venerdì 20 ottobre 2023

I Leader dell’islam: «Inconcepibile uccidere Donne e Bimbi»

di LELE JANDON
Tutte le civiltà umane condannano l’omicidio degl’innocenti. Ma nella Storia si formano sempre le mafie dei terroristi che rompono questo Tabù con false giustificazioni religiose: dal patriarca russo Cirillo, che giustifica la guerra di Putin contro l’Ucraina, ad Hamas, che uccide civili, donne, anziani e bambini di varie nazionalità in Israele. Nello stupendo libro scientifico dell’antropologo e storico delle religioni di origini ebraiche Alfonso Maria di Nola “Maometto e la saggezza dell’islam” (Newton Compton 2001, pag. 147), troviamo questo fra i tanti bellissimi detti (hadith) di Muhammad: «Il più grande dei crimini è uccidere qualcuno». Il Dio dei mussulmani ammette esclusivamente l’omicidio per autodifesa e per bocca del Profeta dice di non ammazzare MAI vecchi, donne e bimbi: affermando questo principio di umanità e civiltà pone fine alla pratica, comune fra i disuniti popoli arabi pre-islamici, di faide, razzie e sacrifici umani di nemici ed infanticidi femminili. In un altro libro fondamentale, “Non nel nome di Dio” (Giuntina, Firenze 2017, pag. 36), il rabbino Jonathan Sacks (1948 – 2020) ricorda il buon esempio dell’eroe mussulmano francese che salvò venti clienti ebrei del supermercato kasher di Parigi nel quale lavorava quando il 9 febbraio 2015 irruppe un terrorista con pretesti religiosi. Dopo il pogrom contro Israele dello scorso 7 ottobre, qui a Berlino dinanzi alla “Casa dell’Uno” (in costruzione) alla presenza di sessanta persone i tre leader fondatori (un imam, un pastore luterano ed un rabbino) hanno concelebrato, come sempre uniti, un culto per piangere gl’innocenti uccisi. L’imam tedesco, Kadir Sanci, professore a Potsdam, ha citato il Corano: «Se qualcuno uccide una persona (che non abbia ucciso a sua volta), è come se avesse ucciso l’intera umanità». Si tratta di un precetto ispirato da un commento rabbinico del Talmud (Mishnah, Sanhedrin 4:5) riguardo al primo omicidio della storia umana, il fratricidio compiuto da Caino contro Abele e si riferisce al Comandamento biblico “Non uccidere gli innocenti!” (purtroppo tanti ignorano che l’islam rispetta i messaggi di tutti i Profeti precedenti delle due fedi sorelle, incluso Mosé). Nel deplorare, oltre che il terrorismo, il gestaccio dei peraltro pochi ignoranti che hanno festeggiato la notizia della strage in una via di Neukölln il Consiglio degli imam di Berlino ha scelto lo stesso versetto del testo sacro ai mussulmani (32, surah V): «L’omicidio, l’odio e la violenza non devono mai essere tollerati e nemmeno applauditi. Il nostro credo religioso e la nostra comprensione dell’Islam proibiscono tali comportamenti e invocano pace, misericordia e compassione. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno alle vittime degli attentati terroristici e delle rappresaglie. La glorificazione della guerra e della violenza è inaccettabile e religiosamente inconcepibile. La mancanza di rispetto per le vittime e per i parenti di persone assassinate va contro ogni messaggio religioso e dovrebbe essere messa fuori legge in ogni sua forma” (intanto la Germania, l’Austria e la Francia hanno messo fuori legge le manifestazioni cosiddette “pro Palestina” che, si sa, finiscono per sostenere e addirittura incitare Hamas). La massima chiarezza viene dal filosofo e pittore marocchino Tahar Ben Jelloun il quale ha scritto limpide sul quotidiano progressista italiano “Repubblica”: «Io, arabo e musulmano, non riesco a trovare le parole per dire quanto sia inorridito da ciò che i militanti di Hamas hanno fatto agli ebrei. La brutalità, quando attacca donne e bambini, non ha scuse o giustificazioni. Credo che si possa resistere ad un’occupazione, lottare contro la colonizzazione ma non con questi atti di barbarie. La causa palestinese è morta il 7 ottobre 2023. Hamas è il nemico non solo del popolo israeliano ma anche di quello palestinese». Sehr klar.

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