di LELE JANDON
Com’era logico, è dell’estrema destra l’assassino del politico della
CDU (il partito di governo della Cancelliera Angela Merkel), Walter Luebcke,
che era presidente del distretto di Kassel, sposato e padre di due figli, ucciso
con un colpo di pistola alla testa sparatogli davanti alla sua villetta per
aver avallato la linea pro-migranti. Da quella stessa risma di estremisti era
stato precedentemente già aggredito per aver semplicemente ribadito il valore
dell’ospitalità: “chi non è d’accordo con questi valori può lasciare il Paese
in ogni momento. Questa è la libertà di ogni tedesco”.
I commenti pubblicati online da parte di chi ha gioito di quest’omicidio (“il maiale ha avuto il colpo di grazia”, “un disgustoso ratto in meno”) ricordano la disumanizzazione per mezzo del linguaggio dell’animalizzazione tipica dei nazisti hitleriani contro gli ebrei tedeschi loro connazionali. (Ex bambini maltrattati, come animali, ora si vendicano inconsciamente di questo trattamento subìto nell’infanzia contro capri espiatori). Si tratta del 150esimo omicidio politico di estrema destra dalla Riunificazione ed il terzo omicidio di questa matrice in Europa dopo quello, da parte di un neonazista britannico, della deputata laburista pro Remain Jo Cox, e del sindaco di Danzica, in Polonia, Pawel Adamowicz. Un omicidio politico che “costringe a fare i conti con tutte le frasi infelici che da anni vengono pronunziate durante le manifestazioni neonaziste”, dice a “La Stampa” (27.6.19, pag. 4) Julian Nida-Ruemelin, filosofo all’Università di Monaco ed ex ministro della Cultura, che si dice “irritato dal fatto che i vertici del governo abbiano usato dei toni molto trattenuti”.
I commenti pubblicati online da parte di chi ha gioito di quest’omicidio (“il maiale ha avuto il colpo di grazia”, “un disgustoso ratto in meno”) ricordano la disumanizzazione per mezzo del linguaggio dell’animalizzazione tipica dei nazisti hitleriani contro gli ebrei tedeschi loro connazionali. (Ex bambini maltrattati, come animali, ora si vendicano inconsciamente di questo trattamento subìto nell’infanzia contro capri espiatori). Si tratta del 150esimo omicidio politico di estrema destra dalla Riunificazione ed il terzo omicidio di questa matrice in Europa dopo quello, da parte di un neonazista britannico, della deputata laburista pro Remain Jo Cox, e del sindaco di Danzica, in Polonia, Pawel Adamowicz. Un omicidio politico che “costringe a fare i conti con tutte le frasi infelici che da anni vengono pronunziate durante le manifestazioni neonaziste”, dice a “La Stampa” (27.6.19, pag. 4) Julian Nida-Ruemelin, filosofo all’Università di Monaco ed ex ministro della Cultura, che si dice “irritato dal fatto che i vertici del governo abbiano usato dei toni molto trattenuti”.
Proprio da questa risma di estremisti sono giunte minacce di morte ai sindaci pro-migranti della
Renania Settentrionale-Vestfalia: alla sindaca di Colonia, Henriette Reker (già
target di un attentato con un pugnale
durante la campagna elettorale quattr’anni fa) ed al primo cittadino di Altena,
Andreas Hollstein, anch’egli già pugnalato in un attentato, due anni fa. Anche
la Cancelliera è un possibile obiettivo: nella liberale Berlino dei passanti
hanno segnalato alla Polizei un
cartellone imbrattato con suscritto: “Lubcke ha pagato, Merkel non ancora”.
Come ha rivelato un recente scoop giornalistico, un gruppo di
estrema destra, con base a Meclemburgo ed in Brandeburgo, teneva una black list con nomi, cognomi e 25mila
indirizzi di target, perlopiù
politici progressisti, per farli fuori “in caso di conflitto” (eufemismo per
dire guerra civile) secondo le parole di un militante che era anche
vicesegretario dell’associazione dei riservisti della Bundeswehr, l’Esercito tedesco, in Meclemburgo.
I servizi segreti dell’Ufficio
federale per la difesa della Costituzione hanno rivelato che 12.700 dei 24 mila “Nazis” in Germania sono pericolosi:
squadre e cellule si stanno addestrando, come fanno i jihadisti, con armi da
fuoco ed esplosivi, per una futura guerra civile, e comunicano fra loro grazie
al web nero, cioè siti internet che
spariscono nel giro di poco tempo.
Il direttore del gruppo di
ricerche su antisemitismo ed estremismo del Centro Moses Mendelssohn
dell’Università di Potsdam, Gideon Botsch, ha lanciato l’allarme su possibili attentati di questa matrice: c’è
il clima psicologico giusto perché passino in azione, essendo politicamente
isolati. E l’incaricato del governo federale tedesco per combattere
l’antisemitismo se n’è uscito suggerendo agli ebrei tedeschi di “smettere
d’indossare la kippah nei luoghi
pubblici”.
E allora ecco le reazioni
creative e pacifiche della società civile tedesca: con un’iniziativa
molto intelligente (andando oltre il divieto del sindaco di portare alcool) gli
abitanti di un villaggio della Sassonia sito vicino alla frontiera con la
Polonia (appositamente per evitare troppe contestazioni) hanno messo KO i neonazi
che si dovevano radunare per un meeting
ed un concerto: sia i comuni cittadini sia gli agenti della polizia sono andati
a fare incetta di birre nell’unico Supermarkt
del paese, svuotandolo sino all’ultima bottiglia, così i neonazisti sono
rimasti a bocc’asciutta! Kein Bier, kein
Party! Il raduno (che prevedeva settecento neonazisti) è stato un mezzo flop: solo trecento, meno della metà. Un
messaggio forte e coraggioso: la libertà d’associazione ha dei limiti e non si deve tollerare che se ne abusi per
predicare l’odio. Michael Kretschmer, ministro- presidente del Land della Sassonia, ha benedetto
l’iniziativa: “Quando gli estremisti di destra cercano di definire il quadro
con i loro slogan disumani, dobbiamo opporci tutti
assieme”.
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L’AFD VA MANTENUTA COMPLETAMENTE
ISOLATA
CRISI DI SOLIDARIETA'. "Non c'è nessuna crisi di rifugiati, bensì di solidarietà", dice Carola Rackete. |
Analogamente, un raduno che l’AfD
(Alternative für
Deutschland) aveva organizzato in un hotel della catena “Radisson” Blu in
un’altra cittadina anch’essa sita al confine con la Polonia (scelta apposta per
evitare le contro-manifestazioni) è stato annullato grazie ad un escamotage degli albergatori i quali
hanno detto che non c’era corrente elettrica funzionante!
Infatti, sia pure senza ricorrere
a questo linguaggio, i politici AfD sono moralmente complici della violenza. Si
pensi al fatto che un deputato dell’AfD non s’è alzato in piedi per il minuto
di silenzio in ricordo del politico assassinato al Parlamento regionale del Land della Baviera: gesti che parlano da
sé, è evidente che quel parlamentare ricerca i voti dei neonazisti. Quelli di Alternative für
Deutschland fomentano precisamente paure infondate: se di per sé la paura
è –dal punto di vista dell’evoluzione della specie umana- un’emozione primaria,
cioè fondamentale per la sopravvivenza, questa preziosa reazione viene deviata in
senso pessimistico verso intere categorie di persone senza
fondamento razionale e diviene così una paura disfunzionale, cronica, slegata da cattive esperienze personali.
E così, coi suoi novanta deputati al Bundestag, l’AfD (fondata nel
2013 ed entrata al Parlamento nel 2017) continua
con le sue provocazioni, da ultima la candidatura (da parte di una deputata
del Parlamento federale) a “Premio Nobel per la Pace” al loro amichetto nonché
compagno di gruppo all’Europarlamento Salvini (ministro italiano della Propaganda).
E’ nei Länder siti nell’ex Germania
Est ove da trent’anni i più giovani continuano ad emigrare verso la Germania
Ovest, che l’AfD ha trovato individui spaventati come bambini piccoli deprivati
della famiglia: la frustrazione, dinanzi a quest’offerta politica, trova il
facile capro espiatorio negl’immigrati che rubano il lavoro. Ed è stato un po’ anche grazie all’appello degli artisti del cinema (dal
protagonista di “Babylon Berlin”
Volker Bruch al Deutscher Filmpreis Daniel Brühl che abbiamo visto in vari
film a “Il Cinema e i Diritti”, da “Goodbye, Lenin!” a “Joyeux Noël”)
che i cittadini di Goerlitz, in Sassonia (ex DDR, appunto) hanno preferito, al
ballottaggio di alcune domeniche fa, eleggere un tedesco di origine rumena (un
musicista classico) rispetto al candidato AfD (che invece era posizionato in
testa al primo turno): trattasi di un ex
poliziotto, un classico caso di sublimazione, come si dice in psicologia. La
sublimazione è un meccanismo di auto-difesa: un meccanismo difensivo è una
strategia del nostro subconscio per evitare un dolore morale occultandone la
fonte a sé e agli altri. Ora, la sublimazione, in particolare, porta a trasformare un
impulso indesiderato ed inconfessato in qualcosa di socialmente accettato,
e l’esempio è un individuo che, avendo una
forte carica di aggressività negativa, di odio, pronto a sfociare alla prima
occasione (una rissa per una donna, per esempio) sceglie di diventare soldato o di entrare in Polizia (come gli
uccisori di Stefano Cucchi, da sempre difesi dai politici della destraccia
italiana). Nel caso specifico, appare già come psicopatologico il non accettare
la sconfitta da parte dell’ex agente della Polizei
che formula così il suo commento: “Non è stato un voto per Ursu, ma un voto
contro di me”. Classico vittimismo, tipico di fascisti, leghisti e grillini. E
come mi ha insegnato un mio professore di scienze politiche, valga come regola
generale che in democrazia non è mai sano che le forze dell’ordine (come le
forze armate e i giudici) si buttino in politica!
L’AfD è un partito fondamentalmente
animato dall’odio xenofobo, movente ignobile che viene mascherato da valori fondamentali
come giustizia sociale e sicurezza proprio come succede in Francia col Partito
di Marine Le Pen in Francia. A differenza della Francia, ove ci sono sindaci
del Rassemblement National, la Germania non ha nessuna città in mano a questi neofascisti
e si rivela dunque una democrazia più forte e matura. Ma attenzione: in quella cittadina sassone il candidato antifascista ha
vinto di poco, il fascista ha avuto ben il 44,9% dei voti!
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L’OSPITALITÁ della GERMANIA
Mentre i partiti sovranisti significativamente tengono il Potere di governo solo nei Paesi cattolici, il Rapporto sui Rifugiati nel mondo (pubblicato ogni anno appunto in occasione della Giornata mondiale dei Rifugiati, il 20 giugno e curato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite), conferma che proprio la luterana Germania è l’unico Paese sviluppato nella Top Ten della miglior accoglienza. In Germania le persone che dedicano parte del proprio tempo libero al volontariato sono ben 31 milioni (il 38% della popolazione, che è di 81 milioni di abitanti), mentre in Italia sono solo sei milioni (il 10%): ciò contribuisce secondo me a spiegare perché la Germania è un Paese più compassionevole e più felice.
E recentemente una delle mogli di uno sceicco degli Emirati Arabi, premier di Dubai, è fuggita segretamente portando in salvo con sé i due figlioletti, e si è rifugiata proprio in Germania in un primo momento.
Nel 2015 la Germania ha
accolto un milione di persone
profughe extracomunitarie (da Paesi assai lontani e perlopiù sconosciuti, come
Siria, Afghanistan, Iraq ed Eritrea), una scelta politica che è costata voti
alla Cancelliera e che comunque rimane attiva.
Infatti, delle 538 mila
persone richiedenti asilo che la nostra Unione Europea ha accolto nel 2017, ben
325.370 sono state accolte dalla Willkommenpolitik
della Germania.
Non solo, ma il Governo
federale ha fatto una rendicontazione, in stile protestante, di questa Willkommenskultur (politica d’accoglienza)
dimostrando che la Germania ha proprio bisogno d’infermieri/e, muratori,
falegnami e personale nei Kindergarten
perciò chi si candida a questi lavori è benvenuto! Inoltre, a conferma che
questa lungimirante politica è (oltreché etica e doverosa) un buon investimento
per il futuro, il ricercatore indipendente Stefan Trines ha diffuso i propri
calcoli secondo cui nei prossimi dodici anni il PIL (Prodotto Interno Lordo)
del Paese salirà dell’1,5%.
Per finire, in Germania si registra il più basso tasso di criminalità dal 1992 (persino i borseggi sono diminuiti), pertanto nessun politico populista potrà usare quest’argomento contro l’accoglienza alle persone straniere.
Del resto, se andiamo nei secoli
passati, anche nelle fiabe germaniche
raccolte nell’Ottocento dai Fratelli Grimm (come vedremo nello splendido,
magico docufilm che con Antonello Ghezzi abbiamo realizzato in loco e che vedremo nella rassegna de
“Il Cinema e i Diritti” in autunno),
troviamo non solo tanti che vanno via di casa per cercar fortuna, non solo
l’idea che se s’incontra uno straniero bisognoso si deve soccorrerlo, ma anche
l’idea che dietro le spoglie dello straniero incontrato per caso lungo il cammino
possa talvolta nascondersi un angelo! Ed effettivamente ci sono varî
esempi contemporanei di persone venute qui come profughe e che hanno fatto la
differenza: penso ad esempio ad Ayaan Hirsi Ali, sfuggita ad un matrimonio
combinato in Somalia e venuta in Olanda, e oggi politologa in America.Per finire, in Germania si registra il più basso tasso di criminalità dal 1992 (persino i borseggi sono diminuiti), pertanto nessun politico populista potrà usare quest’argomento contro l’accoglienza alle persone straniere.
Non è vero che i poveri hanno il
diritto di vedere male gl’immigrati. Nella fiaba di Filemone e Bauci si narra di due anziani, marito e moglie, alla cui
capanna bussa un giorno alla porta Zeus, padre degli dèi, a cui loro offrono
ospitalità. Il padre degli dèi punirà gli abitanti del luogo che si sono
rifiutati di accoglierli, mentre trasformerà i due sposi ospitali in un albero,
simbolo della rinascita ad una nuova consapevolezza dei valori di umanità.
"Io aiuto": ragazze di fede evangelica al Kirchentag di Dortmund, in Germania. |
Non a caso, il Kirchentag (la biennale festa di popolo
delle chiese protestanti tedesche, ricchissima di eventi culturali, dai
concerti musicali alle tavole rotonde anche con rabbini e preti cattolici e
svoltosi a Dortmund nei giorni scorsi) aveva come tema proprio i migranti e la
fiducia e come slogan il verbo
aiutare (“Ich helfe”) come mostrano
queste due ragazze tedesche in fotografia. Perfettamente in linea con le leggi del
Primo Testamento che ci ricordano più volte di mantenerci ospitali verso gli
stranieri (ad esempio nel capitolo 19, versetto 34 del Levitico, il libro da cui troppo spesso si dimentica che l’ebreo
Gesù ha citato il comandamento “amerai il prossimo tuo come te stesso”), il
motto di quest’anno è stato preso dalla Bibbia ebraica, da quelle che la filosofa
americana di fede congregazionalista (in Europa diremmo “calvinista”) Marilynne Robinson chiama “le bellissime leggi
di Mosé” nel suo chiarissimo libro “Quando ero piccola leggevo libri” (preziosissimo e illuminante per
il dialogo fra ebrei e cristiani).
Il saggio della filosofa americana di fede congregazionalista (calvinista). |
Ecco, il motto del Kirchentag –dicevo- era tratto da una frase ironica e sprezzante
rivolta dall’emissario del re degli Assiri al Re degli Ebrei appena sottomessi
nel 722 a.C.: “Che fiducia è questa che
tu hai?”. Ieri come oggi la destra atea, la destraccia fascista che ha in
odio i valori cristiani, come quella che abbiamo in Italia o come quella
dell’AfD in Germania, semina zizzania
creando solo sfiducia nella fratellanza umana attraverso i suoi mass-media e il suo linguaggio razzista
e come ha ricordato Sergio Mattarella, questa risma di gente che non lavora in
direzione della coesione sociale non è adatta per la vita democratica. Il
nostro Presidente della Repubblica ha anche ricordato che l’accoglienza ai
migranti è uno dei princìpî della nostra Costituzione repubblicana lasciataci dai
Padri e dalle Madri costituenti nel 1948.
Per creare fiducia anche verso
persone sconosciute serve piuttosto un grande lavoro per fare un’evoluzione
etica, un salto di qualità verso una morale disinteressata della generosità: noi
ci stiamo provando con la magia del cinema, luogo di ritrovo per scoprire
valori comuni di compassione. Ma le destre distruttive remano in senso contrario
e fomentano solo paure non solo in questo versante ma in tutti gli àmbiti. Solo
con un’educazione civica amorevole e compassionevole possiamo spezzare questo
ciclo perverso dell’atteggiamento orientato al fascismo, alla paura infantile,
al razzismo nazionalista.
IL 55% DELLA LEGA HA SUBITO DA RAGAZZINO LA FERITA
DI NON POTER STUDIARE: UN DIRITTO NEGATO
DI NON POTER STUDIARE: UN DIRITTO NEGATO
Risulta dai sondaggi demoscopici
(del sondaggista Pagnoncelli) che in Italia un cattolico su tre che va a Messa la domenica (il
32,7%) ha votato la Lega anche alle recenti elezioni europee e come
ha rilevato Euromedia Research è prevalente fra i cattolici la paura dei
migranti: esiste un problema di educazione, di predicazione nella chiesa
romana. Proprio gl’italiani risultano, secondo una ricerca dell’Istituto
Cattaneo, il popolo dell’Unione europea con la percezione più fuori dalla
realtà della presenza di persone extracomunitarie.
Esse sono solo il 7% eppure questa gente s’immagina, vedendo le televisioni berlusconiane, che siano il 25%: un quarto! E per loro questa presenza è estranea ed è un disvalore da combattere! Il 55% degli elettori della Lega ha solo la licenza di scuola media, il che è sintomo di famiglie disagiate che non hanno incoraggiato queste persone ad andare avanti e farsi valere. L’ignoranza fiera di sé è caratteristica distintiva di questo Partito: recentemente, una squadraccia di politici della Lega ha esibito una serie di tshirts che, sommate, facevano leggere la scritta “Prima i Toscani” (degl’immigrati, ovvio) ma anche un bambino di terza elementare s’accorge che la sillabazione è sbagliata (hanno scritto: Pri-ma-i-Tos-ca-ni, ma la S va a capo! Si scrive dunque: To-sca-ni). Poi però questa gente che non sa nemmeno la propria madrelingua guarda con superiorità gli stranieri! Così espresso, quello slogan tradisce le radici profonde dell’odio razziale: la ferita del bambino che non ha avuto il diritto di studiare perché ha avuto genitori che non hanno svolto il proprio dovere educativo.
Esse sono solo il 7% eppure questa gente s’immagina, vedendo le televisioni berlusconiane, che siano il 25%: un quarto! E per loro questa presenza è estranea ed è un disvalore da combattere! Il 55% degli elettori della Lega ha solo la licenza di scuola media, il che è sintomo di famiglie disagiate che non hanno incoraggiato queste persone ad andare avanti e farsi valere. L’ignoranza fiera di sé è caratteristica distintiva di questo Partito: recentemente, una squadraccia di politici della Lega ha esibito una serie di tshirts che, sommate, facevano leggere la scritta “Prima i Toscani” (degl’immigrati, ovvio) ma anche un bambino di terza elementare s’accorge che la sillabazione è sbagliata (hanno scritto: Pri-ma-i-Tos-ca-ni, ma la S va a capo! Si scrive dunque: To-sca-ni). Poi però questa gente che non sa nemmeno la propria madrelingua guarda con superiorità gli stranieri! Così espresso, quello slogan tradisce le radici profonde dell’odio razziale: la ferita del bambino che non ha avuto il diritto di studiare perché ha avuto genitori che non hanno svolto il proprio dovere educativo.
L’odio che essi hanno dentro di
sé, seppellito nel subconscio, contro i propri genitori, e magari quei
professori e professoresse che ne hanno provocato l’abbandono scolastico, trova
nella Lega numerosi capri espiatori come valvola di sfogo (cfr. http://lelejandon.blogspot.com/2016/04/il-diritto-del-bambino-al-rispetto-e.html
).
LA CHIESA LUTERANA
Milano, chiesa protestante: la risposta agli slogan propagandati dal ministro dell'interno Salvini. |
Dal "Corriere della Sera". La traduzione di "evangelische" è imprecisa e confusiva: s'intende piuttosto la Chiesa protestante (luterana e riformata). |
Invece le chiese evangeliche
tedesche (fra i principali donatori dell’ong Sea Watch) sono compatte sulla
linea politica pro-migranti, e sono riuscite ad orientare anche Angela Merkel. Ritroviamo
l’ispirazione luterana alla solidarietà verso i migranti anche nella bella
famiglia della 31enne tedesca che da due anni è Comandante della nave Sea Watch
di cui ben cinquanta città tedesche sono
disposte ad accoglierne i migranti salvati: sua sorella Barbara gira molto
il Sudamerica come volontaria proprio di Ong cristiane protestanti, e lei,
proprio come i giovani dei Fridays for
Future, ha sempre dimostrato una compassione per il Creato, si pensi al
fatto che è stata volontaria per la Lega francese per la protezione degli
uccelli (su cui ha fatto la tesi di laurea al master in management
ambientale: sugli albatros). E gli animali e gli umani sono
protagonisti del Creato.
LA LEGGE del MARE che CAROLA ha RISPETTATO
"CAPITANA EUROPA". In questa storica copertina, il prestigioso settimanale tedesco chiama Carola Rackete "Capitana Europa". |
Questa giovane sta sfidando
persino la Corte Europea per porre dinanzi all’opinione pubblica e alla
coscienza dei governi questa questione morale: un continente con cinquecento
milioni di abitanti, una delle zone più ricche del mondo, deve urgentemente
creare una politica unitaria, coerente ed umanitaria per queste persone
migranti. Ha detto il Capitano Carola: “l’Unione Europea deve smettere di
aiutare la guardia costiera libica, in nome di tutti i diritti umani che hanno
violato”. Infatti “Der Spiegel” le ha dedicato una storica copertina chiamandola
“Capitana Europa”. Carola rappresenta l’anima più vera, compassionevole,
dell’Europa.
La Capitana ha mostrato al mondo
intero la contraddizione plateale fra le vite umane in pericolo di naufragio
nel nostro Mar Mediterraneo ed il cosiddetto “decreto Salvini”. Questa recente
legge (di un governo che peraltro sta abusando largamente dell’opzione di
legiferare tramite decreti) prevede la confisca della nave che reitera il
“reato” ed è in
contrasto con la legge del mare: il diritto internazionale consuetudinario che
comprende la convenzione
d’Amburgo (sulla
ricerca ed il soccorso in mare, Sar, 1979) che prevede l’arrivo nel primo porto sicuro, primo sia per
prossimità geografica sia per rispetto dei diritti umani; la convenzione di Ginevra del
1951 riconosce a ciascuno il diritto di veder esaminata la propria richiesta d’asilo;
la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (1982) dice
che ogni Stato deve assistere chi rischi di perdersi “il più velocemente possibile”.
E riportare le persone indietro in Paesi pericolanti vìola la convenzione di
Ginevra (art. 33) e della Cedu (Convenzione europea dei diritti umani, artt. 3,
4 e 13) come ha fatto già notare l’ONU lo scorso maggio: l’Italia è già stata
condannata nel 2011 dalla Corte europea dei diritti umani!
Eleanor Roosevelt |
La Dichiarazione generale dei Diritti Umani del 1948 (fra i documenti
costitutivi dell’ONU, merito anche di Eleanor Roosevelt e i cui articoli potete vedere
scritti sulle colonne dinanzi al Museo d’arte di Norimberga, in Germania)
sancisce il diritto all’emigrazione; ma
non esiste il diritto all’immigrazione, il dovere d’accoglienza esplicito
dei migranti!
La filosofa ebrea Ariella Azoulay |
Ma come dice lo scrittore
afroamericano Teju
Cole nel suo intervento su “La
Lettura” del Corriere della Sera
(domenica 7 luglio 2019, pagg. 17 – 19), “adottando un’accezione della studiosa
Ariella Azoulay” (filosofa ebrea israeliana che insegna in America) “definisco tutti gli esseri umani che
soffrono concittadini perché credo fermamente che lo siano. La cittadinanza
non ha niente a che fare con i documenti, i permessi.”
Noi de “Il Cinema e i Diritti” l’abbiamo dimostrato anche coi nostri
docufilm sugli animali, nostri concittadini di fatto: infatti, a proposito di
esseri in mare, ci sono biologhe e biologi marini, giovani come Carola, che
dedicano il loro tempo a provare a curare (e non sempre ci riescono) esserini
come le tartarughe marine che sono vittime della distruzione degli umani che in
qualche modo fanno finire rifiuti di plastica in mare.
Carola Rackete ragiona esattamente
all’opposto dei razzisti: “La mia vita è stata facile: ho potuto frequentare
tre università, a ventitré anni mi sono laureata; sono bianca, tedesca, nata in
un Paese ricco con il passaporto giusto: quando me ne sono resa conto, ho sentito
un obbligo morale di aiutare chi non aveva le mie stesse opportunità”. Praticamente dice: “Ich helfe”, aiuto.
Invece il razzista, come indica
questa vignetta, alla domanda del migrante “perché pensate che attraversiamo il
mare per saccheggiarvi?” risponde dentro di sé: “Perché è quello che abbiamo
fatto noi”.
Il razzista ben descritto da Sartre
nel suo saggio sull’antisemitismo si compiace in questo pensiero perverso: io
sì che sono un vero francese, un vero italiano, non quelli lì che son venuti
qui da poco; io ho più diritti di loro, quelli pensano di comprarsi la
cittadinanza, ma questa è casa mia. Non avendo (al contrario di una ragazza
come Carola) alcun tipo di merito, egli
trova un facile titolo di merito nel proprio passaporto di cittadino DOC. Basti
leggere la scia di commenti (tutti insulti) che quotidianamente scrivono gli
elettori di destra sulle versioni online
dei giornalacci di destra.
Mi è capitato di dovermi sorbire gente
all’uscita di messe cattoliche e culti protestanti che sbuffava contro preti, pastore
e pastori che avevano appena predicato l’accoglienza; analogamente, leggo di
conoscenti ebrei su Facebook il cui
unico legame con l’ebraismo è un vago tifo per Israele (da loro mai visitato) e
che sono dalla parte di Salvini che vedono come pro-Stato ebraico.
Volontarie della Comunità di Sant'Egidio accolgono a Catania la nave Grecale. |
Ma il credente (colui che crede nella bontà delle
leggi ebraiche e nell’insegnamento del Maestro) si riconosce per la maniera con
cui, appunto, accoglie fiduciosamente la Parola di Dio che riconosce nella
realtà dei fatti concreti come buona e luminosa. Il suo volto è sereno, mai
teso in quella smorfia d’odio descritta dallo scrittore tedesco Bertolt Brecht:
“Pieno di compassione io guardo/le vene gonfie della fronte/che mostrano/quanta
fatica costi/essere cattivo”. Fra i centocinquanta salmi (e relativi cantici),
troviamo lo stupendo e commovente Salmo 119 che è un’elencazione delle
caratteristiche della Parola di Dio: “gioisco seguendo le tue testimonianze,
come se possedessi tutte le ricchezze”; “apri i miei occhi e contemplerò le
meraviglie della tua legge”; “troverò gioia nei tuoi comandamenti, perché li
amo”; “la tua legge è la mia gioia”.
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CONFRONTO fra CAROLA ed ANTIGONE: SIMBOLI della NOSTRA CIVILTÁ
GIOVANI RAGAZZE CHE SANNO di
VIOLARE LEGGI INGIUSTE e SONO PRONTE ALLE CONSEGUENZE
ENTRAMBE ARRESTATE “in
FLAGRANZA di REATO” PER AVER AVUTO CURA di “FUORILEGGE”
Giustamente, la Capitana Rackete è stata paragonata ad Antigone,
protagonista dell’immortale, stupenda tragedia teatrale del poeta tragico
ateniese Sofocle.
Come Antigone che sfida il tiranno
Creonte in nome delle “leggi non scritte, incrollabili, degli dèi” (àgrapta nómima
tôn
theôn”) “che non da oggi né da
ieri, ma da sempre sono in vita”, così
anche Carola sfida le tiranniche leggi salviniane prive di umanità ed
afferma che esistono nella natura umana dei valori, come il rispetto per la
vita che vengono prima delle leggi positive.
Una delle ONG (come Mediterranea, Open Arms, Medici senza
Frontiere) che si è detta pronta a fare come la Sea Watch 3 si chiama, appunto, “Antigone”.
Vorrei abbozzare un confronto fra
le due donne perché siamo ancora un Paese ove ancora esiste il liceo classico,
e questo è fondamentale per la formazione umana dei nostri giovani.
In entrambi i casi le due giovani europee si prendono cura di persone “fuorilegge” che provengono da
fuori: il fratello di Antigone (avendo fatto guerra alla propria Città-Stato)
non ne era più cittadino ma nemico (e così secondo il tiranno non meritava nemmeno
una normale sepoltura), e questi immigrati che si è presa a cuore Carola sono (a
rigore) clandestini, non cittadini.
In ambedue i casi, le ragazze sono
state immediatamente
fatte arrestare, in flagranza di reato, su ordine dei due orribili
tiranni. In ambo i casi, c’è l’indignazione dei cittadini dei due Stati: Tebe
(secondo quanto riferisce Emone, fidanzato di Antigone, che è uscito in strada
ben coperto per non farsi riconoscere) e l’Italia (la parte migliore
dell’Italia, dei cittadini civili).
Ed in entrambi i casi, le ragazze
mantengono un atteggiamento di stoica dignità: Carola si è consegnata alla
polizia, non ha battuto ciglio, non ha detto una parola ed è andata agli
arresti domiciliari in silenzio.
Come Antigone, non si pente e
rivendica il suo gesto: “rifarei tutto”.
In entrambe le situazioni, le due donne hanno come nemici due uomini politici che, avendo accentrato a sé il Potere, di
fatto sono quantomeno di indole tirannica: Creonte ha potere di
condannare a morte seduta stante e Salvini ha oramai assunto pieni poteri in un
governo approfittando anche del fatto che lo sconosciuto, debole e sempre
isolato ai vertici internazionali presidente del consiglio risulta non
credibile per nessuno.
Entrambi questi tiranni sono dichiaratamente misogini: Salvini descrive Carola come una falsa comandante “pirata”
e lascia che i suoi elettori le rivolgano insulti sessisti, e Creonte dice: “Non
bisogna (…) a nessun costo lasciarsi vincere da una donna”.
In entrambi i casi, non si tratta
di due anarchiche, anzi: sono cittadine che rifiutano di obbedire a leggi
ingiuste. Infatti, entrambe le ragazze
rispondono a tono ai tiranni con delle argomentazioni, facendo appello a
nobili valori. Antigone si appella agli dèi, dei quali teme il giudizio di
castigo: Zeus, Ades e Persefone. Invece Carola non ne fa un discorso di fede
religiosa, si dichiara atea, come del resto tantissimi giovani d’oggi, si
appella ad un principio di umanità che
accomuna tutte le religioni umane. Come ha detto il Dalai Lama, si può vivere
senza religione, ma non senza compassione. Come Antigone, Carola incarna la
compassione, il cui segno distintivo è aiutare attivamente e concretamente il
prossimo.
Il filosofo Nietzsche scrisse: "Gli stranieri sono forse amici che oggi ancora non conosciamo" ("Fremde sind vielleicht Freunde, die wir heut' noch nicht kennen") |
Tutt’e due agiscono in nome di
nobilissimi valori sacri (anche per i non religiosi esistono delle sacralità) in un contesto in cui il tiranno di turno
ha pervertito i princìpi (come scriveva il teologo e pastore luterano
tedesco Dietrich Bonhoeffer a proposito di Hitler: il pervertimento, cioè il
capovolgimento dei valori). Salvini ha addirittura ripescato un linguaggio
d’altri tempi parlando di “confini sacri”!
Entrambe le giovani agiscono per
salvare l’onore delle loro famiglie: quella della stirpe di Edipo e quella
dell’Europa. Antigone agisce anche motivata dal timore che qualcuno la possa
ritenere sorella snaturata (“nessuno dirà che l’ho tradìto”) e dal salvare
l’onore della sua sfortunata famiglia (“come acquistare fama più illustre?”);
analogamente, Carola agisce per mantenere il buon nome della nostra Europa, affinché
queste persone nel Mediterraneo non rischino di morire nei vari pericoli di uno
Stato fallito da cui sono andati via. Infatti, Carola anziché tedesca si
definisce “cittadina europea”.
Entrambe sono ispirate
generosamente e disinteressatamente dall’amore: Antigone dall’amore familiare,
di sorella, e dice “non sono nata per condividere odio bensì amore” (la
filosofa Simone Weil paragona questa
dimostrazione all’amore di Gesù Cristo), e Carola è un’umanitaria che già in
passato si è preoccupata dei migranti e la sua storia dimostra il suo amore per
il Creato (ha sostenuto una tesi sugli albatros, tenuto lezioni sui mutamenti climatici etc).
Se ci pensiamo bene, benché
Antigone fosse pronta a sacrificarsi facendosi condannare a morte, il gesto di Carola è superiore al gesto di
Antigone perché mira a salvare vite umane: la giovane greca si cura di non
lasciare “illacrimato”, “inonorato”, “insepolto e sfigurato” (“dilaniato dai
cani”) ed “impuro” il corpo del fratello di sangue, si occupa cioè di uno che
oramai è già morto; invece Carola si preoccupa piuttosto di mettere al sicuro
tante persone vive!
Anche oggi come nel dramma tragico immaginato da Sofocle abbiamo i
tiranni che non rispettano i princìpi di umanità, per cui quella tragedia è
di scottante attualità coi sovranisti. Nella città greca di Tebe, Creonte, il
tiranno immaginato da Sofocle approfitta del fatto che i pagani (a differenza
degli ebrei, unico popolo antico ad avere belle leggi messe chiare per
iscritto) non avevano tutte quante le norme consuetudinarie scritte: “non ti
permetto di affermare che gli dèi si prendono cura di questo cadavere” al che
Antigone risponde: “Ades desidera questi riti. Chi può dire se fra i morti
questa legge è santa?”. Anche oggi la controversia (che non si dovrebbe nemmeno
porre) si ripropone su quello che dovrebbe oramai essere un obbligo
interiorizzato dall’umanità: abbiamo
addirittura leggi internazionali di valore vincolante per ciascuno dei nostri
stati (cosa che Salvini sceglie d’ignorare, complice l’ignoranza dei suoi
elettori)!
Come dice Antigone stessa, il suo
gesto e quello di Carola sono un “santo crimine”: esse sono criminali solo a
detta dei due tiranni (Creonte e Salvini), ma di fatto sono osservanti dei
princìpi sacri della nostra civiltà europea. E
soccorrere queste persone in mare, come ha fatto Carola, è un gesto di
compassione che rientra fra le quattordici opere di misericordia contenute
nella Bibbia degli Ebrei (tutte ricordate dall’ebreo Gesù): sfamare, vestire, offrire riparo, liberare,
dare da bere, visitare, seppellire, istruire, consigliare, ammonire,
sopportare, perdonare, confortare, pregare (cfr. http://lelejandon.blogspot.com/2014/09/la-via-della-compassione-creativa.html ).
OBBLIGO DI UMANITA'. Per la Cancelliera tedesca, "il salvataggio in mare è un comandamento dell'umanità". |
Ma
attenzione: ci sono anche due belle differenze!
Mentre Creonte si lascia infine persuadère dal Corifeo e dall’indovino Tiresia nel ritirare la sua condanna, Salvini resta sulle sue e anzi alza il tono.
E mentre nell’Atene classica, il Teatro gratuito educava i cittadini di tutte le età ai valori, nell’Italia di oggi il massimo spettacolo pubblico, la televisione, non riesce a creare compassione e senso di giustizia negl’italiani, anzi, più Salvini va in tv più acquista consensi.
Mentre Atene faceva un’opera di educazione civica, per suscitare la philìa politiké (come la chiama il filosofo Aristotele), il Potere che sta a Roma al contrario fomenta l’odio per intere categorie di concittadini.
Mentre Creonte si lascia infine persuadère dal Corifeo e dall’indovino Tiresia nel ritirare la sua condanna, Salvini resta sulle sue e anzi alza il tono.
E mentre nell’Atene classica, il Teatro gratuito educava i cittadini di tutte le età ai valori, nell’Italia di oggi il massimo spettacolo pubblico, la televisione, non riesce a creare compassione e senso di giustizia negl’italiani, anzi, più Salvini va in tv più acquista consensi.
Mentre Atene faceva un’opera di educazione civica, per suscitare la philìa politiké (come la chiama il filosofo Aristotele), il Potere che sta a Roma al contrario fomenta l’odio per intere categorie di concittadini.
LE ALTRE GIOVANI DONNE CHE AIUTANO I MIGRANTI
E SONO ACCUSATE
Anche il Comandante Gregorio De Falco, che è stato nella Marina Militare,
e che ha abbandonato i grillini ed ora è indipendente nel Gruppo Misto, ha
fatto un discorso tecnico benedicendo l’etica professionale della sua collega e
ha spiegato che il governo usa un linguaggio di guerra improprio: “Il Comandante Carola Rackete è persona di
alta dignità morale, dimostra una considerevole forza e coerenza rispetto alle
responsabilità del proprio ruolo di comando. (…) La nave da guerra è altra
cosa, è una nave militare e che è comandata da un ufficiale di Marina, cosa che
non è il personale della Guardia di finanza”. Inoltre, “la Sea Watch è
un’ambulanza, non è tenuta a fermarsi, è un natante con a bordo un’emergenza”.
Sullo speronamento spiega: “I colleghi parlamentari che erano a bordo mi dicono
che quando la Sea Watch è entrata in porto e si è girata di poppa, la motovedetta
sembrava quasi fare strada” e comunque sono ridicole le accuse di Salvini: fa
l’esempio della MSC Opera, il transatlantico che lo scorso due giugno andò a
sbattere contro il lancione turistico River Countless a Venezia provocando
quattro feriti. Gli fu contestato solo il pericolo di naufragio, non il dolo,
come invece Salvini contesta a Carola. Questo capitano inascoltato è il simbolo
di un’Italia che affonda. Il filosofo Socrate usava spesso, nei dialoghi di Platone,
proprio l’esempio della nave da affidare a bravi capitani esperti per
dimostrare che una sana democrazia deve collocare le persone giuste al comando
dei vari àmbiti specifici. E infatti l’Italia è il Paese del Capitano Schettino
il quale mentre amoreggiava in servizio con la sua amante fece l’inchino che
costò la vita…
E pochi giorno dopo l’arresto di
Carola, il Capitano Tommy (Tommaso Stella); uno dei velisti più famosi al
mondo, compagno di regate di Soldini, ha ripetuto l’impresa con la nave Alex.
Intanto Francesca Peirotti, residente in Francia, a Marsiglia e nata a
Cuneo, è stata condannata (con sospensione condizionale della pena) per aver
aiutato otto migranti ad attraversare il confine di Ventimiglia verso Mentone:
come Carola, all’epoca dei fatti aveva 31 anni.
E Pia Klemp, biologa marina di Bonn,
in Germania, è sotto processo in Italia per favoreggiamento dell’immigrazione
clandestina per aver soccorso migliaia
di persone profughe dalla Libia nel Mar Mediterraneo nel 2017 con la sua ONG.
L’Antigone di Sofocle ci dice, in estrema sintesi, questa verità
umana fondamentale: un conto è il senso
di giustizia ed un altro le varie leggi.
Questa verità umana è stata
espressa anche dal filosofo Herbert Spencer nel suo libro “The Right to Ignore the State”, del 1851 e dopo la Shoah questo
concetto dovrebbe essere stato oramai ben compreso dall’umanità, e invece siamo
a ribadirlo ed argomentarlo con esempi ad ogni Giornata della Memoria.
Già le fiabe della tradizione
germanica ci mostrano delle donne protagoniste che disubbidiscono agli ordini
ricevuti e anche nella storia del secolo scorso, come Carola, hanno violato la
legge anche tutta una serie di personaggi storici che oggi ricordiamo.
Per esempio Irena Sendler, l’infermiera polacca
di cui Vi ho raccontato la storia lo scorso gennaio alla Serata dedicata alla
Memoria storica dell’Olocausto, ospite la console della Polonia: ebbene, durante
l’occupazione nazista, quando era vietatissimo, fece uscire dal Ghetto coatto
di Varsavia, la sua città, 2500 bambini ebrei.
Ha violato la legge della sua
epoca anche Sophie
Scholl, studentessa dell’Università di Monaco, anche lei una che si
occupava di bambini avendo anche fatto la maestra elementare, diffondendo
volantini ricchi di contestazioni al regime nazista.
Anche Rosa Parks nel 1953 ha violato la
legge della segregazione razziale e disse No al bianco che le intimava di
lasciarle il posto sull’autobus in quanto inferiore. E il pastore battista Martin Luther King
Jr., sostenuto da sua moglie Coretta Scott King, nelle sue
predicazioni ispirate alla visione della giustizia dei Profeti ebraici, spiegò
che noi “abbiamo la responsabilità morale di disobbedire alle leggi ingiuste”.
E lui lo fece partecipando al boicottaggio degli autobus da parte di tutti
quanti i guidatori e i passeggeri afroamericani. In un suo sermone racconta
l’attesa della sentenza (http://lelejandon.blogspot.com/2014/11/the-help-lezione-sulla-compassione_14.html
).
Sia Antigone sia Carola non
violano la “Legge” (una legge eterna) bensì un singolo decreto ingiusto. Carola
ha fatto valere la Legge internazionale.
Ed infatti la giudice per le indagini
preliminari di Agrigento, la 43enne Alessandra Vella, non ha convalidato
l’arresto di Carola né disposto misure cautelari appunto in quanto il c.d.
decreto Salvini (decreto sicurezza 2) “non è applicabile alle azioni di
salvataggio” bensì solo contro gli scafisti trafficanti di esseri umani: essi
sì i veri criminali. (Salvini ha ritwittato un insulto ai giudici in generale
da parte di un suo fan: “giudici comunisti di m…”, e dopo che il fatto è stato
notato da un politico d’opposizione, ha cancellato il Tweet). Giudicata molto
preparata, questa magistrata è massimamente discreta, non rilascia mai
commenti, e ha avuto cura persino di disattivare il proprio profilo Facebook non solo per evitare i
tantissimi insulti ma anche per discrezione: esattamente l’opposto dello stile
del ministro dell’interno. Queste sì che sono istituzioni credibili per come si
comportano nella vita di tutti i giorni: parlano coi fatti, col lavoro.
E gli avvocati penalisti milanesi
si sono offerti per difendere la Capitana che ha anche querelato Salvini.
Eppure una signora di Benevento
ha presentato una denunzia contro questa magistrata per “delitto contro la
personalità dello Stato”.
Salvini ha addirittura accusato
Carola di essere una “criminale” per aver toccato la nave della Guardia di
Finanza. Ma come ha detto lei al “Corriere”,
“da giorni facevamo i turni, anche di notte, per paura che qualcuno si potesse
gettare in mare. E per loro, che non sanno nuotare, significa: suicidio. (…)
Quando sono entrata in porto sono scesa al livello inferiore dove c’era il
primo ufficiale, per consultarmi con lui. Ma non mi ero accorta che la
motovedetta fosse così vicina. Ma io avevo comunicato che stavo entrando (...) Ho tentato di avvertire, ho chiamato più
volte il porto, ma nessuno parlava inglese.
Però ho comunicato che stavamo arrivando”.
E a dimostrazione che grillini e
leghisti sono ugualmente pericolosi, il comico Beppe Grillo l’ha definita sul
suo “blog” una “showgirl”. Salvini ha anche detto una cosa palesemente sbagliata, e
cioè che Carola “se ne frega delle leggi italiane”. Il menefreghismo, invece, è
un atteggiamento tipico suo, tipicamente fascista, nei confronti dei sentimenti
morali degli altri, e non ha nemmeno chiesto come stessero i migranti sbarcati.
Come ha detto il presidente tedesco Frank-Walter
Steinmeier in un’intervista alla Zdf,
seconda rete pubblica nazionale, “chi salva vite umane non può essere un
criminale”. Sulla stessa linea, il capo dell’industria tedesca Siemens: “Le
persone che salvano le vite, non dovrebbero essere arrestate. Dovrebbero
esserlo quelle che seminano odio e morte”.
Ed il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn ha espresso
lo stesso valore: “Carola Rackete sia rimessa in libertà, salvare vite è un
dovere e non può mai essere un reato o un crimine”. Nella progressista Berlino
ottomila persone lo scorso sei luglio hanno manifestato chiedendo la
liberazione di Carola.
Gino Strada, medico umanitario
fondatore dell’organizzazione Emergency, uno dei pochi coraggiosi a dire come
stanno le cose in Italia, “la capitana della Sea Watch e tutto l’equipaggio
hanno tutta la mia solidarietà. Stanno
resistendo contro dei criminali politici che andrebbero loro perseguiti”.
"CAPITANA CAROLA RACKETE: NOSTRA SIGNORA DI PARIGI":
manifesto nella capitale francese, ove Carola è stata premiata dalla sindaca.
|
Il Parlamento della Catalogna ha premiato Carola Rackete
con una medaglia d'onore per il suo impegno umanitario.
|
Con un notevole curriculum di navigazione per cinque
anni nei mari del Nord (fra cui a capo di una rompighiaccio al Circolo Polare
artico con uno dei massimi istituti oceanografici tedeschi), la signorina
Rackete parla quattro
lingue straniere: è di tutta
evidenza che il ministro italiano della Propaganda, che non ha nemmeno concluso
gli studî iniziati all’Università e che
ha avuto un voto mediocre alla maturità (48/60), covi invidia per queste
competenze, lui che non è esperto di alcunché, non parla nemmeno un
italiano degno di un uomo delle istituzioni ed è capace solo di distruggere.
Peraltro si noti che i membri dell’equipaggio di questa nave sono in
maggioranza donne (dieci), fra cui un’altra tedesca, la dottoressa Verena,
medico di Düsseldorf.
E dunque non a caso Carola
proviene da una classica famiglia liberale che l’ha sempre sostenuta, e,
fiduciosa, la lascia libera di fare le sue scelte: “Quello che sta facendo
esprime pienamente il suo carattere, Carola
fa sempre quello che ritiene giusto”, dice
sua madre Siglinde al “Corriere della
Sera”. E il padre: “Preoccupato per lei? Ma no, se la sa cavare. Mia figlia
ha 31 anni, sa quello che fa”. La fiducia nella giustizia porta anche un pizzico
di humour tedesco: “Carola conosce
anche un po’ d’italiano, speriamo solo che non abbia il modo di perfezionarlo
in qualche vostro carcere”!
Per suscitare invidia sociale, è
stata diffusa la falsa notizia secondo cui Carola sarebbe ricca di famiglia,
cosa poi smentita, e che suo padre sarebbe un trafficante d’armi che fa affari
coi Paesi africani (in realtà ha lavorato come consulente della Mehler
Engineered Defence GmbH, azienda tedesca che si occupa di sistemi difensivi
militari e civili).
Contro Carola c’è stata una
persecuzione, basta provare a confrontare altri casi simili:
-
L’Aquarius è stata in mare 9 giorni;
-
La primissima Sea Watch 19 giorni;
-
La Sea Eye 12 giorni;
-
La seconda nave Sea Watch 13 giorni;
-
La Mare Jonio un solo giorno;
-
L’Alan Kurdi 11 giorni;
-
La Sea Watch 3 nel primo caso 5 giorni e, nel
caso di Carola, ben 17 giorni.
E dunque, come ha scritto Hans Jürgen
Schlamp sul settimanale tedesco “Der
Spiegel”, per mantenere la sua maschera di duro, Salvini aveva bisogno di
un nemico perfetto. Ma Schamp sbaglia le ragioni: non è perché i suoi elettori
davvero credano che lei sia amica complice dei trafficanti (non gliene importa
nulla del traffico di esseri umani), bensì perché è una ragazza indipendente
che ha sempre seguito le sue passioni e se ne frega di avere un lavoro borghese
e manda in crisi gli elettori della Lega che non possono che disprezzare chi
non capiscono.
LA VISIONE del VOLTO
SOLO COSI’, GUARDANDO IN FACCIA
IL PROSSIMO,
RICORDIAMO IL COMANDAMENTO “NON UCCIDERE”
Il filosofo ebreo Emmanuel Lévinas nella
sua etica che di fatto è un’ottica, e di cui abbiamo anche parlato nel docufilm
sulla Lituania e sui Litvak (ebrei di
origine lituana), è vedendo dal vivo il volto del prossimo che ci sentiamo chiamati
a proteggere la vita: come ha detto bene il dottor Gino Strada “per capire le migrazioni basta prendere una foto di un
bimbo che viaggia su un barcone, ritagliargli la faccia e incollarci quella del
proprio figlio”. Il guaio è che mai nelle televisioni italiane sono mostrati i
volti di questi migranti!
Lo scrittore afroamericano Teju Cole
può testimoniare quest’esperienza: “Quando sono stato in Sicilia un paio d’anni
fa e ho visto i volti frastornati di un
gruppo di profughi che venivano tratti in salvo da un barcone e portati
sulla costa, ho avuto la conferma che
c’è solo una possibile risposta a quella domanda. Eppure siamo bombardati da
commenti che c’inducono a dare una risposta sbagliata, o che ci fanno pensare
che il nostro benessere sia più importante di una vita umana” (“La Lettura” – “Corriere della Sera”,
domenica 7 luglio 2019, pag. 18).
Il pastore Matthew Fox, che abbiamo
intervistato in Esclusiva a “Il Cinema e i Diritti”, scrive nel suo libro
fondamentale “Compassione. Spiritualità e
giustizia sociale” (Claudiana, Torino 2014, pag. 72, recensito qui http://lelejandon.blogspot.com/2014/09/la-via-della-compassione-creativa.html
): “E’ ragionevole pensare che chi ha
creato ognuno di noi aveva in mente uno scopo significativo nel creare
quell’energia che si trasmette quando guardiamo negli occhi di un’altra
persona o quando siamo guardati”.
LE ONG AIUTANO ANCHE I
TERREMOTATI
In generale è tipico della
destraccia italiana l’abuso del linguaggio su tutti i temi sociali.
Come in America si è imposto
l’eufemismo neutro scelto dagli strateghi repubblicani per indicare lo
stravolgimento del clima (“cambiamento climatico”, cfr. http://lelejandon.blogspot.com/2019/05/uneuropa-forte-anche-per-difendere-il.html
), analogamente in Italia s’è imposta la maniera leghista di chiamare questi
arrivi di migranti: “sbarchi”. Ma come ha scritto l’antropologo Marco Aime
nel suo saggio “L’isola del non arrivo”
(Bollati Boringhieri, 2018) “sbarco evoca subito Normandia, Anzio, i
garibaldini. A
“sbarcare” sono solitamente i nemici, gli eserciti. Invece qui la
gente arriva, approda, naufraga”.
Inoltre, sono diffuse fra
gl’italiani tantissime idee fasulle.
Grazie al fatto che i mass media non ne parlano, e rare sono
le vere e proprie inchieste giornalistiche, Salvini ed il Viminale hanno deciso
di tacere delle piccole
imbarcazioni di fortuna (barchini, gommoni, velieri e pescherecci) gestite da organizzazioni criminali che
quotidianamente arrivano sull’isola siciliana di Lampedusa ed in Calabria
(soprattutto a Crotone) per la rotta balcanica e, non sono soccorse né dalle
ONG né dalla Guardia Costiera, spariscono nel nulla. La maggior parte proviene
dalla Tunisia, alcune dalla Libia e dalla Turchia. Solo lo scorso giugno ne
sono sbarcate 26: quasi una al giorno. Quest’anno 1284 persone sono sfuggite
all’identificazione. E come ha rilevato l’Ispa, solo una piccolissima parte (l’8%, 248 persone nel 2019) dei migranti
arriva in Italia grazie alle ONG. Lo stesso istituto di ricerca ha anche
smontato la balla secondo cui i migranti decidono di partire perché convinti
che, mal che vada , una nave umanitaria li gli darà un passaggio.
L’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA di cui il GOVERNO (E LA RAI) TACE
Il sindaco di Lampedusa, Totò
Martello, denuncia la censura: “Da giorni ripeto che l’attività delle ONG non è
un’emergenza ma alcuni giornalisti della RAI mi hanno detto chiaramente che non
potevano intervistarmi. Perché quello che vado dicendo non è gradito al
governo”.
Tacendo di questo fenomeno,
Salvini ha scelto l’ignobile
strategia di attaccare e criminalizzare una volontaria (nota bene: straniera,
della Germania: il Paese indicato come Nemico numero uno dalla Lega) che
afferma un principio di umanità, minacciando addirittura una punizione che
sinora non è mai stata applicata da nessun tribunale!
Heidi Sadik, mediatrice culturale
di Sea Watch, ha detto: “Senza le ONG
nel Mediterraneo gli sbarchi sono ancora più pericolosi: si tratta di
persone che non solo non vengono accolte adeguatamente, eventualmente curate,
ma neppure identificate. Sono persone di cui non si sa nulla, non si sa quante
siano. La Sea Watch vuole essere fatta passare per un’organizzazione criminale,
ma per anni uomini della Guardia
Costiera hanno soccorso naufraghi e li hanno portati in salvo”. E dal 2017
nessun’ONG è mai stata condannata dalla giustizia italiana come connessa ai
trafficanti.
Gli elettori leghisti e i
grillini vanno dicendo spesso che le ONG trascurano i terremotati italiani DOC.
Ma come ha dimostrato un giornalista che è proprio originario di una zona
colpita dal sisma, Emergency presta
servizio gratuito nel cratere del terremoto e Medici Senza Frontiere si è attivata subito dopo le scosse
dell’ottobre 2016. Save the Children
ha offerto assistenza a 1800 persone terremotate di cui 1300 bambini. E fra i
primi a prestar soccorso ad Arquata del Tronto nella notte del 24 agosto 2016
ci sono anche dei rifugiati ospitati dalla cooperativa Gus!
DONNE (SENZ’ARTE NE’ PARTE) CHE ODIANO (INVIDIANO) LE
DONNE
7 DDL LEGHISTI MISOGINI IN
PARLAMENTO
MENTRE A PARIGI UN’AVVOCATA
DEPUTATA MACRONIANA, LAETITA AVIA,
HA FATTO APPROVARE UNA STORICA LEGGE
CHE FERMA IN 24 ORE I MESSAGGI D’ODIO
ONLINE!
La capa del partitino di Fratelli
d’Italia ha subito detto che la nave dev’essere “affondata” (intendendo forse sequestrata
e riutilizzata a scopi militari e comunque si dice “demolita” e non
“affondata”!), rivelando così per l’ennesima volta la carica d’odio che è
l’unico motore del suo partito fascista. Un linguaggio di una violenza
inaudita, eppure a darle ragione (senz’argomenti) su Facebook è un professore universitario, della sconosciuta
Università del Molise! Inquietante è che insegna proprio la materia che Salvini
ha abbandonato quando ha mollato gli studi da perenne fuoricorso e che proprio
questo governo sta progressivamente abolendo (avendola eliminata anche dalla
tesina di maturità): la Storia.
Dopo che il Comune di Parigi ha
assegnato la cittadinanza onoraria a Carola, questa stessa politica ha subito
scritto: “è una provocazione inaccettabile! Il Governo convochi l’ambasciatore
francese!”. Peccato che la municipalità di Parigi non sia il governo francese!!
A questo partito neofascista appartiene
un personaggino grottesco (omofobo, misogino e razzista) che è prete ortodosso
e presenzialista opinionista delle televisioni di Silvio Berlusconi: costui ha
attaccato la decisione della magistrata di rilasciare Carola dicendo che
“questa sentenza” (cosa che non è!) “sta attirando verso l’Italia milioni di
africani che s’illudono di avere qui un futuro mentre distruggerebbero il
nostro e il loro”. Parole esse sì distruttive, come consueto per lui, indegne
di un sacerdote cristiano. Come diceva lo scrittore ebreo italiano Carlo Levi, “le parole sono pietre”!
Un’altra donna, anche lei
portavoce del Potere maschilista patriarcale, la capogruppo dei senatori del partitino di Silvio Berlusconi, ha
usato la parola “pirateria” per definire l’atto di Carola. Il dizionario “Treccani” definisce questo termine come
“azione brigantesca di percorrere il mare per impadronirsi di beni altrui in
vista di fini esclusivamente personali”: è il significato che ricordavo da
bambino. Allora se è possibile usare impropriamente il linguaggio in tale modo,
siamo di fronte ad un esempio di quella Neolingua, quel “Newspeak” che paventava lo scrittore liberalsocialista George
Orwell nella sua distopia “1984”.
Allora a quanto pare forse quello di Berlusconi non è solo un sistema
prostituivo privato nelle sue ville ma anche, come scrisse una volta il teologo
laico Vito Mancuso, mio insegnante, una prostituzione culturale.
In particolare, la Lega è
composta da uomini e donne che odiano visceralmente le donne. Mi ha
profondamente colpito un video che mostra un giovanissimo Salvini, con l’aria
da bambino, che risponde scorrettamente in un quiz. Lo trovate su “Play Cult”. Il presentatore gli
domandava come si chiama l’esame del seno delle donne, e lui risponde:
“Mammellografia” (anziché mammografia, com’è noto). Ecco, non serve essere
psicanalisti per vedere che lui ha sempre avuto un problema col femminile.
E l’attuale malgoverno italiano è
completamente ostile al genere femminile: tutti e sette i disegni di legge
della Lega Nord sono contro le donne, sia etero che omosessuali. E vi faccio
notare che tutti i nemici dichiarati della destraccia sono femminili: la stessa
“Europa matrigna” altri non è che il capro espiatorio della loro stessa madre
che non gli ha mai voluto bene. A
Cittadella, in provincia di Padova, il sindaco leghista ha dato una serie di
ridicole disposizioni piccolo-borghesi in cui ha stabilito lui persino quale
tipo di maniche dovranno indossare le vigilesse, pena la sospensione del
servizio.
Non è un caso che gli odiatori di
Carola Rackete siano gli stessi predicatori di odio di Greta Thunberg: come il
sedicente filosofo sovranista che anziché usare argomentazioni basate sui dati
di fatto esprime pseudo-ragionamenti attraverso Tweet ed infatti piace molto ai taxisti e ai lettori dei giornali
della destraccia.
I casi di odio contro le donne da
parte dei leghisti sono innumerevoli. Un sindaco leghista, a Udine, volendo
allargare la sua Giunta da dieci ad undici assessori si è accorto che le quote
di genere lo costringevano a nominare una donna. E così ha fatto votare un
emendamento al consiglio regionale per aggirare l’ostacolo. L’ignorante ignora
che la legge è nazionale e non regionale! Ma ecco che i suoi amici leghisti
hanno usato lo statuto speciale della Regione Friuli Venezia-Giulia: contro le
donne in politica!
La prima cosa che gli è venuta in
mente al ministro dell’interno per commentare un semplicissimo caso di furto da
parte di una ladruncola è che sarebbe giusto sterilizzarla (la ladra è di etnia
Rom, in cima alla hit parade dell’odio
dei leghisti e degl’italiani). Stranamente, Salvini non ha mai proposto la
sterilizzazione per i mafiosi, visto che solitamente queste attività criminali
si ereditano per tradizione familiare: è proprio l’odio etnico quello su cui
lui punta.
Inoltre, nel partito della Lega
ci sono purtroppo tantissime donne che odiano le donne.
Pensate, fra i tantissimi che
invocano le manette a Carola c’é una donna, una che potrebbe avere l’età della
madre di Carola, la parlamentare leghista Angela Maraventano (una proprietaria
di un ristorante di origini siciliane, abitante di Lampedusa, che bercia che
l’Italia è invasa e che vorrebbe annettere l’isola a Bergamo) che ha definito Carola “una squilibrata”: è esattamente ciò che il tiranno Creonte
diceva di Antigone (“è pazza dalla nascita”)!
La parlamentare della Lega è ovviamente tenera coi ragazzi che insultano
Carola: sono dei “picciotti”. E alla rivista “Internazionale” ha fatto la vittima: “sono andata a fare un
controllo cardiologico stamattina, per capire se posso ancora fare questo tipo
di proteste”.
Un’altra donna, una leghista che
ha una madre ruandese, ha espresso disprezzo per l’aspetto fisico di Carola su Instagram. Il suo CV? Solo 85 preferenze
alle comunali di Modena.
Un’altra leghista,
Alessandra Locatelli, di Como, che ha attaccato Carola Rackete, è stata
nominata nuovo ministro della famiglia e delle disabilità: da sempre militante
della Lega, tutta la sua carriera è una
lunga scia di sparate e provvedimenti (una vera e propria ostilità ossessiva)
contro migranti, venditori ambulanti di “rose e accendini che importunano i
cittadini” e persino persone senzatetto (per il “decoro” piccolo borghese
ha vietato anche ai volontari che recavano generi di primo conforto di andare
nelle aree a ridosso del Centro). Ha persino aderito alla proposta di un suo
collega leghista di rimuovere dagli uffici pubblici la fotografia tradizionale
del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella davanti a cui dovrà
giurare da ministro! Una vera e propria politica dell’Odio: quando una bambina
è maltrattata, se non incontra nella vita una qualche figura amorevole che le
mostra che esiste l’amore, allora da grande restituirà quell’odio, essendo
incapace di compassione che le è stata erosa.
Imitando il ministro Salvini e
Beppe Grillo, un’altra donna, una giornalista del leghista Tg2, ha insultato via
Twitter (in assenza di argomenti non si può che twittare) Carola dandole della “crucca”;
biasimata da molti, ha subito rilasciato (senz’autorizzazione del direttore del
suo telegiornale, come si usa in RAI) un’intervista in cui rivendica il suo
diritto d’insulto: “io non faccio mistero di essere grillina e non ho problemi
ad ammetterlo, mi piace molto il Movimento 5 Stelle e adoro Grillo”. Inoltre,
ha definito “roba da pazzi” la scelta di Facebook
di rimuovere un suo commento considerato una “violazione degli standard della
comunità in materia d’incitamento all’odio”. Altro che rispettosi delle regole! I leghisti
sono i primi trasgressori. La parola “crucco” è stata peraltro usata
a sproposito: durante la Grande Guerra, i soldati prigionieri di origine croata
(appartenenti all’Impero Austro-Ungarico) chiedevano ai propri carcerieri,
gl’italiani, del pane (kruh, in
croato) e così hanno ricevuto questo rozzo soprannome. In sèguito, durante la
Seconda guerra mondiale, così venivano chiamati i soldati della Germania
hitleriana. Di certo, anche la giornalista sovranista leghista ha in odio la
Germania odierna, ma mi stupirei se conoscesse quest’etimologia.
Una volta rilasciata, Carola è
stata messa al sicuro per le minacce ricevute online.
Vox-Osservatorio ha detto che c’è
un aumento fra marzo e giugno 2019 dell’odio online contro le donne: in tre mesi, 40mila Tweet di disprezzo contro questa vasta categoria di persone.
Sui social,
i sovranisti leghisti si sono scatenati nei loro soliti insulti perlopiù a
sfondo sessuale e sessista, praticamente quasi tutti irriferibili, contro la
persona di Carola, ancora una volta una giovane (come Greta): dimostrano non
solo il loro odio contro le donne autonome ma anche la loro voglia di
violentare. Un odiatore leghista la chiama “zecca” comunista: ecco che ritorna
il linguaggio della riduzione di un essere umano ad animale sgradito. Sono gli stessi che esprimono odio quando la
Cancelliera tedesca è stata colpita da tremori in tre occasioni.
Una popolare cantante ha
commentato su Facebook, com’è suo
diritto, contro questi commenti misogini (“solo una parola. VERGOGNA: Il
fallimento totale dell’umanità. L’ignoranza che prende il sopravvento sui
valori e sul rispetto di ogni essere umano. Stiamo sprofondando in un buco
nero. Che amarezza”) è stata pure lei intasata di insulti. Persino i personaggi
famosi, dunque, sono intimiditi ad esprimere le loro opinioni pubblicamente su
temi fondamentali.
La Federazione delle donne evangeliche in Italia
(FDEI) ha aderito al comunicato dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze
contro le donne: “Sul molo di Lampedusa è stato utilizzato pornograficamente il
campo semantico della sessualità per colpire una donna; una giovane che incarna
il rifiuto per un ordine politico e simbolico indifferente alla vita (…) Ancora
una volta lo stupro è pensato come arma di guerra contro il corpo delle donne
(…) perché è nella relazione fra uomo e donna che si radica l’intolleranza
prima verso l’altro”.
Laetitia Avia |
Scrivere sui social è un atto pubblico e può venire ripreso ad infinitum: si deve risalire a chi firma e si deve procedere. Io
segnalo sempre a Facebook i messaggi
d’odio, ma ormai è urgente una legge. Ma un tentativo delle opposizioni in
Italia è stato bocciato dalla maggioranza di governo: i grillini e i leghisti.
Mentre in Francia, Paese serio, una giovane deputata che appartiene al
movimento del Presidente Macron (La
République en Marche), l’avvocata Laetitia Avia, lei stessa sott’attacco costante
degli odiatori (anche perché la sua famiglia è originaria del Togo), è riuscita
a convincere i colleghi e far approvare una legge (434 Sì, 33 No, i fascisti
del Rassemblement National, e 69 astenuti, i finti liberali) che impone ai vari social ed ai motori di
ricerca di eliminare entro ventiquattr’ore i contenuti che incitano all’odio
e alla discriminazione “razziale, religiosa, di genere, sull’orientamento
sessuale o sull’handicap”. Chi non si adegua, subirà sanzioni sino al 4% del
fatturato, sino ad un massimo di 1,25 milioni di euro. La nuova legge prevede
inoltre la creazione di magistrati specializzati.
IL DISINTERESSE PER LA VERITA’: ECCO COSA
CONTRADDISTINGUE I LEGHISTI
Un blogger grillino, del Sud, ha creato un fake con Photoshop in cui
i parlamentari italiani sono ripresi in un gommone con tavola imbandita con
ogni tipo di pesce: falsità subito smascherata. Un altro ha diffuso la falsa
notizia di precedenti penali di Carola.
Gli elettori della Lega non sanno
nulla non dico di Geopolitica ma nemmeno di Geografia! Eppure hanno l’urgenza
di esprimere la loro opinione su tutto. La verità è che non è un’opinione, è il
profondo bisogno indotto di esprimere un odio di cui nemmeno sospettano
l’origine.
Essi non desiderano nessun approfondimento,
credono volentieri a tutte le menzogne di Salvini, come quella secondo cui la
nave avrebbe potuto sbarcare altrove. A parte che, com’è noto (e come hanno
detto in tanti, dall’ONU a Medici Senza
Frontiere all’Unione Europea al ministro Boavero), la Libia (che ha spesso lasciato morire
persone, che chiedevano aiuto in inglese, che nessuno lì parla) non è un porto
sicuro, la verità è che in Tunisia (come spiega “Limes” e come avrebbero il dovere di spiegare i telegiornali) non
ci sono infrastrutture per garantire i bisogni umani dei migranti e non ha
abbastanza leggi tutelanti sul diritto d’asilo e l’Isola di Malta
(oltre ad essere piccola, con pochi abitanti) non ha ratificato gli emendamenti
alle convenzioni sulla ricerca ed il salvataggio in mare, Sar e Solas, del
2014, e ha detto più volte No alle richieste come quella di Sea Watch.
Inoltre fra questi elettori,
beati nella loro ignoranza di chi non vuol sapere nulla del mondo, regna
sovrana la confusione:
essi vanno ripetendo l’argomento del piano inclinato, classico falso
ragionamento, asserendo che così facendo “finiremo per accoglierli tutti”, ma
qui si parla nei casi specifici non già di accoglienza come concittadini bensì di salvataggi in
mare, cosa regolata da altri accordi vigenti che dobbiamo rispettare. Una questione umanitaria, come hanno
spiegato le chiese evangeliche italiane, disposte ad accogliere questi migranti
appena soccorsi e a mettere in moto una rete con le chiese sorelle protestanti
tedesche ed olandesi affinché facciano pressing
sui governi per accettare le quote di ricollocazione. (Sia pure debolmente,
senza forza e convinzione, anche la chiesa cattolica ha rammentato l’obbligo di
accogliere i rifugiati e chi è in pericolo in mare.) Dopodiché gli stessi Stati
accoglienti danno una chance e
faranno le debite distinzioni fra immigrati economici e rifugiati.
E’ veramente una maniera
dissociata di pensare quella di un partito che, dopo aver sempre sostenuto e
giustificato gli evasori fiscali ed ostinatamente denegato le nuove frontiere
dei diritti civili, ora si mette in bocca la parola “regole uguali per tutti”.
Anziché formulare proposte e
piani di collaborazione europea, il governo alza il tiro e minaccia di alzare
il Muro reticolato di 243 chilometri al confine con la Slovenia. Ha rilanciato
questa boutade (che ricorda l’epoca
della Cortina di Ferro, costruita alla fine della Seconda guerra mondiale fra
Trieste e l’ex Jugoslavia del dittatore comunista Tito) il presidente della
Regione Friuli Venezia-Giulia, ma i Verdi hanno calcolato che costerebbe due
miliardi di euro (per il Muro di cento chilometri al confine col Messico, il
Congresso americano ha autorizzato al presidente Donald J. Trump una spesa di
1,3 miliardi di dollari!
Anche se, come ha detto suo
padre, i suoi metodi possono non venir condivisi, tuttavia questa ragazza
straordinaria ha il merito di creare un
dibattito e mostrare il vuoto della falsa politica di facciata sovranista.
Come ha scritto Francesco Bei su “La
Stampa”, per una politica realistica “bisogna agire prima, nei Paesi di
transito e di partenza. Scoraggiare le partenze con progetti mirati. Prevedere
un modo legale per arrivare in Europa, perché è giusto, perché conviene a loro
ma anche a noi”, “cose che Salvini e il governo Conte non stanno facendo. Il
ministro dell’Interno inizi a presidiare Bruxelles per cambiare il trattato di Dublino” (III, del 2003, che prevede
che gli extracomunitari in fuga debbano chiedere asilo ad un solo Paese
dell’UE, il primo e in base a cui, quindi, queste
persone sono sotto la nostra responsabilità) “abbia il coraggio di
affrontare i suoi pari”. Infatti, ’immigrazione è un problema complesso, parola
che deriva dal latino cumplectere, cioè intrecciare assieme: richiede cioè un
approccio sistemico, integrato, non solo compassione e giustizia, ma anche
varie materie, che è esattamente l’opposto della barbara semplificazione
menzognera delle destre. Il Consiglio dei ministri dell’Interno della nostra
Unione Europea ha convocato ben sei sessioni su temi come la riforma della
direttiva sui rimpatri e sulle misure antiterrorismo ma Matteo Salvini non s’è mai presentato, preferendo
andare ai comizi dei paesini e nella trasmissione-spazzatura di Canale 5,
la TV con cui Silvio Berlusconi sin dall’inizio ha rimbecillito gl’italiani.
IL CASO DIPLOMATICO: ITALIA SEMPRE PIU’
FUORI dall’OCCIDENTE, e PUTIN SE LA RIDE
IL PORTO DI AGRIGENTO NON PARLA INGLESE E LA DESTRACCIA NON SA DOVE SIA LA GERMANIA
E così, mentre questo caso Sea
Watch ha fatto salire nei sondaggi gl’indici di gradimento di Salvini (al 40%
secondo TgLa7), Putin (capo di quella che Zygmunt Bauman chiama un “totalitarismo
liquido”, e la cui foto campeggia sulla libreria dello studio di Salvini) è lì
che ride, e in una recente intervista alla BBC
(riportata da “Repubblica”) ha detto
che il liberalismo (la filosofia politica che ha forgiato i nostri princìpi) è
passato di moda, e lo fa prendendo a pretesto i migranti che dà per scontato
costituiscano una minaccia: “L’idea liberale presuppone non ci sia bisogno di
fare nulla. I migranti possono uccidere, saccheggiare e stuprare impunemente
perché i loro diritti devono essere tutelati.” In un’intervista al “Corriere” ha detto che “la Lega e Russia
Unita” (il suo partito di governo, ndr) “collaborano nell’àmbito di un accordo
di cooperazione (…) si pronunciano per una più rapida abolizione delle sanzioni
anti-russe introdotte dagli USA e dall’UE”.
IL BOOM del RAZZISMO SOTTO
il GOVERNO SALVINI
Altro ingrediente importante di
questi due fascismi (grillismo e leghismo) è il vittimismo: l’Italia sarebbe
vittima delle potenze straniere che farebbero esclusivamente i loro giuochi di
potere, i loro interessi; dell’Europa matrigna, dell’euro, dei cosiddetti
burocratici, delle lobby cattive.
Come ha detto Andrea Camilleri, “il fascismo è un
virus mutante. Non è mai morto. Non l’abbiamo mai ucciso. Ed ora è tornato,
mutato”. Per aver detto queste verità, è stato anche lui oggetto di insulti e
auguri di morte. Come noi la pensa anche il dottor Gino Strada: “in Italia stiamo vivendo una nuova forma di
fascismo”.
La radice del leghismo è
razzista. Salvini attraverso i suoi, come la sindaca leghista di Monfalcone, sta
mettendo al bando normalissimi negozietti
catalogati come “etnici” cioè di etnie considerate dai leghisti come
inferiori: persino gl’internet point sono
banditi dai centri storici (compresa Milano), divieto che chiaramente deriva
dallo stesso movente delle disposizioni anti-sbarchi e cioè l’intolleranza
etnica (perfettamente individuata da quel giovanissimo ed
intelligentissimo studente di Palermo la cui opinione politica in classe ha
determinato la sospensione della sua insegnante liberale), e che ricorda i
divieti antiebraici su cui aveva scritto un pamphlet
nel 1835 il filosofo liberale milanese Carlo Cattaneo: le “Interdizioni Israelitiche”.
Contestualmente alle politiche
illegali del governo italiano, e ai continui post che sottolineano l’etnia straniera e la pelle nera di alcuni
autori di crimini, aumentano visibilmente i casi di razzismo plateale: Vi segnalo solo
alcuni esempi recentissimi.
Nel Bresciano, un’azienda di lavorazione di metalli ha inviato un’email
in cui dice: “chiediamo tassativamente, pena interruzione di rapporto di
fornitura con la Vs. società, che non vengano più effettuate consegne
utilizzando trasportatori di colore”.
In Liguria, una signora ha visto aizzare un cane contro un ragazzo nero
che vende libri in spiaggia; quando lei ha protestato, è stata insultata con
frasi irriferibili a sfondo razziale e misogino.
Nella sempre più fascista Verona, hanno pestato eppoi bruciato un
uomo senzatetto che guarda caso è romeno di origini Rom. Non sto qui a
ricordare le tante ordinanze dei vari sindaci leghisti in tutta Italia che
hanno fatto mettere le multe a persone che si sono ritrovate per strada, in nome del “decoro” piccolo
borghese.
E a Milano, per effetto del decreto Salvini, sono sempre di più le
persone straniere per strada come senzatetto.
VERSO LA ROVINA della RELAZIONE ITALIA-GERMANIA
"Germanie e Italia", dipinto del pittore tedesco Friedrich Overbeck. |
Il ministro dell’Interno, anziché
lavorare per creare alleanze con i nostri connazionali europei, sparge odio
contro la Germania. Il ministro omologo di Salvini in Germania, Horst Seehofer
ha dichiarato che “dopo l’incontro di Salvini con l’AfD e Marine Le Pen non
sono più possibili intese politiche”.
Salvini è come un vandalo che distrugge, imbrattandolo, lo stupendo
quadro del 1828 “Germania ed Italia”
del pittore Friedrick Overbeck, che potete ammirare in varie versioni a Dresda
o Monaco o Schweinfurt.
A questo comportamento indegno di
un uomo che rappresenta le istituzioni si aggiunge il cosiddetto presidente del
consiglio che ha pretestuosamente risposto male con una strumentalizzazione di
una tragedia: “Se Merkel mi chiede di Rackete le chiederò dei manager tedeschi
Thyssenkrupp” (che in realtà stanno per venire condannati probabilmente a
cinque anni come quelli italiani). A parte lo sconcertante accostamento fra una
ragazza simbolo di una sconfinata compassione in nome della vita umana e dei criminali
psicopatici, sprezzanti dei diritti umani (nel caso specifico: il diritto alla
vita, in quanto incuranti dei rischi di morte sul lavoro), trovo sintomo di
squilibrio mentale proprio il paragone anche dal punto di vista giuridico, e
Conte è un avvocato.
Intervistati in radio (alla
trasmissione “Un giorno da pecora”), i politici della destraccia hanno
dimostrato di non saper nemmeno collocare nello spazio la Germania: secondo
la leghista Susanna Ceccardi confina a Nord con un mare non meglio identificato
e con l’Ungheria amata da Salvini; nemmeno la signorina Meloni lo sa. In
provincia di Ferrara, uno sconosciuto vandalo, riconoscendone la targa tedesca,
ha imbrattato il vetro dell’automobile
di un giovane turista tedesco: “Torna in Germania, Karola t….”
Odio contro Carola viene anche da
un sedicente “politologo” che sarebbe meglio definire opinionista repubblicano
di estrema destra, il surreale e buffo guerrafondaio Edward Luttwak, che ha
definito Carola “una fuorilegge”.
I tedeschi ancora sottovalutano
quest’odio contro di loro che si sta diffondendo presso i leghisti.
Anche stavolta (come nel caso
dell’abbraccio di Di Maio ai gilet jaunes)
è dovuto intervenire il nostro capo dello Stato.
Per fortuna alcuni parlamentari
sono saliti a bordo e così hanno mostrato al mondo che non tutti i politici
sono come Salvini e i grillini.
****
LE LEADER DONNE EMERGENTI IN EUROPA: VERDI e PROGRESSISTE
Ska Keller |
E mentre in Italia la Lega di
governo umilia le donne, intanto sia dalla Germania sia dall’Est Europeo emergono proprio
delle donne, signore preparate e progressiste che danno speranze realistiche
per un’UE diversa.
In primis lo vediamo nel Partito dei Verdi tedeschi, i Grünen, decisamente europeisti, che dopo l’exploit in Baviera ed in Assia hanno
trionfato alle Europee, e che gli ultimi sondaggi demoscopici (istituto Forsa
per Rtl/ntv) danno al 27%: prima forza politica in Germania, che segue la
CDU (26%), primi a Berlino, e quindi una Volkspartei,
che si presta un bel giorno a conquistare la Cancelleria. I leader
verdi sono donne come tutti i leader dei partiti politici attualmente in Germania:
-
la 37enne Franziska (detta Ska) Keller, che parla cinque lingue fra cui il turco (la grande maggioranza
degl’immigrati in Germania, peraltro abbastanza integrati, lo parlano assieme
al tedesco) si è formata con dieci anni da europarlamentare a Bruxelles e dà il
buon esempio andando (come del resto sempre più tedeschi) in bicicletta: in
Italia nessuno sa che in Germania lo Stato rimborsa chi fa questa scelta
ecologica. Anche la mia amica Simonetta di Monaco ha scelto la due ruote per
andare al lavoro.
-
e Katharina Schulze, trentatré anni, deputata della
Baviera, che s’è formata come volontaria nella seconda, vittoriosa campagna
elettorale del Premio Nobel per la Pace Barack Obama, ed ha portato i Verdi al boom in un Land storicamente di destra, patria dei nazisti, dal Putsch di Monaco (Rudolf Hess e Himmler
erano bavaresi) anche ricorrendo ad un uso corretto e creativo della parola “Heimat” (Patria).
I Verdi ora alzano il prezzo per
il loro eventuale sostegno ad Ursula von der Leyen verso la presidenza della
Commissione europea: “Lei è un politico molto abile- ha spiegato Ska Keller-
che è stata in grado di sopravvivere a lungo nel panorama politico tedesco. Ma
ovviamente questo non basta: noi vogliamo garanzie su un programma basato su un
cambiamento reale. E il fatto che non sia stato rispettato il criterio dello Spitzenkandidat è certamente un ostacolo
a un nostro possibile sostegno. Per noi la questione dei salvataggi in mare è
centrale”.
Ma la vera leader del partito verde (a livello transnazionale) è la svedese Greta che
non solo è stata pluripremiata a livello
internazionale (accolta anche da un grande ecologista come l’ex governatore
della California Arnold Schwarzenegger, pure lui vegetariano) ma anche promossa a scuola con voti eccellenti
(la sua pagella è stata pubblicata: quattordici “A”, e nelle restanti cinque
materia “B”, corrispondenti al nostro “9”). “Ho veramente lottato per ottenere
questi voti”, ha detto la 16enne prodigio, spiegando di aver sempre recuperato studiando da sola a casa
tutte le lezioni mancate e che la scheda di valutazione sarebbe stata
migliore se non avesse fatto i suoi scioperi del venerdì. La sua scuola l’ha
sempre sostenuta (senza insegnante di “sostegno”, come invece hanno ironizzato
gli odiatori di destra qui in Italia) e il prossimo sarà un anno sabbatico,
dedicato all’impegno in giro per il mondo: Greta potrà recuperare l’anno
successivo.
In Francia potrebbe venire
chiamata “Greta Tax” la tassa che la
ministra dei trasporti introdurrà dalla prossima legge di bilancio: un’ecotassa
di 1 euro e mezzo per i voli in classe economy, nove euro per le classi più
elevate; per i voli intercontinentali 3 euro per le classi economiche e 18 per
la business class. Porterà un gettito
di 182 milioni di euro dall’anno prossimo che saranno investiti in mezzi di
trasporto che inquinano meno.
Tutte
le donne portatrici di compassione e giustizia sono ben riconoscibili perché
lottano per la salvaguardia del Creato e dunque per la giustizia climatica: per
esempio, la grande scrittrice canadese contemporanea Margaret Atwood, poetessa ed
autrice del romanzo “Il Racconto
dell’Ancella”, da cui è stato tratto l’appassionante serial televisivo omonimo, “The
Handmaid’s Tale”, è anche attivista ambientalista, sostenitrice della leader verde Elizabeth May.
IL CLIMA è LA VERA EMERGENZA, ALTRO CHE I MIGRANTI!
CI SONO MALATTIE INFETTIVE che
AVRANNO COME CO-FATTORE IL CLIMA MUTATO
IMPEGNIAMOCI DUNQUE PER CAMBIARE
IL CLIMA, E NON SOLO POLITICO!
La dimostrazione di Aquisgrana, in Germania. |
Intanto la stessa maggioranza
dell’Italia misogina seguita a credere alle menzogne di Salvini, che (ripeto) non
ha nemmeno avuto la forza di volontà per conseguire una semplice laurea in
Storia (nonostante non avesse nessun problema, preferendo significativamente
partecipare, a vent’anni, età in cui avrebbe dovuto anche prepararsi e
studiare, allo stupido quiz “Il pranzo è
servito”), continua a sminuire Greta, eccellente a scuola persino con le numerose
assenze! Sulle volgarità dei cyber-bulli leghisti ho
già scritto nel mio precedente articolo: http://lelejandon.blogspot.com/2019/05/uneuropa-forte-anche-per-difendere-il.html.
Il clima c’interessa e dovremmo
capirlo in questi giorni d’afa: come ha ribadito la climatologa del CNR Marina
Baldi, “fenomeni come questo sono
aumentati in frequenza ed intensità a causa del riscaldamento globale e dei
cambiamenti climatici” (“Repubblica”,
29.6.2019, pag. 20). E come ha detto il climatologo Rick Thoman all’Associated
Press a proposito del clima impazzito in Alaska (32 gradi): “E’ un fenomeno da
collegare al cambiamento climatico ambientale che stiamo sperimentando. Queste
condizioni di tempo estremo diventeranno sempre più probabili in un mondo
surriscaldato.”
In Germania sono state prese misure straordinarie, come i limiti di
velocità in autostrada, per evitare che il calore possa provocare crepe sul manto
stradale; un milione di euro
per innaffiature extra per i giardini pubblici, docce fresche per gli
elefanti e gelati con dentro larve per i piccoli mammiferi! Stefan Rahmstorf,
climatologo dell’Università di Potsdam, ricorda che il gran caldo ha ucciso lo scorso anno mille tedeschi! A Berlino ci
sono 36 gradi e si arriverà a quaranta.
Un esperimento di Fabienne
Dahinden allo ETH di Zurigo, pubblicato su “Environmental
Research Letters”, ha mostrato che “alcune aree specifiche sperimenteranno climi nuovi e attualmente non presenti sul
pianeta” (“Le Scienze”, ottobre
2017, pag. 24)! E la Liverpool University ha dimostrato su “Scientific Reports” che la sensibilità a
ben 190 fattori climatici come temperatura, umidità e piovosità e particolato
atmosferico saranno fattori clou per la diffusione di oltre 1/3 dei 150 agenti
patogeni infettivi (come epatite B. varicella, meningite meningococcica) che
fra il 2030 ed il 2050 uccideranno migliaia di europei (“Le Scienze”, ottobre 2017, pag. 21).
Tutti questi fenomeni ci
suggeriscono che se non ci sarà una
politica innanzitutto europea e mondiale per un’inversione di rotta, i
nostri ragazzi, i nostri studenti, figli e nipoti dovranno affrontare un mondo
difficile ed inospitale, con nuovi malanni e problemi ai nascituri.
Un recentissimo studio del National
Center for Climate Restoration australiano dice che i rischi sono sottovalutati
dai governi (che parlavano di un aumento di 1,5 gradi nel 2100): è più
probabile che già nel 2050 il clima si
sarà alzato di ben tre gradi con catastrofiche conseguenze su umani ed
animali (il 35% della superficie della Terra, ove vive il 55% della popolazione
del mondo, potrebbe venire investita per almeno 20 giorni l’anno da terribili
ondate di calore; il 30% della Terra potrebbe diventare arida). Anche l’ONU ha
appena lanciato l’allarme: ci saranno grandi ondate di migrazioni dovute al
clima insopportabile e sarà una “catastrofe economica”. Altro che qualche
diecina di migranti! Le due bombe ad
orologeria sono quella demografica e quella climatica!
E allora, le persone normali,
compassionevoli, intuiscono che siamo tutti sulla stessa barca e prendono
coscienza dell’ecocidio in corso e s’interesseranno ai programmi verdi. Come ha
detto recentemente Annalena Baerbock, “l’ambientalismo unirà l’Europa”.
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SLOVACCHIA,
ROMANIA, SERBIA, DANIMARCA
La prima presidente slovacca |
E anche nel resto d’Europa
(nell’Est che molti ignoranti sottovalutavano) sono protagoniste emergenti le
donne politiche.
In primis, la Slovacchia che
ha eletto col 40% dei consensi la sua prima presidentessa: la 45enne liberale
progressista Zuzana Caputová, europeista e gay
friendly, premiata ambientalista (con 150mila dollari e per
questo giudicata al soldo degli “ebrei”), che da avvocata si è distinta in
alcune cause civili vincenti per esempio contro una discarica cancerogena,
ragion per cui è stata chiamata “la Erin Brockovich slovacca”. Come riferisce
la scrittrice ceca Katerina Tucková sullo splendido inserto domenicale “La Lettura” del “Corriere” lo scorso 21 aprile, “la campagna contro l’avvocato
Zuzana Caputová è stata aggressiva e disonesta. E’ stato fatto di tutto
per danneggiare la sua credibilità e la sua autenticità. La Chiesa cattolica slovacca, ancora oggi abbastanza potente e
conservatrice, ha definito “peccato
grave” ogni voto per Caputová e ha
apertamente interceduto per un ex comunista, diventato recentemente neofascista
cristiano. I troll di internet e
veri predicatori di odio hanno trasformato il naso della Caputová con Photoshop dandogli sembianze “ebraiche”
e hanno diffuso in modo virale i soliti stereotipi e pregiudizi antisemiti.”
E mentre la Romania, che (come abbiamo ricordato
al cinetalk sugli orfani bianchi) fa parte integrante dell’Unione Europea, elegge la sua prima ministra,
l’ingegnere socialdemocratica Viorica Dăncilă (che per nove anni è stata
deputata del Parlamento europeo), già da due anni è premier in Serbia la 40enne dichiaratamente lesbica Ana
Brnabic, già ministra della pubblica amministrazione, che così diventa la prima
premier donna dei Balcani e che forse condurrà il Paese nell’Unione Europea.
Lo scorso 27 giugno la 41enne
socialdemocratica Mette Frederiksen è diventata la premier più giovane della Danimarca con un programma coraggioso che parte da
una legge sul clima, che introdurrebbe l’obiettivo vincolante di ridurre del
70% le emissioni di CO2 entro il 2030!
STATI UNITI D’AMERICA
Kamala Harris |
Anche in America emerge una leader donna: la procuratrice
californiana Kamala
Harris, ambientalista, nemica della lobby delle armi che hanno ucciso tanti bambini che han trovato
pistole a disposizione in casa dei loro genitori repubblicani.
Suo padre, economista, le ha
trasmesso la fede battista come Martin Luther King: Kamala esprime la sua gioia
cristiana protestante cantando assieme alla sorella Maya, avvocata, in un coro
battista. Anche a Milano abbiamo due chiese battiste, una delle quali molto
progressista ed impegnata nel sociale. La madre, che era ricercatrice sul
cancro al seno, è immigrata negli States dall’India.
Kamala ha vissuto sulla sua pelle
le discriminazioni. In diretta TV, al confronto fra i candidati del Partito
democratico, ha sferrato un attacco a sorpresa che ha fatto zittire da solo il
candidato Joe Biden: “Lei non è un razzista, ma non dimentico che, negli anni
Settanta, Lei ha collaborato con senatori segregazionisti, opponendosi al “busing” (i pullman scolastici misti che
furono un importante passo verso la piena integrazione razziale, ndr). C’era
una bambina, in California, che fu fra le prime a salire su quei bus. Quella
bambina ero io”.
Kamala è contraria alla pena di
morte, ha sempre promosso la prevenzione del crimine ed ha creato un’unità
speciale ad hoc specificamente contro
i crimini d’odio omofobici e trans fobici, lei che è sempre stata per la marriage equality, e non manca mai di
dare il suo caldo sostegno e i suoi abbracci anche alle gay pride parades.
Insomma, da questa serie di Paesi
occidentali vediamo la carica delle donne protagoniste della Politica mentre la
dice lunga sullo stato dell’Italia il gesto di quella (peraltro sconosciuta se
non per essere stata condannata in secondo grado per i suoi rimborsi spesa) deputata
neofascista (Fratelli d’Italia) che ha corretto il presidente della Camera,
chiedendo di venir chiamata “deputato” (termine attestato in tutti i dizionari
e che, comunque non dà adito a quella serie buffa di equivoci elencata dalla
comica Cortellesi nel suo monologo): una querelle
tipica dei fascisti, infatti negli anni Venti alcuni intellettuali e alcune
intellettuali donne che rimasero in Italia col mussolinismo dibattevano nei
loro salottini quanto fosse meglio evitare assolutamente la femminilizzazione
dei nomi. In un mondo ove ci sono donne che hanno talmente interiorizzato la
violenza maschilista da parte sia delle loro madri che dei loro padri, le presidenti, le cancelliere, le
attiviste, insomma tutte quelle donne che apportano una leadership femminile all’insegna della compassione, della cura del creato e della costruzione della coesione sociale costituiscono motivo di realistica
speranza!
Come ha detto
la 58enne reverenda
Rose-Hudson-Wilkin, prima donna nera nominata vescovo della chiesa
anglicana d’Inghilterra, “soprattutto dopo il referendum sulla Brexit nel 2016
qualcosa è mutato e l’anno scorso, per la prima volta dopo trent’anni nel Regno
Unito, mi è stato detto “tornatene in Africa” (in realtà è originaria della
Giamaica, ndr). “Ma io sono cristiana e dunque ho speranza.”
Come scrive il
pastore episcopaliano Matthew Fox: “sia in ebraico sia in arabo la
parola che significa “compassione”
deriva dal termine che indica l’utero. La compassione porta con sé l’energia
materna ed è particolarmente congeniale ai nostri cervelli di mammiferi,
perché soltanto i mammiferi hanno l’utero” (“Compassione. Spiritualità e giustizia sociale”, op. cit. sopra,
pag. 11). Insomma, questo profeta contemporaneo ci sta dicendo che la
compassione dovrebbe essere non solo una nostra specificità di Homo Sapiens Sapiens bensì femminile: le
donne libere (e liberate dal maschilismo patriarcale) sono un dono del Cielo in
Politica!
Sono appena
stato varie volte in visita ad una fattoria ove ho seguito la crescita di un
pulcino d’oca con handicap: e così è
stato messo da parte in osservazione dal fattore che ne ha seguito lo sviluppo
prima di rimetterlo dalla sua mamma. Ebbene, questo piccolo esserino è stato
scortato dal cane Pluto che d’istinto ha preso l’iniziativa di curarlo. Dopodiché
è stato rimesso con la sua Mamma Oca. Ecco, dobbiamo riscoprire e diffondere
quest’istinto animale della compassione! Che cura nel tenere con sé il suo
cuccioletto, che meraviglia! Ecco, quando riavremo imparato, grazie a simili
donne davvero umane e davvero femminili, quest’istinto della compassione, della
connessione, del fatto cioè di essere connessi gli uni con gli altri,
riscoprendo il senso della nostra interdipendenza, allora saremo una società civile
umana.
Tutte le donne
politiche che ho citato in quest’intervento sono donne di Pace che hanno tre
armi a disposizione per le battaglie per la giustizia compassionevole: la Speranza, il
Coraggio creativo e la Tenacia. La Speranza realista, fiduciosa
nella possibilità di convincimento e nell’esistenza di un ordine morale
oggettivo che deve custodire e salvare il pianeta e preservare la pace; il
coraggio morale di affrontare l’odio quotidiano misogino; e la perseveranza
nonostante le piccole sconfitte e i piccoli sconforti.
Si tratta di
vere leader: il buon leader è in grado di spiegare il perché
di politiche impopolari ma necessarie e non più derogabili per i beni comuni.
Il che significa anche misure impopolari come le tasse per l’ecologia e i limiti
alla libertà di parola in nome del rispetto dei concittadini. Perché come
diceva Martin Luther King Jr, “è sempre il momento giusto per fare ciò che è
giusto”, che è il motto che abbiamo portato ancora una volta in piazza ad
un’importante manifestazione. L’ultimo sabato di giugno c’erano tantissime donne con noi de “Il Cinema e i Diritti” al
Pride di Milano in nome dell’eguaglianza dei concittadini gay, lesbiche e
trans: 300 mila persone per la società che ci piace, colorata e variegata (come
scrisse il filosofo italiano Carlo
Cattaneo nelle Interdizioni
Israelitiche, “la varietà è la vita”).
La nostra
Italia rassomiglia sempre più alla repubblica di Weimar, e la senatrice
sopravvissuta al Lager di Auschwitz Liliana Segre
denuncia l’apatia dei nostri giovani: “Li vedo completamente indifferenti e
disinteressati, anche alla politica”. A quel Pride c’erano tanti giovani: e
soprattutto tante giovani ragazze che hanno portato con sé i propri fidanzati.
Dalla tesina e
dall’orale di maturità è stata abolita la storia, e gli effetti si sono visti
nei giorni scorsi all’esame di Stato: strafalcioni che dimostrano un’ignoranza
spaventosa in Storia e Geografia.
Ecco, queste donne politiche
invece stanno facendo la Storia e la vogliono costruire con la partecipazione
dei cittadini coinvolgendo anche i giovani!
Come ha colto bene il Dalai Lama,
leader spirituale dei buddhisti nel
mondo, le donne sono le leader del
Futuro.
©Lele Jandon