martedì 7 marzo 2023
Purim e lo Scampato Genocidio
di LELE JANDON
Buona Festa agli ebrei nel mondo che fra oggi e domani festeggiano Purim!
E’ una ricorrenza allegrissima in cui ci si lascia andare e s’indossa un mascheramento bizzarro infatti popolarmente è anche detto “il Carnevale ebraico” (come in questo dipinto qui illustrato da Joel Itman, pittore americano che vive in Italia). Anche qui a Berlino, dove gli ebrei sono ottantamila (e ne arrivano sempre di più dalla Russia dove i rabbini suggeriscono di andar via perché tira un’aria brutta), ci sono appositi party di Purim aperti a tutti nelle discoteche. Alla sinagoga liberale si sono sia letti (in cinque lingue) sia cantati (in ebraico) i passi dell’avventurosa storia di uno scampato genocidio narrato dal Libro di Ester che ciascuno di voi può andarsi a leggere stasera nella propria Bibbia.
2500 anni fa l’invidioso Amán s’indignò perché un ebreo della corte non gli si era genuflesso e riuscì a persuadere il satrapo persiano Artaserse (di cui era perfido consigliere) del proprio progetto genocidario contro gli ebrei (sottomessi appunto ai Persiani):
«Vi è un popolo segregato e disseminato fra i popoli di tutte le province del tuo Regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il Re lo tolleri. Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto».
Ester, ex schiava fatta regina dal tiranno che ignorava che lei era ebrea, salvò il suo popolo convincendolo a pregare digiunando e poi facendo coming out col re suo marito, a rischio della sua stessa vita: con l’aiuto di Dio, convinse il re a non sterminare gli ebrei e ad impiccare quel demonio di Amán.
A Purim si commemora così la gioia per lo scampato genocidio grazie alla coesione del popolo.
Questa storia meravigliosa c’insegna che gl’impulsi genocidari erano presenti già nell’antichità (si pensi agli antichi romani e alla distruzione del Tempio di Gerusalemme per mano del generale Tito) ed è una lezione di coesione che vale per tutti i popoli la cui compattezza è minacciata proprio dalle menzogne (le fake news su vaccini, guerra, ebrei, persone LGBT e mussulmani) che provengono perlopiù dalla Russia di Putin.
Ne abbiamo un esempio di scottante attualità: gli ucraini rimasti in Patria, sotto la salda leadership etica dell’eroico presidente Zelensky, di origine ebraica, stanno dimostrando al mondo cosa significhi essere un popolo coeso per difendersi dal genocidio e dalla cattività. Peraltro anche loro, come quegli antichi ebrei sotto i Persiani, si ritrovano a praticare di fatto il digiuno per tanto tempo dovendo vivere perlopiù nascosti nei Bunker sottoterra in attesa dei viveri del governo come accade quotidianamente nelle città attualmente sott’assedio. Come ha detto quel soldato ucciso ieri a bruciapelo da una banda di soldati russi: “Gloria all’Ucraina! Slava Ukraïni!”, lunga vita all’Ucraina!
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