di
LELE JANDON
Fra le tante forme di
mali morali al mondo c’è la violenza contro l’ambiente che è altresì
(indirettamente) violenza contro le persone, come ha detto al “Corriere” il Professor Paolo Corradini,
ematologo dell’Università di Milano: “lo
smog ha effetti forse persino peggiori sul nostro sistema cardiaco e circolatorio che non su quello
broncopolmonare”.
E “può portare, nei prossimi vent’anni, a un notevole aumento di neonati con difetti cardiaci congeniti che dovranno poi sottoporsi a controlli e terapie per tutta la vita”.
Inoltre, “stando alle stime dell’Oms, tra il 2030 e il 2050 saranno circa 250mila ogni anno i decessi imputabili alle ondate di caldo e alle loro conseguenze”: tradotto, gli anziani Nonni creperanno dal troppo caldo, perché i loro corpi non saranno preparati ed abituati a sopportare cotanta afa anormale.
E “può portare, nei prossimi vent’anni, a un notevole aumento di neonati con difetti cardiaci congeniti che dovranno poi sottoporsi a controlli e terapie per tutta la vita”.
Inoltre, “stando alle stime dell’Oms, tra il 2030 e il 2050 saranno circa 250mila ogni anno i decessi imputabili alle ondate di caldo e alle loro conseguenze”: tradotto, gli anziani Nonni creperanno dal troppo caldo, perché i loro corpi non saranno preparati ed abituati a sopportare cotanta afa anormale.
Già l’8 gennaio 2018 il
dottor Sergio Harari sul “Corriere” scriveva
che “il PM 2,5 è pericoloso perché le sue piccole dimensioni gli permettono di
passare dai polmoni alla circolazione sanguigna” e “l’Italia è il Paese europeo
con le più alte concentrazioni” e “a farne le spese sono soprattutto le
ultrasettantenni e le donne”.
Sono troppo lunghi da
elencare i danni causati dal surriscaldamento del clima, causato dall’abuso, da
parte dell’uomo, di carbone che, essendo economico ed abbondante, resta il
principale generatore di energia al mondo ma è anche il più inquinante fra i
combustibili fossili a causa dell’anidride carbonica che rilascia
nell’atmosfera.
Il punto è, dice Harari, che “le normative vigenti” europee (proprio come denunciano i ragazzi scioperanti) “sono totalmente inadeguate a proteggere la salute degli europei”: sono più protette le città americane! E’ chiaro che non solo l’Unione Europea dev’essere riunita ed unita su questo tema (sia al suo interno sia come posizione nei summit internazionali con Paesi inquinanti come la Cina), ma che deve coinvolgere tutti quei Paesi del mondo (Stati Uniti, Cina ed India) che si affidano al carbone: il riscaldamento globale è, per l’appunto, un problema globale!
Il punto è, dice Harari, che “le normative vigenti” europee (proprio come denunciano i ragazzi scioperanti) “sono totalmente inadeguate a proteggere la salute degli europei”: sono più protette le città americane! E’ chiaro che non solo l’Unione Europea dev’essere riunita ed unita su questo tema (sia al suo interno sia come posizione nei summit internazionali con Paesi inquinanti come la Cina), ma che deve coinvolgere tutti quei Paesi del mondo (Stati Uniti, Cina ed India) che si affidano al carbone: il riscaldamento globale è, per l’appunto, un problema globale!
Mentre Paesi seri come
la Germania stanno ancora dialogando con la Cina per ottenere garanzie sulle
insidie del 5G della Huawei dopo i recenti scandali delle spie, i grillini
fanno un frettoloso accordo con la Cina che spesso non rispetta i patti
internazionali persino sul clima, come ha esplicitamente ricordato la
commissione europea: “La Cina ha firmato gli accordi di Parigi, ma è il più
grande produttore di emissioni di carbonio e continua a costruire stabilimenti
ad alta emissione in Paesi stranieri” (“Corriere”,
12.3.2019, pag. 9: “L’allarme di
Bruxelles sulla Cina: “Minaccia i nostri valori, l’Ue si difenda”).
La nostra Casa comune
brucia, anche se non lo vede l’Homo
Videns: l’uomo che crede solo a ciò che vede e sente dire in TV (“non vidi, ergo non est”). Eppure lo
sentiamo sulla nostra pelle: le stagioni sono sfasate, ci ammaliamo di più per
questa confusione, si registrano squilibri ovunque, e per non buscarci malanni
dobbiamo seguire gli alti e bassi improvvisi delle temperature.
politici psicopatici |
Quando parliamo di
questo problema, Vi raccomando sempre di non usare la vaga espressione “mutamento climatico”, “cambiamento climatico”,
“climate change”: come spiega il
grande, potente film americano “Vice”
(veritiero come un documentario) del Premio Oscar Adam McKay, quella furba
formuletta è stata ben pensata e creata
a tavolino (con tanto di interviste alla gente della strada) dai repubblicani reazionari che sono negazionisti
del disastro ecologico (in particolare dallo stratega repubblicano Frank Luntz). (Del resto, l’ambigua e insignificante parola
“cambiamento” è stata usata anche dai populisti del cosiddetto “governo del
cambiamento” che ci sta portando verso la catastrofe economico-finanziaria.) Ricorrendo a mille espedienti, come i
negazionisti di ogni risma (dal genocidio degli ebrei al genocidio degli
armeni), i governanti della destraccia negano che questi cambiamenti siano
ferite patologiche.
Incuranti del saggio “principio di precauzione” formulato dal
filosofo ebreo-tedesco naturalizzato americano Hans Jonas (1903 – ’93), i
politici repubblicani senza scrupoli (proprio come il Dick Cheney del suddetto
film interpretato dal Premio Oscar Christian Bale) fanno solo gl’interessi dei
gruppi di finanziatori che vogliono arricchirsi sempre più con il petrolio,
sino ad organizzare pretestuosamente la Seconda guerra in Iraq, come spiega
chiarissimamente quel film assolutamente da vedere e far vedere nelle scuole.
Sono tutti comportamenti psicopatici in quanto sprezzanti dei diritti degli
altri.
Lo slogan de "Il Cinema e i Diritti" |
Del resto, quei
repubblicani sono gli stessi che (per esempio) si battono contro qualunque
limite alla circolazione delle armi, nonostante le periodiche stragi ed i tanti
bambini rimasti uccisi perché maneggiavano i fucili delle perverse collezioni
di mamma e papà; sono i medesimi che danno libertà di credo alle terribili e
demoniache “terapie riparative dell’omosessualità” (torture legalizzate ancora
in troppi stati americani come mostra il recente film-choc “Boy Erased” con
Nicole Kidman e Russell Crowe): proprio come i leghisti al governo che avallano
psicologi e psicanalisti riparativi lacaniani o che legalizzeranno presto la
legittima “offesa” come nel Far West
e tenteranno di far passare il disegno di legge del senatore leghista Pillon per
portarci agli anni Cinquanta, come dimostra il patrocinio governativo al
congresso di politici e intellettuali neofascisti, misogini ed omofobi a
Verona. Tutta la loro concezione della natura –come mostrano le loro “opinioni”
politiche e dunque posizioni politiche- è errata e perversa, in quanto fondata
sulla prepotenza di uomini contro donne, di etero contro gay, di armati contro
indifesi: essi vogliono in tutti i modi spadroneggiare sulla natura e
sovvertire il principio di eguaglianza fra le persone.
La verità è che questi
politici irresponsabili stanno lasciando accadere un ecocidio, come dice il titolo di uno
dei libri bestseller dell’autorevole
economista ed attivista ecologista americano Jeremy Rifkin: “Ecocidio”. Insomma è un disastro, una vera catastrofe non solo
dell’ecosistema ma dell’umanità che non riesce a fermare le sue componenti
autodistruttive che anzi detengono il Potere!
Mi si obietterà: mica
finiremo per distruggere la Terra! Già, la Terra non morirà, ma sono le
condizioni per la vita umana che saranno distrutte e il corpo umano subirà dei
danni con malformazioni e malattie croniche e mortali, i bambini nasceranno già
segnati coi loro cuoricini già deboli e gli anziani moriranno prima. E la
distruttività, come dice Vittorino Andreoli nel suo ultimo libro “Homo Stupidus Stupidus” (Rizzoli, Milano
2018, pag. 70) è una “piccola apocalisse”.
La distruttività è, in
fin dei conti, auto-distruttività perché si ritorce contro tutti, è
antibiologica e antiumana: coloro che sanno e negano quando potrebbero
invertire la rotta si comportano come sociopatici. La caratteristica degli
psicopatici, infatti, come ricorda Simon Baron-Cohen nel suo libro fondamentale
“La scienza del male” è il
disinteresse assoluto per i diritti del nostro prossimo (http://lelejandon.blogspot.com/2014/02/senza-rimorso-colpa-o-pieta-come.html).
E’ notizia recente che Milano detiene un record di morti premature (Vi
allego l’articolo dall’autorevole quotidiano “La Stampa”): siamo al nono posto su 184 Paesi per gli uccisi dai gas di
scarico e dalle polveri cosiddette sottili (altro eufemismo) che io
chiamo veleni e
giustamente l’Unione Europea tanto odiata dai sovranisti-populisti-leghisti ci
sanziona. Questo problema riguarda la
nostra salute eppure se ne occupa occupano soltanto il dottor Sergio Harari, pneumologo
che scrive editoriali sull'inserto locale del "Corriere della Sera",
ed il Movimento Cittadini per
l’Aria.
E “per evitare le più
catastrofiche conseguenze entro il 2030 dobbiamo dimezzare le emissioni di
gas che provocano l’effetto serra e per il 2040 vanno eliminate del tutto” (“Corriere della Sera”).
E’ perturbante il
racconto della Bibbia ebraica, patrimonio comune di ebrei e dei vari
cristianesimi: quello di Noé, della sua salvezza per mezzo dell’arca magica e
della sua ricostruzione del mondo. In quello stesso libro in cui si dice che
gli umani debbono custodire (e non già “dominare”, come già aveva capito
correttamente il filosofo Locke nel Seicento), il Creato, che è solo un
prestito, si racconta anche che il Creatore (che nella Bibbia è sempre
appassionato) furibondo, fuori di sé dalla rabbia, per la distruttività umana,
e decide di scatenare un diluvio distruttivo, un cataclisma. Lungi dall’essere
una favoletta, questo racconto è di scottante attualità (tanto che un regista
ebreo progressista americano ci ha fatto qualche anno fa un film con Russell
Crowe, “Noah”): chiaramente, si
tratta di un simbolo altamente evocativo dell’autodistruttività umana giacché è
oramai è evidente a tutti che Dio non intervenga a comandare sulla natura, che
una volta creata si evolve da sé ed è autonoma, e al cui equilibrio concorriamo
noi umani (in senso costruttivo con la cooperazione, se ne abbiamo cura, o con
la distruzione, se la vogliamo dominare). Essendo l’essere umano creato ad
immagine e rassomiglianza di Dio, si suppone creativo e creatore egli stesso,
perciò (come dice quello stesso filosofo che ho citato prima, Hans Jonas) è
totalmente sua la responsabilità del Creato che gli viene affidato: l’uomo e la
donna sono responsabili, non Dio. E tocca a noi correre ai ripari dei guai
causati dai malvagi. Come ha detto anche il Dalai Lama, l’ecocidio è un
problema umano e dev’essere risolto dagli esseri umani. Mentre la totale irresponsabilità
dei governanti attuali è ben rappresentata da Di Maio che bacia la statuetta di
San Gennaro, da Salvini che esibisce la statuetta della Madonna, e dal
cosiddetto presidente del consiglio che mostra l’immaginetta di padre Pio che
tiene sempre con sé nel portafoglio: non può essere un caso che i loro irresponsabili elettori
(che evidentemente hanno essi stessi quell'immaginario superstizioso e si
compiacciono nel vedere rispecchiate le loro credenze antibibliche nei loro
idoli medievali) credano alle loro quotidiane menzogne, pensando di conseguenza
che la preghiera sia una formuletta magica che fa piovere un aiutino dal Cielo
e così i problemi umani si possano risolvere. Come disse in una delle sue
conferenze a Copenaghen durante il mussolinismo Maria Montessori, “questo è un
concetto infantile della religione, corrispondente alla forma di vita dei
piccolissimi. Concetto che si ritrova anche negli adulti che non hanno
raggiunto un pieno sviluppo intellettuale e che cercano nella religione soltanto
una protezione” (“Educazione e Pace”,
Rizzoli – Corriere della Sera, Milano 2018, pag. 128).
Se vogliamo essere
davvero felici, dobbiamo non solo conoscere la natura, ma stare in mezzo ad
essa, e proteggerla, amarla. Ebbene, l’amore è rispetto, conservazione e cura
(che in tedesco, Sorge, significa
anche “preoccupazione”) ed è un lavoro. E per poter amare la madre terra
dobbiamo essere uniti e collaborare, lavorare insieme. Per farlo dobbiamo
riunirci, ritrovarci, fare qualcosa insieme: la parola-chiave “Comunità” deriva
proprio dal latino cum-munio,
costruire assieme. La comunità è davvero tale se è creativa, costruttiva.
20 maggio, Giornata delle Api |
Il 20 maggio c’è stata
la Giornata mondiale delle Api, esserini
fondamentali per la biodiversità e la nostra sicurezza alimentare (tanto che
nel Land tedesco della Baviera i
cittadini sono riusciti anche ad ottenere un referendum per proteggere
quest’insetti): siamo tutti connessi, se non fosse ancora chiaro. Anche le
apine soffrono per gli effetti dello sconvolgimento climatico e allora anche
noi, nel nostro piccolo, dal nostro terrazzo di casa possiamo aiutarle: per
esempio piantando tante belle pianticelle e anche una ciotoletta d’acqua con un
rametto od una pietruzza od un tappo ove posson posarsi a bere!
L’ecologia è additata
come stupidaggine disprezzata dalla marmaglia di sovranisti, leghisti e
nazionalisti nostalgici dei fascismi, mentre nei Paesi carolingi (Francia di
Macron e la Germania delle Klimaschutzdemonstrationen)
è un tema clou anche per le prossime
elezioni europee di domenica: i giovani voteranno i partiti che hanno in agenda
politiche credibili e chiare.
Inglesi extracomunitari: la democrazia che distrugge sé stessa |
E’
drammaticamente icastica l’opposta reazione di due leader di nazioni chiave nel
continente: da una parte la cancelliera tedesca Angela Merkel,
leader dell’Europa Unita, dopo tutti
i suoi calcoletti (com’è nel suo stile) ha infine benedetto l’iniziativa perché
ha capito che lì va la Storia; mentre la premier
inglese (che accettando di condurre il suo Paese verso la Brexit, incarna il
simbolo vivente delle menzogne catastrofiche del populismo), ha condannato lo
sciopero del venerdì: “I ragazzi devono andare a scuola la mattina”. Come sta
sprofondando quel grande Paese ove sono sorti i fondamenti della democrazia
liberale (l’Inghilterra) e la scuola dell’illuminismo (in Scozia)! La Gran
Bretagna è oramai il simbolo, anche in questa vicenda, della democrazia che distrugge sé stessa. Le
menzogne, infatti, distruggono la democrazia, e noi in Italia stiamo
sprofondando in questa direzione coi grillini amici degli eversivi gilet gialli
antisemiti e i leghisti amici dei neofascisti misogini.
LA GERMANIA
Giovani manifestanti a Monaco |
Ebbene
c’è un Paese, nel cuore dell’Europa, che è ancora bello forte e sano,
accogliente, aperto, serio: un Paese che ha i suoi problemi
sociali, che ha tante cose che non approvo (come la prostituzione legale che è
sempre una violenza contro le donne o come il fatto che la sua cancelliera non
abbia responsabilmente preparato nessun successore credibile), ma che (recependo
anche le nuove normative europee) fa costanti progressi concreti anche e
soprattutto nella grande sfida rappresentata dalla transizione verso uno stile
di vita comune più ecosostenibile, più klimafreundlich
(amico-del-clima). C’è quel salto di qualità che l’incompreso filosofo
luterano Nietzsche chiamava Übermensch,
l’umano che va oltre i propri miserabili limiti di mediocrità ed evolve in
meglio: lo citano come un guadagno positivo al pensiero anche Maria Montessori
e il pastore antirazzista e antinazista Dietrich Bonhoeffer.
E
ad ulteriore conferma che la Germania sia una Nazione speciale,
leader morale in Europa, lo
dimostrano le Freitagsdemonstrationen, le
dimostrazioni del Venerdì che da settimane fanno gli studenti e le studentesse,
bambini e bambine, per reclamare a gran voce, con coloratissimi cartelli,
politiche credibili e proattive. Con creatività, serietà e civiltà questi giovanotti chiedono verità e
responsabilità: non è un caso che questo movimento provenga da due Paesi
protestanti luterani (la Svezia e da lì la Germania). Per educare serve coerenza: se gli adulti non rispettano
delle regole, come in questo caso i limiti per salvare il clima, come fanno a
risultare credibili ai giovani?
Di recente sono stato
in Germania con il filmmaker
Antonello Ghezzi per girare il docufilm on
the road lungo la Märchenstraße (la Strada delle Fiabe dei Fratelli Grimm
che Vi mostreremo in autunno), un Viaggio –appunto- da fiaba ove Antonello
ed io abbiamo fatto incontri magici con persone ed animali, fra cui quest’apina
che mi si è accoccolata sulla mano!
La Germania vanta le
auto più belle ed eleganti al mondo e da dieci anni a questa parte non si erano
mai registrate così tante nuove auto come nel 2017 (3,4 milioni): lo si vede
anche dai rallentamenti nelle autostrade. Eppure, questo grande Paese ha altresì
un grande movimento di giovani che denuncia la catastrofe climatica dovuta
appunto alle emissioni anche da parte delle macchine tradizionali a benzina.
E anche le case
automobilistiche hanno intuito che è ora di fare la rivoluzione: questi giovani,
fra pochi anni, quando potranno permetterselo, compreranno solo auto
ecologiche. In primis, la Volkswagen,
colosso tedesco dell’automobile che è il più grande del mondo e lo scorso anno
ha venduto dieci virgola nove milioni di autoveicoli, poco più della francese
Renault-Nissan. Ebbene, dopo lo scandalo
della mega-truffa del Dieselgate, Vw ha
dato un taglio col passato ed il suo nuovo Ceo ha appena annunciato una
rivoluzione ecologica: entro il 2028 lancerà sul
mercato settanta nuovi modelli di auto elettriche (in tedesco, in breve,
E-Autos) in direzione dell’ E- Mobilität (E-mobility). Così la
Germania sarà avanti rispetto alla Cina, dittatura che inquina moltissimo ma
anche, contraddittoriamente, punta molto per ragioni di mercato sul proprio
primato della costruzione di tante nuove auto elettriche che l’anno scorso sono
state il 7% del totale (cinque volte tanto la Norvegia in termini
assoluti). Queste nuove macchine saranno
alimentate da batterie a ioni di litio, costituiranno il 40% del fatturato e
non tutti sanno che avranno costi di gestione e manutenzione ridotti. Altro che
i gilet gialli che strillano e spaccano tutto per il minimo aumento della
benzina, avari piccoli borghesi che nascosti dai passamontagna si fingon
poveracci vittime di un regime fiscale oppressivo!
Ma in Norvegia, le auto
elettriche vendute hanno già superato, con il 58%, i veicoli tradizionali (ma
resta, in proporzione, il primato mondiale della Cina), e così una giovane
attivista del clima di soli 18 anni, ricevuta da Vw, ha detto ai dirigenti che
questo non basta!
D’altra parte, per
questa svolta verde in Vw si è dovuto operare dei licenziamenti di lavoratori
operai, giacché servirà meno manodopera, e ci sarà una delocalizzazione forse
in Turchia se non nell’Est Europa; ma è una rivoluzione necessaria.
A proposito di novità
in fatto di auto futuristiche, l’Audi ha creato un sistema automatico che
avviserà i guidatori a che velocità regolarsi per il semaforo verde successivo
e l’ex pilota campione di Formula Uno tedesco Nico Rosberg (che vedete nello
spot della birra Heineken) ha partecipato come testimonial alla Green Leaders Conference tenutasi il 23 e 24
maggio a Berlino.
Intanto Costanza
(Konstanz, città del Baden-Würtenberg ancor poco nota dagl’italiani che
s’affaccia sul bellissimo Lago, il Bodensee, da cui parte una pista ciclabile
lunga in totale 270 KM che passa anche in Svizzera ed Austria), subito imitata
da Kiel e Lubecca (Lübeck, entrambe nel
Land dello Schleswig-Holstein) e da Magonza (Mainz, nella Renania-Palatinato) è
stata la prima città tedesca ad aver risposto all’appello di Greta con un atto
simbolico: il consiglio comunale ha dichiarato all’unanimità lo stato
d’emergenza climatica ed ambientale dopo Oakland (California), Londra e Basilea
(Svizzera). Pochi giorni fa si è aggiunta anche Milano: prima e unica città in Italia.
Mentre la bella Edimburgo (da cui Vi abbiamo raccontato
la vera storia del cane Greyfriars Bobby nel nostro docufilm “Capre, Cani e Gatti: Incredibili Storie Vere”,
ricordate?) ha stabilito che il Centro Città sarà senz’auto una domenica al
mese, contro l’inquinamento, a Milano l’aria resta sempre pessima (come potete
verificare ogni giorno nell’apposita tabellina sulla prima pagina dell’inserto
locale del “Corriere”).
E in Germania un capetto locale della CDU di Düsseldorf ha proposto di far pagare una tassa ai ciclisti per avere più gettito: incomincia così l’evidente pressing delle industrie automobilistiche sui politici di destra per demoralizzare chi vorrebbe rinunziare all’auto.
E in Germania un capetto locale della CDU di Düsseldorf ha proposto di far pagare una tassa ai ciclisti per avere più gettito: incomincia così l’evidente pressing delle industrie automobilistiche sui politici di destra per demoralizzare chi vorrebbe rinunziare all’auto.
E a Tubinga e nel
Baden-Württemberg è previsto un exploit dei
Verdi alle Europee perché (come spiega il giornalista Gernot Stegert di “Schwäbisches Tagblatt”, quotidiano di
Tubinga), “il partito ha intrapreso la via del pragmatismo: una volta c’erano
gl’idealisti e i realisti al suo interno, ora dei primi non c’è più traccia”,
come dimostrano le azioni del sindaco Boris Palmer.
Durante una sosta in
uno degl’incantevoli prati verdi nel nostro grande viaggio lungo la Strada
delle Fiabe su un giornale locale leggiamo che persino in una piccola cittadina
di soli ventimila abitanti c’è stata una dimostrazione di più di trecento
scolari (sia liceali sia delle scuole professionali, che qui non sono classiste
come in Italia): “Schüler demonstrieren
für bessere Klimapolitik” (“Scolari
manifestano per una migliore politica sul clima”), titola il giornale che
ho fra le mani. (In Germania i giornali – che si distinguono per la serietà e
per l’elegante impaginazione- ogni giorno parlano della questione ecologica: e
che sia un grande tema-clou lo
dimostra il fatto che in tedesco sono oramai tanti i neologismi con il prefisso
“Klima”: “der Klimaschutz”, protezione del clima, “die Klimaschutzdemonstration”,
dimostrazione per la protezione del clima, “der Klimastreik”, sciopero per il clima, “klimafreundlich”,
“amico del clima” cioè ecologico/ecosostenibile, “Klimaktivist(in)”, attivista del
clima, "die
Klimapolitik", politica climatica, “die Klimakatastrophe”, catastrofe climatica, “der Klimanotstand”,
“emergenza climatica”).
Questi giovanissimi sono motivati, seri, preparati e
responsabili, come dimostra quanto detto da un alunno che ha parlato: “Oggi
saltiamo la scuola, il che non è giusto, ma è ancor meno giusto non fare niente
e non cambiare niente”. Dopo la marcia, infatti, i ragazzini sono tornati in
aula.
I ragazzi indicano
tutti i varî temi fra loro interconnessi alla tutela dell’equilibrio
dell’ecosistema. In particolare, mi commuove che mostrino un’attenzione per i
mari:
-
l’innalzamento del livello delle acque;
-
l’acidificazione degli oceani della
regione antartica;
-
la sopravvivenza delle balene (cetacei
che sempre hanno affascinato l’uomo come dimostra la letteratura): in tedesco
“balena” è “der Wal”, in inglese “whale” (sono entrambe lingua
germaniche);
-
l’orrore dei rifiuti gettàti a mare (con
lo slogan “das Meer ist kein Mülleimer”, “il mare non è un secchio
dell’immondizia”) ma, vorrei ricordare, anche nei fiumi: pensiamo
all’iniziativa dell’avventuriero triestino Alex Bellini che ha attraversato a
remi non solo l’Oceano Atlantico e Pacifico, ma anche il fiume Gange ove
gl’indiani gettano fiori e frutti racchiusi in sacchetti di plastica per
omaggiare la dea Ganga. La plastica è un grande problema: è un materiale non
biodegradabile che se finisce in mare può strozzare le tartarughe marine. Penso
all’assoluta opposizione fra da una parte l’estrema cura con cui i biologi
tentano di salvare dalla morte le adorabili tartarughe che hanno ingoiato
plastica scambiandola per cibo e dall’altra la totale incuria, il totale
menefreghismo psicopatico con cui i criminali che gettano bottiglie e altri
rifiuti di plastica in giro magari in spiaggia o lungo i fiumi!
I manifestanti hanno
scandito anche gli slogan già sentiti
in Germania, come ad esempio un poster
in rima baciata: “Wir sind hier, wir sind
laut/ weil ihr uns die Zukunft klaut”: “Siamo qui presenti, ad alta voce,
perché voi ci state rubando il futuro”. Appunto, Fridays for Future: i Venerdì per il Futuro!
LE TANTE, VARIE PICCOLE INIZIATIVE PER CAMBIARE ROTTA
STOP
A SACCHETTINI, PIATTINI, BOTTIGLIETTE,
CANNUCCE e BICCHIERINI del CAFFE’
CANNUCCE e BICCHIERINI del CAFFE’
La Tanzania, ex colonia tedesca, ha messo fuorilegge i sacchetti di plastica. |
Anche il premier del Canada Justin Trudeau ha dichiarato che il problema della plastica è una "catastrofe".
Tante iniziative sono possibili a livello comunale e familiare.
Innanzitutto, aver cura di fare una corretta raccolta ben differenziata: sapevate che le grucce appendiabiti vanno gettate nella plastica anche se hanno una parte in acciaio (il manico)? Né serve separare le due parti. E dobbiamo abolire dalle nostre case piattini, bottigliette, cannucce di plastica!
Tante iniziative sono possibili a livello comunale e familiare.
Innanzitutto, aver cura di fare una corretta raccolta ben differenziata: sapevate che le grucce appendiabiti vanno gettate nella plastica anche se hanno una parte in acciaio (il manico)? Né serve separare le due parti. E dobbiamo abolire dalle nostre case piattini, bottigliette, cannucce di plastica!
In Germania s’è quasi
dimezzato il consumo dei sacchetti di plastica (nel 2016 erano 45 a testa,
l’anno scorso 24), e persino la Tanzania, stato africano non certo liberale ma ex colonia tedesca, ha
stoppato la produzione di questo genere di contenitori.
E se la catena di supermercati tedesca “Real” ha
già smesso di far usare sacchetti di plastica ai clienti al reparto
frutta-e-verdura, la catena di supermarket
della Germania, la “Rewe”, sta testando su 630 suoi negozi la vendita di frutta e verdura senz’imballaggi/sacchetti
di plastica (Plastikverpackungen,
Plastiktüten) con un risparmio di 60 tonnellate l’anno!
E il Senato dello
Stato di Nuova York ha già votato la legge seguendo il modello virtuoso della
sempre avanzata California e delle Isole Hawaii che vietano i sacchettini
monouso: proprio per evitare l’inutile e dannosa plastica, il filmmaker Antonello Ghezzi ed io andiamo
sempre a far la spesa muniti dei nostri comodi scatoloni di cartone della Coop.
E sarà UniCoop Toscana
la prima catena di supermarket in Italia a non commercializzare più piattini di
plastica, bicchierini di plastica e (le orribili) posate di plastica.
Inoltre in Germania per
eliminare i bicchieri (loro le chiamano
“tazze”) usa-e-getta del caffè con coperchi di plastica (Einwegbecher mit Plastikdeckel) verranno
creati dei depositi per tazze riutilizzabili.
E in Inghilterra dall’aprile 2020 saranno vietate le cannucce!
E mentre Greta invita tutti ad incominciare ad usare le borracce, tre atenei italiani hanno già dato il buon esempio ai propri studenti iscritti, distribuendo proprio questi pratici recipienti ed allestendo apposite fontanelle: Roma-Tre, la Bicocca ed il Politecnico di Milano.
In un momento di crisi dell’università, incapace di educare, è un buon segnale per educare alla responsabilità: a tal proposito, viene in mente, di nuovo, il grande filosofo ebreo-tedesco (poi naturalizzato americano) del secolo scorso, Hans Jonas. Ebbene, questo filosofo ecologista ha formulato questa massima di vita nel suo libro del 1979 “Il Principio Responsabilità”:
E in Inghilterra dall’aprile 2020 saranno vietate le cannucce!
E mentre Greta invita tutti ad incominciare ad usare le borracce, tre atenei italiani hanno già dato il buon esempio ai propri studenti iscritti, distribuendo proprio questi pratici recipienti ed allestendo apposite fontanelle: Roma-Tre, la Bicocca ed il Politecnico di Milano.
In un momento di crisi dell’università, incapace di educare, è un buon segnale per educare alla responsabilità: a tal proposito, viene in mente, di nuovo, il grande filosofo ebreo-tedesco (poi naturalizzato americano) del secolo scorso, Hans Jonas. Ebbene, questo filosofo ecologista ha formulato questa massima di vita nel suo libro del 1979 “Il Principio Responsabilità”:
“Agisci
in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza
di un’autentica vita umana sulla terra”.
A proposito, segnalo
l’importante approfondimento di martedì
prossimo, 28 maggio, alle ore 14.30 alla Statale di Milano con sei mini
conferenze di quindici minuti l’una ed
intervallate da musiche e video!
A
Barcellona è in corso lo studio di un piano strabiliante per rendere gli alberi
dei “lampioni naturali”: la creazione di piante
transgeniche di limoni con proprietà fluorescenti e quindi “bioluminescenti”
che illumineranno la città di notte (l’illuminazione artificiale che abbiamo
sempre usato sinora inquina).
Contro lo spreco di
cibo, in Olanda un sistema automatico abbasserà i prezzi dei generi alimentari
verso la fine della giornata lavorativa (che lì è assai presto) e così i
clienti con meno budget per la spesa
potranno fare affari e permettersi cibi troppo cari.
ALEXANDER VON HUMBOLDT
FU
UN TEDESCO IL FONDATORE della CLIMATOLOGIA e PRIMO ECOLOGISTA
Alexander von Humboldt, fondatore della climatologia: una statua a Berlino lo ricorda |
Insomma, in Germania il
movimento per il clima e l’ambiente è bello grande.
I tedeschi sono un
popolo naturliebhaber, amante della natura,
come i popoli del Nord Europa che, avendo meno ore di luce, quando splende
anche solo uno sprazzo di sole eccoli subito che escono entusiasti a passeggio con
le loro belle famigliole nei parchi e lungo i fiumi, come ho visto a
Copenaghen!
Del resto, il primo
ecologista fu un tedesco: il grande naturalista, geografo e divulgatore
scientifico Alexander von Humboldt, vissuto fra
Sette ed Ottocento di cui parleremo anche nel docufilm sulla Lituania perché,
da gran viaggiatore, andò anche lì e se ne innamorò dicendo che era il posto
più bello del mondo! Formatosi alla prestigiosa Università di Gottinga (che
conta 45 premi Nobel), specializzata nelle scienze naturali, fu fondatore (fra
le varie cose) della climatologia (che tipi
negazionisti della destraccia come Trump o il fondatore di “Libero” ancora confondono con la
meteorologia; ma ha una tale influenza, il clima, che già il padre della
Medicina scientifica occidentale, il greco antico Ippocrate di Kos, intuì il
legame con la salute umana e alcuni filosofi nel passato hanno persino osato
teorizzare che influenzi il carattere dei popoli. Nel docufilm sulla storia del
popolo armeno che Antonello Ghezzi ha realizzato, Vi ho raccontato come fu
proprio per motivi di salute ed un consiglio climatico di un medico che i primissimi
pionieri armeni si recarono in California di cui poi s’innamorarono chiamando
poi i connazionali ad emigrare anche loro in quella terra che gli ricordava
tanto l’amatissima Armenia!
Innamorato della
Natura, von Humboldt ha anticipato la teoria di Gaia (dal greco Gea, la dea
Terra) del chimico britannico James Lovelock secondo cui il pianeta Terra è
un’unica unità, un tutt’uno interconnesso, un super-organismo ove ciascuno di
noi crea effetti sul sistema: un’intuizione che pare proprio alla base
dell’impegno di questi giovani che han già capito il sistema mondo. Il grande
scienziato aveva intitolato la sua grandiosa opera bestseller “Cosmos”, che
in greco antico (kόsmos) significa “ordine”: quest’idea di conservare
un mondo ordinato è andata perduta con una certa prima industrializzazione
selvaggia e i giovani ce la stanno ricordando. Sempre in questo libro, il
naturalista tedesco spiega che secondo la sua visione l’amore per la natura si
esprime perlopiù in tre maniere: con la poesia ispirata dalla meraviglia, con
la pittura dei bei paesaggi e con la coltivazione delle piante. I migliori di
noi hanno senz’altro nel frattempo ampliato questa visione e questa gioventù
migliore ci esprime proprio un amore cosmico, come mostra la poesia di certi slogan e certi disegni di bambini di queste
manifestazioni di protesta che sono manifestazioni d’amore.
Tutto è partito
dall’iniziativa di una ragazzina svedese, Greta, a cui un ambientalista svedese
suggerì di fare uno sciopero sul modello degli studenti americani anti-armi
libere dopo l’ennesima strage al liceo (a Parkland). Un’idea che lei ha
sviluppato in autonomia e che poi è germogliata in venticinque città tedesche:
le Freitagsdemonstrationen, le
dimostrazioni del Venerdì. Lasciar fare ai giovani esperienze di vita sociale
con cui sperimentano un senso di fratellanza è parte integrante della loro
educazione umana e proprio al tema dei buoni educatori creativi e incoraggianti
è stato dedicato il nostro cinetalk col film “Freedom Writers”.
Greta dà una grande
lezione ai politici e agli attivisti dei movimenti di liberazione: è riuscita
in ciò che erano riusciti vent’anni di ambientalismo perché ha acceso i cuori
della migliore gioventù. Proprio perché sono decisive le emozioni collegate ai
nostri valori morali per farci passare all’azione (sociale e politica), credo
che anche il buon cinema e la buona narrativa possa pure essere utile: invito
tutti gl’insegnanti miei amici a proporre
romanzi d’avventura incentrati sulla lotta per la giustizia climatica. Ha
ragione Roberto Paura, direttore dell’Italian Institute for the Future, a “Repubblica”: “Pensiamo al ruolo che la
fiction apocalittica e post-apocalittica sul nucleare ha giocato
nell’influenzare l’opinione pubblica sui rischi di una guerra atomica. La climate fiction può avere una carica
persuasiva simile. Peccato che in Italia se ne produca poca”.
Il Professor Giovanni
Sartori (1924 – 2017), illustre politologo di fama internazionale e chiarissimo
divulgatore purtroppo venuto a mancare due anni fa, ogni Ferragosto scriveva
sul “Corriere” un editoriale sul
disastro ecologico che faceva il punto della situazione. In una sua conferenza
inedita scrisse: “La sondocrazia e la videocrazia” (come chiamava le
degenerazioni attuali delle democrazia liberale, cioè una democrazia che si
basa sulla cattiva informazione delle TV e degli stupidi sondaggi) “stanno
generando una democrazia senza demos,
senza un popolo degno di questo nome. (…) La democrazia partecipativa richiede
che un numero crescente di persone prenda parte attivamente alla politica, e
che questa partecipazione sia essa stessa un processo educativo: partecipando
s’impara” (Uppsala, 27.8.1994).
Le Pianticelle di Casa,
Amiche dei Nostri Bambini
Grazie alla natura non
siamo mai soli: anche le piante sono nostre amiche ed alleate. Lo scienziato Stefano
Mancuso (purtroppo fra la perplessità di tanti) ha scritto varî libri sull’intelligenza
sensibile delle piante e sul “Corriere”
un articolo ha trattato di quelle che ci fanno respirare aria meno inquinata: “Le
ricerche scientifiche più recenti hanno dimostrato che lo smog contribuisce a
far aumentare i casi di malattie oggi sempre più diffuse quali diabete, demenza
e Alzheimer.” I neonati respirano volumi d’aria doppi (in proporzione) rispetto
all’adulto. “Fra l’altro l’eliminazione delle sostanze tossiche nei più piccoli
è fisiologicamente meno efficiente e i danni sono maggiori trattandosi di un
organismo in via di sviluppo””” (Sergio Harari).
“Un aiuto importante, per mitigare gli effetti dello smog, può venire dalle piante, fuori e dentro casa. I più recenti dati scientifici dimostrano in modo convincente che vivere e lavorare in zone ricche di verde riduce la mortalità complessiva” ed “è stato anche dimostrato che andare a scuola in aree green permette ai bambini di ottenere migliori risultati di apprendimento rispetto a coetanei che vivono in aree prive di alberi” (Pier Mannuccio Mannucci, della Statale di Milano). In conclusione: “Una vegetazione cittadina folta ha un effetto positivo sulla psiche, riducendo lo stress e senso di stanchezza cronica e diminuendo di conseguenza il carico di ansia e depressione”
“Un aiuto importante, per mitigare gli effetti dello smog, può venire dalle piante, fuori e dentro casa. I più recenti dati scientifici dimostrano in modo convincente che vivere e lavorare in zone ricche di verde riduce la mortalità complessiva” ed “è stato anche dimostrato che andare a scuola in aree green permette ai bambini di ottenere migliori risultati di apprendimento rispetto a coetanei che vivono in aree prive di alberi” (Pier Mannuccio Mannucci, della Statale di Milano). In conclusione: “Una vegetazione cittadina folta ha un effetto positivo sulla psiche, riducendo lo stress e senso di stanchezza cronica e diminuendo di conseguenza il carico di ansia e depressione”
Mi ricollego ad un
articolo che ho ritagliato da “La Stampa”
il 27 novembre scorso (pag. 36) che pure Vi riassumo: “La nostra fisiologia si è evoluta in un
ambiente naturale ed è per questo che in quell’àmbito la mente trova
appagamento”. Gli umani vivono nelle
città “da poco più di duecento anni, un tempo brevissimo dell’evoluzione,
ma sufficiente a determinare uno stretto legame tra urbanizzazione sempre più
estrema e aumento delle malattie mentali”.
(Io Vi ho fatto l’esempio delle conseguenze sui bambini i quali con
l’urbanizzazione hanno perso così l’occasione di giocare all’aperto e per
questo è stata creata l’industria del giocattolo casalingo).
Uno studio della
Stanford University ha dimostrato che “nei soggetti che avevano appena
terminato una passeggiata di 90 minuti tra gli alberi, rispetto ad altri che
avevano trascorso lo stesso tempo tra i negozi della città” (come la
tristissima gente che la domenica va a fare shopping
in corso Buenos Aires) “c’era una minore attivazione di aree cerebrali
connesse alla “rumination”, vale a
dire un vero e proprio ruminare tra i pensieri negativi che si rinforzano l’un
l’altro, caratteristica tipica della depressione”. Inoltre, “una passeggiata in
un ambiente sano e rilassante” come un parco “c’incoraggia all’interazione
sociale: si tratta di un altro meccanismo di protezione contro le patologie
mentali”, fra cui il sovranismo.
****
Si parla di grandi
numeri: dodici mila studenti in venticinque città tedesche. La novità è che tutto è partito dall’idea
di due genitori (dotati di un ottimo agente d’immagine) d’incoraggiare la loro
figlioletta, una ragazzetta fuori dal comune e appassionata di scienze
naturali, l’adorabile Greta Thunberg, oggi sedicenne, a intraprendere e
mantenere il proprio regolare sciopero per il clima il 20 agosto 2018. Benché aiutata dagl’influenti
genitori, Greta crede davvero nella causa e infatti l’hanno imitata migliaia di
studenti nei “Fridays for Future”:
tutti giovani di idee moderne, europofili, creativi e responsabili, come
dimostrano i loro cartelli.
Quest’angioletto, questa ragazzina che pare una bambina eppure ragiona come una scienziata umanista, mi pare incarni la profezia di Maria Montessori nel suo capolavoro “La Scoperta del Bambino” (mia edizione Rizzoli – Corriere della Sera, Milano 2018): “il bambino è un eterno Messia”, spetta a noi riconoscerlo.
Diceva anche, la dottoressa Montessori, che i bambini sono i cittadini dimenticati. E’ diritto dei bambini che noi adulti gli prepariamo un mondo sano, come è loro diritto essere tutti vaccinati dalle malattie per cui esiste un vaccino. Chi nega che il clima sia sconvolto dallo smog si comporta come quelle matrigne che negano la necessità dei vaccini per proteggere i loro figlioletti. A proposito di negazionisti No-Vax: inizialmente pochi sapevano che Greta ha una delle forme dello spettro autistico (l’Asperger), e Beppe Grillo, il capocomico anzi tragicomico dei grillini al governo, non solo ha dimostrato di disprezzare le persone con autismo (usando “autistici” come insulto contro i tanti che egli odia e per cui predica odio) ma per tanti anni ha detto e lasciato dire, scrivere e propagandare la fake news secondo cui i vaccini possono causare le forme di autismi. Peraltro il poverino ha perso un altro treno della Storia, ignorando che non solo ogni giorno ci sono genitori che fanno coming out della convivenza con l’autismo dei propri figli ma che stanno sempre più ottenendo risultati pratici nel creare una società in cui queste persone stanno bene con questa caratteristica della personalità. E a quanto pare, lungi dall’essere riducibile ad un handicap e ad un minus, chissà, forse dà per certi aspetti una marcia in più per comprendere più intelligentemente e senza emotività alcune cose: Greta ne è un esempio, dato che ha capito perfettamente i termini della questione ecologica.
Quest’angioletto, questa ragazzina che pare una bambina eppure ragiona come una scienziata umanista, mi pare incarni la profezia di Maria Montessori nel suo capolavoro “La Scoperta del Bambino” (mia edizione Rizzoli – Corriere della Sera, Milano 2018): “il bambino è un eterno Messia”, spetta a noi riconoscerlo.
Diceva anche, la dottoressa Montessori, che i bambini sono i cittadini dimenticati. E’ diritto dei bambini che noi adulti gli prepariamo un mondo sano, come è loro diritto essere tutti vaccinati dalle malattie per cui esiste un vaccino. Chi nega che il clima sia sconvolto dallo smog si comporta come quelle matrigne che negano la necessità dei vaccini per proteggere i loro figlioletti. A proposito di negazionisti No-Vax: inizialmente pochi sapevano che Greta ha una delle forme dello spettro autistico (l’Asperger), e Beppe Grillo, il capocomico anzi tragicomico dei grillini al governo, non solo ha dimostrato di disprezzare le persone con autismo (usando “autistici” come insulto contro i tanti che egli odia e per cui predica odio) ma per tanti anni ha detto e lasciato dire, scrivere e propagandare la fake news secondo cui i vaccini possono causare le forme di autismi. Peraltro il poverino ha perso un altro treno della Storia, ignorando che non solo ogni giorno ci sono genitori che fanno coming out della convivenza con l’autismo dei propri figli ma che stanno sempre più ottenendo risultati pratici nel creare una società in cui queste persone stanno bene con questa caratteristica della personalità. E a quanto pare, lungi dall’essere riducibile ad un handicap e ad un minus, chissà, forse dà per certi aspetti una marcia in più per comprendere più intelligentemente e senza emotività alcune cose: Greta ne è un esempio, dato che ha capito perfettamente i termini della questione ecologica.
E’ commovente questo
grandioso movimento di protesta perché ci riempie il cuore di speranza: “Siamo
inarrestabili”, “Se non ora, quando? Se
non noi, chi altri?”, dicono i loro coloratissimi cartelli, colorati come
lo è il nostro pianeta. Dice per esempio Luisa Neubauer, studentessa ed
attivista tedesca: “Per decenni le persone hanno fatto dimostrazioni per il
clima e le emissioni sono comunque aumentate. Con le nostre Dimostrazioni del
Venerdì noi tiriamo il segnale d’allarme (il freno di emergenza, ziehen die Notbremse) e diciamo: Voi non
seguite le regole? Ebbene noi facciamo lo stesso” (traduzione mia da “Die Welt”).
Vi mostriamo qui solo
alcune foto del “clima” della manifestazione (nel senso dello spirito che la
anima!): ragazzi e ragazze gli uni a
fianco agli altri, in amicizia, proprio come nella grande manifestazione di
Milano di Sabato due marzo. Sono
ragazzi che vogliono uno stile di vita più umano, ed hanno capito che non è
nemmeno un sacrificio, ma un modo migliore di vivere: ed è tanto più commovente
perché viene da un Paese notoriamente ricco e benestante a cui non manca nulla,
ove i giovani non hanno grandi motivi particolari di frustrazione, avendo
lavoro, istruzione e vivendo in una società a misura per i bambini.
L’utopia (il sognare un
mondo che ancora non c’è, ma che è solo immaginabile) è indice di sanità mentale, e merita il nostro massimo
incoraggiamento come appunto si fa coi giovani “di belle speranze”. Ci sono utopie
realizzabili, e il ripristino dell’equilibrio climatico è una di queste.
Questa bella gioventù incarna l’amore
civile: non solo quella philìa
politiké, come il filosofo greco antico Aristotele chiamava l’amore per la
propria civiltà politica (per esempio, oggi, il nostro orgoglio di essere
europofili), ma anche l’amore per la nostra comune Madre Terra. Un Amore ai
massimi livelli, di cui è capace un cuore grande: una logica della generosità che è tutto il contrario degli orribili e
violenti gilet jaunes amati dai
finti ecologisti grillini, piccolo-borghesi predicatori d’odio che dimostrano
solo un morboso e nevrotico attaccamento alle loro villette e ai loro denari e attaccano
il saggio presidente Macron per le sue politiche responsabili sul clima: la folle logica dell’Avaro che è disposto a
sacrificare tante vite umane pur di non perdere poco!
Lo stupendo saggio del
filosofo francese Sartre “L’Antisemitismo.
Riflessioni sulla questione ebraica” (1954) è ancora perfettamente
applicabile non solo ai gilet jaunes
ma anche ai grillini e a tutte le menzogne in cui credono questi movimenti che
tentano di distruggere le nostre democrazie.
****
Per questo le manifestazioni
di venerdì 15 marzo 2019 e di ieri, venerdì 24 maggio 2019, a cui abbiamo anche
noi partecipato a Milano (accanto a storiche associazioni come Legambiente e la
LIPU, la Lega antivisezionista e soprattutto alle classi di scuola) sono state
occasioni straordinarie per porre all’attenzione pubblica il problema
dell’ecocidio: un corteo in tantissime città del mondo in contemporanea fra cui
la nostra.
I ragazzi che hanno coscienza della questione si sono sentiti non solo responsabili ma protagonisti e parte del mondo! Mi attendo che in tanti sappiano riconoscere la gravità del tema e siano dei nostri.
I ragazzi che hanno coscienza della questione si sono sentiti non solo responsabili ma protagonisti e parte del mondo! Mi attendo che in tanti sappiano riconoscere la gravità del tema e siano dei nostri.
Recentemente ho trascorso
una mattinata a parlare di cyberbullismo, e della creatività e dello spirito di
fratellanza come antidoto a questa ed altre forme di distruttività in una bella
scuola luminosa nell’Hinterland
milanese: un istituto tecnico dove ho avuto il piacere di costruire un
approfondimento intorno ad un film in collaborazione con dei ragazzi svegli già
preparati sul tema grazie alle varie proposte educative di professori che
lavorano con creatività ben oltre i programmi. Bravi professori che infatti,
fra le varie altre iniziative, gli hanno fatto fare (in occasione della recente
ricorrenza della Giornata della Memoria) questo bel lavoro di ricerca sui giovani
componenti della Rosa Bianca, l’associazione segreta di studenti tedeschi
antinazisti che abbiamo raccontato due anni fa col film “Sophie Scholl – La Rosa
Bianca”: Hans e sua sorella Sophie, Alexander Schmorell, Christoph Probst e
Willi Graf. Uno dei vari libri che racconta le loro storie con le parole dai
loro diari è fra quelli da noi raccomandati come fondamentali: http://www.ilcinemaeidiritti.it/i-nostri-consigli-di-lettura
In queste fotografie che ho scattato vedete le loro storie affisse nel
corridoio come punti di riferimento per ricordare ai ragazzi la differenza che
talvolta ci può essere fra le leggi ingiuste dello Stato ed il senso della
giustizia, i princìpi metastorici dell’umanità!
E a proposito di
giustizia e fratellanza: guardate l’avviso qui all’ingresso della scuola dove
si chiede a studenti e professori di far sapere se avrebbero aderito allo
Sciopero per il Clima di quel Venerdì. Ebbene non è un caso che già ci sia
un’intera classe di questa scuola che è venuta a Milano alla marcia.
Quello del clima è un problema “complesso”, parola che
deriva dal latino cumplectere, cioè
intrecciare insieme: significa che per trovare soluzioni credibili non
servono misure disgiunte, come un’area B. bensì le capacità di mettere assieme
tante soluzioni diverse, un approccio “di sistema”, un’intelligenza sistemica
cioè la collaborazione fra più intelligenze: più educazione scientifica, anche
cambiando i programmi di Scienze sin dalle elementari.
****
L’Entusiasmo, i Canti, gli Slogan Creativi: la Nobile Causa della
Salute Terrestre
conquista i Giovani Migliori,
Protagonisti di due Storiche
Manifestazioni a Milano
Se “la bellezza salverà
il mondo”, come diceva Dostoevskij in un suo stupendo romanzo, intendendo la
nobile bellezza morale, allora qui a Milano è andata in scena la bellezza: pur
in mezzo all’aria come sempre scadente o pessima (per le c.d. “polveri
sottili”), si “respirava” comunque un senso di unità, di fratellanza, di gioia
spirituale in questa spettacolare manifestazione di protesta contro l’inazione
e l’ignavia, contro l’assenza di politiche credibili nell’agenda politica.
Alla prima
manifestazione ci si attendeva un torrente di tremila persone, ma ben presto,
puntuali, sono arrivati 30mila
manifestanti (secondo la questura) a formare una fiumana che poi s’è
tramutata in una marea talmente
grande che si è dovuto cambiare destinazione, da piazza della Scala alla più
accogliente Piazza Duomo. E così Milano è stata non solo la città
con più persone in Italia a dimostrare ma anche fra le città al mondo più
affollate di manifestanti. E’ stata, come previsto, “la più grande manifestazione
studentesca che si ricordi”, ha scritto “La
Repubblica”, con “giovani di 1325 città in 98 Paesi” del mondo fra cui
Australia, Uganda, Thailandia, Colombia. 109 le città italiane, almeno 141
quelle tedesche, 76 quelle italiane, 81 nel Regno Unito.
Ragazzi e ragazze
sorridenti, uniti per riattivare i cervelli spenti e accendere i cuori duri e
corrotti dal denaro e dagli stravizi verso un Bene comune fondamentale: la
salute della Terra e la salute del regno animale. La maggioranza erano delle scuole superiori
(venuti da soli e più numerosi di quelli andati regolarmente a scuola) ma ce
n’erano pure alcuni delle elementari accompagnati dalle madri (le bambine con
le trecce del loro idolo Greta) e poi delle medie. Come nella bellissima marcia
antirazzista di due sabati prima sempre a Milano, è stata una manifestazione
intergenerazionale, ma stavolta i protagonisti erano i giovanissimi, gli
adolescenti.
Quelli che non hanno
creato cartelloni hanno comunque realizzato delle belle fotografie -anche
questa una forma di creatività- e le hanno postate sulle pagine dedicate
all’Evento. Rarissimi gli universitari, a conferma che (come hanno denunciato
grandi filosofi contemporanei come Alain de Botton) l’Università come sistema non
è in grado di fornire un’educazione, una formazione umanistica.
I
ragazzi han saltato la scuola, ma hanno dimostrato di
aver fatto bene i “còmpiti per casa”, dando libero sfogo alla propria creatività
lavorando assieme (ideando originali slogan
inediti con giuochi di parole e con rime baciate nella nostra bellissima lingua).
Per esempio alcuni, arrampicati sui muri, tenevano alto il lenzuolo con
suscritto:
“La Terra ha più di 4 miliardi di anni:
rispetta gli anziani!”
Slogan
allegri
di ragazzi seri i quali hanno dimostrato la maturità di vivere con
responsabilità e piacere quest’occasione straordinaria: non solo per ricordare
idee fondamentali con una felice sintesi musicale, ma anche per cantare insieme
e godere al massimo di questo momento di fraternità.
Questi
ragazzi hanno saltato cinque o sei ore di lezione ma hanno imparato una lezione
di vita fondamentale per la crescita della loro persona: hanno in tal modo
scoperto che esiste un’altra dimensione, che non è solo quella del gruppo di
amici, ma quella della società civile.
Così Jeremy Rifkin
definisce questo sentirci parte di una famiglia più grande della nostra:
“La
società civile è il luogo in cui stabiliamo legami di fratellanza e di affetto,
creiamo cultura e contribuiamo al capitale sociale della comunità. E’ dove ci
dedichiamo ad attività con gli altri, per il puro piacere di stare insieme e
con il desiderio di essere d’aiuto e collaborare al benessere della comunità.
E’ dove offriamo volontariamente il nostro tempo con gioia ed entusiasmo, per
ottenere una ricompensa solo in termini di rafforzamento dell’affiliazione e
dell’intimità.”
Come dico sempre ai
ragazzi delle scuole dove vado a tenere i miei cineforum, imparare a stare nella società civile, non solo fare amicizie, ma anche
lottare accanto a sconosciuti per una causa comune, è parte integrante di una
vera crescita a tutto tondo della personalità umana: quest’esperienza
straordinaria forma i nostri giovani come esseri umani completi, cittadini del
mondo.
Si tratta di riconoscersi
parte di un insieme ancor più grande ove stanno bene insieme persone che anche
non si conoscono eppure hanno qualcosa di grande in comune: la loro
appartenenza alla Terra. Solitamente iper-connessi (telematicamente) i ragazzi hanno
scoperto un altro tipo di connessione: tutti attenti agli slogan creati dai “compagni”, hanno
vissuto un momento di “flusso”, quello stato mentale creativo di gioia che ti
fa perdere la cognizione del tempo. E così il corteo è filato liscio come una
bellissima passeggiata e si è scoperta la gioia di stare assieme per creare
insieme qualcosa di buono e di bello.
Ragazzi con due ditate
di verde sulle guance, come i nativi americani Apache, ragazze che si tengono
per mano (forse per non smarrirsi nella marea umana ov’è facile perdersi di
vista), come queste in fotografia che hanno ideato la metafora di una Terra in
formato gelato che si va sciogliendo, con suscritto: “Climate Change”, poi una linea verticale tracciata sopra alla
parola “Climate” e suscritto “Human”. Il messaggio è chiarissimo: urge
un cambiamento verso uno stile di vita a misura umana indotto da delle buone
politiche. Il cosiddetto “mutamento
climatico” è estremamente nocivo, è un’emergenza, una “catastrofe”, come dice
il cartello che noi de “Il Cinema e i Diritti”©
abbiamo creato.
Mentre facevo colazione
prima di andare al corteo, contrariamente alle mie abitudini ho voluto
curiosare in TV se se ne parlava: e notavo su La7 l’errore evidente della regia
del talk che titolava “Sciopero per
il Meteo” (stessa gaffe del
presidente Donald J. Trump, corretto in diretta da un meteorologo), e solo dopo
dieci minuti è stata la conduttrice ad accorgersi della confusione. Invece questi ragazzi (che spesso prima di
aderire allo sciopero hanno fatto discussioni con gl’insegnanti) hanno ben
chiara la differenza fra il meteo ed il clima: queste sfasature del meteo
in tutte le stagioni (come nel marzo milanese che permette di stare in maniche
corte) sono dovute ad uno squilibrio del clima, causato dall’azione violenta di
noi umani. Una ragazza, infatti, reca orgogliosa il cartello: “Nell’èra
dell’informazione, l’ignoranza è una scelta”. Lo slogan che mi è piaciuto di più è quello di una ragazza di Torino
che ha parlato con “La Stampa”: “Chiedo l’ossigeno di cittadinanza”. Altri slogan sono stati mutuati dalle Freitagsdemonstrationen delle città
tedesche: “There is no Planet B”,
Non c’è un Pianeta B; “Se non noi, chi?”.
E se il clima
meteorologico era quello di una primavera anticipata (e infatti son quasi tutti
in felpa e l’ormai comune modo di dire “non si sa più come vestirsi” è il
sintomo dello squilibrio climatico), il
“clima” della manifestazione è ben più che allegro: gioioso. La gioia di questi ragazzi e ragazze giovanissimi,
che hanno accettato la bella sfida di creare, tutti insieme, una dimostrazione,
è trascinante, e il nostro filmmaker Antonello Ghezzi mentre marciava con noi
de “Il Cinema e i Diritti”© ha
provato ad immortalarla con riprese video e fotografie che faranno la
Storia e non solo del costume ma dell’economia. Sì perché altre economie, più ecosostenibili,
sono possibili, con politiche creative e non populiste, e in Europa
ci sono già esempi che vanno in questa direzione: penso ai tanti tedeschi che,
pur essendo il Paese con le più belle auto del mondo, vanno al lavoro coi mezzi
pubblici, come la mia amica Simonetta che da tanti anni oramai vive a Monaco e
la sportività di andare a lavorare in bici è uno dei suoi segreti di bellezza.
Fra noi meno giovani
che siamo andati a dargli rinforzi, ci sono Mamme con bambini anche della
Deutsche Schule Mailand (come le figliolette della mia prof di tedesco le quali
han disegnato su un lenzuolo una Terra con gli occhi e la bocca che sta arrostendo
sopra un fuoco e dice: “Salvami”), professoresse, zie come Paola e Nonne come
Gerda Hennig. Di origine tedesca, ex
prof delle superiori, scatenatissima ad ottant’anni accanto ai giovanissimi
com’erano i suoi studenti quando insegnava la sua madrelingua, si commuove:
“Che dolore vedere quest’odio contro l’Unione Europea da parte dei sovranisti,
e ora che speranza vedere questi giovani qui oggi! Ricordo – anche per ragioni familiari- l’emozione fortissima al vedere le Montagsdemonstrationen,
le dimostrazioni del lunedì nella DDR che hanno fatto la storia, sento che
anche questo movimento giovanile delle Freitagsdemontrationen
per il Klimaschutz farà la Storia.
Siamo tutti interconnessi, perciò tutti fratelli, i ragazzi l’hanno capito.”
Qual è il segreto della tua carica vitale? “I miei canti: il canto stabilizza
il nostro umore e ci ricorda i nostri valori di umanità. Sto lavorando ad una
raccolta di canti per diffondere il mio metodo”, ci anticipa. Al suo fianco
(anche lui nel nome del futuro dei nipoti) c’è il marito Riccardo,
ottantaquattr’anni e rassomigliante a Sergio Zavoli, pure lui melomane, che s’è
fatto tutta la marcia con noi: “Questo senso del bene comune io l’ho visto
molto in Germania, che ho frequentato bene avendo la moglie tedesca, e così ora
sono entusiasta di ritrovarlo in questa marcia”, dice.
Come ha detto Greta in
un’intervista a “Repubblica”, “E’
fantastico. Ci stiamo mobilitando tutti insieme per il nostri futuro: se ci
saranno abbastanza bambini e ragazzi che lo faranno abbastanza a lungo potremo
davvero assistere a cambiamenti reali”. E’ “necessario mandare un messaggio
preciso a tutte le persone che abitano la Terra: siamo nel pieno di una crisi.
Ed è la più urgente che il genere umano abbia mai dovuto affrontare. (…)
All’inizio ero sola e passavo il tempo leggendo liberi o facendo i còmpiti. Ma
ora non sono più sola nella mia battaglia, ci sono sempre molte persone intorno
a me”.
MONTESSORI:
INTERDISCIPLINARIETA’ ed AMORE per l’AMBIENTE
ERIN
GRUWELL: ANDARE OLTRE I PROGRAMMI SCOLASTICI
Al mio cinetalk “Il
Cinema e i Diritti” ho fatto vedere il film americano “Freedom Writers”,
storia vera di una grande prof creativa che ha saputo conquistare i cuori dei
propri alunni proprio attirando la loro attenzione alle tematiche sociali con
un grande spirito umanistico, dimostrazione che i giovani sono capaci di
cambiare. Tema della mia conferenza illustrata è stata la storia di una grande
europea, una grande europofila, una grande italiana, una grande insegnante: la
dottoressa Maria Montessori, scienziata e filosofa. Il cartello che reca Manuel
cita proprio una sua frase, che abbiamo trovato in una raccolta delle
conferenze che lei tenne in giro per l’Europa (“Educazione e Pace”). Scienziata
e filosofa, Maria Montessori avrebbe senz’altro benedetto questo movimento
pacifico e civile, fatto anche da bambini (che sognano di fare i climatologi o
di diventare documentaristi per sensibilizzare sul clima), lei che predicò
sempre quant’è fondamentale suscitare nel bambino l’amore per l’ambiente ed
elaborò una metodologia per far appassionare alle scienze naturali: e con
questo grande Tema, quello della protezione del clima, ce ne sono parecchie,
tutte intersecate in maniera interdisciplinare! “Il principio fondamentale
dell’educazione è la correlazione fra tutte le materie” (“Come educare il potenziale umano”, Corriere, Milano 2019, pag. 107,
da una conferenza tenuta in India nel 1943, altra edizione Garzanti, Milano
2007).
AMORE vs ODIO:
CONFRONTO fra un MOVIMENTO CREATIVO ed uno DISTRUTTIVO
Vignetta dal "New Yorker". |
Mentre da tante cittadine
della Francia arrivano le ripetizioni delle manifestazioni piene di odio
antisemita, razzista, sessista, omofobico, fascistoide ed eversivo dei gilet
gialli, dall’Italia e dai Paesi del mondo arrivano manifestazioni d’amore: amore civile, amore
per l’ambiente circostante e per il pianeta intero. Un amore civile per l’ambiente che è l’esatto
contrario dell’odio fascista dei gilet
jaunes francesi (a proposito, nonostante quelle orde d’incivili
a cui dell’ecologia non importa nulla, il presidente Macron va avanti con il
suo piano di politica ecologica che riguarda anche il clima ed ha istituito il Conseil de défence écologique).
Tutte le persone mature
e responsabili devono dire No al primo movimento, che è distruttivo,
reazionario e pericoloso, e Sì al secondo, che costruisce il nostro futuro.
I
primi sono menefreghisti attaccati alle loro automobiline;
i secondi non considerano nemmeno più la macchina una tappa e preferiscono
altri mezzi.
I primi sono
l’incarnazione della follia dell’avarizia; i secondi della magnanimità.
Il primo movimento, che
si dice giallo ma è nero come i fascismi, ed è pieno di rabbia feroce, chiede
politiche populiste e negazioniste, ed è la via verso l’autodistruzione
dell’Europa; il secondo, coloratissimo, pieno di speranze e di integrità,
chiede politiche serie, credibili ed etiche, ed è l’unico possibile Futuro
verde della nostra bella Unione Europea.
E mentre la cattiva
politica anche in Italia applica le strategie di manipolazione della
pubblicità, e come strilloni venditori di creme miracolose i sovranisti
populisti nazionalisti razzisti gridano all’ultima “rivoluzionaria nuova
formula” magica per far piovere dal cielo i denari, dalle piazze del venerdì
arrivano giovani disposti a sacrifici, a cambiare stile di vita, e che
sciorinano esempi pratici: chi addirittura rinuncia alle carni, chi convince i
genitori ad abbassare i termosifoni o a comprare l’automobile elettrica, chi
incalza i prof ad invitare esperti sul tema.
E mentre dal presidente
del consiglio arriva l’ennesima bugia (che terrà conto del problema climatico,
quando invece il suo governo ha fatto un affrettato accordo privo di vantaggi
con il più grande inquinatore del mondo, peraltro una dittatura che non
rispetta nemmeno i diritti dei lavoratori: la Cina), due candidati dei Verdi
alle prossime elezioni europee, la tedesca Ska Keller e l’olandese Bas Eickhout
hanno fatto propria la proposta del grande presidente Macron che nel suo
Appello ai connazionali europei ha formulato l’istituzione di una Banca europea
per il Clima.
Il Florilegio della Squadraccia degli Odiatori di Greta:
Tutti contro una Ragazzina a colpi d’Insulti
Ecco
i Risultati degli Opinionisti dei Fogliacci di Destra
Vi
spiego perché hanno in Odio i Bambini, i Giovani e la Nostra Giovane Europa
Greta e il politico Arnold Schwarzenegger: oppositore di Trump, si è distinto per le politiche ambientaliste nei suoi due mandati da Governatore della California. |
I provinciali giornali
italiani si sono svegliati tardi come sempre: nella prima ora hanno a lungo
ignorato, relegandole a trafiletti come curiosità, le notizie meravigliose
delle grandi manifestazioni di giovani per il clima: propinandoci le solite
chiacchiere dei parolai al governo. Lo stesso trattamento avevano riservato ai
gilet gialli, e infatti io Vi avevo detto sin dall’inizio: state attenti a
questi, vedrete se non causeranno un’enorme minaccia alla democrazia, e così è
stato.
Ebbene, proprio il
trattamento della stampa di destra all’evoluzione del movimento dimostra quotidianamente
che il politico Silvio Berlusconi sia stato una catastrofe per il nostro Paese.
Per esempio, ogni
giorno il quotidiano “il Giornale” di
proprietà di Paolo Berlusconi attacca con odio qualcuno: e periodicamente è la
volta di Greta.
Sul mio profilo Facebook Vi ho postato la raccolta dai
“lettori” di questo quotidiano ove scrivono, non a caso, suoi odiatori
dichiarati: ecco i risultati di vent’anni di berlusconismo. (Non ho trovato
solo un commento di stima o anche solo di rispetto per la ragazza svedese).
Ed è stata opera di
Silvio Berlusconi portare al governo la Lega nonostante il palese estremismo.
Ora ne vediamo le estreme conseguenze: la Lega è al governo coi grillini. E
disprezzano questi temi.
Certo,
non tutti i leghisti odiano i bambini e i giovani, ma si dà il caso che tutti
gli odiatori dei bambini sono leghisti di destra.
Ogni singolo giorno
troviamo conferme plurime (che alcuni anche postano ad nauseam) del disprezzo per vaste categorie di persone
manifestato oramai senza pudore da questa gente e dai loro alleati che si
reputano un po’ diversi, un po’ migliori ma che in realtà sono complici ignavi
ed infami.
Ora è il turno di una
ragazzina, etichettata come “bambina” (in senso spregiativo) e come
“handicappata”.
Di recente abbiamo
scoperto che, se i grillini e i loro amici molleggiati della decrescita felice
disprezzano impunemente quelli che chiamano “gli autistici”, i loro compagni di governo disprezzano apertamente
“i Down” (come dicono loro): come, ad
esempio, il giovinastro eghista (“responsabile web della sezione lucchese della
Lega”) che giorni fa, volendo fare una battuta sul black out di FB, ha scritto che Facebook
era “così” e postando sotto una foto casuale di tre bambini con trisomia 21
a scopo di irridere questa condizione umana.
Ai primi (come ad
esempio Beppe Grillo e la figlia fallita di Celentano che usano la parola
desueta ed impropria “autistici” a scopo d’insulto contro i loro detrattori)
ricordo che anche Greta Thunberg, dall’iniziativa della quale è partito il
grandioso movimento che abbiamo visto appassionare al problema della protezione
dell’ambiente anche i ragazzi italiani, convive (peraltro benissimo) con una
forma dello spettro autistico e si è rivelata senz’altro molto intelligente,
cosa che Grillo ha ampiamente dimostrato di non essere: Greta, con le sue
parole diplomatiche ma nette e pacate, ben pensate, usa la propria intelligenza
in maniera creativa, con amore della Terra, Grillo, con le sue grida mussoliniane,
ha prodotto solo odio, avallato il disprezzo degli studi e delle competenze,
seminato fake news contro la salute
dei fanciulli (come ad esempio ha fatto per anni intorno ai vaccini).
Tutte le cronache
dell’epoca ci ricordano l’eleganza e la grazia con cui Maria Montessori,
l’italiana ancor oggi più famosa al mondo, fece il suo ingresso all’Università
di Oxford nel 1936, e purtroppo oggi è tristemente famoso all’estero l’italiano
Grillo che alla Oxford University s’è presentato da pagliaccio che strilla come
Mussolini. Non solo il suo modo di strillare rammenta l’infame dittatore che
sempre più amici dei suoi compagni di governo apertamente ammirano e onorano.
Infatti, il suo storico disprezzo per le posizioni delle varie scienze ricorda
proprio il fascismo, regime orribile che con il ministro della pubblica
istruzione Gentile ha condannato l’Italia a essere ritardata su scienze e
tecniche: Greta, tematizzando il surriscaldamento globale, ha risvegliato nei
bambini e nei giovani l’interesse per le scienze. Un miracolo!
Al secondo odiatore (il
giovane leghista) vorrei dire che oggi le persone con Down prendono pure la patente (anche qui in Italia), e in alcuni
Stati progrediti anche si sposano.
Anche solo il fatto che
abbiano creato un ministero ad hoc
della Disabilità tradisce il loro razzismo, come se le varie forme di
disabilità fossero un problema, e non una delle tante competenze logiche dei
vari ministeri: agli occhi di questa gente razzista, la Disabilità è un mondo a
parte.
Veniamo a Greta: in un
simile angelo contemporaneo, occhi volgari e diabolici non possono che vedere
una “handicappata manipolata”, proprio così dicono e scrivono e lasciano dire e
scrivere di lei. Come dicevo, al recente cinetalk sull’educazione organizzato
da “Il Cinema e i Diritti”, abbiamo parlato proprio delle sorprese che bambini
e ragazzi che erano ritenuti “stupidi” e deficienti hanno riservato alle loro
insegnanti, Maria Montessori ed Erin Gruwell.
La verità è che le
persone intelligenti (dotate di intelligenza sociale, interpersonale,
intelligenza di sistema) sono capaci di apprezzare Greta nella sua semplicità,
mentre gli stupidi (e i malvagi, ché la malvagità altro non è che una forma di
stupidità) non ne sono capaci: hanno una specie di disabilità con cui però non
si può convivere. Questi odiatori danno dell’imbecille a Greta ma la verità che
rivelano è che sono loro stessi ad essere stati come “rimbecilliti” nella loro
visione del mondo dalla mancanza d’amore dei loro snaturati genitori che non li
hanno incoraggiati a studiare. Non perché sia necessario aver chissà quanto
studiato per essere cittadini civili e compassionevoli, ma perché è necessario
che qualcuno, nella vita, ci abbia mostrato che cos’è il rispetto nei nostri
confronti affinché noi ne siamo capaci verso il prossimo. Non essendo mai stati
rispettati dai genitori, ora si sfogano contro gl’innocenti: il tanto citato
quanto poco capito meccanismo del capro espiatorio di cui ci ha parlato la
psicanalista svizzera di origine ebraica Alice Miller nei suoi libri
imprescindibili. Molti di loro covano invidia maligna contro la persona di
Greta: in particolare, invidiano ciò che una 16enne è riuscita a fare in pochi
mesi quando nessuno ci è riuscito in vent’anni di ambientalismo! Odiano il
fatto che, cliccando il nome “Greta” su Google,
anziché la Garbo compaia lei, la 16enne più famosa al mondo che ha superato
l’attrice super star (pure lei svedese come Greta Thunberg). Questo successo
paradossale fa apparire ridicoli soprattutto i grillini: da una parte abbiamo un
comico abbia buttato sul palco della politica ragazzi e ragazze ignoranti che non
ha nulla di concreto sul piano ambientale in programma; dall’altra abbiamo una
ragazzina che ha la metà dei loro anni, già dimostra di padroneggiare
perfettamente il difficile argomento del clima ed è una star che è stata capace di far parlare dell’argomento impopolare di
cui i più se ne fregano.
Già nell’antichità, il
buon Plutarco aveva intuito un meccanismo individuato dalla psicologia: il bisogno
di evitare lo spiacevole sentimento cosciente dell’invidia scatena
un’autodifesa dell’io che si manifesta come negazione delle qualità evidenti
degli altri o come rifiuto in toto
della persona inconsciamente invidiata. E’ facile figurarsi come loro, gli
odiatori di Greta, erano (mal)trattati dai propri genitori all’età sua: “Sei un
buono a nulla, meglio se vai a lavorare” eccetera. I risultati sono i politici
della Lega e i grillini.
Un altro esempio di
atteggiamento fascistoide proviene dalla sovranista R.P., cantante in
altri tempi che non ha terminato (come i politici e gli elettori della Lega)
gli studi di scuola superiore: orgogliosa di essere leghista, non ha nessuna
vergogna nello scrivere pubblicamente che Greta le ricorda un film dell’orrore.
A parte che non ci risulta oggettivamente nulla di anormale in questa ragazzina,
e che nessun essere umano è brutto se non i malvagi, orribili sono semmai le
sue parole. Il senatore leghista Alberto Bagnai le ha subito scritto il suo
commentino di approvazione: “Lo è” (orribile).
Il dato osservazionale
più interessante, che conferma la perversione di questa gente, è la reazione
della P. ai comprensibili attacchi delle persone normali: il tipo di
reazione teatrale e falsamente recitata adottata da quella risma di
manipolatori che dobbiamo imparare a riconoscere, cioè la tecnica del passare
al contrattacco. In estrema sintesi, si
tratta d’individui che feriscono eppoi si comportano come se l’avessimo fatto
noi!
Sentite infatti cos’ha
scritto, con tono tipicamente narcisista (ossia di quel tipo psicologico, il
narcisista, che avendo un grado d’empatia pari a quota zero-negativo, non
chiederà mai scusa a nessuno): “E’ gente
malata quella che mi attacca. Ho solo detto che mi ricordava un personaggio e
ho messo la foto del film dove c’è questa ragazzina che le rassomiglia. E’
brutto che ci siano persone che non aspettano altro per attaccarti, solo perché
la pensi diversamente da loro”. Non solo, quindi, la negazione, il diniego
(come non detto, ma io non volevo dire ciò che mi è uscito detto, ma tutti
possono sbagliare), ma anche la ricorrente, abusata vecchia scusa del
“liberalismo”, della libertà di parola che invocano gli omofobi, i misogini, i
razzisti e che finirà per distruggere la democrazia. La verità logica ed
intuitiva è che solo individui malati possono commentare il look di Greta anziché discutere
dell’emergenza climatica, indicando il dito e non la luna.
Potremmo poi citare
un’infinità di stronzate” (come nel suo libro “On Bullshit” il professor Harry Frankfurt chiama le balle espresse
da gente totalmente disinteressata alla verità delle cose) di altre donne che
odiano le donne, in primis Lorella
Cuccarini: non è un caso che sia spesso confutata (peraltro brillantemente) da Heather Parisi, che meriterebbe, se
esistesse una giustizia meritocratica, non solo di essere protagonista delle
televisioni italiane (ove è odiata anche in quanto “straniera”) ma anche di
ricevere un premio umanitario. Heather è un modello di come una donna famosa
possa usare la sua influenza per dare messaggi positivi e gentili verso
categorie spesso target d’odio in
questo Paese (i gay, le famiglie che diventano genitori grazie alla GPA, le
mamme che allattano in pubblico, e ora pure le ragazzine con forme di autismo).
E dunque non è un caso che, ancora una volta, sia stata lei, la Parisi, a dare
il giusto attacco alla Pavone: “Vergogna”, le ha scritto.
Lo psichiatra Vittorino
Andreoli ha provato a fare un’elencazione di questi meccanismi perversi nel suo
ultimo libro “Homo Stupidus Stupidus”
(pagg. 148 – 149): il primo è il
diniego, la negazione (in termini psicopatologici “simulazione”:
io non ho fatto nulla, sono innocente, proprio come fanno i boss che
praticano il mobbing), il secondo è lo “spostamento
proiettivo”: incolpo altri della mia colpa (sono gli altri ad essere
odiatori, non io. In tal modo, il narcisista rinforza la propria illusoria,
ipertrofica e patetica stima di sé e dorme sonni tranquilli). La verità è che
queste che hanno contrattaccato la Pavone sono persone normali a cui scatta in
maniera naturale il principio di protezione verso i minori che invece
negl’individui come la Pavone è assente: è chiaro che è stata una bambina
maltrattata e ora non si rende nemmeno conto dell’odio che ha accumulato contro
i propri genitori e che ora sfoga contro perfetti innocenti. Anche Gesù è stato
chiarissimo sul tema dei minori: guai a chi me li tocca, guai a chi me li
scandalizza. I sostenitori del disegno di legge del senatore leghista Pillon,
per esempio, che vuol consegnare i figli nelle mani dei padri maltrattanti, non
sentono questo principio di protezione dei fanciulli.
E sentite cos’ha detto
in radio un’altra professionista
dell’odio, la sovranista, leghista, omofoba ed antisemita M.G.M.
riferendosi a Greta: “Io l’avrei messa
sotto con la macchina”. Ex craxiana, ex berlusconiana, ora in quota Lega
Nord (che voleva darle una rubrica in prima serata nella prima rete Rai,
azienda da cui fu espulsa per i soldi rubati con le note spese gonfiate),
apparentemente sofisticata, è sempre stata dalla parte dei potenti. Non più
iscritta all’albo dei giornalisti perché non paga le quote, essa appartiene senz’altro
a quella categoria che Vittorino Andreoli definisce la “maschera del raccomandato”: “si tratta di un nessuno”, “la figura
più meschina del panorama sociale”, che “si presenta con arroganza perché
può ottenere molto o tutto in funzione di chi lo raccomanda, senza averne
diritto o capacità”.
Un politico leghista al
governo (ex commentatore de “Il Giornale”,
anti-euro e spessissimo invitato nei talk
show dei giornalisti di sinistra), C.B. (quello talmente ignorante da dire
in TV che la Spagna è cofondatrice dell’Unione Europea), su Twitter s’è detto orgoglioso di avere
due figli adolescenti che non credono alla bontà e alla verità della
manifestazione per il clima: “E certo…andiamo in piazza così scende la
temperatura. No grazie, vado a scuola” ha detto il 15enne. E la figlia 15enne:
“Ehi, papà, lo so benissimo che è tutta una montatura mediatica”.
Sopra e sotto: il naturalista britannico Chris Packham che ha definito i giovani che scioperano per il clima "assolutamente fantastici". |
E mentre 12 mila
scienziati (tedeschi, austriaci e svizzeri) hanno dato il loro avallo
scientifico alla causa degli scioperi del venerdì, in risposta a Christian
Lindner (liberale tedesco extraparlamentare rappresentante del mondo degli
affari) che aveva detto che questa non è materia per i giovani bensì da
scienziati, arriva anche una lettera di endorsement
di 240 scienziati pubblicata sul sito della rivista “Scientific American”. E il grande divulgatore e documentarista
britannico Chris Packham, in un’intervista a “Repubblica” ha definito questi ragazzi in sciopero “assolutamente
fantastici”.
Oggi è pieno, nei fogli
della destraccia, di menzogne contro Greta. “Non s’è mai mentito tanto…In
effetti, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, valanghe di
menzogne si riversano sul mondo. La parola, lo scritto, il giornale, la
radio…tutto il processo tecnologico è messo al servizio della menzogna”, scriveva
il filosofo (e storico della scienza) ebreo francese Alexandre Koyré nelle sue Réflexions sur le mensonge del 1943:
parlava di quelle che oggi chiamiamo fake
news. Come quella di Nicola Porro de
“Il Giornale” il quale ha fatto
intitolare un articolo di un Nobel in maniera truffaldina, confezionando così
una vera fake news: lo scienziato
solleva solo il dubbio che anche abbassando il livello di C02 il clima possa
finalmente stabilizzarsi, ma non è negazionista come lo presenta questo
berlusconiano.
Si tratta di messaggi snob di delegittimazione contro quest’attivista:
si stracciano le vesti, sono
scandalizzati dal successo di Greta e rivelano altresì una gran paura del
nuovo. Paura che ci sia imposto qualche mutamento nel nostro stile di vita
sciocco e insostenibile fatto di cannucce e pigre mamme che organizzano
festicciole con piattacci di plastica. Costoro
fanno terrorismo psicologico con gl’immigrati, salvo poi andar dicendo e
scrivendo che le sinistre ei liberali
farebbero “terrorismo psicologico” sul clima: “catastrofismo”.
Questa ragazzina
autistica di poche parole ha un successo straordinario perché, come ha spiegato
uno psicologo britannico, è lo specchio dell’onestà, mentre loro, che spendono
fiumi d’inchiostro con le loro parole d’odio contro gay, immigrati e ora
persino i ragazzini, non vendono nemmeno uno dei loro giornalacci ai giovani
normali che percepiscono subito le incoerenze e le falsità. Falliti in tutto, hanno in odio il successo di
quest’enfante prodige! Questa
ragazzina ricca che vive in semplicità è una regina involontaria, mentre loro,
piccolo-borghesi perennemente in carriera (senza troppo successo) per
guadagnare qualche misero stipendio in più da dissipare nei loro vizi,
reclamano solo Meno Tasse come unica idea politica!
Questo loro ritenere
una ragazzina che parla con spirito di verità una cattiva influenza sui bambini
e i ragazzini mi ricorda l’allarme (dieci anni fa) del deputato leghista Paolo
Grimoldi quando venne a sapere che in una scuola della Brianza si era letto il
“Diario” di Anne Frank perché parla
del ciclo mestruale. Un caso analogo pare sia successo pochi giorni fa in
Sardegna, ove una madre ha denunciato un’insegnante perché non è di suo gradimento
la maniera con cui presenta questo classico della letteratura dei ragazzi. Invece,
come abbiamo visto a “Il Cinema e i Diritti” nel film “Freedom Writers”, una grande educatrice che ha fatto miracoli col
suo metodo in piena autonomia rispetto ai programmi, la professoressa Erin
Gruwell ha fatto leggere ai suoi studenti proprio questo diario suscitando una
tale commozione che i ragazzi hanno voluto invitare la signora olandese che
tenne nascosta Anne e i suoi familiari nella soffitta di Amsterdam. Sedicenti
cristiani, simili leghisti a cui sta antipatica Anne Frank ignorano persino che
il bellissimo Vangelo di Luca (8, 41) parla della benedizione e guarigione da
parte del Maestro dell’emorroissa, una donna sofferente di perdite di sangue!
Per costoro persino i Vangeli sono scandalosi!
Un altro sostenitore
della destra, fondatore de "Il Foglio", il quale è da sempre dalla parte dei potenti, l’ex comunista G.F, ha scritto: “Non
vorrei essere accusato di pedofobia, ma io detesto Greta, aborro le sue
treccine, e il mondo falso e bugiardo che le si intreccia attorno.” Del resto,
uno che non è stato capace di commuoversi al film Premio Oscar “La vita è bella” è già un’anomalia in un
semplice test di empatia. Ma quelle
treccine, imitate da migliaia di ragazzine, ci richiamano semmai l’adorabile
personaggio di bambina speciale (ideato proprio da una svedese come lei, Astrid
Lindgren): Pippi Calzelunghe.
Il quotidiano “Libero” ha chiamato “gretini” cioè cretini gli
ammiratori di Greta Thunberg e in Tv una sua giornalista in un famoso talk show è andata a fare il ruolo della
negazionista. Anche una trasmissione radiofonica di dubbio gusto ha chiamato
così questi ragazzini che presenta con le loro iniziative ma al contempo,
contraddittoriamente, li prende in giro: l’assonanza con la comune parolaccia
“cretini” è palese e così cinicamente si prendono giuoco dei giovani fingendo
di dargli spazio! E su Twitter il
fondatore di “Libero”, l’ex
berlusconiano Vittorio Feltri (dichiaratamente elettore della Lega Nord ed
indifferente alle vicende dei migranti con figli a carico) dopo aver definito
“stupidina” Greta, ha fatto un commento assurdo: ma tanto in Svezia fa freddo. Il
capo della Lega lo ha poi imitato ad un comizio a Sassuolo ironizzando sul
freddo che sarebbe in contraddizione con il “riscaldamento climatico” (per cui,
ripeto, chiamiamolo “sconvolgimento climatico”). In realtà, per scrivere una
cosa del genere deve ritenere davvero “stupidini” i suoi seguaci, visto che il
problema non è che si alza la temperatura e soffriamo il caldo bensì che si
altera un intero equilibrio di sistema del pianeta. Ma alcuni dei suoi
lettori-ammiratori sono una nuova specie antropologica, quella che il grande
politologo Giovanni Sartori chiamava, con brillante espressione, l’Homo Videns: l’uomo che crede solo a ciò
che vede in TV (“non vidi, ergo non est”,
non l’ho visto in Tv, quindi non mi risulta che esista, quindi non ci credo e
mi fermo qui). Dopodiché, non pago di questa falsa notizia negazionista, Feltri
sul suo “Libero” ha definito Greta “una
adolescente racchia e saccente”: peccato che sappia le cose fondamentali che
tutti dovrebbero sapere.
Ecco che emerge qui,
bene interpretato da uno che ha come scopo solo vendere più copie, come
dimostrano i suoi titoli, il disprezzo, tipicamente italiano, contro chi non è à la page, secondo i canoni delle veline
delle TV di Silvio Berlusconi: i berlusconiani ed i leghisti loro figli
cresciuti a Nutella e Canale 5, pretendono che le ragazzine si atteggino già ad
influencer ben truccate come le donne
delle televisioni Mediaset.
E che i negazionisti
siano bugiardi patentati lo dimostra anche la
foto taroccata di Greta o la foto postata dal senatore leghista Pillon
“dall’amico D.F.” (il “filosofo”) che ritrae Jean Claude Juncker (simbolo
dell’Unione Europea da loro odiata) che onora Greta con un baciamano. Pillon e
i suoi seguaci sono espressione del meccanismo spiegato bene dallo psichiatra
Andreoli, sempre nel saggio “Homo
Stupidus Stupidus”: tipi che si mostrano intransigenti come un
incorruttibile giudice (e infatti giudicano male un sacco di cose:
omosessualità, donne che divorziano) e che in realtà, sotto questa maschera,
son proprio loro gl’immorali come i loro amici preti-pedofili e amici
protettori dei pedofili (per esempio dicono di voler proteggere i bambini ma
poi il ddl Pillon li vuol sottrarre alle buone madri vittime di maltrattamenti
consegnandoli proprio ai padri che le offendono; oppure vogliono mantenere la
dicitura “padre” e “madre” nei documenti così da discriminare le famigliole formate
da due mamme o due papà e scoraggiare la formazione di nuove siffatte famiglie
di fatto; si mostrano, come Salvini, tolleranti con quei genitori snaturati che
non vogliono vaccinare i propri figli causando un rischio anche per tutti gli
altri bambini ed intolleranti con le nuove famiglie).
Fra alcuni che si
espongono contro Greta e i giovani manifestanti ci sono pure alcuni grillini
(dato che hanno la cultura del complotto, che è tipica degli stupidi i quali,
così pensando, si auto-illudono di essere loro i più intelligenti della media)
eccettuati solo rarissimi casi di singoli i quali si sono già dimessi perché
hanno capito di essere stati attirati da polpette avvelenate: il grillismo è
velenoso come l’odio incivile.
Tutti questi
personaggini sono propagatori se non di dubbi, d’odio, danno dignità pubblica
ai messaggi d’odio. Non si rendono conto
che sono bulli: attaccare tutti quanti in simultanea (o uno al giorno, come uno
stillicidio, così uno al giorno avrà la sua oretta di notorietà) un singolo target è, di fatto, un atto di bullismo.
Gente che non ha mai
manifestato per niente, non si è battuta per niente, che non crede ad un bel
niente: il cinismo distruttivo che non produce nulla perché di nulla gl’importa
veramente. Però opinano su tutto.
Un altro evidente
meccanismo in azione in questo clima d’odio è il giocare a fare gli “eretici”:
è una maschera con cui ci si esibisce atteggiandosi a “fuori del comune”,
“fuoriclasse”, coraggiosamente “politicamente scorretti” (e infatti nei loro
deliranti pseudo-ragionamenti, ricorre spesso la loro “nausea per la dittatura
del politicamente corretto”, che in realtà sono i princìpi primi su cui si
fonda la società: in primis il
Rispetto delle persone e l’esclusione di scale qualitative delle varie razze
umane). Giocando questo ruolo risultano anche ad alcuni affascinanti, in quanto
osano esibire opinioni che alcuni, nella generale confusione etica amplificata
dai talk show, reputano “coraggiose”.
Il male affascina.
La verità è che sono
dei falliti reazionari: infatti sono più
o meno tutti ammiratori dei pericolosi gilet gialli e viceversa, per ovvie,
evidenti ragioni, denigratori dei giovani ecologisti.
Questi
reazionari, travestiti da liberali conservatori, sono terrorizzati dal successo
di Greta non solo perché lei rappresenta la semplicità della verità ma anche
accende l’immaginazione dei nostri ragazzi che mai voterebbero per loro.
Quest’angioletto
scioperante e che parla con estrema pacatezza e fermezza ci ricorda l’enorme
menzogna del sovranismo: ci rammenta che la soluzione di simili enormi problemi
verrà solo dalla cooperazione internazionale, che presuppone
la forte unità dell’Occidente, a partire dalla nostra bella e giovane Europa,
mentre i sovranisti ricercano “amicizie” solo con regimi dittatoriali come Cina
e Russia che pensano solo alla propria espansione e Potere e non garantiscono
il rispetto dei princìpi su cui dovrebbe fondarsi la Comunità internazionale.
Questo loro modo di
porsi (persino di riferirsi a dei ragazzini che hanno fatto manifestazioni in
maniera impeccabile, propositive, pacifiche e creative), questa loro tipica
maniera di parlare d’altri tempi, che fa riferimento solo alle apparenze
fisiche di una donna e comunque adatta
ad altri contesti impolitici (da bar
sport o da bettola o spogliatoio maschile o peggio da squadracce
fascistoidi), è lo specchio della loro mancanza di umanesimo, di princìpi di
umanità, di etica civica.
Questi “attivisti” leghisti,
questi “opinionisti” leghisti, questi “politici” leghisti hanno in odio i
giovani, il loro disprezzo nei confronti della gioventù è espresso proprio
dalle scelte che hanno fatto della loro classe dirigente fra deputati e
senatori: un insulto vivente ai giovani che hanno completato il loro normale
percorso di studî, un disprezzo nei confronti dello studio, della scuola, dei
professori. E i giovani migliori li puniranno alle urne.
Chi cova quest’odio,
contro l’Unione Europea, contro gli ebrei, contro i bambini, contro i giovani, deve
trovare il coraggio di fare un grosso lavoro su di sé per comprendere che
quest’odio insensato tradisce un innominabile rabbia contro i genitori che va
tirata fuori e analizzata in maniera creativa per spezzare questa catena. Chi
ignora o finge d’ignorare o sfrutta questo meccanismo del capro espiatorio non
è titolato a fare politica, ma è un individuo che esibisce impunemente un
comportamento socialmente pericoloso che va attenzionato e censurato.