi
predittiva genetica) di sviluppare un cancro ai seni come la zia e la madre,
proprio per amore dei suoi figli:
"Non voglio rischiare di lasciare i miei
figli orfani".
La Jolie: "Non credo
nel Perdono Assoluto né all'Odio
Credo nella Giustizia"
In occasione dell'uscita del suo ultimo
film ("Unbroken", storia di
Louis Zamperini, un eroe italoamericano che fu prigioniero dei giapponesi
durante la Seconda guerra mondiale), la Jolie, non credente, ha rilasciato un' intervista al "Corriere" ("Io donna", 10.1.2015, pag. 16)
affronta un tema trattato anche nel film "Philomena": il tema del perdòno, su cui si è espressa anche Judi Dench, di fede quacchera (al "Telegraph": Posso solo dire che non riesco ad immaginare me stessa in quella situazione ed essere in grado di perdonare. Non posseggo quella portata di umanità di Philomena.")
Giornalista: "Un altro tema del film
è il perdono: Louis perdona persino chi lo torturava. Lei sa perdonare?"
Jolie: "Non credo nel perdòno in assoluto, credo semmai nella giustizia.
Non si tratta di essere naive o anime sante, ma non mi sentirei di dire a una
donna che è stata stuprata di perdonare, all'istante. E' necessaria una forma
legittima di punizione per chi compie certi crimini. Dopo però, per rigenerarti
l'anima, devi saper perdonare."
Giornalista: "Ai suoi figli insegna
a perdonare o a non dimenticare?"
"Mio figlio Maddox è cambogiano e
solo alcune settimane fa sono cominciati i processi per le sofferenze inflitte
a tanti, come ai suoi genitori e ai suoi nonni, per crimini mai ammessi prima
dallo Stato. Come puoi dimenticare fatti che non sono nemmeno stati
riconosciuti? Non si deve cercare la vendetta, è vero, ma io non sono forte
come Louis. Se qualcuno facesse del male ai miei figli, sarei in grado di
perdonare? No. Se però passassi la mia vita a odiare, non sarei certo una buona
madre."
Nella stessa intervista, viene chiesto alla diva quali sono i suoi
momenti indelebili. E lei risponde:
"Quelli felici: dei miei figli ricordo
l'attimo in cui li ho conosciuti: quando ho visto la prima volta Maddox o Pax o
Zahara all'orfanotrofio, e Sholih o Vivienne o Knox in ospedale, con Brad
vicino a me. Sono i momenti per cui vale
la pena vivere".
LELE JANDON
attivista per i diritti umani
email: lelejandon@gmail.com
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