venerdì 12 luglio 2019

Carola, Greta, Zuzana, Kamala e le Altre: Simboli di Compassione, Giustizia e Speranza


di LELE JANDON

Com’era logico, è dell’estrema destra l’assassino del politico della CDU (il partito di governo della Cancelliera Angela Merkel), Walter Luebcke, che era presidente del distretto di Kassel, sposato e padre di due figli, ucciso con un colpo di pistola alla testa sparatogli davanti alla sua villetta per aver avallato la linea pro-migranti. Da quella stessa risma di estremisti era stato precedentemente già aggredito per aver semplicemente ribadito il valore dell’ospitalità: “chi non è d’accordo con questi valori può lasciare il Paese in ogni momento. Questa è la libertà di ogni tedesco”.

I commenti pubblicati online da parte di chi ha gioito di quest’omicidio (“il maiale ha avuto il colpo di grazia”, “un disgustoso ratto in meno”) ricordano la disumanizzazione per mezzo del linguaggio dell’animalizzazione tipica dei nazisti hitleriani contro gli ebrei tedeschi loro connazionali. (Ex bambini maltrattati, come animali, ora si vendicano inconsciamente di questo trattamento subìto nell’infanzia contro capri espiatori). Si tratta del 150esimo omicidio politico di estrema destra dalla Riunificazione ed il terzo omicidio di questa matrice in Europa dopo quello, da parte di un neonazista britannico, della deputata laburista pro Remain Jo Cox, e del sindaco di Danzica, in Polonia, Pawel Adamowicz. Un omicidio politico che “costringe a fare i conti con tutte le frasi infelici che da anni vengono pronunziate durante le manifestazioni neonaziste”, dice a “La Stampa” (27.6.19, pag. 4) Julian Nida-Ruemelin, filosofo all’Università di Monaco ed ex ministro della Cultura, che si dice “irritato dal fatto che i vertici del governo abbiano usato dei toni molto trattenuti”.

Proprio da questa risma di estremisti sono giunte minacce di morte ai sindaci pro-migranti della Renania Settentrionale-Vestfalia: alla sindaca di Colonia, Henriette Reker (già target di un attentato con un pugnale durante la campagna elettorale quattr’anni fa) ed al primo cittadino di Altena, Andreas Hollstein, anch’egli già pugnalato in un attentato, due anni fa. Anche la Cancelliera è un possibile obiettivo: nella liberale Berlino dei passanti hanno segnalato alla Polizei un cartellone imbrattato con suscritto: “Lubcke ha pagato, Merkel non ancora”.

Come ha rivelato un recente scoop giornalistico, un gruppo di estrema destra, con base a Meclemburgo ed in Brandeburgo, teneva una black list con nomi, cognomi e 25mila indirizzi di target, perlopiù politici progressisti, per farli fuori “in caso di conflitto” (eufemismo per dire guerra civile) secondo le parole di un militante che era anche vicesegretario dell’associazione dei riservisti della Bundeswehr, l’Esercito tedesco, in Meclemburgo.

I servizi segreti dell’Ufficio federale per la difesa della Costituzione hanno rivelato che 12.700 dei 24 mila “Nazis” in Germania sono pericolosi: squadre e cellule si stanno addestrando, come fanno i jihadisti, con armi da fuoco ed esplosivi, per una futura guerra civile, e comunicano fra loro grazie al web nero, cioè siti internet che spariscono nel giro di poco tempo.

Il direttore del gruppo di ricerche su antisemitismo ed estremismo del Centro Moses Mendelssohn dell’Università di Potsdam, Gideon Botsch, ha lanciato l’allarme su possibili attentati di questa matrice: c’è il clima psicologico giusto perché passino in azione, essendo politicamente isolati. E l’incaricato del governo federale tedesco per combattere l’antisemitismo se n’è uscito suggerendo agli ebrei tedeschi di “smettere d’indossare la kippah nei luoghi pubblici”.

E allora ecco le reazioni creative e pacifiche della società civile tedesca: con un’iniziativa molto intelligente (andando oltre il divieto del sindaco di portare alcool) gli abitanti di un villaggio della Sassonia sito vicino alla frontiera con la Polonia (appositamente per evitare troppe contestazioni) hanno messo KO i neonazi che si dovevano radunare per un meeting ed un concerto: sia i comuni cittadini sia gli agenti della polizia sono andati a fare incetta di birre nell’unico Supermarkt del paese, svuotandolo sino all’ultima bottiglia, così i neonazisti sono rimasti a bocc’asciutta! Kein Bier, kein Party! Il raduno (che prevedeva settecento neonazisti) è stato un mezzo flop: solo trecento, meno della metà. Un messaggio forte e coraggioso: la libertà d’associazione ha dei limiti e non si deve tollerare che se ne abusi per predicare l’odio. Michael Kretschmer, ministro- presidente del Land della Sassonia, ha benedetto l’iniziativa: “Quando gli estremisti di destra cercano di definire il quadro con i loro slogan disumani, dobbiamo opporci tutti assieme”.

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L’AFD VA MANTENUTA COMPLETAMENTE ISOLATA
CRISI DI SOLIDARIETA'.
"Non c'è nessuna crisi di rifugiati, bensì di solidarietà",
dice Carola Rackete.

Analogamente, un raduno che l’AfD (Alternative für Deutschland) aveva organizzato in un hotel della catena “Radisson” Blu in un’altra cittadina anch’essa sita al confine con la Polonia (scelta apposta per evitare le contro-manifestazioni) è stato annullato grazie ad un escamotage degli albergatori i quali hanno detto che non c’era corrente elettrica funzionante!

Infatti, sia pure senza ricorrere a questo linguaggio, i politici AfD sono moralmente complici della violenza. Si pensi al fatto che un deputato dell’AfD non s’è alzato in piedi per il minuto di silenzio in ricordo del politico assassinato al Parlamento regionale del Land della Baviera: gesti che parlano da sé, è evidente che quel parlamentare ricerca i voti dei neonazisti. Quelli di Alternative für Deutschland fomentano precisamente paure infondate: se di per sé la paura è –dal punto di vista dell’evoluzione della specie umana- un’emozione primaria, cioè fondamentale per la sopravvivenza, questa preziosa reazione viene deviata in senso pessimistico verso intere categorie di persone senza fondamento razionale e diviene così una paura disfunzionale, cronica, slegata da cattive esperienze personali.

E così, coi suoi novanta deputati al Bundestag, l’AfD (fondata nel 2013 ed entrata al Parlamento nel 2017) continua con le sue provocazioni, da ultima la candidatura (da parte di una deputata del Parlamento federale) a “Premio Nobel per la Pace” al loro amichetto nonché compagno di gruppo all’Europarlamento Salvini (ministro italiano della Propaganda).  

E’ nei Länder siti nell’ex Germania Est ove da trent’anni i più giovani continuano ad emigrare verso la Germania Ovest, che l’AfD ha trovato individui spaventati come bambini piccoli deprivati della famiglia: la frustrazione, dinanzi a quest’offerta politica, trova il facile capro espiatorio negl’immigrati che rubano il lavoro.  Ed è stato un po’ anche grazie all’appello degli artisti del cinema (dal protagonista di “Babylon Berlin” Volker Bruch al Deutscher Filmpreis Daniel Brühl che abbiamo visto in vari film a “Il Cinema e i Diritti”, da “Goodbye, Lenin!” a “Joyeux Noël”) che i cittadini di Goerlitz, in Sassonia (ex DDR, appunto) hanno preferito, al ballottaggio di alcune domeniche fa, eleggere un tedesco di origine rumena (un musicista classico) rispetto al candidato AfD (che invece era posizionato in testa al primo turno): trattasi di un ex poliziotto, un classico caso di sublimazione, come si dice in psicologia. La sublimazione è un meccanismo di auto-difesa: un meccanismo difensivo è una strategia del nostro subconscio per evitare un dolore morale occultandone la fonte a sé e agli altri. Ora, la sublimazione, in particolare, porta a trasformare un impulso indesiderato ed inconfessato in qualcosa di socialmente accettato, e l’esempio è un individuo che, avendo una forte carica di aggressività negativa, di odio, pronto a sfociare alla prima occasione (una rissa per una donna, per esempio) sceglie di diventare soldato o di entrare in Polizia (come gli uccisori di Stefano Cucchi, da sempre difesi dai politici della destraccia italiana). Nel caso specifico, appare già come psicopatologico il non accettare la sconfitta da parte dell’ex agente della Polizei che formula così il suo commento: “Non è stato un voto per Ursu, ma un voto contro di me”. Classico vittimismo, tipico di fascisti, leghisti e grillini. E come mi ha insegnato un mio professore di scienze politiche, valga come regola generale che in democrazia non è mai sano che le forze dell’ordine (come le forze armate e i giudici) si buttino in politica!

L’AfD è un partito fondamentalmente animato dall’odio xenofobo, movente ignobile che viene mascherato da valori fondamentali come giustizia sociale e sicurezza proprio come succede in Francia col Partito di Marine Le Pen in Francia. A differenza della Francia, ove ci sono sindaci del Rassemblement National, la Germania non ha nessuna città in mano a questi neofascisti e si rivela dunque una democrazia più forte e matura. Ma attenzione: in quella cittadina sassone il candidato antifascista ha vinto di poco, il fascista ha avuto ben il 44,9% dei voti!

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L’OSPITALITÁ della GERMANIA


Mentre i partiti sovranisti significativamente tengono il Potere di governo solo nei Paesi cattolici, il Rapporto sui Rifugiati nel mondo (pubblicato ogni anno appunto in occasione della Giornata mondiale dei Rifugiati, il 20 giugno e curato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite), conferma che proprio la luterana Germania  è l’unico Paese sviluppato nella Top Ten della miglior accoglienza. In Germania le persone che dedicano parte del proprio tempo libero al volontariato sono ben 31 milioni (il 38% della popolazione, che è di 81 milioni di abitanti), mentre in Italia sono solo sei milioni (il 10%): ciò contribuisce secondo me a spiegare perché la Germania è un Paese più compassionevole e più felice.

E recentemente una delle mogli di uno sceicco degli Emirati Arabi, premier di Dubai, è fuggita segretamente portando in salvo con sé i due figlioletti, e si è rifugiata proprio in Germania in un primo momento.  

Nel 2015 la Germania ha accolto un milione di persone profughe extracomunitarie (da Paesi assai lontani e perlopiù sconosciuti, come Siria, Afghanistan, Iraq ed Eritrea), una scelta politica che è costata voti alla Cancelliera e che comunque rimane attiva.
 
Infatti, delle 538 mila persone richiedenti asilo che la nostra Unione Europea ha accolto nel 2017, ben 325.370 sono state accolte dalla Willkommenpolitik della Germania.

Non solo, ma il Governo federale ha fatto una rendicontazione, in stile protestante, di questa Willkommenskultur (politica d’accoglienza) dimostrando che la Germania ha proprio bisogno d’infermieri/e, muratori, falegnami e personale nei Kindergarten perciò chi si candida a questi lavori è benvenuto! Inoltre, a conferma che questa lungimirante politica è (oltreché etica e doverosa) un buon investimento per il futuro, il ricercatore indipendente Stefan Trines ha diffuso i propri calcoli secondo cui nei prossimi dodici anni il PIL (Prodotto Interno Lordo) del Paese salirà dell’1,5%. 
Per finire, in Germania si registra il più basso tasso di criminalità dal 1992 (persino i borseggi sono diminuiti), pertanto nessun politico populista potrà usare quest’argomento contro l’accoglienza alle persone straniere.  
 

 
Del resto, se andiamo nei secoli passati, anche nelle fiabe germaniche raccolte nell’Ottocento dai Fratelli Grimm (come vedremo nello splendido, magico docufilm che con Antonello Ghezzi abbiamo realizzato in loco e che vedremo nella rassegna de “Il Cinema e i Diritti” in autunno), troviamo non solo tanti che vanno via di casa per cercar fortuna, non solo l’idea che se s’incontra uno straniero bisognoso si deve soccorrerlo, ma anche l’idea che dietro le spoglie dello straniero incontrato per caso lungo il cammino possa talvolta nascondersi un angelo! Ed effettivamente ci sono varî esempi contemporanei di persone venute qui come profughe e che hanno fatto la differenza: penso ad esempio ad Ayaan Hirsi Ali, sfuggita ad un matrimonio combinato in Somalia e venuta in Olanda, e oggi politologa in America.

"Io aiuto": ragazze di fede evangelica al Kirchentag di Dortmund, in Germania.
Non è vero che i poveri hanno il diritto di vedere male gl’immigrati. Nella fiaba di Filemone e Bauci si narra di due anziani, marito e moglie, alla cui capanna bussa un giorno alla porta Zeus, padre degli dèi, a cui loro offrono ospitalità. Il padre degli dèi punirà gli abitanti del luogo che si sono rifiutati di accoglierli, mentre trasformerà i due sposi ospitali in un albero, simbolo della rinascita ad una nuova consapevolezza dei valori di umanità.

Il saggio della filosofa americana
di fede congregazionalista (calvinista).
Non a caso, il Kirchentag (la biennale festa di popolo delle chiese protestanti tedesche, ricchissima di eventi culturali, dai concerti musicali alle tavole rotonde anche con rabbini e preti cattolici e svoltosi a Dortmund nei giorni scorsi) aveva come tema proprio i migranti e la fiducia e come slogan il verbo aiutare (“Ich helfe”) come mostrano queste due ragazze tedesche in fotografia. Perfettamente in linea con le leggi del Primo Testamento che ci ricordano più volte di mantenerci ospitali verso gli stranieri (ad esempio nel capitolo 19, versetto 34 del Levitico, il libro da cui troppo spesso si dimentica che l’ebreo Gesù ha citato il comandamento “amerai il prossimo tuo come te stesso”), il motto di quest’anno è stato preso dalla Bibbia ebraica, da quelle che la filosofa americana di fede congregazionalista (in Europa diremmo “calvinista”) Marilynne Robinson chiama “le bellissime leggi di Mosé” nel suo chiarissimo libro “Quando ero piccola leggevo libri” (preziosissimo e illuminante per il dialogo fra ebrei e cristiani).

Ecco, il motto del Kirchentag –dicevo- era tratto da una frase ironica e sprezzante rivolta dall’emissario del re degli Assiri al Re degli Ebrei appena sottomessi nel 722 a.C.: “Che fiducia è questa che tu hai?”. Ieri come oggi la destra atea, la destraccia fascista che ha in odio i valori cristiani, come quella che abbiamo in Italia o come quella dell’AfD in Germania, semina zizzania creando solo sfiducia nella fratellanza umana attraverso i suoi mass-media e il suo linguaggio razzista e come ha ricordato Sergio Mattarella, questa risma di gente che non lavora in direzione della coesione sociale non è adatta per la vita democratica. Il nostro Presidente della Repubblica ha anche ricordato che l’accoglienza ai migranti è uno dei princìpî della nostra Costituzione repubblicana lasciataci dai Padri e dalle Madri costituenti nel 1948.

Per creare fiducia anche verso persone sconosciute serve piuttosto un grande lavoro per fare un’evoluzione etica, un salto di qualità verso una morale disinteressata della generosità: noi ci stiamo provando con la magia del cinema, luogo di ritrovo per scoprire valori comuni di compassione. Ma le destre distruttive remano in senso contrario e fomentano solo paure non solo in questo versante ma in tutti gli àmbiti. Solo con un’educazione civica amorevole e compassionevole possiamo spezzare questo ciclo perverso dell’atteggiamento orientato al fascismo, alla paura infantile, al razzismo nazionalista.

IL 55% DELLA LEGA HA SUBITO DA RAGAZZINO LA FERITA
DI NON POTER STUDIARE: UN DIRITTO NEGATO

Risulta dai sondaggi demoscopici (del sondaggista Pagnoncelli) che in Italia un cattolico su tre che va a Messa la domenica (il 32,7%) ha votato la Lega anche alle recenti elezioni europee e come ha rilevato Euromedia Research è prevalente fra i cattolici la paura dei migranti: esiste un problema di educazione, di predicazione nella chiesa romana. Proprio gl’italiani risultano, secondo una ricerca dell’Istituto Cattaneo, il popolo dell’Unione europea con la percezione più fuori dalla realtà della presenza di persone extracomunitarie. 

Esse sono solo il 7% eppure questa gente s’immagina, vedendo le televisioni berlusconiane, che siano il 25%: un quarto! E per loro questa presenza è estranea ed è un disvalore da combattere! Il 55% degli elettori della Lega ha solo la licenza di scuola media, il che è sintomo di famiglie disagiate che non hanno incoraggiato queste persone ad andare avanti e farsi valere. L’ignoranza fiera di sé è caratteristica distintiva di questo Partito: recentemente, una squadraccia di politici della Lega ha esibito una serie di tshirts che, sommate, facevano leggere la scritta “Prima i Toscani” (degl’immigrati, ovvio) ma anche un bambino di terza elementare s’accorge che la sillabazione è sbagliata (hanno scritto: Pri-ma-i-Tos-ca-ni, ma la S va a capo! Si scrive dunque: To-sca-ni). Poi però questa gente che non sa nemmeno la propria madrelingua guarda con superiorità gli stranieri! Così espresso, quello slogan tradisce le radici profonde dell’odio razziale: la ferita del bambino che non ha avuto il diritto di studiare perché ha avuto genitori che non hanno svolto il proprio dovere educativo.
L’odio che essi hanno dentro di sé, seppellito nel subconscio, contro i propri genitori, e magari quei professori e professoresse che ne hanno provocato l’abbandono scolastico, trova nella Lega numerosi capri espiatori come valvola di sfogo (cfr. http://lelejandon.blogspot.com/2016/04/il-diritto-del-bambino-al-rispetto-e.html ).

LA CHIESA LUTERANA


Milano, chiesa protestante: la risposta agli slogan propagandati dal ministro dell'interno Salvini. 
Dal "Corriere della Sera". La traduzione di "evangelische"
è imprecisa e confusiva: s'intende piuttosto la Chiesa protestante
(luterana e riformata).  
Invece le chiese evangeliche tedesche (fra i principali donatori dell’ong Sea Watch) sono compatte sulla linea politica pro-migranti, e sono riuscite ad orientare anche Angela Merkel. Ritroviamo l’ispirazione luterana alla solidarietà verso i migranti anche nella bella famiglia della 31enne tedesca che da due anni è Comandante della nave Sea Watch di cui ben cinquanta città tedesche sono disposte ad accoglierne i migranti salvati: sua sorella Barbara gira molto il Sudamerica come volontaria proprio di Ong cristiane protestanti, e lei, proprio come i giovani dei Fridays for Future, ha sempre dimostrato una compassione per il Creato, si pensi al fatto che è stata volontaria per la Lega francese per la protezione degli uccelli (su cui ha fatto la tesi di laurea al master in management ambientale: sugli albatros). E gli animali e gli umani sono protagonisti del Creato.

LA LEGGE del MARE che CAROLA ha RISPETTATO


"CAPITANA EUROPA". In questa storica copertina,
il prestigioso settimanale tedesco chiama Carola Rackete
"Capitana Europa".
Questa giovane sta sfidando persino la Corte Europea per porre dinanzi all’opinione pubblica e alla coscienza dei governi questa questione morale: un continente con cinquecento milioni di abitanti, una delle zone più ricche del mondo, deve urgentemente creare una politica unitaria, coerente ed umanitaria per queste persone migranti. Ha detto il Capitano Carola: “l’Unione Europea deve smettere di aiutare la guardia costiera libica, in nome di tutti i diritti umani che hanno violato”. Infatti “Der Spiegel” le ha dedicato una storica copertina chiamandola “Capitana Europa”. Carola rappresenta l’anima più vera, compassionevole, dell’Europa.

La Capitana ha mostrato al mondo intero la contraddizione plateale fra le vite umane in pericolo di naufragio nel nostro Mar Mediterraneo ed il cosiddetto “decreto Salvini”. Questa recente legge (di un governo che peraltro sta abusando largamente dell’opzione di legiferare tramite decreti) prevede la confisca della nave che reitera il “reato” ed è in contrasto con la legge del mare: il diritto internazionale consuetudinario che comprende la convenzione d’Amburgo (sulla ricerca ed il soccorso in mare, Sar, 1979) che prevede l’arrivo nel primo porto sicuro, primo sia per prossimità geografica sia per rispetto dei diritti umani; la convenzione di Ginevra del 1951 riconosce a ciascuno il diritto di veder esaminata la propria richiesta d’asilo; la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (1982) dice che ogni Stato deve assistere chi rischi di perdersi “il più velocemente possibile”.
Eleanor Roosevelt
E riportare le persone indietro in Paesi pericolanti vìola la convenzione di Ginevra (art. 33) e della Cedu (Convenzione europea dei diritti umani, artt. 3, 4 e 13) come ha fatto già notare l’ONU lo scorso maggio: l’Italia è già stata condannata nel 2011 dalla Corte europea dei diritti umani!
La Dichiarazione generale dei Diritti Umani del 1948 (fra i documenti costitutivi dell’ONU, merito anche di Eleanor Roosevelt e i cui articoli potete vedere scritti sulle colonne dinanzi al Museo d’arte di Norimberga, in Germania) sancisce il diritto all’emigrazione; ma non esiste il diritto all’immigrazione, il dovere d’accoglienza esplicito dei migranti!
La filosofa ebrea Ariella Azoulay
Ma come dice lo scrittore afroamericano Teju Cole nel suo intervento su “La Lettura” del Corriere della Sera (domenica 7 luglio 2019, pagg. 17 – 19), “adottando un’accezione della studiosa Ariella Azoulay” (filosofa ebrea israeliana che insegna in America) “definisco tutti gli esseri umani che soffrono concittadini perché credo fermamente che lo siano. La cittadinanza non ha niente a che fare con i documenti, i permessi.”
Noi de “Il Cinema e i Diritti” l’abbiamo dimostrato anche coi nostri docufilm sugli animali, nostri concittadini di fatto: infatti, a proposito di esseri in mare, ci sono biologhe e biologi marini, giovani come Carola, che dedicano il loro tempo a provare a curare (e non sempre ci riescono) esserini come le tartarughe marine che sono vittime della distruzione degli umani che in qualche modo fanno finire rifiuti di plastica in mare.
Carola Rackete ragiona esattamente all’opposto dei razzisti: “La mia vita è stata facile: ho potuto frequentare tre università, a ventitré anni mi sono laureata; sono bianca, tedesca, nata in un Paese ricco con il passaporto giusto: quando me ne sono resa conto, ho sentito un obbligo morale di aiutare chi non aveva le mie stesse opportunità”. Praticamente dice: “Ich helfe, aiuto.
Invece il razzista, come indica questa vignetta, alla domanda del migrante “perché pensate che attraversiamo il mare per saccheggiarvi?” risponde dentro di sé: “Perché è quello che abbiamo fatto noi”.
Il razzista ben descritto da Sartre nel suo saggio sull’antisemitismo si compiace in questo pensiero perverso: io sì che sono un vero francese, un vero italiano, non quelli lì che son venuti qui da poco; io ho più diritti di loro, quelli pensano di comprarsi la cittadinanza, ma questa è casa mia.  Non avendo (al contrario di una ragazza come Carola) alcun tipo di merito, egli trova un facile titolo di merito nel proprio passaporto di cittadino DOC. Basti leggere la scia di commenti (tutti insulti) che quotidianamente scrivono gli elettori di destra sulle versioni online dei giornalacci di destra.
Mi è capitato di dovermi sorbire gente all’uscita di messe cattoliche e culti protestanti che sbuffava contro preti, pastore e pastori che avevano appena predicato l’accoglienza; analogamente, leggo di conoscenti ebrei su Facebook il cui unico legame con l’ebraismo è un vago tifo per Israele (da loro mai visitato) e che sono dalla parte di Salvini che vedono come pro-Stato ebraico.
Volontarie della Comunità di Sant'Egidio accolgono
a Catania la nave Grecale.
Ma il credente (colui che crede nella bontà delle leggi ebraiche e nell’insegnamento del Maestro) si riconosce per la maniera con cui, appunto, accoglie fiduciosamente la Parola di Dio che riconosce nella realtà dei fatti concreti come buona e luminosa. Il suo volto è sereno, mai teso in quella smorfia d’odio descritta dallo scrittore tedesco Bertolt Brecht: “Pieno di compassione io guardo/le vene gonfie della fronte/che mostrano/quanta fatica costi/essere cattivo”. Fra i centocinquanta salmi (e relativi cantici), troviamo lo stupendo e commovente Salmo 119 che è un’elencazione delle caratteristiche della Parola di Dio: “gioisco seguendo le tue testimonianze, come se possedessi tutte le ricchezze”; “apri i miei occhi e contemplerò le meraviglie della tua legge”; “troverò gioia nei tuoi comandamenti, perché li amo”; “la tua legge è la mia gioia”.
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CONFRONTO fra CAROLA ed ANTIGONE: SIMBOLI della NOSTRA CIVILTÁ
GIOVANI RAGAZZE CHE SANNO di VIOLARE LEGGI INGIUSTE e SONO PRONTE ALLE CONSEGUENZE
ENTRAMBE ARRESTATE “in FLAGRANZA di REATO” PER AVER AVUTO CURA di “FUORILEGGE”

Giustamente, la Capitana Rackete è stata paragonata ad Antigone, protagonista dell’immortale, stupenda tragedia teatrale del poeta tragico ateniese Sofocle.  
Come Antigone che sfida il tiranno Creonte in nome delle “leggi non scritte, incrollabili, degli dèi” (àgrapta nómima tôn theôn”) “che non da oggi né da ieri, ma da sempre sono in vita”, così anche Carola sfida le tiranniche leggi salviniane prive di umanità ed afferma che esistono nella natura umana dei valori, come il rispetto per la vita che vengono prima delle leggi positive.
Una delle ONG (come Mediterranea, Open Arms, Medici senza Frontiere) che si è detta pronta a fare come la Sea Watch 3 si chiama, appunto, “Antigone”.
Vorrei abbozzare un confronto fra le due donne perché siamo ancora un Paese ove ancora esiste il liceo classico, e questo è fondamentale per la formazione umana dei nostri giovani.
In entrambi i casi le due giovani europee si prendono cura di persone “fuorilegge” che provengono da fuori: il fratello di Antigone (avendo fatto guerra alla propria Città-Stato) non ne era più cittadino ma nemico (e così secondo il tiranno non meritava nemmeno una normale sepoltura), e questi immigrati che si è presa a cuore Carola sono (a rigore) clandestini, non cittadini.
In ambedue i casi, le ragazze sono state immediatamente fatte arrestare, in flagranza di reato, su ordine dei due orribili tiranni. In ambo i casi, c’è l’indignazione dei cittadini dei due Stati: Tebe (secondo quanto riferisce Emone, fidanzato di Antigone, che è uscito in strada ben coperto per non farsi riconoscere) e l’Italia (la parte migliore dell’Italia, dei cittadini civili).
Ed in entrambi i casi, le ragazze mantengono un atteggiamento di stoica dignità: Carola si è consegnata alla polizia, non ha battuto ciglio, non ha detto una parola ed è andata agli arresti domiciliari in silenzio.
Come Antigone, non si pente e rivendica il suo gesto: “rifarei tutto”.
In entrambe le situazioni, le due donne hanno come nemici due uomini politici che, avendo accentrato a sé il Potere, di fatto sono quantomeno di indole tirannica: Creonte ha potere di condannare a morte seduta stante e Salvini ha oramai assunto pieni poteri in un governo approfittando anche del fatto che lo sconosciuto, debole e sempre isolato ai vertici internazionali presidente del consiglio risulta non credibile per nessuno.
Entrambi questi tiranni sono dichiaratamente misogini: Salvini descrive Carola come una falsa comandante “pirata” e lascia che i suoi elettori le rivolgano insulti sessisti, e Creonte dice: “Non bisogna (…) a nessun costo lasciarsi vincere da una donna”.
In entrambi i casi, non si tratta di due anarchiche, anzi: sono cittadine che rifiutano di obbedire a leggi ingiuste. Infatti, entrambe le ragazze rispondono a tono ai tiranni con delle argomentazioni, facendo appello a nobili valori. Antigone si appella agli dèi, dei quali teme il giudizio di castigo: Zeus, Ades e Persefone. Invece Carola non ne fa un discorso di fede religiosa, si dichiara atea, come del resto tantissimi giovani d’oggi, si appella ad un principio di umanità che accomuna tutte le religioni umane. Come ha detto il Dalai Lama, si può vivere senza religione, ma non senza compassione. Come Antigone, Carola incarna la compassione, il cui segno distintivo è aiutare attivamente e concretamente il prossimo.
Il filosofo Nietzsche scrisse: "Gli stranieri sono forse amici che oggi ancora non
conosciamo" ("Fremde sind vielleicht Freunde, die wir heut' noch nicht kennen")
Tutt’e due agiscono in nome di nobilissimi valori sacri (anche per i non religiosi esistono delle sacralità) in un contesto in cui il tiranno di turno ha pervertito i princìpi (come scriveva il teologo e pastore luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer a proposito di Hitler: il pervertimento, cioè il capovolgimento dei valori). Salvini ha addirittura ripescato un linguaggio d’altri tempi parlando di “confini sacri”!
Entrambe le giovani agiscono per salvare l’onore delle loro famiglie: quella della stirpe di Edipo e quella dell’Europa. Antigone agisce anche motivata dal timore che qualcuno la possa ritenere sorella snaturata (“nessuno dirà che l’ho tradìto”) e dal salvare l’onore della sua sfortunata famiglia (“come acquistare fama più illustre?”); analogamente, Carola agisce per mantenere il buon nome della nostra Europa, affinché queste persone nel Mediterraneo non rischino di morire nei vari pericoli di uno Stato fallito da cui sono andati via. Infatti, Carola anziché tedesca si definisce “cittadina europea”.
Entrambe sono ispirate generosamente e disinteressatamente dall’amore: Antigone dall’amore familiare, di sorella, e dice “non sono nata per condividere odio bensì amore” (la filosofa Simone Weil paragona questa dimostrazione all’amore di Gesù Cristo), e Carola è un’umanitaria che già in passato si è preoccupata dei migranti e la sua storia dimostra il suo amore per il Creato (ha sostenuto una tesi sugli albatros, tenuto lezioni sui mutamenti climatici etc).
Se ci pensiamo bene, benché Antigone fosse pronta a sacrificarsi facendosi condannare a morte, il gesto di Carola è superiore al gesto di Antigone perché mira a salvare vite umane: la giovane greca si cura di non lasciare “illacrimato”, “inonorato”, “insepolto e sfigurato” (“dilaniato dai cani”) ed “impuro” il corpo del fratello di sangue, si occupa cioè di uno che oramai è già morto; invece Carola si preoccupa piuttosto di mettere al sicuro tante persone vive!
In Germania le persone che dedicano parte del loro tempo libero
al volontariato sono la bellezza di 31 milioni (il 38% della
popolazione, che è di 81 milioni di abitanti) mentre in Italia
sono solo sei milioni (il 10%).
Anche oggi come nel dramma tragico immaginato da Sofocle abbiamo i tiranni che non rispettano i princìpi di umanità, per cui quella tragedia è di scottante attualità coi sovranisti. Nella città greca di Tebe, Creonte, il tiranno immaginato da Sofocle approfitta del fatto che i pagani (a differenza degli ebrei, unico popolo antico ad avere belle leggi messe chiare per iscritto) non avevano tutte quante le norme consuetudinarie scritte: “non ti permetto di affermare che gli dèi si prendono cura di questo cadavere” al che Antigone risponde: “Ades desidera questi riti. Chi può dire se fra i morti questa legge è santa?”. Anche oggi la controversia (che non si dovrebbe nemmeno porre) si ripropone su quello che dovrebbe oramai essere un obbligo interiorizzato dall’umanità: abbiamo addirittura leggi internazionali di valore vincolante per ciascuno dei nostri stati (cosa che Salvini sceglie d’ignorare, complice l’ignoranza dei suoi elettori)!
Come dice Antigone stessa, il suo gesto e quello di Carola sono un “santo crimine”: esse sono criminali solo a detta dei due tiranni (Creonte e Salvini), ma di fatto sono osservanti dei princìpi sacri della nostra civiltà europea. E soccorrere queste persone in mare, come ha fatto Carola, è un gesto di compassione che rientra fra le quattordici opere di misericordia contenute nella Bibbia degli Ebrei (tutte ricordate dall’ebreo Gesù): sfamare, vestire, offrire riparo, liberare, dare da bere, visitare, seppellire, istruire, consigliare, ammonire, sopportare, perdonare, confortare, pregare (cfr. http://lelejandon.blogspot.com/2014/09/la-via-della-compassione-creativa.html ).
OBBLIGO DI UMANITA'. Per la Cancelliera tedesca,
"il salvataggio in mare
è un comandamento dell'umanità".
Ma attenzione: ci sono anche due belle differenze!

Mentre Creonte si lascia infine persuadère dal Corifeo e dall’indovino Tiresia nel ritirare la sua condanna, Salvini resta sulle sue e anzi alza il tono.

E mentre nell’Atene classica, il Teatro gratuito educava i cittadini di tutte le età ai valori, nell’Italia di oggi il massimo spettacolo pubblico, la televisione, non riesce a creare compassione e senso di giustizia negl’italiani, anzi, più Salvini va in tv più acquista consensi.

Mentre Atene faceva un’opera di educazione civica, per suscitare la philìa politiké (come la chiama il filosofo Aristotele), il Potere che sta a Roma al contrario fomenta l’odio per intere categorie di concittadini.

 LE ALTRE GIOVANI DONNE CHE AIUTANO I MIGRANTI E SONO ACCUSATE

Anche il Comandante Gregorio De Falco, che è stato nella Marina Militare, e che ha abbandonato i grillini ed ora è indipendente nel Gruppo Misto, ha fatto un discorso tecnico benedicendo l’etica professionale della sua collega e ha spiegato che il governo usa un linguaggio di guerra improprio: “Il Comandante Carola Rackete è persona di alta dignità morale, dimostra una considerevole forza e coerenza rispetto alle responsabilità del proprio ruolo di comando. (…) La nave da guerra è altra cosa, è una nave militare e che è comandata da un ufficiale di Marina, cosa che non è il personale della Guardia di finanza”. Inoltre, “la Sea Watch è un’ambulanza, non è tenuta a fermarsi, è un natante con a bordo un’emergenza”. Sullo speronamento spiega: “I colleghi parlamentari che erano a bordo mi dicono che quando la Sea Watch è entrata in porto e si è girata di poppa, la motovedetta sembrava quasi fare strada” e comunque sono ridicole le accuse di Salvini: fa l’esempio della MSC Opera, il transatlantico che lo scorso due giugno andò a sbattere contro il lancione turistico River Countless a Venezia provocando quattro feriti. Gli fu contestato solo il pericolo di naufragio, non il dolo, come invece Salvini contesta a Carola. Questo capitano inascoltato è il simbolo di un’Italia che affonda. Il filosofo Socrate usava spesso, nei dialoghi di Platone, proprio l’esempio della nave da affidare a bravi capitani esperti per dimostrare che una sana democrazia deve collocare le persone giuste al comando dei vari àmbiti specifici. E infatti l’Italia è il Paese del Capitano Schettino il quale mentre amoreggiava in servizio con la sua amante fece l’inchino che costò la vita…
E pochi giorno dopo l’arresto di Carola, il Capitano Tommy (Tommaso Stella); uno dei velisti più famosi al mondo, compagno di regate di Soldini, ha ripetuto l’impresa con la nave Alex.
Intanto Francesca Peirotti, residente in Francia, a Marsiglia e nata a Cuneo, è stata condannata (con sospensione condizionale della pena) per aver aiutato otto migranti ad attraversare il confine di Ventimiglia verso Mentone: come Carola, all’epoca dei fatti aveva 31 anni.
E Pia Klemp, biologa marina di Bonn, in Germania, è sotto processo in Italia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina  per aver soccorso migliaia di persone profughe dalla Libia nel Mar Mediterraneo nel 2017 con la sua ONG.
L’Antigone di Sofocle ci dice, in estrema sintesi, questa verità umana fondamentale: un conto è il senso di giustizia ed un altro le varie leggi.
Questa verità umana è stata espressa anche dal filosofo Herbert Spencer nel suo libro “The Right to Ignore the State”, del 1851 e dopo la Shoah questo concetto dovrebbe essere stato oramai ben compreso dall’umanità, e invece siamo a ribadirlo ed argomentarlo con esempi ad ogni Giornata della Memoria.
Già le fiabe della tradizione germanica ci mostrano delle donne protagoniste che disubbidiscono agli ordini ricevuti e anche nella storia del secolo scorso, come Carola, hanno violato la legge anche tutta una serie di personaggi storici che oggi ricordiamo.
Per esempio Irena Sendler, l’infermiera polacca di cui Vi ho raccontato la storia lo scorso gennaio alla Serata dedicata alla Memoria storica dell’Olocausto, ospite la console della Polonia: ebbene, durante l’occupazione nazista, quando era vietatissimo, fece uscire dal Ghetto coatto di Varsavia, la sua città, 2500 bambini ebrei.
Ha violato la legge della sua epoca anche Sophie Scholl, studentessa dell’Università di Monaco, anche lei una che si occupava di bambini avendo anche fatto la maestra elementare, diffondendo volantini ricchi di contestazioni al regime nazista.
Anche Rosa Parks nel 1953 ha violato la legge della segregazione razziale e disse No al bianco che le intimava di lasciarle il posto sull’autobus in quanto inferiore. E il pastore battista Martin Luther King Jr., sostenuto da sua moglie Coretta Scott King, nelle sue predicazioni ispirate alla visione della giustizia dei Profeti ebraici, spiegò che noi “abbiamo la responsabilità morale di disobbedire alle leggi ingiuste”. E lui lo fece partecipando al boicottaggio degli autobus da parte di tutti quanti i guidatori e i passeggeri afroamericani. In un suo sermone racconta l’attesa della sentenza (http://lelejandon.blogspot.com/2014/11/the-help-lezione-sulla-compassione_14.html ).

Sia Antigone sia Carola non violano la “Legge” (una legge eterna) bensì un singolo decreto ingiusto. Carola ha fatto valere la Legge internazionale.

Ed infatti la giudice per le indagini preliminari di Agrigento, la 43enne Alessandra Vella, non ha convalidato l’arresto di Carola né disposto misure cautelari appunto in quanto il c.d. decreto Salvini (decreto sicurezza 2) “non è applicabile alle azioni di salvataggio” bensì solo contro gli scafisti trafficanti di esseri umani: essi sì i veri criminali. (Salvini ha ritwittato un insulto ai giudici in generale da parte di un suo fan: “giudici comunisti di m…”, e dopo che il fatto è stato notato da un politico d’opposizione, ha cancellato il Tweet). Giudicata molto preparata, questa magistrata è massimamente discreta, non rilascia mai commenti, e ha avuto cura persino di disattivare il proprio profilo Facebook non solo per evitare i tantissimi insulti ma anche per discrezione: esattamente l’opposto dello stile del ministro dell’interno. Queste sì che sono istituzioni credibili per come si comportano nella vita di tutti i giorni: parlano coi fatti, col lavoro.
E gli avvocati penalisti milanesi si sono offerti per difendere la Capitana che ha anche querelato Salvini.
Eppure una signora di Benevento ha presentato una denunzia contro questa magistrata per “delitto contro la personalità dello Stato”.
Salvini ha addirittura accusato Carola di essere una “criminale” per aver toccato la nave della Guardia di Finanza. Ma come ha detto lei al “Corriere”, “da giorni facevamo i turni, anche di notte, per paura che qualcuno si potesse gettare in mare. E per loro, che non sanno nuotare, significa: suicidio. (…) Quando sono entrata in porto sono scesa al livello inferiore dove c’era il primo ufficiale, per consultarmi con lui. Ma non mi ero accorta che la motovedetta fosse così vicina. Ma io avevo comunicato che stavo entrando (...) Ho tentato di avvertire, ho chiamato più volte il porto, ma nessuno parlava inglese. Però ho comunicato che stavamo arrivando”.
E a dimostrazione che grillini e leghisti sono ugualmente pericolosi, il comico Beppe Grillo l’ha definita sul suo “blog” una “showgirl”. Salvini ha anche detto una cosa palesemente sbagliata, e cioè che Carola “se ne frega delle leggi italiane”. Il menefreghismo, invece, è un atteggiamento tipico suo, tipicamente fascista, nei confronti dei sentimenti morali degli altri, e non ha nemmeno chiesto come stessero i migranti sbarcati.
Come ha detto il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier in un’intervista alla Zdf, seconda rete pubblica nazionale, “chi salva vite umane non può essere un criminale”. Sulla stessa linea, il capo dell’industria tedesca Siemens: “Le persone che salvano le vite, non dovrebbero essere arrestate. Dovrebbero esserlo quelle che seminano odio e morte”.  Ed il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn ha espresso lo stesso valore: “Carola Rackete sia rimessa in libertà, salvare vite è un dovere e non può mai essere un reato o un crimine”. Nella progressista Berlino ottomila persone lo scorso sei luglio hanno manifestato chiedendo la liberazione di Carola.
Gino Strada, medico umanitario fondatore dell’organizzazione Emergency, uno dei pochi coraggiosi a dire come stanno le cose in Italia, “la capitana della Sea Watch e tutto l’equipaggio hanno tutta la mia solidarietà. Stanno resistendo contro dei criminali politici che andrebbero loro perseguiti”.
"CAPITANA CAROLA RACKETE: NOSTRA SIGNORA DI PARIGI": 
manifesto nella capitale francese, ove Carola è stata premiata dalla sindaca.
Anche dalla Francia e della Catalogna arriva una risposta istituzionale: la Sindaca di Parigi, la progressista Anne Hidalgo, ha assegnato ad entrambe le capitane della Sea Watch 3, Carola Rackete e Pia Klemp, la medaglia Grand Vermell, la massima onorificenza cittadina, “per la loro azione umanitaria: per aver salvato migranti in mare” ed ha versato centomila euro a favore della nave Sos Mediterranée “per una nuova missione di salvataggio in mare” (aveva già contribuito nel 2016 con 25 mila euro e nel 2018 con trentamila euro), ed il Parlamento catalano le ha conferito per la medesima ragione una medaglia d'onore. 
Il Parlamento della Catalogna ha premiato Carola Rackete
con una medaglia d'onore per il suo impegno umanitario. 


Con un notevole curriculum di navigazione per cinque anni nei mari del Nord (fra cui a capo di una rompighiaccio al Circolo Polare artico con uno dei massimi istituti oceanografici tedeschi), la signorina Rackete parla quattro lingue straniere: è di tutta evidenza che il ministro italiano della Propaganda, che non ha nemmeno concluso gli studî iniziati all’Università e che ha avuto un voto mediocre alla maturità (48/60), covi invidia per queste competenze, lui che non è esperto di alcunché, non parla nemmeno un italiano degno di un uomo delle istituzioni ed è capace solo di distruggere. Peraltro si noti che i membri dell’equipaggio di questa nave sono in maggioranza donne (dieci), fra cui un’altra tedesca, la dottoressa Verena, medico di Düsseldorf. 
(In Italia, ndr) "sono stata ricevuta come se avessi guidato una nave 
che trasportava la peste e non una nave umanitaria con persone
vulnerabili ed esauste a bordo", ha detto la Capitana
Carola Rackete nell'audizione al Parlamento Europeo. 

E dunque non a caso Carola proviene da una classica famiglia liberale che l’ha sempre sostenuta, e, fiduciosa, la lascia libera di fare le sue scelte: “Quello che sta facendo esprime pienamente il suo carattere, Carola fa sempre quello che ritiene giusto”, dice sua madre Siglinde al “Corriere della Sera”. E il padre: “Preoccupato per lei? Ma no, se la sa cavare. Mia figlia ha 31 anni, sa quello che fa”. La fiducia nella giustizia porta anche un pizzico di humour tedesco: “Carola conosce anche un po’ d’italiano, speriamo solo che non abbia il modo di perfezionarlo in qualche vostro carcere”!
Per suscitare invidia sociale, è stata diffusa la falsa notizia secondo cui Carola sarebbe ricca di famiglia, cosa poi smentita, e che suo padre sarebbe un trafficante d’armi che fa affari coi Paesi africani (in realtà ha lavorato come consulente della Mehler Engineered Defence GmbH, azienda tedesca che si occupa di sistemi difensivi militari e civili).
Contro Carola c’è stata una persecuzione, basta provare a confrontare altri casi simili:
-        L’Aquarius è stata in mare 9 giorni;

-        La primissima Sea Watch 19 giorni;

-        La Sea Eye 12 giorni;

-        La seconda nave Sea Watch 13 giorni;

-        La Mare Jonio un solo giorno;

-        L’Alan Kurdi 11 giorni;

-        La Sea Watch 3 nel primo caso 5 giorni e, nel caso di Carola, ben 17 giorni.
E dunque, come ha scritto Hans Jürgen Schlamp sul settimanale tedesco “Der Spiegel”, per mantenere la sua maschera di duro, Salvini aveva bisogno di un nemico perfetto. Ma Schamp sbaglia le ragioni: non è perché i suoi elettori davvero credano che lei sia amica complice dei trafficanti (non gliene importa nulla del traffico di esseri umani), bensì perché è una ragazza indipendente che ha sempre seguito le sue passioni e se ne frega di avere un lavoro borghese e manda in crisi gli elettori della Lega che non possono che disprezzare chi non capiscono.

LA VISIONE del VOLTO

SOLO COSI’, GUARDANDO IN FACCIA IL PROSSIMO,
RICORDIAMO IL COMANDAMENTO “NON UCCIDERE”

Il filosofo ebreo Emmanuel Lévinas nella sua etica che di fatto è un’ottica, e di cui abbiamo anche parlato nel docufilm sulla Lituania e sui Litvak (ebrei di origine lituana), è vedendo dal vivo il volto del prossimo che ci sentiamo chiamati a proteggere la vita: come ha detto bene il dottor Gino Strada “per capire le migrazioni basta prendere una foto di un bimbo che viaggia su un barcone, ritagliargli la faccia e incollarci quella del proprio figlio”. Il guaio è che mai nelle televisioni italiane sono mostrati i volti di questi migranti!
Lo scrittore afroamericano Teju Cole può testimoniare quest’esperienza: “Quando sono stato in Sicilia un paio d’anni fa e ho visto i volti frastornati di un gruppo di profughi che venivano tratti in salvo da un barcone e portati sulla costa, ho avuto la conferma che c’è solo una possibile risposta a quella domanda. Eppure siamo bombardati da commenti che c’inducono a dare una risposta sbagliata, o che ci fanno pensare che il nostro benessere sia più importante di una vita umana” (“La Lettura” – “Corriere della Sera”, domenica 7 luglio 2019, pag. 18).

Il pastore Matthew Fox, che abbiamo intervistato in Esclusiva a “Il Cinema e i Diritti”, scrive nel suo libro fondamentale “Compassione. Spiritualità e giustizia sociale” (Claudiana, Torino 2014, pag. 72, recensito qui http://lelejandon.blogspot.com/2014/09/la-via-della-compassione-creativa.html ): “E’ ragionevole pensare che chi ha creato ognuno di noi aveva in mente uno scopo significativo nel creare quell’energia che si trasmette quando guardiamo negli occhi di un’altra persona o quando siamo guardati”.

 CHIAMAMOLI “ARRIVI”, NON “SBARCHI”
LE ONG AIUTANO ANCHE I TERREMOTATI

In generale è tipico della destraccia italiana l’abuso del linguaggio su tutti i temi sociali.
Come in America si è imposto l’eufemismo neutro scelto dagli strateghi repubblicani per indicare lo stravolgimento del clima (“cambiamento climatico”, cfr. http://lelejandon.blogspot.com/2019/05/uneuropa-forte-anche-per-difendere-il.html ), analogamente in Italia s’è imposta la maniera leghista di chiamare questi arrivi di migranti: “sbarchi”. Ma come ha scritto l’antropologo Marco Aime nel suo saggio “L’isola del non arrivo” (Bollati Boringhieri, 2018) “sbarco evoca subito Normandia, Anzio, i garibaldini. A “sbarcare” sono solitamente i nemici, gli eserciti. Invece qui la gente arriva, approda, naufraga”.
Inoltre, sono diffuse fra gl’italiani tantissime idee fasulle.
Grazie al fatto che i mass media non ne parlano, e rare sono le vere e proprie inchieste giornalistiche, Salvini ed il Viminale hanno deciso di tacere delle piccole imbarcazioni di fortuna (barchini, gommoni, velieri e pescherecci) gestite da organizzazioni criminali che quotidianamente arrivano sull’isola siciliana di Lampedusa ed in Calabria (soprattutto a Crotone) per la rotta balcanica e, non sono soccorse né dalle ONG né dalla Guardia Costiera, spariscono nel nulla. La maggior parte proviene dalla Tunisia, alcune dalla Libia e dalla Turchia. Solo lo scorso giugno ne sono sbarcate 26: quasi una al giorno. Quest’anno 1284 persone sono sfuggite all’identificazione. E come ha rilevato l’Ispa, solo una piccolissima parte (l’8%, 248 persone nel 2019) dei migranti arriva in Italia grazie alle ONG. Lo stesso istituto di ricerca ha anche smontato la balla secondo cui i migranti decidono di partire perché convinti che, mal che vada , una nave umanitaria li gli darà un passaggio.

L’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA di cui il GOVERNO (E LA RAI) TACE

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, denuncia la censura: “Da giorni ripeto che l’attività delle ONG non è un’emergenza ma alcuni giornalisti della RAI mi hanno detto chiaramente che non potevano intervistarmi. Perché quello che vado dicendo non è gradito al governo”.
Tacendo di questo fenomeno, Salvini ha scelto l’ignobile strategia di attaccare e criminalizzare una volontaria (nota bene: straniera, della Germania: il Paese indicato come Nemico numero uno dalla Lega) che afferma un principio di umanità, minacciando addirittura una punizione che sinora non è mai stata applicata da nessun tribunale!
Heidi Sadik, mediatrice culturale di Sea Watch, ha detto: “Senza le ONG nel Mediterraneo gli sbarchi sono ancora più pericolosi: si tratta di persone che non solo non vengono accolte adeguatamente, eventualmente curate, ma neppure identificate. Sono persone di cui non si sa nulla, non si sa quante siano. La Sea Watch vuole essere fatta passare per un’organizzazione criminale, ma per anni uomini della Guardia Costiera hanno soccorso naufraghi e li hanno portati in salvo”. E dal 2017 nessun’ONG è mai stata condannata dalla giustizia italiana come connessa ai trafficanti.
Gli elettori leghisti e i grillini vanno dicendo spesso che le ONG trascurano i terremotati italiani DOC. Ma come ha dimostrato un giornalista che è proprio originario di una zona colpita dal sisma, Emergency presta servizio gratuito nel cratere del terremoto e Medici Senza Frontiere si è attivata subito dopo le scosse dell’ottobre 2016. Save the Children ha offerto assistenza a 1800 persone terremotate di cui 1300 bambini. E fra i primi a prestar soccorso ad Arquata del Tronto nella notte del 24 agosto 2016 ci sono anche dei rifugiati ospitati dalla cooperativa Gus!

DONNE (SENZ’ARTE NE’ PARTE) CHE ODIANO (INVIDIANO) LE DONNE
7 DDL LEGHISTI MISOGINI IN PARLAMENTO
MENTRE A PARIGI UN’AVVOCATA DEPUTATA MACRONIANA, LAETITA AVIA,
HA FATTO APPROVARE UNA STORICA LEGGE  CHE FERMA IN 24 ORE I MESSAGGI D’ODIO ONLINE!

La capa del partitino di Fratelli d’Italia ha subito detto che la nave dev’essere “affondata” (intendendo forse sequestrata e riutilizzata a scopi militari e comunque si dice “demolita” e non “affondata”!), rivelando così per l’ennesima volta la carica d’odio che è l’unico motore del suo partito fascista. Un linguaggio di una violenza inaudita, eppure a darle ragione (senz’argomenti) su Facebook è un professore universitario, della sconosciuta Università del Molise! Inquietante è che insegna proprio la materia che Salvini ha abbandonato quando ha mollato gli studi da perenne fuoricorso e che proprio questo governo sta progressivamente abolendo (avendola eliminata anche dalla tesina di maturità): la Storia.
Dopo che il Comune di Parigi ha assegnato la cittadinanza onoraria a Carola, questa stessa politica ha subito scritto: “è una provocazione inaccettabile! Il Governo convochi l’ambasciatore francese!”. Peccato che la municipalità di Parigi non sia il governo francese!!
A questo partito neofascista appartiene un personaggino grottesco (omofobo, misogino e razzista) che è prete ortodosso e presenzialista opinionista delle televisioni di Silvio Berlusconi: costui ha attaccato la decisione della magistrata di rilasciare Carola dicendo che “questa sentenza” (cosa che non è!) “sta attirando verso l’Italia milioni di africani che s’illudono di avere qui un futuro mentre distruggerebbero il nostro e il loro”. Parole esse sì distruttive, come consueto per lui, indegne di un sacerdote cristiano. Come diceva lo scrittore ebreo italiano Carlo Levi, “le parole sono pietre”!
Un’altra donna, anche lei portavoce del Potere maschilista patriarcale, la capogruppo dei senatori del partitino di Silvio Berlusconi, ha usato la parola “pirateria” per definire l’atto di Carola. Il dizionario “Treccani” definisce questo termine come “azione brigantesca di percorrere il mare per impadronirsi di beni altrui in vista di fini esclusivamente personali”: è il significato che ricordavo da bambino. Allora se è possibile usare impropriamente il linguaggio in tale modo, siamo di fronte ad un esempio di quella Neolingua, quel “Newspeak” che paventava lo scrittore liberalsocialista George Orwell nella sua distopia “1984”. Allora a quanto pare forse quello di Berlusconi non è solo un sistema prostituivo privato nelle sue ville ma anche, come scrisse una volta il teologo laico Vito Mancuso, mio insegnante, una prostituzione culturale.
In particolare, la Lega è composta da uomini e donne che odiano visceralmente le donne. Mi ha profondamente colpito un video che mostra un giovanissimo Salvini, con l’aria da bambino, che risponde scorrettamente in un quiz. Lo trovate su “Play Cult”. Il presentatore gli domandava come si chiama l’esame del seno delle donne, e lui risponde: “Mammellografia” (anziché mammografia, com’è noto). Ecco, non serve essere psicanalisti per vedere che lui ha sempre avuto un problema col femminile.
E l’attuale malgoverno italiano è completamente ostile al genere femminile: tutti e sette i disegni di legge della Lega Nord sono contro le donne, sia etero che omosessuali. E vi faccio notare che tutti i nemici dichiarati della destraccia sono femminili: la stessa “Europa matrigna” altri non è che il capro espiatorio della loro stessa madre che non gli ha mai voluto bene. A Cittadella, in provincia di Padova,  il sindaco leghista ha dato una serie di ridicole disposizioni piccolo-borghesi in cui ha stabilito lui persino quale tipo di maniche dovranno indossare le vigilesse, pena la sospensione del servizio.
Non è un caso che gli odiatori di Carola Rackete siano gli stessi predicatori di odio di Greta Thunberg: come il sedicente filosofo sovranista che anziché usare argomentazioni basate sui dati di fatto esprime pseudo-ragionamenti attraverso Tweet ed infatti piace molto ai taxisti e ai lettori dei giornali della destraccia.
I casi di odio contro le donne da parte dei leghisti sono innumerevoli. Un sindaco leghista, a Udine, volendo allargare la sua Giunta da dieci ad undici assessori si è accorto che le quote di genere lo costringevano a nominare una donna. E così ha fatto votare un emendamento al consiglio regionale per aggirare l’ostacolo. L’ignorante ignora che la legge è nazionale e non regionale! Ma ecco che i suoi amici leghisti hanno usato lo statuto speciale della Regione Friuli Venezia-Giulia: contro le donne in politica!
La prima cosa che gli è venuta in mente al ministro dell’interno per commentare un semplicissimo caso di furto da parte di una ladruncola è che sarebbe giusto sterilizzarla (la ladra è di etnia Rom, in cima alla hit parade dell’odio dei leghisti e degl’italiani). Stranamente, Salvini non ha mai proposto la sterilizzazione per i mafiosi, visto che solitamente queste attività criminali si ereditano per tradizione familiare: è proprio l’odio etnico quello su cui lui punta.
Inoltre, nel partito della Lega ci sono purtroppo tantissime donne che odiano le donne.
Pensate, fra i tantissimi che invocano le manette a Carola c’é una donna, una che potrebbe avere l’età della madre di Carola, la parlamentare leghista Angela Maraventano (una proprietaria di un ristorante di origini siciliane, abitante di Lampedusa, che bercia che l’Italia è invasa e che vorrebbe annettere l’isola a Bergamo) che ha definito Carola “una squilibrata”: è esattamente ciò che il tiranno Creonte diceva di Antigone (“è pazza dalla nascita”)! La parlamentare della Lega è ovviamente tenera coi ragazzi che insultano Carola: sono dei “picciotti”. E alla rivista “Internazionale” ha fatto la vittima: “sono andata a fare un controllo cardiologico stamattina, per capire se posso ancora fare questo tipo di proteste”.
Un’altra donna, una leghista che ha una madre ruandese, ha espresso disprezzo per l’aspetto fisico di Carola su Instagram. Il suo CV? Solo 85 preferenze alle comunali di Modena.
Un’altra leghista, Alessandra Locatelli, di Como, che ha attaccato Carola Rackete, è stata nominata nuovo ministro della famiglia e delle disabilità: da sempre militante della Lega, tutta la sua carriera è una lunga scia di sparate e provvedimenti (una vera e propria ostilità ossessiva) contro migranti, venditori ambulanti di “rose e accendini che importunano i cittadini” e persino persone senzatetto (per il “decoro” piccolo borghese ha vietato anche ai volontari che recavano generi di primo conforto di andare nelle aree a ridosso del Centro). Ha persino aderito alla proposta di un suo collega leghista di rimuovere dagli uffici pubblici la fotografia tradizionale del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella davanti a cui dovrà giurare da ministro! Una vera e propria politica dell’Odio: quando una bambina è maltrattata, se non incontra nella vita una qualche figura amorevole che le mostra che esiste l’amore, allora da grande restituirà quell’odio, essendo incapace di compassione che le è stata erosa.
Imitando il ministro Salvini e Beppe Grillo, un’altra donna, una giornalista del leghista Tg2, ha insultato via Twitter (in assenza di argomenti non si può che twittare) Carola dandole della “crucca”; biasimata da molti, ha subito rilasciato (senz’autorizzazione del direttore del suo telegiornale, come si usa in RAI) un’intervista in cui rivendica il suo diritto d’insulto: “io non faccio mistero di essere grillina e non ho problemi ad ammetterlo, mi piace molto il Movimento 5 Stelle e adoro Grillo”. Inoltre, ha definito “roba da pazzi” la scelta di Facebook di rimuovere un suo commento considerato una “violazione degli standard della comunità in materia d’incitamento all’odio”. Altro che rispettosi delle regole! I leghisti sono i primi trasgressori. La parola “crucco” è stata peraltro usata a sproposito: durante la Grande Guerra, i soldati prigionieri di origine croata (appartenenti all’Impero Austro-Ungarico) chiedevano ai propri carcerieri, gl’italiani, del pane (kruh, in croato) e così hanno ricevuto questo rozzo soprannome. In sèguito, durante la Seconda guerra mondiale, così venivano chiamati i soldati della Germania hitleriana. Di certo, anche la giornalista sovranista leghista ha in odio la Germania odierna, ma mi stupirei se conoscesse quest’etimologia.
Una volta rilasciata, Carola è stata messa al sicuro per le minacce ricevute online.
Vox-Osservatorio ha detto che c’è un aumento fra marzo e giugno 2019 dell’odio online contro le donne: in tre mesi, 40mila Tweet di disprezzo contro questa vasta categoria di persone.
 Sui social, i sovranisti leghisti si sono scatenati nei loro soliti insulti perlopiù a sfondo sessuale e sessista, praticamente quasi tutti irriferibili, contro la persona di Carola, ancora una volta una giovane (come Greta): dimostrano non solo il loro odio contro le donne autonome ma anche la loro voglia di violentare. Un odiatore leghista la chiama “zecca” comunista: ecco che ritorna il linguaggio della riduzione di un essere umano ad animale sgradito.  Sono gli stessi che esprimono odio quando la Cancelliera tedesca è stata colpita da tremori in tre occasioni.
Una popolare cantante ha commentato su Facebook, com’è suo diritto, contro questi commenti misogini (“solo una parola. VERGOGNA: Il fallimento totale dell’umanità. L’ignoranza che prende il sopravvento sui valori e sul rispetto di ogni essere umano. Stiamo sprofondando in un buco nero. Che amarezza”) è stata pure lei intasata di insulti. Persino i personaggi famosi, dunque, sono intimiditi ad esprimere le loro opinioni pubblicamente su temi fondamentali.
La Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) ha aderito al comunicato dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne: “Sul molo di Lampedusa è stato utilizzato pornograficamente il campo semantico della sessualità per colpire una donna; una giovane che incarna il rifiuto per un ordine politico e simbolico indifferente alla vita (…) Ancora una volta lo stupro è pensato come arma di guerra contro il corpo delle donne (…) perché è nella relazione fra uomo e donna che si radica l’intolleranza prima verso l’altro”.
Laetitia Avia

Scrivere sui social è un atto pubblico e può venire ripreso ad infinitum: si deve risalire a chi firma e si deve procedere. Io segnalo sempre a Facebook i messaggi d’odio, ma ormai è urgente una legge. Ma un tentativo delle opposizioni in Italia è stato bocciato dalla maggioranza di governo: i grillini e i leghisti. Mentre in Francia, Paese serio, una giovane deputata che appartiene al movimento del Presidente Macron (La République en Marche), l’avvocata Laetitia Avia, lei stessa sott’attacco costante degli odiatori (anche perché la sua famiglia è originaria del Togo), è riuscita a convincere i colleghi e far approvare una legge (434 Sì, 33 No, i fascisti del Rassemblement National, e 69 astenuti, i finti liberali) che impone ai vari social ed ai motori di ricerca di eliminare entro ventiquattr’ore i contenuti che incitano all’odio e alla discriminazione “razziale, religiosa, di genere, sull’orientamento sessuale o sull’handicap”. Chi non si adegua, subirà sanzioni sino al 4% del fatturato, sino ad un massimo di 1,25 milioni di euro. La nuova legge prevede inoltre la creazione di magistrati specializzati.

IL DISINTERESSE PER LA VERITA’: ECCO COSA CONTRADDISTINGUE I LEGHISTI

Un blogger grillino, del Sud, ha creato un fake con Photoshop in cui i parlamentari italiani sono ripresi in un gommone con tavola imbandita con ogni tipo di pesce: falsità subito smascherata. Un altro ha diffuso la falsa notizia di precedenti penali di Carola.
Gli elettori della Lega non sanno nulla non dico di Geopolitica ma nemmeno di Geografia! Eppure hanno l’urgenza di esprimere la loro opinione su tutto. La verità è che non è un’opinione, è il profondo bisogno indotto di esprimere un odio di cui nemmeno sospettano l’origine.
Essi non desiderano nessun approfondimento, credono volentieri a tutte le menzogne di Salvini, come quella secondo cui la nave avrebbe potuto sbarcare altrove. A parte che, com’è noto (e come hanno detto  in tanti, dall’ONU a Medici Senza Frontiere all’Unione Europea al ministro Boavero), la Libia (che ha spesso lasciato morire persone, che chiedevano aiuto in inglese, che nessuno lì parla) non è un porto sicuro, la verità è che in Tunisia (come spiega “Limes” e come avrebbero il dovere di spiegare i telegiornali) non ci sono infrastrutture per garantire i bisogni umani dei migranti e non ha abbastanza leggi tutelanti sul diritto d’asilo e l’Isola di Malta (oltre ad essere piccola, con pochi abitanti) non ha ratificato gli emendamenti alle convenzioni sulla ricerca ed il salvataggio in mare, Sar e Solas, del 2014, e ha detto più volte No alle richieste come quella di Sea Watch.
Inoltre fra questi elettori, beati nella loro ignoranza di chi non vuol sapere nulla del mondo, regna sovrana la confusione: essi vanno ripetendo l’argomento del piano inclinato, classico falso ragionamento, asserendo che così facendo “finiremo per accoglierli tutti”, ma qui si parla nei casi specifici non già di accoglienza  come concittadini bensì di salvataggi in mare, cosa regolata da altri accordi vigenti che dobbiamo rispettare. Una questione umanitaria, come hanno spiegato le chiese evangeliche italiane, disposte ad accogliere questi migranti appena soccorsi e a mettere in moto una rete con le chiese sorelle protestanti tedesche ed olandesi affinché facciano pressing sui governi per accettare le quote di ricollocazione. (Sia pure debolmente, senza forza e convinzione, anche la chiesa cattolica ha rammentato l’obbligo di accogliere i rifugiati e chi è in pericolo in mare.) Dopodiché gli stessi Stati accoglienti danno una chance e faranno le debite distinzioni fra immigrati economici e rifugiati.
E’ veramente una maniera dissociata di pensare quella di un partito che, dopo aver sempre sostenuto e giustificato gli evasori fiscali ed ostinatamente denegato le nuove frontiere dei diritti civili, ora si mette in bocca la parola “regole uguali per tutti”.
Anziché formulare proposte e piani di collaborazione europea, il governo alza il tiro e minaccia di alzare il Muro reticolato di 243 chilometri al confine con la Slovenia. Ha rilanciato questa boutade (che ricorda l’epoca della Cortina di Ferro, costruita alla fine della Seconda guerra mondiale fra Trieste e l’ex Jugoslavia del dittatore comunista Tito) il presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, ma i Verdi hanno calcolato che costerebbe due miliardi di euro (per il Muro di cento chilometri al confine col Messico, il Congresso americano ha autorizzato al presidente Donald J. Trump una spesa di 1,3 miliardi di dollari!
Anche se, come ha detto suo padre, i suoi metodi possono non venir condivisi, tuttavia questa ragazza straordinaria ha il merito di creare un dibattito e mostrare il vuoto della falsa politica di facciata sovranista. Come ha scritto Francesco Bei su “La Stampa”, per una politica realistica “bisogna agire prima, nei Paesi di transito e di partenza. Scoraggiare le partenze con progetti mirati. Prevedere un modo legale per arrivare in Europa, perché è giusto, perché conviene a loro ma anche a noi”, “cose che Salvini e il governo Conte non stanno facendo. Il ministro dell’Interno inizi a presidiare Bruxelles per cambiare il trattato di Dublino” (III, del 2003, che prevede che gli extracomunitari in fuga debbano chiedere asilo ad un solo Paese dell’UE, il primo e in base a cui, quindi, queste persone sono sotto la nostra responsabilità) “abbia il coraggio di affrontare i suoi pari”. Infatti, ’immigrazione è un problema complesso, parola che deriva dal latino cumplectere, cioè intrecciare assieme: richiede cioè un approccio sistemico, integrato, non solo compassione e giustizia, ma anche varie materie, che è esattamente l’opposto della barbara semplificazione menzognera delle destre. Il Consiglio dei ministri dell’Interno della nostra Unione Europea ha convocato ben sei sessioni su temi come la riforma della direttiva sui rimpatri e sulle misure antiterrorismo ma Matteo Salvini non s’è mai presentato, preferendo andare ai comizi dei paesini e nella trasmissione-spazzatura di Canale 5, la TV con cui Silvio Berlusconi sin dall’inizio ha rimbecillito gl’italiani.

IL CASO DIPLOMATICO: ITALIA SEMPRE PIU’ FUORI dall’OCCIDENTE,  e PUTIN SE LA RIDE

IL PORTO DI AGRIGENTO NON PARLA INGLESE  E LA DESTRACCIA NON SA DOVE SIA LA GERMANIA

E così, mentre questo caso Sea Watch ha fatto salire nei sondaggi gl’indici di gradimento di Salvini (al 40% secondo TgLa7), Putin (capo di quella che Zygmunt Bauman chiama un “totalitarismo liquido”, e la cui foto campeggia sulla libreria dello studio di Salvini) è lì che ride, e in una recente intervista alla BBC (riportata da “Repubblica”) ha detto che il liberalismo (la filosofia politica che ha forgiato i nostri princìpi) è passato di moda, e lo fa prendendo a pretesto i migranti che dà per scontato costituiscano una minaccia: “L’idea liberale presuppone non ci sia bisogno di fare nulla. I migranti possono uccidere, saccheggiare e stuprare impunemente perché i loro diritti devono essere tutelati.” In un’intervista al “Corriere” ha detto che “la Lega e Russia Unita” (il suo partito di governo, ndr) “collaborano nell’àmbito di un accordo di cooperazione (…) si pronunciano per una più rapida abolizione delle sanzioni anti-russe introdotte dagli USA e dall’UE”.

IL BOOM del RAZZISMO SOTTO il GOVERNO SALVINI

Altro ingrediente importante di questi due fascismi (grillismo e leghismo) è il vittimismo: l’Italia sarebbe vittima delle potenze straniere che farebbero esclusivamente i loro giuochi di potere, i loro interessi; dell’Europa matrigna, dell’euro, dei cosiddetti burocratici, delle lobby cattive.
Come ha detto Andrea Camilleri, “il fascismo è un virus mutante. Non è mai morto. Non l’abbiamo mai ucciso. Ed ora è tornato, mutato”. Per aver detto queste verità, è stato anche lui oggetto di insulti e auguri di morte. Come noi la pensa anche il dottor Gino Strada: “in Italia stiamo vivendo una nuova forma di fascismo”.
La radice del leghismo è razzista. Salvini attraverso i suoi, come la sindaca leghista di Monfalcone, sta mettendo al bando normalissimi negozietti catalogati come “etnici” cioè di etnie considerate dai leghisti come inferiori: persino gl’internet point sono banditi dai centri storici (compresa Milano), divieto che chiaramente deriva dallo stesso movente delle disposizioni anti-sbarchi e cioè l’intolleranza etnica (perfettamente individuata da quel giovanissimo ed intelligentissimo studente di Palermo la cui opinione politica in classe ha determinato la sospensione della sua insegnante liberale), e che ricorda i divieti antiebraici su cui aveva scritto un pamphlet nel 1835 il filosofo liberale milanese Carlo Cattaneo: le “Interdizioni Israelitiche”.
Contestualmente alle politiche illegali del governo italiano, e ai continui post che sottolineano l’etnia straniera e la pelle nera di alcuni autori di crimini, aumentano visibilmente i casi di razzismo plateale: Vi segnalo solo alcuni esempi recentissimi.
Nel Bresciano, un’azienda di lavorazione di metalli ha inviato un’email in cui dice: “chiediamo tassativamente, pena interruzione di rapporto di fornitura con la Vs. società, che non vengano più effettuate consegne utilizzando trasportatori di colore”.
In Liguria, una signora ha visto aizzare un cane contro un ragazzo nero che vende libri in spiaggia; quando lei ha protestato, è stata insultata con frasi irriferibili a sfondo razziale e misogino.
Nella sempre più fascista Verona, hanno pestato eppoi bruciato un uomo senzatetto che guarda caso è romeno di origini Rom. Non sto qui a ricordare le tante ordinanze dei vari sindaci leghisti in tutta Italia che hanno fatto mettere le multe a persone che si sono ritrovate  per strada, in nome del “decoro” piccolo borghese.
E a Milano, per effetto del decreto Salvini, sono sempre di più le persone straniere per strada come senzatetto.

VERSO LA ROVINA della RELAZIONE ITALIA-GERMANIA
"Germanie e Italia", dipinto del pittore tedesco
Friedrich Overbeck.

Il ministro dell’Interno, anziché lavorare per creare alleanze con i nostri connazionali europei, sparge odio contro la Germania. Il ministro omologo di Salvini in Germania, Horst Seehofer ha dichiarato che “dopo l’incontro di Salvini con l’AfD e Marine Le Pen non sono più possibili intese politiche”.
Salvini è come un vandalo che distrugge, imbrattandolo, lo stupendo quadro del 1828 “Germania ed Italia” del pittore Friedrick Overbeck, che potete ammirare in varie versioni a Dresda o Monaco o Schweinfurt.
A questo comportamento indegno di un uomo che rappresenta le istituzioni si aggiunge il cosiddetto presidente del consiglio che ha pretestuosamente risposto male con una strumentalizzazione di una tragedia: “Se Merkel mi chiede di Rackete le chiederò dei manager tedeschi Thyssenkrupp” (che in realtà stanno per venire condannati probabilmente a cinque anni come quelli italiani). A parte lo sconcertante accostamento fra una ragazza simbolo di una sconfinata compassione in nome della vita umana e dei criminali psicopatici, sprezzanti dei diritti umani (nel caso specifico: il diritto alla vita, in quanto incuranti dei rischi di morte sul lavoro), trovo sintomo di squilibrio mentale proprio il paragone anche dal punto di vista giuridico, e Conte è un avvocato.
Intervistati in radio (alla trasmissione “Un giorno da pecora”), i politici della destraccia hanno dimostrato di non saper nemmeno collocare nello spazio la Germania: secondo la leghista Susanna Ceccardi confina a Nord con un mare non meglio identificato e con l’Ungheria amata da Salvini; nemmeno la signorina Meloni lo sa. In provincia di Ferrara, uno sconosciuto vandalo, riconoscendone la targa tedesca, ha imbrattato il vetro dell’automobile di un giovane turista tedesco: “Torna in Germania, Karola t….”
Odio contro Carola viene anche da un sedicente “politologo” che sarebbe meglio definire opinionista repubblicano di estrema destra, il surreale e buffo guerrafondaio Edward Luttwak, che ha definito Carola “una fuorilegge”.
I tedeschi ancora sottovalutano quest’odio contro di loro che si sta diffondendo presso i leghisti.
Anche stavolta (come nel caso dell’abbraccio di Di Maio ai gilet jaunes) è dovuto intervenire il nostro capo dello Stato.
Per fortuna alcuni parlamentari sono saliti a bordo e così hanno mostrato al mondo che non tutti i politici sono come Salvini e i grillini.

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LE LEADER DONNE EMERGENTI IN EUROPA: VERDI e PROGRESSISTE
Ska Keller

E mentre in Italia la Lega di governo umilia le donne, intanto sia dalla Germania sia dall’Est Europeo emergono proprio delle donne, signore preparate e progressiste che danno speranze realistiche per un’UE diversa.
In primis lo vediamo nel Partito dei Verdi tedeschi, i Grünen, decisamente europeisti, che dopo l’exploit in Baviera ed in Assia hanno trionfato alle Europee, e che gli ultimi sondaggi demoscopici (istituto Forsa per Rtl/ntv) danno al 27%: prima forza politica in Germania, che segue la CDU (26%), primi a Berlino, e quindi una Volkspartei, che si presta un bel giorno a conquistare la Cancelleria.  I leader verdi sono donne come tutti i leader dei partiti politici attualmente in Germania:

-        la 37enne Franziska (detta Ska) Keller, che parla cinque lingue fra cui il turco (la grande maggioranza degl’immigrati in Germania, peraltro abbastanza integrati, lo parlano assieme al tedesco) si è formata con dieci anni da europarlamentare a Bruxelles e dà il buon esempio andando (come del resto sempre più tedeschi) in bicicletta: in Italia nessuno sa che in Germania lo Stato rimborsa chi fa questa scelta ecologica. Anche la mia amica Simonetta di Monaco ha scelto la due ruote per andare al lavoro.

-        e Katharina Schulze, trentatré anni, deputata della Baviera, che s’è formata come volontaria nella seconda, vittoriosa campagna elettorale del Premio Nobel per la Pace Barack Obama, ed ha portato i Verdi al boom in un Land storicamente di destra, patria dei nazisti, dal Putsch di Monaco (Rudolf Hess e Himmler erano bavaresi) anche ricorrendo ad un uso corretto e creativo della parola “Heimat” (Patria).

I Verdi ora alzano il prezzo per il loro eventuale sostegno ad Ursula von der Leyen verso la presidenza della Commissione europea: “Lei è un politico molto abile- ha spiegato Ska Keller- che è stata in grado di sopravvivere a lungo nel panorama politico tedesco. Ma ovviamente questo non basta: noi vogliamo garanzie su un programma basato su un cambiamento reale. E il fatto che non sia stato rispettato il criterio dello Spitzenkandidat è certamente un ostacolo a un nostro possibile sostegno. Per noi la questione dei salvataggi in mare è centrale”.
Ma la vera leader del partito verde (a livello transnazionale) è la svedese Greta che non solo è stata pluripremiata a livello internazionale (accolta anche da un grande ecologista come l’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger, pure lui vegetariano) ma anche promossa a scuola con voti eccellenti (la sua pagella è stata pubblicata: quattordici “A”, e nelle restanti cinque materia “B”, corrispondenti al nostro “9”). “Ho veramente lottato per ottenere questi voti”, ha detto la 16enne prodigio, spiegando di aver sempre recuperato studiando da sola a casa tutte le lezioni mancate e che la scheda di valutazione sarebbe stata migliore se non avesse fatto i suoi scioperi del venerdì. La sua scuola l’ha sempre sostenuta (senza insegnante di “sostegno”, come invece hanno ironizzato gli odiatori di destra qui in Italia) e il prossimo sarà un anno sabbatico, dedicato all’impegno in giro per il mondo: Greta potrà recuperare l’anno successivo.
In Francia potrebbe venire chiamata “Greta Tax” la tassa che la ministra dei trasporti introdurrà dalla prossima legge di bilancio: un’ecotassa di 1 euro e mezzo per i voli in classe economy, nove euro per le classi più elevate; per i voli intercontinentali 3 euro per le classi economiche e 18 per la business class. Porterà un gettito di 182 milioni di euro dall’anno prossimo che saranno investiti in mezzi di trasporto che inquinano meno.
Tutte le donne portatrici di compassione e giustizia sono ben riconoscibili perché lottano per la salvaguardia del Creato e dunque per la giustizia climatica: per esempio, la grande scrittrice canadese contemporanea Margaret Atwood,  poetessa ed autrice del romanzo “Il Racconto dell’Ancella”, da cui è stato tratto l’appassionante serial televisivo omonimo, “The Handmaid’s Tale”, è anche attivista ambientalista, sostenitrice della leader verde Elizabeth May.

IL CLIMA è LA VERA EMERGENZA, ALTRO CHE I MIGRANTI!
CI SONO MALATTIE INFETTIVE che AVRANNO COME CO-FATTORE IL CLIMA MUTATO
IMPEGNIAMOCI DUNQUE PER CAMBIARE IL CLIMA, E NON SOLO POLITICO!


La dimostrazione di Aquisgrana, in Germania.
Ad Aquisgrana (Aachen), in Germania, si è appena svolta la più numerosa manifestazione dei Fridays for Future ispirati proprio agli scioperi dalla scuola lanciati da Greta nella sua Stoccolma! Vista l’intelligenza di questa gioventù e vista la crescente minaccia degli estremisti di destra, il ministro degli esteri tedesco, dell’SPD, il partito socialdemocratico, ha lanciato un appello ai giovani connazionali del movimento per promuovere “i Giovedì della Democrazia”.
Intanto la stessa maggioranza dell’Italia misogina seguita a credere alle menzogne di Salvini, che (ripeto) non ha nemmeno avuto la forza di volontà per conseguire una semplice laurea in Storia (nonostante non avesse nessun problema, preferendo significativamente partecipare, a vent’anni, età in cui avrebbe dovuto anche prepararsi e studiare, allo stupido quiz “Il pranzo è servito”), continua a sminuire Greta, eccellente a scuola persino con le numerose assenze! Sulle volgarità dei cyber-bulli leghisti ho già scritto nel mio precedente articolo: http://lelejandon.blogspot.com/2019/05/uneuropa-forte-anche-per-difendere-il.html.
Il clima c’interessa e dovremmo capirlo in questi giorni d’afa: come ha ribadito la climatologa del CNR Marina Baldi, “fenomeni come questo sono aumentati in frequenza ed intensità a causa del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici” (“Repubblica”, 29.6.2019, pag. 20). E come ha detto il climatologo Rick Thoman all’Associated Press a proposito del clima impazzito in Alaska (32 gradi): “E’ un fenomeno da collegare al cambiamento climatico ambientale che stiamo sperimentando. Queste condizioni di tempo estremo diventeranno sempre più probabili in un mondo surriscaldato.”
In Germania sono state prese misure straordinarie, come i limiti di velocità in autostrada, per evitare che il calore possa provocare crepe sul manto stradale; un milione di euro per innaffiature extra per i giardini pubblici, docce fresche per gli elefanti e gelati con dentro larve per i piccoli mammiferi! Stefan Rahmstorf, climatologo dell’Università di Potsdam, ricorda che il gran caldo ha ucciso lo scorso anno mille tedeschi! A Berlino ci sono 36 gradi e si arriverà a quaranta.
Un esperimento di Fabienne Dahinden allo ETH di Zurigo, pubblicato su “Environmental Research Letters”, ha mostrato che “alcune aree specifiche sperimenteranno climi nuovi e attualmente non presenti sul pianeta” (“Le Scienze”, ottobre 2017, pag. 24)! E la Liverpool University ha dimostrato su “Scientific Reports” che la sensibilità a ben 190 fattori climatici come temperatura, umidità e piovosità e particolato atmosferico saranno fattori clou per la diffusione di oltre 1/3 dei 150 agenti patogeni infettivi (come epatite B. varicella, meningite meningococcica) che fra il 2030 ed il 2050 uccideranno migliaia di europei (“Le Scienze”, ottobre 2017, pag. 21).
Tutti questi fenomeni ci suggeriscono che se non ci sarà una politica innanzitutto europea e mondiale per un’inversione di rotta, i nostri ragazzi, i nostri studenti, figli e nipoti dovranno affrontare un mondo difficile ed inospitale, con nuovi malanni e problemi ai nascituri.
Un recentissimo studio del National Center for Climate Restoration australiano dice che i rischi sono sottovalutati dai governi (che parlavano di un aumento di 1,5 gradi nel 2100): è più probabile che già nel 2050 il clima si sarà alzato di ben tre gradi con catastrofiche conseguenze su umani ed animali (il 35% della superficie della Terra, ove vive il 55% della popolazione del mondo, potrebbe venire investita per almeno 20 giorni l’anno da terribili ondate di calore; il 30% della Terra potrebbe diventare arida). Anche l’ONU ha appena lanciato l’allarme: ci saranno grandi ondate di migrazioni dovute al clima insopportabile e sarà una “catastrofe economica”. Altro che qualche diecina di migranti!  Le due bombe ad orologeria sono quella demografica e quella climatica!
E allora, le persone normali, compassionevoli, intuiscono che siamo tutti sulla stessa barca e prendono coscienza dell’ecocidio in corso e s’interesseranno ai programmi verdi. Come ha detto recentemente Annalena Baerbock, “l’ambientalismo unirà l’Europa”.

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SLOVACCHIA, ROMANIA, SERBIA, DANIMARCA
La prima presidente slovacca

E anche nel resto d’Europa (nell’Est che molti ignoranti sottovalutavano) sono protagoniste emergenti le donne politiche.
In primis, la Slovacchia che ha eletto col 40% dei consensi la sua prima presidentessa: la 45enne liberale progressista Zuzana Caputová, europeista e gay friendly, premiata ambientalista (con 150mila dollari e per questo giudicata al soldo degli “ebrei”), che da avvocata si è distinta in alcune cause civili vincenti per esempio contro una discarica cancerogena, ragion per cui è stata chiamata “la Erin Brockovich slovacca”. Come riferisce la scrittrice ceca Katerina Tucková sullo splendido inserto domenicale “La Lettura” del “Corriere” lo scorso 21 aprile, “la campagna contro l’avvocato Zuzana Caputová è stata aggressiva e disonesta. E’ stato fatto di tutto per danneggiare la sua credibilità e la sua autenticità. La Chiesa cattolica slovacca, ancora oggi abbastanza potente e conservatrice, ha definito “peccato grave” ogni voto per Caputová e ha apertamente interceduto per un ex comunista, diventato recentemente neofascista cristiano. I troll di internet e veri predicatori di odio hanno trasformato il naso della Caputová con Photoshop dandogli sembianze “ebraiche” e hanno diffuso in modo virale i soliti stereotipi e pregiudizi antisemiti.”
E mentre la Romania, che (come abbiamo ricordato al cinetalk sugli orfani bianchi) fa parte integrante dell’Unione Europea, elegge la sua prima ministra, l’ingegnere socialdemocratica Viorica Dăncilă (che per nove anni è stata deputata del Parlamento europeo), già da due anni è premier in Serbia la 40enne dichiaratamente lesbica Ana Brnabic, già ministra della pubblica amministrazione, che così diventa la prima premier donna dei Balcani e che forse condurrà il Paese nell’Unione Europea.
Lo scorso 27 giugno la 41enne socialdemocratica Mette Frederiksen è diventata la premier più giovane della Danimarca con un programma coraggioso che parte da una legge sul clima, che introdurrebbe l’obiettivo vincolante di ridurre del 70% le emissioni di CO2 entro il 2030!

STATI UNITI D’AMERICA
Kamala Harris

Anche in America emerge una leader donna: la procuratrice californiana Kamala Harris, ambientalista, nemica della lobby delle armi che hanno ucciso tanti bambini che han trovato pistole a disposizione in casa dei loro genitori repubblicani.
Suo padre, economista, le ha trasmesso la fede battista come Martin Luther King: Kamala esprime la sua gioia cristiana protestante cantando assieme alla sorella Maya, avvocata, in un coro battista. Anche a Milano abbiamo due chiese battiste, una delle quali molto progressista ed impegnata nel sociale. La madre, che era ricercatrice sul cancro al seno, è immigrata negli States dall’India.
Kamala ha vissuto sulla sua pelle le discriminazioni. In diretta TV, al confronto fra i candidati del Partito democratico, ha sferrato un attacco a sorpresa che ha fatto zittire da solo il candidato Joe Biden: “Lei non è un razzista, ma non dimentico che, negli anni Settanta, Lei ha collaborato con senatori segregazionisti, opponendosi al “busing” (i pullman scolastici misti che furono un importante passo verso la piena integrazione razziale, ndr). C’era una bambina, in California, che fu fra le prime a salire su quei bus. Quella bambina ero io”.
Kamala è contraria alla pena di morte, ha sempre promosso la prevenzione del crimine ed ha creato un’unità speciale ad hoc specificamente contro i crimini d’odio omofobici e trans fobici, lei che è sempre stata per la marriage equality, e non manca mai di dare il suo caldo sostegno e i suoi abbracci anche alle gay pride parades.
Insomma, da questa serie di Paesi occidentali vediamo la carica delle donne protagoniste della Politica mentre la dice lunga sullo stato dell’Italia il gesto di quella (peraltro sconosciuta se non per essere stata condannata in secondo grado per i suoi rimborsi spesa) deputata neofascista (Fratelli d’Italia) che ha corretto il presidente della Camera, chiedendo di venir chiamata “deputato” (termine attestato in tutti i dizionari e che, comunque non dà adito a quella serie buffa di equivoci elencata dalla comica Cortellesi nel suo monologo): una querelle tipica dei fascisti, infatti negli anni Venti alcuni intellettuali e alcune intellettuali donne che rimasero in Italia col mussolinismo dibattevano nei loro salottini quanto fosse meglio evitare assolutamente la femminilizzazione dei nomi. In un mondo ove ci sono donne che hanno talmente interiorizzato la violenza maschilista da parte sia delle loro madri che dei loro padri, le presidenti, le cancelliere, le attiviste, insomma tutte quelle donne che apportano una leadership femminile all’insegna della compassione, della cura del creato e della costruzione della coesione sociale costituiscono motivo di realistica speranza!
Come ha detto la 58enne reverenda Rose-Hudson-Wilkin, prima donna nera nominata vescovo della chiesa anglicana d’Inghilterra, “soprattutto dopo il referendum sulla Brexit nel 2016 qualcosa è mutato e l’anno scorso, per la prima volta dopo trent’anni nel Regno Unito, mi è stato detto “tornatene in Africa” (in realtà è originaria della Giamaica, ndr). “Ma io sono cristiana e dunque ho speranza.”
Come scrive il pastore episcopaliano Matthew Fox: “sia in ebraico sia in arabo la parola che significa “compassione” deriva dal termine che indica l’utero. La compassione porta con sé l’energia materna ed è particolarmente congeniale ai nostri cervelli di mammiferi, perché soltanto i mammiferi hanno l’utero” (“Compassione. Spiritualità e giustizia sociale”, op. cit. sopra, pag. 11). Insomma, questo profeta contemporaneo ci sta dicendo che la compassione dovrebbe essere non solo una nostra specificità di Homo Sapiens Sapiens bensì femminile: le donne libere (e liberate dal maschilismo patriarcale) sono un dono del Cielo in Politica!
Sono appena stato varie volte in visita ad una fattoria ove ho seguito la crescita di un pulcino d’oca con handicap: e così è stato messo da parte in osservazione dal fattore che ne ha seguito lo sviluppo prima di rimetterlo dalla sua mamma. Ebbene, questo piccolo esserino è stato scortato dal cane Pluto che d’istinto ha preso l’iniziativa di curarlo. Dopodiché è stato rimesso con la sua Mamma Oca. Ecco, dobbiamo riscoprire e diffondere quest’istinto animale della compassione! Che cura nel tenere con sé il suo cuccioletto, che meraviglia! Ecco, quando riavremo imparato, grazie a simili donne davvero umane e davvero femminili, quest’istinto della compassione, della connessione, del fatto cioè di essere connessi gli uni con gli altri, riscoprendo il senso della nostra interdipendenza, allora saremo una società civile umana.
Tutte le donne politiche che ho citato in quest’intervento sono donne di Pace che hanno tre armi a disposizione per le battaglie per la giustizia compassionevole: la Speranza, il Coraggio creativo e la Tenacia. La Speranza realista, fiduciosa nella possibilità di convincimento e nell’esistenza di un ordine morale oggettivo che deve custodire e salvare il pianeta e preservare la pace; il coraggio morale di affrontare l’odio quotidiano misogino; e la perseveranza nonostante le piccole sconfitte e i piccoli sconforti.
Si tratta di vere leader: il buon leader è in grado di spiegare il perché di politiche impopolari ma necessarie e non più derogabili per i beni comuni. Il che significa anche misure impopolari come le tasse per l’ecologia e i limiti alla libertà di parola in nome del rispetto dei concittadini. Perché come diceva Martin Luther King Jr, “è sempre il momento giusto per fare ciò che è giusto”, che è il motto che abbiamo portato ancora una volta in piazza ad un’importante manifestazione. L’ultimo sabato di giugno c’erano tantissime donne con noi de “Il Cinema e i Diritti” al Pride di Milano in nome dell’eguaglianza dei concittadini gay, lesbiche e trans: 300 mila persone per la società che ci piace, colorata e variegata (come scrisse il filosofo italiano Carlo Cattaneo nelle Interdizioni Israelitiche, “la varietà è la vita”).
La nostra Italia rassomiglia sempre più alla repubblica di Weimar, e la senatrice sopravvissuta al Lager di Auschwitz Liliana Segre denuncia l’apatia dei nostri giovani: “Li vedo completamente indifferenti e disinteressati, anche alla politica”. A quel Pride c’erano tanti giovani: e soprattutto tante giovani ragazze che hanno portato con sé i propri fidanzati.
Dalla tesina e dall’orale di maturità è stata abolita la storia, e gli effetti si sono visti nei giorni scorsi all’esame di Stato: strafalcioni che dimostrano un’ignoranza spaventosa in Storia e Geografia.
Ecco, queste donne politiche invece stanno facendo la Storia e la vogliono costruire con la partecipazione dei cittadini coinvolgendo anche i giovani!
Come ha colto bene il Dalai Lama, leader spirituale dei buddhisti nel mondo, le donne sono le leader del Futuro.

©Lele Jandon