sabato 25 maggio 2019

Un'Europa Forte anche per Difendere il Clima


di LELE JANDON

Fra le tante forme di mali morali al mondo c’è la violenza contro l’ambiente che è altresì (indirettamente) violenza contro le persone, come ha detto al “Corriere” il Professor Paolo Corradini, ematologo dell’Università di Milano: “lo smog ha effetti forse persino peggiori sul nostro sistema cardiaco e circolatorio che non su quello broncopolmonare”.
E “può portare, nei prossimi vent’anni, a un notevole aumento di neonati con difetti cardiaci congeniti che dovranno poi sottoporsi a controlli e terapie per tutta la vita”.

Inoltre, “stando alle stime dell’Oms, tra il 2030 e il 2050 saranno circa 250mila ogni anno i decessi imputabili alle ondate di caldo e alle loro conseguenze”: tradotto, gli anziani Nonni creperanno dal troppo caldo, perché i loro corpi non saranno preparati ed abituati a sopportare cotanta afa anormale.
Già l’8 gennaio 2018 il dottor Sergio Harari sul “Corriere” scriveva che “il PM 2,5 è pericoloso perché le sue piccole dimensioni gli permettono di passare dai polmoni alla circolazione sanguigna” e “l’Italia è il Paese europeo con le più alte concentrazioni” e “a farne le spese sono soprattutto le ultrasettantenni e le donne”.
 
Sono troppo lunghi da elencare i danni causati dal surriscaldamento del clima, causato dall’abuso, da parte dell’uomo, di carbone che, essendo economico ed abbondante, resta il principale generatore di energia al mondo ma è anche il più inquinante fra i combustibili fossili a causa dell’anidride carbonica che rilascia nell’atmosfera.
Il punto è, dice Harari, che “le normative vigenti” europee (proprio come denunciano i ragazzi scioperanti) “sono totalmente inadeguate a proteggere la salute degli europei”: sono più protette le città americane! E’ chiaro che non solo l’Unione Europea dev’essere riunita ed unita su questo tema (sia al suo interno sia come posizione nei summit internazionali con Paesi inquinanti come la Cina), ma che deve coinvolgere tutti quei Paesi del mondo (Stati Uniti, Cina ed India) che si affidano al carbone: il riscaldamento globale è, per l’appunto, un problema globale!
Mentre Paesi seri come la Germania stanno ancora dialogando con la Cina per ottenere garanzie sulle insidie del 5G della Huawei dopo i recenti scandali delle spie, i grillini fanno un frettoloso accordo con la Cina che spesso non rispetta i patti internazionali persino sul clima, come ha esplicitamente ricordato la commissione europea: “La Cina ha firmato gli accordi di Parigi, ma è il più grande produttore di emissioni di carbonio e continua a costruire stabilimenti ad alta emissione in Paesi stranieri” (“Corriere”, 12.3.2019, pag. 9: “L’allarme di Bruxelles sulla Cina: “Minaccia i nostri valori, l’Ue si difenda”).
 
La nostra Casa comune brucia, anche se non lo vede l’Homo Videns: l’uomo che crede solo a ciò che vede e sente dire in TV (“non vidi, ergo non est”). Eppure lo sentiamo sulla nostra pelle: le stagioni sono sfasate, ci ammaliamo di più per questa confusione, si registrano squilibri ovunque, e per non buscarci malanni dobbiamo seguire gli alti e bassi improvvisi delle temperature.



 
politici psicopatici
Quando parliamo di questo problema, Vi raccomando sempre di non usare la vaga espressione “mutamento climatico”, “cambiamento climatico”, “climate change”: come spiega il grande, potente film americano “Vice” (veritiero come un documentario) del Premio Oscar Adam McKay, quella furba formuletta è stata ben pensata e creata a tavolino (con tanto di interviste alla gente della strada) dai repubblicani reazionari che sono negazionisti del disastro ecologico (in particolare dallo stratega repubblicano Frank Luntz). (Del resto, l’ambigua e insignificante parola “cambiamento” è stata usata anche dai populisti del cosiddetto “governo del cambiamento” che ci sta portando verso la catastrofe economico-finanziaria.)  Ricorrendo a mille espedienti, come i negazionisti di ogni risma (dal genocidio degli ebrei al genocidio degli armeni), i governanti della destraccia negano che questi cambiamenti siano ferite  patologiche.
Incuranti del saggio “principio di precauzione” formulato dal filosofo ebreo-tedesco naturalizzato americano Hans Jonas (1903 – ’93), i politici repubblicani senza scrupoli (proprio come il Dick Cheney del suddetto film interpretato dal Premio Oscar Christian Bale) fanno solo gl’interessi dei gruppi di finanziatori che vogliono arricchirsi sempre più con il petrolio, sino ad organizzare pretestuosamente la Seconda guerra in Iraq, come spiega chiarissimamente quel film assolutamente da vedere e far vedere nelle scuole. Sono tutti comportamenti psicopatici in quanto sprezzanti dei diritti degli altri.
Lo slogan de "Il Cinema e i Diritti"
 
Del resto, quei repubblicani sono gli stessi che (per esempio) si battono contro qualunque limite alla circolazione delle armi, nonostante le periodiche stragi ed i tanti bambini rimasti uccisi perché maneggiavano i fucili delle perverse collezioni di mamma e papà; sono i medesimi che danno libertà di credo alle terribili e demoniache “terapie riparative dell’omosessualità” (torture legalizzate ancora in troppi stati americani come mostra il recente film-chocBoy Erased” con Nicole Kidman e Russell Crowe): proprio come i leghisti al governo che avallano psicologi e psicanalisti riparativi lacaniani o che legalizzeranno presto la legittima “offesa” come nel Far West e tenteranno di far passare il disegno di legge del senatore leghista Pillon per portarci agli anni Cinquanta, come dimostra il patrocinio governativo al congresso di politici e intellettuali neofascisti, misogini ed omofobi a Verona. Tutta la loro concezione della natura –come mostrano le loro “opinioni” politiche e dunque posizioni politiche- è errata e perversa, in quanto fondata sulla prepotenza di uomini contro donne, di etero contro gay, di armati contro indifesi: essi vogliono in tutti i modi spadroneggiare sulla natura e sovvertire il principio di eguaglianza fra le persone.
 
La verità è che questi politici irresponsabili stanno lasciando accadere un ecocidio, come dice il titolo di uno dei libri bestseller dell’autorevole economista ed attivista ecologista americano Jeremy Rifkin: “Ecocidio”. Insomma è un disastro, una vera catastrofe non solo dell’ecosistema ma dell’umanità che non riesce a fermare le sue componenti autodistruttive che anzi detengono il Potere!
Mi si obietterà: mica finiremo per distruggere la Terra! Già, la Terra non morirà, ma sono le condizioni per la vita umana che saranno distrutte e il corpo umano subirà dei danni con malformazioni e malattie croniche e mortali, i bambini nasceranno già segnati coi loro cuoricini già deboli e gli anziani moriranno prima. E la distruttività, come dice Vittorino Andreoli nel suo ultimo libro “Homo Stupidus Stupidus” (Rizzoli, Milano 2018, pag. 70) è una “piccola apocalisse”.
La distruttività è, in fin dei conti, auto-distruttività perché si ritorce contro tutti, è antibiologica e antiumana: coloro che sanno e negano quando potrebbero invertire la rotta si comportano come sociopatici. La caratteristica degli psicopatici, infatti, come ricorda Simon Baron-Cohen nel suo libro fondamentale “La scienza del male” è il disinteresse assoluto per i diritti del nostro prossimo (http://lelejandon.blogspot.com/2014/02/senza-rimorso-colpa-o-pieta-come.html).
E’ notizia recente che Milano detiene un record di morti premature (Vi allego l’articolo dall’autorevole quotidiano “La Stampa): siamo al nono posto su 184 Paesi per gli uccisi dai gas di scarico e dalle polveri cosiddette sottili (altro eufemismo) che io chiamo veleni e giustamente l’Unione Europea tanto odiata dai sovranisti-populisti-leghisti ci sanziona. Questo problema riguarda la nostra salute eppure se ne occupa occupano soltanto il dottor Sergio Harari, pneumologo che scrive editoriali sull'inserto locale del "Corriere della Sera", ed il Movimento Cittadini per l’Aria.
E “per evitare le più catastrofiche conseguenze entro il 2030 dobbiamo dimezzare le emissioni di gas che provocano l’effetto serra e per il 2040 vanno eliminate del tutto” (“Corriere della Sera”).
E’ perturbante il racconto della Bibbia ebraica, patrimonio comune di ebrei e dei vari cristianesimi: quello di Noé, della sua salvezza per mezzo dell’arca magica e della sua ricostruzione del mondo. In quello stesso libro in cui si dice che gli umani debbono custodire (e non già “dominare”, come già aveva capito correttamente il filosofo Locke nel Seicento), il Creato, che è solo un prestito, si racconta anche che il Creatore (che nella Bibbia è sempre appassionato) furibondo, fuori di sé dalla rabbia, per la distruttività umana, e decide di scatenare un diluvio distruttivo, un cataclisma. Lungi dall’essere una favoletta, questo racconto è di scottante attualità (tanto che un regista ebreo progressista americano ci ha fatto qualche anno fa un film con Russell Crowe, “Noah”): chiaramente, si tratta di un simbolo altamente evocativo dell’autodistruttività umana giacché è oramai è evidente a tutti che Dio non intervenga a comandare sulla natura, che una volta creata si evolve da sé ed è autonoma, e al cui equilibrio concorriamo noi umani (in senso costruttivo con la cooperazione, se ne abbiamo cura, o con la distruzione, se la vogliamo dominare). Essendo l’essere umano creato ad immagine e rassomiglianza di Dio, si suppone creativo e creatore egli stesso, perciò (come dice quello stesso filosofo che ho citato prima, Hans Jonas) è totalmente sua la responsabilità del Creato che gli viene affidato: l’uomo e la donna sono responsabili, non Dio. E tocca a noi correre ai ripari dei guai causati dai malvagi. Come ha detto anche il Dalai Lama, l’ecocidio è un problema umano e dev’essere risolto dagli esseri umani. Mentre la totale irresponsabilità dei governanti attuali è ben rappresentata da Di Maio che bacia la statuetta di San Gennaro, da Salvini che esibisce la statuetta della Madonna, e dal cosiddetto presidente del consiglio che mostra l’immaginetta di padre Pio che tiene sempre con sé nel portafoglio: non può essere un caso che i loro irresponsabili elettori (che evidentemente hanno essi stessi quell'immaginario superstizioso e si compiacciono nel vedere rispecchiate le loro credenze antibibliche nei loro idoli medievali) credano alle loro quotidiane menzogne, pensando di conseguenza che la preghiera sia una formuletta magica che fa piovere un aiutino dal Cielo e così i problemi umani si possano risolvere. Come disse in una delle sue conferenze a Copenaghen durante il mussolinismo Maria Montessori, “questo è un concetto infantile della religione, corrispondente alla forma di vita dei piccolissimi. Concetto che si ritrova anche negli adulti che non hanno raggiunto un pieno sviluppo intellettuale e che cercano nella religione soltanto una protezione” (“Educazione e Pace”, Rizzoli – Corriere della Sera, Milano 2018, pag. 128).
Se vogliamo essere davvero felici, dobbiamo non solo conoscere la natura, ma stare in mezzo ad essa, e proteggerla, amarla. Ebbene, l’amore è rispetto, conservazione e cura (che in tedesco, Sorge, significa anche “preoccupazione”) ed è un lavoro. E per poter amare la madre terra dobbiamo essere uniti e collaborare, lavorare insieme. Per farlo dobbiamo riunirci, ritrovarci, fare qualcosa insieme: la parola-chiave “Comunità” deriva proprio dal latino cum-munio, costruire assieme. La comunità è davvero tale se è creativa, costruttiva.
20 maggio, Giornata delle Api
Il 20 maggio c’è stata la Giornata mondiale delle Api, esserini fondamentali per la biodiversità e la nostra sicurezza alimentare (tanto che nel Land tedesco della Baviera i cittadini sono riusciti anche ad ottenere un referendum per proteggere quest’insetti): siamo tutti connessi, se non fosse ancora chiaro. Anche le apine soffrono per gli effetti dello sconvolgimento climatico e allora anche noi, nel nostro piccolo, dal nostro terrazzo di casa possiamo aiutarle: per esempio piantando tante belle pianticelle e anche una ciotoletta d’acqua con un rametto od una pietruzza od un tappo ove posson posarsi a bere!
L’ecologia è additata come stupidaggine disprezzata dalla marmaglia di sovranisti, leghisti e nazionalisti nostalgici dei fascismi, mentre nei Paesi carolingi (Francia di Macron e la Germania delle Klimaschutzdemonstrationen) è un tema clou anche per le prossime elezioni europee di domenica: i giovani voteranno i partiti che hanno in agenda politiche credibili e chiare.
Inglesi extracomunitari: la democrazia che distrugge sé stessa
E’ drammaticamente icastica l’opposta reazione di due leader di nazioni chiave nel continente: da una parte la cancelliera tedesca Angela Merkel, leader dell’Europa Unita, dopo tutti i suoi calcoletti (com’è nel suo stile) ha infine benedetto l’iniziativa perché ha capito che lì va la Storia; mentre la premier inglese (che accettando di condurre il suo Paese verso la Brexit, incarna il simbolo vivente delle menzogne catastrofiche del populismo), ha condannato lo sciopero del venerdì: “I ragazzi devono andare a scuola la mattina”. Come sta sprofondando quel grande Paese ove sono sorti i fondamenti della democrazia liberale (l’Inghilterra) e la scuola dell’illuminismo (in Scozia)! La Gran Bretagna è oramai il simbolo, anche in questa vicenda, della democrazia che distrugge sé stessa. Le menzogne, infatti, distruggono la democrazia, e noi in Italia stiamo sprofondando in questa direzione coi grillini amici degli eversivi gilet gialli antisemiti e i leghisti amici dei neofascisti misogini.

LA GERMANIA
Giovani manifestanti a Monaco

Ebbene c’è un Paese, nel cuore dell’Europa, che è ancora bello forte e sano, accogliente, aperto, serio: un Paese che ha i suoi problemi sociali, che ha tante cose che non approvo (come la prostituzione legale che è sempre una violenza contro le donne o come il fatto che la sua cancelliera non abbia responsabilmente preparato nessun successore credibile), ma che (recependo anche le nuove normative europee) fa costanti progressi concreti anche e soprattutto nella grande sfida rappresentata dalla transizione verso uno stile di vita comune più ecosostenibile, più klimafreundlich (amico-del-clima). C’è quel salto di qualità che l’incompreso filosofo luterano Nietzsche chiamava Übermensch, l’umano che va oltre i propri miserabili limiti di mediocrità ed evolve in meglio: lo citano come un guadagno positivo al pensiero anche Maria Montessori e il pastore antirazzista e antinazista Dietrich Bonhoeffer.
E ad ulteriore conferma che la Germania sia una Nazione speciale, leader morale in Europa, lo dimostrano le Freitagsdemonstrationen, le dimostrazioni del Venerdì che da settimane fanno gli studenti e le studentesse, bambini e bambine, per reclamare a gran voce, con coloratissimi cartelli, politiche credibili e proattive. Con creatività, serietà e civiltà questi giovanotti chiedono verità e responsabilità: non è un caso che questo movimento provenga da due Paesi protestanti luterani (la Svezia e da lì la Germania). Per educare  serve coerenza: se gli adulti non rispettano delle regole, come in questo caso i limiti per salvare il clima, come fanno a risultare credibili ai giovani?
Di recente sono stato in Germania con il filmmaker Antonello Ghezzi per girare il docufilm on the road lungo la Märchenstraße (la Strada delle Fiabe dei Fratelli Grimm che Vi mostreremo in autunno), un Viaggio –appunto- da fiaba ove Antonello ed io abbiamo fatto incontri magici con persone ed animali, fra cui quest’apina che mi si è accoccolata sulla mano!
La Germania vanta le auto più belle ed eleganti al mondo e da dieci anni a questa parte non si erano mai registrate così tante nuove auto come nel 2017 (3,4 milioni): lo si vede anche dai rallentamenti nelle autostrade. Eppure, questo grande Paese ha altresì un grande movimento di giovani che denuncia la catastrofe climatica dovuta appunto alle emissioni anche da parte delle macchine tradizionali a benzina.

E anche le case automobilistiche hanno intuito che è ora di fare la rivoluzione: questi giovani, fra pochi anni, quando potranno permetterselo, compreranno solo auto ecologiche. In primis, la Volkswagen, colosso tedesco dell’automobile che è il più grande del mondo e lo scorso anno ha venduto dieci virgola nove milioni di autoveicoli, poco più della francese Renault-Nissan.  Ebbene, dopo lo scandalo della mega-truffa del Dieselgate, Vw ha dato un taglio col passato ed il suo nuovo Ceo ha appena annunciato una rivoluzione ecologica: entro il 2028 lancerà sul mercato settanta nuovi modelli di auto elettriche (in tedesco, in breve, E-Autos) in direzione dell’ E- Mobilität (E-mobility). Così la Germania sarà avanti rispetto alla Cina, dittatura che inquina moltissimo ma anche, contraddittoriamente, punta molto per ragioni di mercato sul proprio primato della costruzione di tante nuove auto elettriche che l’anno scorso sono state il 7% del totale (cinque volte tanto la Norvegia in termini assoluti).  Queste nuove macchine saranno alimentate da batterie a ioni di litio, costituiranno il 40% del fatturato e non tutti sanno che avranno costi di gestione e manutenzione ridotti. Altro che i gilet gialli che strillano e spaccano tutto per il minimo aumento della benzina, avari piccoli borghesi che nascosti dai passamontagna si fingon poveracci vittime di un regime fiscale oppressivo!
Ma in Norvegia, le auto elettriche vendute hanno già superato, con il 58%, i veicoli tradizionali (ma resta, in proporzione, il primato mondiale della Cina), e così una giovane attivista del clima di soli 18 anni, ricevuta da Vw, ha detto ai dirigenti che questo non basta!
D’altra parte, per questa svolta verde in Vw si è dovuto operare dei licenziamenti di lavoratori operai, giacché servirà meno manodopera, e ci sarà una delocalizzazione forse in Turchia se non nell’Est Europa; ma è una rivoluzione necessaria.
A proposito di novità in fatto di auto futuristiche, l’Audi ha creato un sistema automatico che avviserà i guidatori a che velocità regolarsi per il semaforo verde successivo e l’ex pilota campione di Formula Uno tedesco Nico Rosberg (che vedete nello spot della birra Heineken) ha partecipato come testimonial alla Green Leaders Conference tenutasi il 23 e 24 maggio a Berlino. 
Intanto Costanza (Konstanz, città del Baden-Würtenberg ancor poco nota dagl’italiani che s’affaccia sul bellissimo Lago, il Bodensee, da cui parte una pista ciclabile lunga in totale 270 KM che passa anche in Svizzera ed Austria), subito imitata da Kiel e Lubecca (Lübeck, entrambe nel Land dello Schleswig-Holstein) e da Magonza (Mainz, nella Renania-Palatinato) è stata la prima città tedesca ad aver risposto all’appello di Greta con un atto simbolico: il consiglio comunale ha dichiarato all’unanimità lo stato d’emergenza climatica ed ambientale dopo Oakland (California), Londra e Basilea (Svizzera). Pochi giorni fa si è aggiunta anche Milano: prima e unica città in Italia. 
Mentre la bella Edimburgo (da cui Vi abbiamo raccontato la vera storia del cane Greyfriars Bobby nel nostro docufilm “Capre, Cani e Gatti: Incredibili Storie Vere”, ricordate?) ha stabilito che il Centro Città sarà senz’auto una domenica al mese, contro l’inquinamento, a Milano l’aria resta sempre pessima (come potete verificare ogni giorno nell’apposita tabellina sulla prima pagina dell’inserto locale del “Corriere”).

E in Germania un capetto locale della CDU di Düsseldorf ha proposto di far pagare una tassa ai ciclisti per avere più gettito: incomincia così l’evidente pressing delle industrie automobilistiche sui politici di destra per demoralizzare chi vorrebbe rinunziare all’auto.
E a Tubinga e nel Baden-Württemberg è previsto un exploit dei Verdi alle Europee perché (come spiega il giornalista Gernot Stegert di “Schwäbisches Tagblatt”, quotidiano di Tubinga), “il partito ha intrapreso la via del pragmatismo: una volta c’erano gl’idealisti e i realisti al suo interno, ora dei primi non c’è più traccia”, come dimostrano le azioni del sindaco Boris Palmer.
Durante una sosta in uno degl’incantevoli prati verdi nel nostro grande viaggio lungo la Strada delle Fiabe su un giornale locale leggiamo che persino in una piccola cittadina di soli ventimila abitanti c’è stata una dimostrazione di più di trecento scolari (sia liceali sia delle scuole professionali, che qui non sono classiste come in Italia): “Schüler demonstrieren für bessere Klimapolitik” (“Scolari manifestano per una migliore politica sul clima”), titola il giornale che ho fra le mani. (In Germania i giornali – che si distinguono per la serietà e per l’elegante impaginazione- ogni giorno parlano della questione ecologica: e che sia un grande tema-clou lo dimostra il fatto che in tedesco sono oramai tanti i neologismi con il prefisso “Klima”: “der Klimaschutz”, protezione del clima, “die Klimaschutzdemonstration”, dimostrazione per la protezione del clima, “der Klimastreik”, sciopero per il clima, “klimafreundlich”, “amico del clima” cioè ecologico/ecosostenibile, “Klimaktivist(in)”, attivista del clima, "die Klimapolitik", politica climatica, “die Klimakatastrophe”, catastrofe climatica, “der Klimanotstand”, “emergenza climatica”).
Questi giovanissimi sono motivati, seri, preparati e responsabili, come dimostra quanto detto da un alunno che ha parlato: “Oggi saltiamo la scuola, il che non è giusto, ma è ancor meno giusto non fare niente e non cambiare niente”. Dopo la marcia, infatti, i ragazzini sono tornati in aula.
I ragazzi indicano tutti i varî temi fra loro interconnessi alla tutela dell’equilibrio dell’ecosistema. In particolare, mi commuove che mostrino un’attenzione per i mari:

-        l’innalzamento del livello delle acque;

-        l’acidificazione degli oceani della regione antartica;

-        la sopravvivenza delle balene (cetacei che sempre hanno affascinato l’uomo come dimostra la letteratura): in tedesco “balena” è “der Wal”, in inglese “whale” (sono entrambe lingua germaniche);
 

-        l’orrore dei rifiuti gettàti a mare (con lo slogan das Meer ist kein Mülleimer”, “il mare non è un secchio dell’immondizia”) ma, vorrei ricordare, anche nei fiumi: pensiamo all’iniziativa dell’avventuriero triestino Alex Bellini che ha attraversato a remi non solo l’Oceano Atlantico e Pacifico, ma anche il fiume Gange ove gl’indiani gettano fiori e frutti racchiusi in sacchetti di plastica per omaggiare la dea Ganga. La plastica è un grande problema: è un materiale non biodegradabile che se finisce in mare può strozzare le tartarughe marine. Penso all’assoluta opposizione fra da una parte l’estrema cura con cui i biologi tentano di salvare dalla morte le adorabili tartarughe che hanno ingoiato plastica scambiandola per cibo e dall’altra la totale incuria, il totale menefreghismo psicopatico con cui i criminali che gettano bottiglie e altri rifiuti di plastica in giro magari in spiaggia o lungo i fiumi!
I manifestanti hanno scandito anche gli slogan già sentiti in Germania, come ad esempio un poster in rima baciata: “Wir sind hier, wir sind laut/ weil ihr uns die Zukunft klaut”: “Siamo qui presenti, ad alta voce, perché voi ci state rubando il futuro”. Appunto, Fridays for Future: i Venerdì per il Futuro!

LE TANTE, VARIE PICCOLE INIZIATIVE PER CAMBIARE ROTTA

STOP A SACCHETTINI, PIATTINI, BOTTIGLIETTE,
CANNUCCE e BICCHIERINI del CAFFE’
La Tanzania, ex colonia tedesca, ha messo fuorilegge i sacchetti di plastica.

Anche il premier del Canada Justin Trudeau ha dichiarato che il problema della plastica è una "catastrofe".
Tante iniziative sono possibili a livello comunale e familiare.
Innanzitutto, aver cura di fare una corretta raccolta ben differenziata: sapevate che le grucce appendiabiti vanno gettate nella plastica anche se hanno una parte in acciaio (il manico)? Né serve separare le due parti. E dobbiamo abolire dalle nostre case piattini, bottigliette, cannucce di plastica!
In Germania s’è quasi dimezzato il consumo dei sacchetti di plastica (nel 2016 erano 45 a testa, l’anno scorso 24), e persino la Tanzania, stato africano non certo liberale ma ex colonia tedesca, ha stoppato la produzione di questo genere di contenitori.
E se la catena di supermercati tedesca “Real” ha già smesso di far usare sacchetti di plastica ai clienti al reparto frutta-e-verdura, la catena di supermarket della Germania, la “Rewe”, sta testando su 630 suoi negozi la vendita di frutta e verdura senz’imballaggi/sacchetti di plastica (Plastikverpackungen, Plastiktüten) con un risparmio di 60 tonnellate l’anno!  
 
E il Senato dello Stato di Nuova York ha già votato la legge seguendo il modello virtuoso della sempre avanzata California e delle Isole Hawaii che vietano i sacchettini monouso: proprio per evitare l’inutile e dannosa plastica, il filmmaker Antonello Ghezzi ed io andiamo sempre a far la spesa muniti dei nostri comodi scatoloni di cartone della Coop.
E sarà UniCoop Toscana la prima catena di supermarket in Italia a non commercializzare più piattini di plastica, bicchierini di plastica e (le orribili) posate di plastica.
Inoltre in Germania per eliminare i bicchieri (loro le chiamano “tazze”) usa-e-getta del caffè con coperchi di plastica (Einwegbecher mit Plastikdeckel) verranno creati dei depositi per tazze riutilizzabili.
E in Inghilterra dall’aprile 2020 saranno vietate le cannucce!

E mentre Greta invita tutti ad incominciare ad usare le borracce, tre atenei italiani hanno già dato il buon esempio ai propri studenti iscritti, distribuendo proprio questi pratici recipienti ed allestendo apposite fontanelle: Roma-Tre, la Bicocca ed il Politecnico di Milano.

In un momento di crisi dell’università, incapace di educare, è un buon segnale per educare alla responsabilità: a tal proposito, viene in mente, di nuovo, il grande filosofo ebreo-tedesco (poi naturalizzato americano) del secolo scorso, Hans Jonas. Ebbene, questo filosofo ecologista ha formulato questa massima di vita nel suo libro del 1979 “Il Principio Responsabilità”:

“Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana sulla terra”.

A proposito, segnalo l’importante approfondimento di martedì prossimo, 28 maggio, alle ore 14.30 alla Statale di Milano con sei mini conferenze di quindici minuti l’una ed intervallate da musiche e video!
A Barcellona è in corso lo studio di un piano strabiliante per rendere gli alberi dei “lampioni naturali”: la creazione di piante transgeniche di limoni con proprietà fluorescenti e quindi “bioluminescenti” che illumineranno la città di notte (l’illuminazione artificiale che abbiamo sempre usato sinora inquina).
Contro lo spreco di cibo, in Olanda un sistema automatico abbasserà i prezzi dei generi alimentari verso la fine della giornata lavorativa (che lì è assai presto) e così i clienti con meno budget per la spesa potranno fare affari e permettersi cibi troppo cari.

ALEXANDER VON HUMBOLDT

FU UN TEDESCO IL FONDATORE della CLIMATOLOGIA e PRIMO ECOLOGISTA
Alexander von Humboldt, fondatore della climatologia:
una statua a Berlino lo ricorda

Insomma, in Germania il movimento per il clima e l’ambiente è bello grande.
I tedeschi sono un popolo naturliebhaber, amante della natura, come i popoli del Nord Europa che, avendo meno ore di luce, quando splende anche solo uno sprazzo di sole eccoli subito che escono entusiasti a passeggio con le loro belle famigliole nei parchi e lungo i fiumi, come ho visto a Copenaghen!
Del resto, il primo ecologista fu un tedesco: il grande naturalista, geografo e divulgatore scientifico Alexander von Humboldt, vissuto fra Sette ed Ottocento di cui parleremo anche nel docufilm sulla Lituania perché, da gran viaggiatore, andò anche lì e se ne innamorò dicendo che era il posto più bello del mondo! Formatosi alla prestigiosa Università di Gottinga (che conta 45 premi Nobel), specializzata nelle scienze naturali, fu fondatore (fra le varie cose) della climatologia (che tipi negazionisti della destraccia come Trump o il fondatore di “Libero” ancora confondono con la meteorologia; ma ha una tale influenza, il clima, che già il padre della Medicina scientifica occidentale, il greco antico Ippocrate di Kos, intuì il legame con la salute umana e alcuni filosofi nel passato hanno persino osato teorizzare che influenzi il carattere dei popoli. Nel docufilm sulla storia del popolo armeno che Antonello Ghezzi ha realizzato, Vi ho raccontato come fu proprio per motivi di salute ed un consiglio climatico di un medico che i primissimi pionieri armeni si recarono in California di cui poi s’innamorarono chiamando poi i connazionali ad emigrare anche loro in quella terra che gli ricordava tanto l’amatissima Armenia!
Innamorato della Natura, von Humboldt ha anticipato la teoria di Gaia (dal greco Gea, la dea Terra) del chimico britannico James Lovelock secondo cui il pianeta Terra è un’unica unità, un tutt’uno interconnesso, un super-organismo ove ciascuno di noi crea effetti sul sistema: un’intuizione che pare proprio alla base dell’impegno di questi giovani che han già capito il sistema mondo. Il grande scienziato aveva intitolato la sua grandiosa opera bestsellerCosmos”, che in greco antico (kόsmos) significa “ordine”: quest’idea di conservare un mondo ordinato è andata perduta con una certa prima industrializzazione selvaggia e i giovani ce la stanno ricordando. Sempre in questo libro, il naturalista tedesco spiega che secondo la sua visione l’amore per la natura si esprime perlopiù in tre maniere: con la poesia ispirata dalla meraviglia, con la pittura dei bei paesaggi e con la coltivazione delle piante. I migliori di noi hanno senz’altro nel frattempo ampliato questa visione e questa gioventù migliore ci esprime proprio un amore cosmico, come mostra la poesia di certi slogan e certi disegni di bambini di queste manifestazioni di protesta che sono manifestazioni d’amore.
Tutto è partito dall’iniziativa di una ragazzina svedese, Greta, a cui un ambientalista svedese suggerì di fare uno sciopero sul modello degli studenti americani anti-armi libere dopo l’ennesima strage al liceo (a Parkland). Un’idea che lei ha sviluppato in autonomia e che poi è germogliata in venticinque città tedesche: le Freitagsdemonstrationen, le dimostrazioni del Venerdì. Lasciar fare ai giovani esperienze di vita sociale con cui sperimentano un senso di fratellanza è parte integrante della loro educazione umana e proprio al tema dei buoni educatori creativi e incoraggianti è stato dedicato il nostro cinetalk col film “Freedom Writers”.
Greta dà una grande lezione ai politici e agli attivisti dei movimenti di liberazione: è riuscita in ciò che erano riusciti vent’anni di ambientalismo perché ha acceso i cuori della migliore gioventù. Proprio perché sono decisive le emozioni collegate ai nostri valori morali per farci passare all’azione (sociale e politica), credo che anche il buon cinema e la buona narrativa possa pure essere utile: invito tutti gl’insegnanti miei amici a proporre romanzi d’avventura incentrati sulla lotta per la giustizia climatica. Ha ragione Roberto Paura, direttore dell’Italian Institute for the Future, a “Repubblica”: “Pensiamo al ruolo che la fiction apocalittica e post-apocalittica sul nucleare ha giocato nell’influenzare l’opinione pubblica sui rischi di una guerra atomica. La climate fiction può avere una carica persuasiva simile. Peccato che in Italia se ne produca poca”.
Il Professor Giovanni Sartori (1924 – 2017), illustre politologo di fama internazionale e chiarissimo divulgatore purtroppo venuto a mancare due anni fa, ogni Ferragosto scriveva sul “Corriere” un editoriale sul disastro ecologico che faceva il punto della situazione. In una sua conferenza inedita scrisse: “La sondocrazia e la videocrazia” (come chiamava le degenerazioni attuali delle democrazia liberale, cioè una democrazia che si basa sulla cattiva informazione delle TV e degli stupidi sondaggi) “stanno generando una democrazia senza demos, senza un popolo degno di questo nome. (…) La democrazia partecipativa richiede che un numero crescente di persone prenda parte attivamente alla politica, e che questa partecipazione sia essa stessa un processo educativo: partecipando s’impara” (Uppsala, 27.8.1994).

Le Pianticelle di Casa,  Amiche dei Nostri Bambini
 
Grazie alla natura non siamo mai soli: anche le piante sono nostre amiche ed alleate. Lo scienziato Stefano Mancuso (purtroppo fra la perplessità di tanti) ha scritto varî libri sull’intelligenza sensibile delle piante e sul “Corriere” un articolo ha trattato di quelle che ci fanno respirare aria meno inquinata: “Le ricerche scientifiche più recenti hanno dimostrato che lo smog contribuisce a far aumentare i casi di malattie oggi sempre più diffuse quali diabete, demenza e Alzheimer.” I neonati respirano volumi d’aria doppi (in proporzione) rispetto all’adulto. “Fra l’altro l’eliminazione delle sostanze tossiche nei più piccoli è fisiologicamente meno efficiente e i danni sono maggiori trattandosi di un organismo in via di sviluppo””” (Sergio Harari).

“Un aiuto importante, per mitigare gli effetti dello smog, può venire dalle piante, fuori e dentro casa. I più recenti dati scientifici dimostrano in modo convincente che vivere e lavorare in zone ricche di verde riduce la mortalità complessiva” ed “è stato anche dimostrato che andare a scuola in aree green permette ai bambini di ottenere migliori risultati di apprendimento rispetto a coetanei che vivono in aree prive di alberi”  (Pier Mannuccio Mannucci, della Statale di Milano). In conclusione: “Una vegetazione cittadina folta ha un effetto positivo sulla psiche, riducendo lo stress e senso di stanchezza cronica e diminuendo di conseguenza il carico di ansia e depressione”
Mi ricollego ad un articolo che ho ritagliato da “La Stampa” il 27 novembre scorso (pag. 36) che pure Vi riassumo:  “La nostra fisiologia si è evoluta in un ambiente naturale ed è per questo che in quell’àmbito la mente trova appagamento”. Gli umani vivono nelle città “da poco più di duecento anni, un tempo brevissimo dell’evoluzione, ma sufficiente a determinare uno stretto legame tra urbanizzazione sempre più estrema e aumento delle malattie mentali”. (Io Vi ho fatto l’esempio delle conseguenze sui bambini i quali con l’urbanizzazione hanno perso così l’occasione di giocare all’aperto e per questo è stata creata l’industria del giocattolo casalingo).
Uno studio della Stanford University ha dimostrato che “nei soggetti che avevano appena terminato una passeggiata di 90 minuti tra gli alberi, rispetto ad altri che avevano trascorso lo stesso tempo tra i negozi della città” (come la tristissima gente che la domenica va a fare shopping in corso Buenos Aires) “c’era una minore attivazione di aree cerebrali connesse alla “rumination”, vale a dire un vero e proprio ruminare tra i pensieri negativi che si rinforzano l’un l’altro, caratteristica tipica della depressione”. Inoltre, “una passeggiata in un ambiente sano e rilassante” come un parco “c’incoraggia all’interazione sociale: si tratta di un altro meccanismo di protezione contro le patologie mentali”, fra cui il sovranismo.

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Si parla di grandi numeri: dodici mila studenti in venticinque città tedesche. La novità è che tutto è partito dall’idea di due genitori (dotati di un ottimo agente d’immagine) d’incoraggiare la loro figlioletta, una ragazzetta fuori dal comune e appassionata di scienze naturali, l’adorabile Greta Thunberg, oggi sedicenne, a intraprendere e mantenere il proprio regolare sciopero per il clima il  20 agosto 2018. Benché aiutata dagl’influenti genitori, Greta crede davvero nella causa e infatti l’hanno imitata migliaia di studenti nei “Fridays for Future”: tutti giovani di idee moderne, europofili, creativi e responsabili, come dimostrano i loro cartelli.
Quest’angioletto, questa ragazzina che pare una bambina eppure ragiona come una scienziata umanista, mi pare incarni la profezia di Maria Montessori nel suo capolavoro “La Scoperta del Bambino” (mia edizione Rizzoli – Corriere della Sera, Milano 2018): “il bambino è un eterno Messia”, spetta a noi riconoscerlo.

Diceva anche, la dottoressa Montessori, che i bambini sono i cittadini dimenticati. E’ diritto dei bambini che noi adulti gli prepariamo un mondo sano, come è loro diritto essere tutti vaccinati dalle malattie per cui esiste un vaccino. Chi nega che il clima sia sconvolto dallo smog si comporta come quelle matrigne che negano la necessità dei vaccini per proteggere i loro figlioletti. A proposito di negazionisti No-Vax: inizialmente pochi sapevano che Greta ha una delle forme dello spettro autistico (l’Asperger), e Beppe Grillo, il capocomico anzi tragicomico dei grillini al governo, non solo ha dimostrato di disprezzare le persone con autismo (usando “autistici” come insulto contro i tanti che egli odia e per cui predica odio) ma per tanti anni ha detto e lasciato dire, scrivere e propagandare la fake news secondo cui i vaccini possono causare le forme di autismi. Peraltro il poverino ha perso un altro treno della Storia, ignorando che non solo ogni giorno ci sono genitori che fanno coming out della convivenza con l’autismo dei propri figli ma che stanno sempre più ottenendo risultati pratici nel creare una società in cui queste persone stanno bene con questa caratteristica della personalità. E a quanto pare, lungi dall’essere riducibile ad un handicap e ad un minus, chissà, forse dà per certi aspetti una marcia in più per comprendere più intelligentemente e senza emotività alcune cose: Greta ne è un esempio, dato che ha capito perfettamente i termini della questione ecologica.
E’ commovente questo grandioso movimento di protesta perché ci riempie il cuore di speranza: “Siamo inarrestabili”, “Se non ora, quando? Se non noi, chi altri?”, dicono i loro coloratissimi cartelli, colorati come lo è il nostro pianeta. Dice per esempio Luisa Neubauer, studentessa ed attivista tedesca: “Per decenni le persone hanno fatto dimostrazioni per il clima e le emissioni sono comunque aumentate. Con le nostre Dimostrazioni del Venerdì noi tiriamo il segnale d’allarme (il freno di emergenza, ziehen die Notbremse) e diciamo: Voi non seguite le regole? Ebbene noi facciamo lo stesso” (traduzione mia da “Die Welt”).

Vi mostriamo qui solo alcune foto del “clima” della manifestazione (nel senso dello spirito che la anima!): ragazzi e ragazze gli uni a fianco agli altri, in amicizia, proprio come nella grande manifestazione di Milano di Sabato due marzo.  Sono ragazzi che vogliono uno stile di vita più umano, ed hanno capito che non è nemmeno un sacrificio, ma un modo migliore di vivere: ed è tanto più commovente perché viene da un Paese notoriamente ricco e benestante a cui non manca nulla, ove i giovani non hanno grandi motivi particolari di frustrazione, avendo lavoro, istruzione e vivendo in una società a misura per i bambini.
L’utopia (il sognare un mondo che ancora non c’è, ma che è solo immaginabile) è indice  di sanità mentale, e merita il nostro massimo incoraggiamento come appunto si fa coi giovani “di belle speranze”. Ci sono utopie realizzabili, e il ripristino dell’equilibrio climatico è una di queste. Questa bella gioventù incarna l’amore civile: non solo quella philìa politiké, come il filosofo greco antico Aristotele chiamava l’amore per la propria civiltà politica (per esempio, oggi, il nostro orgoglio di essere europofili), ma anche l’amore per la nostra comune Madre Terra. Un Amore ai massimi livelli, di cui è capace un cuore grande: una logica della generosità che è tutto il contrario degli orribili e violenti gilet jaunes amati dai finti ecologisti grillini, piccolo-borghesi predicatori d’odio che dimostrano solo un morboso e nevrotico attaccamento alle loro villette e ai loro denari e attaccano il saggio presidente Macron per le sue politiche responsabili sul clima: la folle logica dell’Avaro che è disposto a sacrificare tante vite umane pur di non perdere poco!
Lo stupendo saggio del filosofo francese Sartre “L’Antisemitismo. Riflessioni sulla questione ebraica” (1954) è ancora perfettamente applicabile non solo ai gilet jaunes ma anche ai grillini e a tutte le menzogne in cui credono questi movimenti che tentano di distruggere le nostre democrazie.

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Per questo le manifestazioni di venerdì 15 marzo 2019 e di ieri, venerdì 24 maggio 2019, a cui abbiamo anche noi partecipato a Milano (accanto a storiche associazioni come Legambiente e la LIPU, la Lega antivisezionista e soprattutto alle classi di scuola) sono state occasioni straordinarie per porre all’attenzione pubblica il problema dell’ecocidio: un corteo in tantissime città del mondo in contemporanea fra cui la nostra.
I ragazzi che hanno coscienza della questione si sono sentiti non solo responsabili ma protagonisti e parte del mondo! Mi attendo che in tanti sappiano riconoscere la gravità del tema e siano dei nostri.
Recentemente ho trascorso una mattinata a parlare di cyberbullismo, e della creatività e dello spirito di fratellanza come antidoto a questa ed altre forme di distruttività in una bella scuola luminosa nell’Hinterland milanese: un istituto tecnico dove ho avuto il piacere di costruire un approfondimento intorno ad un film in collaborazione con dei ragazzi svegli già preparati sul tema grazie alle varie proposte educative di professori che lavorano con creatività ben oltre i programmi. Bravi professori che infatti, fra le varie altre iniziative, gli hanno fatto fare (in occasione della recente ricorrenza della Giornata della Memoria) questo bel lavoro di ricerca sui giovani componenti della Rosa Bianca, l’associazione segreta di studenti tedeschi antinazisti che abbiamo raccontato due anni fa col film “Sophie Scholl – La Rosa Bianca”: Hans e sua sorella Sophie, Alexander Schmorell, Christoph Probst e Willi Graf. Uno dei vari libri che racconta le loro storie con le parole dai loro diari è fra quelli da noi raccomandati come fondamentali:  http://www.ilcinemaeidiritti.it/i-nostri-consigli-di-lettura In queste fotografie che ho scattato vedete le loro storie affisse nel corridoio come punti di riferimento per ricordare ai ragazzi la differenza che talvolta ci può essere fra le leggi ingiuste dello Stato ed il senso della giustizia, i princìpi metastorici dell’umanità!
E a proposito di giustizia e fratellanza: guardate l’avviso qui all’ingresso della scuola dove si chiede a studenti e professori di far sapere se avrebbero aderito allo Sciopero per il Clima di quel Venerdì. Ebbene non è un caso che già ci sia un’intera classe di questa scuola che è venuta a Milano alla marcia.
Quello del clima è un problema “complesso”, parola che deriva dal latino cumplectere, cioè intrecciare insieme: significa che per trovare soluzioni credibili non servono misure disgiunte, come un’area B. bensì le capacità di mettere assieme tante soluzioni diverse, un approccio “di sistema”, un’intelligenza sistemica cioè la collaborazione fra più intelligenze: più educazione scientifica, anche cambiando i programmi di Scienze sin dalle elementari.
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L’Entusiasmo, i Canti, gli Slogan Creativi: la Nobile Causa della Salute Terrestre
conquista  i Giovani Migliori, Protagonisti di due Storiche  Manifestazioni a Milano

Se “la bellezza salverà il mondo”, come diceva Dostoevskij in un suo stupendo romanzo, intendendo la nobile bellezza morale, allora qui a Milano è andata in scena la bellezza: pur in mezzo all’aria come sempre scadente o pessima (per le c.d. “polveri sottili”), si “respirava” comunque un senso di unità, di fratellanza, di gioia spirituale in questa spettacolare manifestazione di protesta contro l’inazione e l’ignavia, contro l’assenza di politiche credibili nell’agenda politica.
Alla prima manifestazione ci si attendeva un torrente di tremila persone, ma ben presto, puntuali, sono arrivati 30mila manifestanti (secondo la questura) a formare una fiumana che poi s’è tramutata in una marea talmente grande che si è dovuto cambiare destinazione, da piazza della Scala alla più accogliente Piazza Duomo. E così Milano è stata non solo la città con più persone in Italia a dimostrare ma anche fra le città al mondo più affollate di manifestanti. E’ stata, come previsto, “la più grande manifestazione studentesca che si ricordi”, ha scritto “La Repubblica”, con “giovani di 1325 città in 98 Paesi” del mondo fra cui Australia, Uganda, Thailandia, Colombia. 109 le città italiane, almeno 141 quelle tedesche, 76 quelle italiane, 81 nel Regno Unito.
Ragazzi e ragazze sorridenti, uniti per riattivare i cervelli spenti e accendere i cuori duri e corrotti dal denaro e dagli stravizi verso un Bene comune fondamentale: la salute della Terra e la salute del regno animale.  La maggioranza erano delle scuole superiori (venuti da soli e più numerosi di quelli andati regolarmente a scuola) ma ce n’erano pure alcuni delle elementari accompagnati dalle madri (le bambine con le trecce del loro idolo Greta) e poi delle medie. Come nella bellissima marcia antirazzista di due sabati prima sempre a Milano, è stata una manifestazione intergenerazionale, ma stavolta i protagonisti erano i giovanissimi, gli adolescenti.
Quelli che non hanno creato cartelloni hanno comunque realizzato delle belle fotografie -anche questa una forma di creatività- e le hanno postate sulle pagine dedicate all’Evento. Rarissimi gli universitari, a conferma che (come hanno denunciato grandi filosofi contemporanei come Alain de Botton) l’Università come sistema non è in grado di fornire un’educazione, una formazione umanistica.
I ragazzi han saltato la scuola, ma hanno dimostrato di aver fatto bene i “còmpiti per casa”, dando libero sfogo alla propria creatività lavorando assieme (ideando originali slogan inediti con giuochi di parole e con rime baciate nella nostra bellissima lingua). Per esempio alcuni, arrampicati sui muri, tenevano alto il lenzuolo con suscritto: 
La Terra ha più di 4 miliardi di anni: rispetta gli anziani!
Slogan allegri di ragazzi seri i quali hanno dimostrato la maturità di vivere con responsabilità e piacere quest’occasione straordinaria: non solo per ricordare idee fondamentali con una felice sintesi musicale, ma anche per cantare insieme e godere al massimo di questo momento di fraternità.
Questi ragazzi hanno saltato cinque o sei ore di lezione ma hanno imparato una lezione di vita fondamentale per la crescita della loro persona: hanno in tal modo scoperto che esiste un’altra dimensione, che non è solo quella del gruppo di amici, ma quella della società civile.
Così Jeremy Rifkin definisce questo sentirci parte di una famiglia più grande della nostra:

“La società civile è il luogo in cui stabiliamo legami di fratellanza e di affetto, creiamo cultura e contribuiamo al capitale sociale della comunità. E’ dove ci dedichiamo ad attività con gli altri, per il puro piacere di stare insieme e con il desiderio di essere d’aiuto e collaborare al benessere della comunità. E’ dove offriamo volontariamente il nostro tempo con gioia ed entusiasmo, per ottenere una ricompensa solo in termini di rafforzamento dell’affiliazione e dell’intimità.”

Come dico sempre ai ragazzi delle scuole dove vado a tenere i miei cineforum, imparare a stare nella società civile, non solo fare amicizie, ma anche lottare accanto a sconosciuti per una causa comune, è parte integrante di una vera crescita a tutto tondo della personalità umana: quest’esperienza straordinaria forma i nostri giovani come esseri umani completi, cittadini del mondo.
Si tratta di riconoscersi parte di un insieme ancor più grande ove stanno bene insieme persone che anche non si conoscono eppure hanno qualcosa di grande in comune: la loro appartenenza alla Terra. Solitamente iper-connessi (telematicamente) i ragazzi hanno scoperto un altro tipo di connessione: tutti attenti agli slogan creati dai “compagni”, hanno vissuto un momento di “flusso”, quello stato mentale creativo di gioia che ti fa perdere la cognizione del tempo. E così il corteo è filato liscio come una bellissima passeggiata e si è scoperta la gioia di stare assieme per creare insieme qualcosa di buono e di bello.
Ragazzi con due ditate di verde sulle guance, come i nativi americani Apache, ragazze che si tengono per mano (forse per non smarrirsi nella marea umana ov’è facile perdersi di vista), come queste in fotografia che hanno ideato la metafora di una Terra in formato gelato che si va sciogliendo, con suscritto: “Climate Change”, poi una linea verticale tracciata sopra alla parola “Climate” e suscritto “Human”. Il messaggio è chiarissimo: urge un cambiamento verso uno stile di vita a misura umana indotto da delle buone politiche. Il cosiddetto “mutamento climatico” è estremamente nocivo, è un’emergenza, una “catastrofe”, come dice il cartello che noi de “Il Cinema e i Diritti”© abbiamo creato.
Mentre facevo colazione prima di andare al corteo, contrariamente alle mie abitudini ho voluto curiosare in TV se se ne parlava: e notavo su La7 l’errore evidente della regia del talk che titolava “Sciopero per il Meteo” (stessa gaffe del presidente Donald J. Trump, corretto in diretta da un meteorologo), e solo dopo dieci minuti è stata la conduttrice ad accorgersi della confusione. Invece questi ragazzi (che spesso prima di aderire allo sciopero hanno fatto discussioni con gl’insegnanti) hanno ben chiara la differenza fra il meteo ed il clima: queste sfasature del meteo in tutte le stagioni (come nel marzo milanese che permette di stare in maniche corte) sono dovute ad uno squilibrio del clima, causato dall’azione violenta di noi umani. Una ragazza, infatti, reca orgogliosa il cartello: “Nell’èra dell’informazione, l’ignoranza è una scelta”. Lo slogan che mi è piaciuto di più è quello di una ragazza di Torino che ha parlato con  La Stampa”: “Chiedo l’ossigeno di cittadinanza”.  Altri slogan sono stati mutuati dalle Freitagsdemonstrationen delle città tedesche: “There is no Planet B”, Non c’è un Pianeta B; “Se non noi, chi?”.
E se il clima meteorologico era quello di una primavera anticipata (e infatti son quasi tutti in felpa e l’ormai comune modo di dire “non si sa più come vestirsi” è il sintomo dello squilibrio climatico), il “clima” della manifestazione è ben più che allegro: gioioso. La gioia di questi ragazzi e ragazze giovanissimi, che hanno accettato la bella sfida di creare, tutti insieme, una dimostrazione, è trascinante, e il nostro filmmaker Antonello Ghezzi mentre marciava con noi de “Il Cinema e i Diritti”© ha provato ad immortalarla con riprese video e fotografie che faranno la Storia e non solo del costume ma dell’economia. Sì perché altre economie, più ecosostenibili, sono possibili, con politiche creative e non populiste, e in Europa ci sono già esempi che vanno in questa direzione: penso ai tanti tedeschi che, pur essendo il Paese con le più belle auto del mondo, vanno al lavoro coi mezzi pubblici, come la mia amica Simonetta che da tanti anni oramai vive a Monaco e la sportività di andare a lavorare in bici è uno dei suoi segreti di bellezza.
Fra noi meno giovani che siamo andati a dargli rinforzi, ci sono Mamme con bambini anche della Deutsche Schule Mailand (come le figliolette della mia prof di tedesco le quali han disegnato su un lenzuolo una Terra con gli occhi e la bocca che sta arrostendo sopra un fuoco e dice: “Salvami”), professoresse, zie come Paola e Nonne come Gerda Hennig.  Di origine tedesca, ex prof delle superiori, scatenatissima ad ottant’anni accanto ai giovanissimi com’erano i suoi studenti quando insegnava la sua madrelingua, si commuove: “Che dolore vedere quest’odio contro l’Unione Europea da parte dei sovranisti, e ora che speranza vedere questi giovani qui oggi! Ricordo – anche per ragioni familiari- l’emozione fortissima al vedere le Montagsdemonstrationen, le dimostrazioni del lunedì nella DDR che hanno fatto la storia, sento che anche questo movimento giovanile delle Freitagsdemontrationen per il Klimaschutz farà la Storia. Siamo tutti interconnessi, perciò tutti fratelli, i ragazzi l’hanno capito.” Qual è il segreto della tua carica vitale? “I miei canti: il canto stabilizza il nostro umore e ci ricorda i nostri valori di umanità. Sto lavorando ad una raccolta di canti per diffondere il mio metodo”, ci anticipa. Al suo fianco (anche lui nel nome del futuro dei nipoti) c’è il marito Riccardo, ottantaquattr’anni e rassomigliante a Sergio Zavoli, pure lui melomane, che s’è fatto tutta la marcia con noi: “Questo senso del bene comune io l’ho visto molto in Germania, che ho frequentato bene avendo la moglie tedesca, e così ora sono entusiasta di ritrovarlo in questa marcia”, dice.
Come ha detto Greta in un’intervista a “Repubblica”, “E’ fantastico. Ci stiamo mobilitando tutti insieme per il nostri futuro: se ci saranno abbastanza bambini e ragazzi che lo faranno abbastanza a lungo potremo davvero assistere a cambiamenti reali”. E’ “necessario mandare un messaggio preciso a tutte le persone che abitano la Terra: siamo nel pieno di una crisi. Ed è la più urgente che il genere umano abbia mai dovuto affrontare. (…) All’inizio ero sola e passavo il tempo leggendo liberi o facendo i còmpiti. Ma ora non sono più sola nella mia battaglia, ci sono sempre molte persone intorno a me”.

MONTESSORI: INTERDISCIPLINARIETA’ ed AMORE per l’AMBIENTE

ERIN GRUWELL: ANDARE OLTRE I PROGRAMMI SCOLASTICI

Al mio cinetalk “Il Cinema e i Diritti” ho fatto vedere il film americanoFreedom Writers, storia vera di una grande prof creativa che ha saputo conquistare i cuori dei propri alunni proprio attirando la loro attenzione alle tematiche sociali con un grande spirito umanistico, dimostrazione che i giovani sono capaci di cambiare. Tema della mia conferenza illustrata è stata la storia di una grande europea, una grande europofila, una grande italiana, una grande insegnante: la dottoressa Maria Montessori, scienziata e filosofa. Il cartello che reca Manuel cita proprio una sua frase, che abbiamo trovato in una raccolta delle conferenze che lei tenne in giro per l’Europa (“Educazione e Pace”). Scienziata e filosofa, Maria Montessori avrebbe senz’altro benedetto questo movimento pacifico e civile, fatto anche da bambini (che sognano di fare i climatologi o di diventare documentaristi per sensibilizzare sul clima), lei che predicò sempre quant’è fondamentale suscitare nel bambino l’amore per l’ambiente ed elaborò una metodologia per far appassionare alle scienze naturali: e con questo grande Tema, quello della protezione del clima, ce ne sono parecchie, tutte intersecate in maniera interdisciplinare! “Il principio fondamentale dell’educazione è la correlazione fra tutte le materie” (“Come educare il potenziale umano”, Corriere, Milano 2019, pag. 107, da una conferenza tenuta in India nel 1943, altra edizione Garzanti, Milano 2007).

AMORE vs ODIO: CONFRONTO fra un MOVIMENTO CREATIVO ed uno DISTRUTTIVO
Vignetta dal "New Yorker".

Mentre da tante cittadine della Francia arrivano le ripetizioni delle manifestazioni piene di odio antisemita, razzista, sessista, omofobico, fascistoide ed eversivo dei gilet gialli, dall’Italia e dai Paesi del mondo arrivano manifestazioni d’amore: amore civile, amore per l’ambiente circostante e per il pianeta intero. Un amore civile per l’ambiente che è l’esatto contrario dell’odio fascista dei gilet jaunes francesi (a proposito, nonostante quelle orde d’incivili a cui dell’ecologia non importa nulla, il presidente Macron va avanti con il suo piano di politica ecologica che riguarda anche il clima ed ha istituito il Conseil de défence écologique).
Tutte le persone mature e responsabili devono dire No al primo movimento, che è distruttivo, reazionario e pericoloso, e Sì al secondo, che costruisce il nostro futuro.
I primi sono menefreghisti attaccati alle loro automobiline; i secondi non considerano nemmeno più la macchina una tappa e preferiscono altri mezzi.
I primi sono l’incarnazione della follia dell’avarizia; i secondi della magnanimità.
Il primo movimento, che si dice giallo ma è nero come i fascismi, ed è pieno di rabbia feroce, chiede politiche populiste e negazioniste, ed è la via verso l’autodistruzione dell’Europa; il secondo, coloratissimo, pieno di speranze e di integrità, chiede politiche serie, credibili ed etiche, ed è l’unico possibile Futuro verde della nostra bella Unione Europea.
E mentre la cattiva politica anche in Italia applica le strategie di manipolazione della pubblicità, e come strilloni venditori di creme miracolose i sovranisti populisti nazionalisti razzisti gridano all’ultima “rivoluzionaria nuova formula” magica per far piovere dal cielo i denari, dalle piazze del venerdì arrivano giovani disposti a sacrifici, a cambiare stile di vita, e che sciorinano esempi pratici: chi addirittura rinuncia alle carni, chi convince i genitori ad abbassare i termosifoni o a comprare l’automobile elettrica, chi incalza i prof ad invitare esperti sul tema.
E mentre dal presidente del consiglio arriva l’ennesima bugia (che terrà conto del problema climatico, quando invece il suo governo ha fatto un affrettato accordo privo di vantaggi con il più grande inquinatore del mondo, peraltro una dittatura che non rispetta nemmeno i diritti dei lavoratori: la Cina), due candidati dei Verdi alle prossime elezioni europee, la tedesca Ska Keller e l’olandese Bas Eickhout hanno fatto propria la proposta del grande presidente Macron che nel suo Appello ai connazionali europei ha formulato l’istituzione di una Banca europea per il Clima.

Il Florilegio della Squadraccia degli Odiatori di Greta:
Tutti contro una Ragazzina a colpi d’Insulti

Ecco i Risultati degli Opinionisti dei Fogliacci di Destra

Vi spiego perché hanno in Odio i Bambini, i Giovani e la Nostra Giovane Europa
Greta e il politico Arnold Schwarzenegger: oppositore
di Trump, si è distinto per le politiche ambientaliste nei suoi due
mandati da Governatore della California.

I provinciali giornali italiani si sono svegliati tardi come sempre: nella prima ora hanno a lungo ignorato, relegandole a trafiletti come curiosità, le notizie meravigliose delle grandi manifestazioni di giovani per il clima: propinandoci le solite chiacchiere dei parolai al governo. Lo stesso trattamento avevano riservato ai gilet gialli, e infatti io Vi avevo detto sin dall’inizio: state attenti a questi, vedrete se non causeranno un’enorme minaccia alla democrazia, e così è stato.
Ebbene, proprio il trattamento della stampa di destra all’evoluzione del movimento dimostra quotidianamente che il politico Silvio Berlusconi sia stato una catastrofe per il nostro Paese.
Per esempio, ogni giorno il quotidiano “il Giornale” di proprietà di Paolo Berlusconi attacca con odio qualcuno: e periodicamente è la volta di Greta.
Sul mio profilo Facebook Vi ho postato la raccolta dai “lettori” di questo quotidiano ove scrivono, non a caso, suoi odiatori dichiarati: ecco i risultati di vent’anni di berlusconismo. (Non ho trovato solo un commento di stima o anche solo di rispetto per la ragazza svedese).
Ed è stata opera di Silvio Berlusconi portare al governo la Lega nonostante il palese estremismo. Ora ne vediamo le estreme conseguenze: la Lega è al governo coi grillini. E disprezzano questi temi.
Certo, non tutti i leghisti odiano i bambini e i giovani, ma si dà il caso che tutti gli odiatori dei bambini sono leghisti di destra.
Ogni singolo giorno troviamo conferme plurime (che alcuni anche postano ad nauseam) del disprezzo per vaste categorie di persone manifestato oramai senza pudore da questa gente e dai loro alleati che si reputano un po’ diversi, un po’ migliori ma che in realtà sono complici ignavi ed infami.
Ora è il turno di una ragazzina, etichettata come “bambina” (in senso spregiativo) e come “handicappata”.
Di recente abbiamo scoperto che, se i grillini e i loro amici molleggiati della decrescita felice disprezzano impunemente quelli che chiamano “gli autistici”, i loro compagni di governo disprezzano apertamente “i Down” (come dicono loro): come, ad esempio, il giovinastro eghista (“responsabile web della sezione lucchese della Lega”) che giorni fa, volendo fare una battuta sul black out di FB, ha scritto che Facebook era “così” e postando sotto una foto casuale di tre bambini con trisomia 21 a scopo di irridere questa condizione umana.
Ai primi (come ad esempio Beppe Grillo e la figlia fallita di Celentano che usano la parola desueta ed impropria “autistici” a scopo d’insulto contro i loro detrattori) ricordo che anche Greta Thunberg, dall’iniziativa della quale è partito il grandioso movimento che abbiamo visto appassionare al problema della protezione dell’ambiente anche i ragazzi italiani, convive (peraltro benissimo) con una forma dello spettro autistico e si è rivelata senz’altro molto intelligente, cosa che Grillo ha ampiamente dimostrato di non essere: Greta, con le sue parole diplomatiche ma nette e pacate, ben pensate, usa la propria intelligenza in maniera creativa, con amore della Terra, Grillo, con le sue grida mussoliniane, ha prodotto solo odio, avallato il disprezzo degli studi e delle competenze, seminato fake news contro la salute dei fanciulli (come ad esempio ha fatto per anni intorno ai vaccini).
Tutte le cronache dell’epoca ci ricordano l’eleganza e la grazia con cui Maria Montessori, l’italiana ancor oggi più famosa al mondo, fece il suo ingresso all’Università di Oxford nel 1936, e purtroppo oggi è tristemente famoso all’estero l’italiano Grillo che alla Oxford University s’è presentato da pagliaccio che strilla come Mussolini. Non solo il suo modo di strillare rammenta l’infame dittatore che sempre più amici dei suoi compagni di governo apertamente ammirano e onorano. Infatti, il suo storico disprezzo per le posizioni delle varie scienze ricorda proprio il fascismo, regime orribile che con il ministro della pubblica istruzione Gentile ha condannato l’Italia a essere ritardata su scienze e tecniche: Greta, tematizzando il surriscaldamento globale, ha risvegliato nei bambini e nei giovani l’interesse per le scienze. Un miracolo!
Al secondo odiatore (il giovane leghista) vorrei dire che oggi le persone con Down prendono pure la patente (anche qui in Italia), e in alcuni Stati progrediti anche si sposano.
Anche solo il fatto che abbiano creato un ministero ad hoc della Disabilità tradisce il loro razzismo, come se le varie forme di disabilità fossero un problema, e non una delle tante competenze logiche dei vari ministeri: agli occhi di questa gente razzista, la Disabilità è un mondo a parte.
Veniamo a Greta: in un simile angelo contemporaneo, occhi volgari e diabolici non possono che vedere una “handicappata manipolata”, proprio così dicono e scrivono e lasciano dire e scrivere di lei. Come dicevo, al recente cinetalk sull’educazione organizzato da “Il Cinema e i Diritti”, abbiamo parlato proprio delle sorprese che bambini e ragazzi che erano ritenuti “stupidi” e deficienti hanno riservato alle loro insegnanti, Maria Montessori ed Erin Gruwell.
La verità è che le persone intelligenti (dotate di intelligenza sociale, interpersonale, intelligenza di sistema) sono capaci di apprezzare Greta nella sua semplicità, mentre gli stupidi (e i malvagi, ché la malvagità altro non è che una forma di stupidità) non ne sono capaci: hanno una specie di disabilità con cui però non si può convivere. Questi odiatori danno dell’imbecille a Greta ma la verità che rivelano è che sono loro stessi ad essere stati come “rimbecilliti” nella loro visione del mondo dalla mancanza d’amore dei loro snaturati genitori che non li hanno incoraggiati a studiare. Non perché sia necessario aver chissà quanto studiato per essere cittadini civili e compassionevoli, ma perché è necessario che qualcuno, nella vita, ci abbia mostrato che cos’è il rispetto nei nostri confronti affinché noi ne siamo capaci verso il prossimo. Non essendo mai stati rispettati dai genitori, ora si sfogano contro gl’innocenti: il tanto citato quanto poco capito meccanismo del capro espiatorio di cui ci ha parlato la psicanalista svizzera di origine ebraica Alice Miller nei suoi libri imprescindibili. Molti di loro covano invidia maligna contro la persona di Greta: in particolare, invidiano ciò che una 16enne è riuscita a fare in pochi mesi quando nessuno ci è riuscito in vent’anni di ambientalismo! Odiano il fatto che, cliccando il nome “Greta” su Google, anziché la Garbo compaia lei, la 16enne più famosa al mondo che ha superato l’attrice super star (pure lei svedese come Greta Thunberg). Questo successo paradossale fa apparire ridicoli soprattutto i grillini: da una parte abbiamo un comico abbia buttato sul palco della politica ragazzi e ragazze ignoranti che non ha nulla di concreto sul piano ambientale in programma; dall’altra abbiamo una ragazzina che ha la metà dei loro anni, già dimostra di padroneggiare perfettamente il difficile argomento del clima ed è una star che è stata capace di far parlare dell’argomento impopolare di cui i più se ne fregano.
Già nell’antichità, il buon Plutarco aveva intuito un meccanismo individuato dalla psicologia: il bisogno di evitare lo spiacevole sentimento cosciente dell’invidia scatena un’autodifesa dell’io che si manifesta come negazione delle qualità evidenti degli altri o come rifiuto in toto della persona inconsciamente invidiata. E’ facile figurarsi come loro, gli odiatori di Greta, erano (mal)trattati dai propri genitori all’età sua: “Sei un buono a nulla, meglio se vai a lavorare” eccetera. I risultati sono i politici della Lega e i grillini.
Un altro esempio di atteggiamento fascistoide proviene dalla sovranista R.P., cantante in altri tempi che non ha terminato (come i politici e gli elettori della Lega) gli studi di scuola superiore: orgogliosa di essere leghista, non ha nessuna vergogna nello scrivere pubblicamente che Greta le ricorda un film dell’orrore. A parte che non ci risulta oggettivamente nulla di anormale in questa ragazzina, e che nessun essere umano è brutto se non i malvagi, orribili sono semmai le sue parole. Il senatore leghista Alberto Bagnai le ha subito scritto il suo commentino di approvazione: “Lo è” (orribile).
Il dato osservazionale più interessante, che conferma la perversione di questa gente, è la reazione della P. ai comprensibili attacchi delle persone normali: il tipo di reazione teatrale e falsamente recitata adottata da quella risma di manipolatori che dobbiamo imparare a riconoscere, cioè la tecnica del passare al contrattacco. In estrema sintesi, si tratta d’individui che feriscono eppoi si comportano come se l’avessimo fatto noi!
Sentite infatti cos’ha scritto, con tono tipicamente narcisista (ossia di quel tipo psicologico, il narcisista, che avendo un grado d’empatia pari a quota zero-negativo, non chiederà mai scusa a nessuno): “E’ gente malata quella che mi attacca. Ho solo detto che mi ricordava un personaggio e ho messo la foto del film dove c’è questa ragazzina che le rassomiglia. E’ brutto che ci siano persone che non aspettano altro per attaccarti, solo perché la pensi diversamente da loro”. Non solo, quindi, la negazione, il diniego (come non detto, ma io non volevo dire ciò che mi è uscito detto, ma tutti possono sbagliare), ma anche la ricorrente, abusata vecchia scusa del “liberalismo”, della libertà di parola che invocano gli omofobi, i misogini, i razzisti e che finirà per distruggere la democrazia. La verità logica ed intuitiva è che solo individui malati possono commentare il look di Greta anziché discutere dell’emergenza climatica, indicando il dito e non la luna.
Potremmo poi citare un’infinità di stronzate” (come nel suo libro “On Bullshit” il professor Harry Frankfurt chiama le balle espresse da gente totalmente disinteressata alla verità delle cose) di altre donne che odiano le donne, in primis Lorella Cuccarini: non è un caso che sia spesso confutata (peraltro brillantemente) da Heather Parisi, che meriterebbe, se esistesse una giustizia meritocratica, non solo di essere protagonista delle televisioni italiane (ove è odiata anche in quanto “straniera”) ma anche di ricevere un premio umanitario. Heather è un modello di come una donna famosa possa usare la sua influenza per dare messaggi positivi e gentili verso categorie spesso target d’odio in questo Paese (i gay, le famiglie che diventano genitori grazie alla GPA, le mamme che allattano in pubblico, e ora pure le ragazzine con forme di autismo). E dunque non è un caso che, ancora una volta, sia stata lei, la Parisi, a dare il giusto attacco alla Pavone: “Vergogna”, le ha scritto.
Lo psichiatra Vittorino Andreoli ha provato a fare un’elencazione di questi meccanismi perversi nel suo ultimo libro “Homo Stupidus Stupidus” (pagg. 148 – 149): il primo è il diniego, la negazione (in termini psicopatologici “simulazione”: io non ho fatto nulla, sono innocente, proprio come fanno i boss che praticano il mobbing), il secondo è lo “spostamento proiettivo”: incolpo altri della mia colpa (sono gli altri ad essere odiatori, non io. In tal modo, il narcisista rinforza la propria illusoria, ipertrofica e patetica stima di sé e dorme sonni tranquilli). La verità è che queste che hanno contrattaccato la Pavone sono persone normali a cui scatta in maniera naturale il principio di protezione verso i minori che invece negl’individui come la Pavone è assente: è chiaro che è stata una bambina maltrattata e ora non si rende nemmeno conto dell’odio che ha accumulato contro i propri genitori e che ora sfoga contro perfetti innocenti. Anche Gesù è stato chiarissimo sul tema dei minori: guai a chi me li tocca, guai a chi me li scandalizza. I sostenitori del disegno di legge del senatore leghista Pillon, per esempio, che vuol consegnare i figli nelle mani dei padri maltrattanti, non sentono questo principio di protezione dei fanciulli.
E sentite cos’ha detto in radio un’altra professionista dell’odio, la sovranista, leghista, omofoba ed antisemita M.G.M. riferendosi a Greta: “Io l’avrei messa sotto con la macchina”. Ex craxiana, ex berlusconiana, ora in quota Lega Nord (che voleva darle una rubrica in prima serata nella prima rete Rai, azienda da cui fu espulsa per i soldi rubati con le note spese gonfiate), apparentemente sofisticata, è sempre stata dalla parte dei potenti. Non più iscritta all’albo dei giornalisti perché non paga le quote, essa appartiene senz’altro a quella categoria che Vittorino Andreoli definisce la “maschera del raccomandato”: “si tratta di un nessuno”, “la figura più meschina del panorama sociale”, che “si presenta con arroganza perché può ottenere molto o tutto in funzione di chi lo raccomanda, senza averne diritto o capacità”.
Un politico leghista al governo (ex commentatore de “Il Giornale”, anti-euro e spessissimo invitato nei talk show dei giornalisti di sinistra), C.B. (quello talmente ignorante da dire in TV che la Spagna è cofondatrice dell’Unione Europea), su Twitter s’è detto orgoglioso di avere due figli adolescenti che non credono alla bontà e alla verità della manifestazione per il clima: “E certo…andiamo in piazza così scende la temperatura. No grazie, vado a scuola” ha detto il 15enne. E la figlia 15enne: “Ehi, papà, lo so benissimo che è tutta una montatura mediatica”.
Sopra e sotto: il naturalista britannico Chris Packham che ha definito i giovani
che scioperano per il clima "assolutamente fantastici".
E mentre 12 mila scienziati (tedeschi, austriaci e svizzeri) hanno dato il loro avallo scientifico alla causa degli scioperi del venerdì, in risposta a Christian Lindner (liberale tedesco extraparlamentare rappresentante del mondo degli affari) che aveva detto che questa non è materia per i giovani bensì da scienziati, arriva anche una lettera di endorsement di 240 scienziati pubblicata sul sito della rivista “Scientific American”. E il grande divulgatore e documentarista britannico Chris Packham, in un’intervista a “Repubblica” ha definito questi ragazzi in sciopero “assolutamente fantastici”.
 
Oggi è pieno, nei fogli della destraccia, di menzogne contro Greta. “Non s’è mai mentito tanto…In effetti, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, valanghe di menzogne si riversano sul mondo. La parola, lo scritto, il giornale, la radio…tutto il processo tecnologico è messo al servizio della menzogna”, scriveva il filosofo (e storico della scienza) ebreo francese Alexandre Koyré nelle sue Réflexions sur le mensonge del 1943: parlava di quelle che oggi chiamiamo fake news. Come quella di Nicola Porro de “Il Giornale il quale ha fatto intitolare un articolo di un Nobel in maniera truffaldina, confezionando così una vera fake news: lo scienziato solleva solo il dubbio che anche abbassando il livello di C02 il clima possa finalmente stabilizzarsi, ma non è negazionista come lo presenta questo berlusconiano.
Si tratta di messaggi snob di delegittimazione contro quest’attivista: si stracciano le vesti, sono scandalizzati dal successo di Greta e rivelano altresì una gran paura del nuovo. Paura che ci sia imposto qualche mutamento nel nostro stile di vita sciocco e insostenibile fatto di cannucce e pigre mamme che organizzano festicciole con piattacci di plastica. Costoro fanno terrorismo psicologico con gl’immigrati, salvo poi andar dicendo e scrivendo che le sinistre  ei liberali farebbero “terrorismo psicologico” sul clima: “catastrofismo”.
Questa ragazzina autistica di poche parole ha un successo straordinario perché, come ha spiegato uno psicologo britannico, è lo specchio dell’onestà, mentre loro, che spendono fiumi d’inchiostro con le loro parole d’odio contro gay, immigrati e ora persino i ragazzini, non vendono nemmeno uno dei loro giornalacci ai giovani normali che percepiscono subito le incoerenze e le falsità.  Falliti in tutto, hanno in odio il successo di quest’enfante prodige! Questa ragazzina ricca che vive in semplicità è una regina involontaria, mentre loro, piccolo-borghesi perennemente in carriera (senza troppo successo) per guadagnare qualche misero stipendio in più da dissipare nei loro vizi, reclamano solo Meno Tasse come unica idea politica!
Questo loro ritenere una ragazzina che parla con spirito di verità una cattiva influenza sui bambini e i ragazzini mi ricorda l’allarme (dieci anni fa) del deputato leghista Paolo Grimoldi quando venne a sapere che in una scuola della Brianza si era letto il “Diario” di Anne Frank perché parla del ciclo mestruale. Un caso analogo pare sia successo pochi giorni fa in Sardegna, ove una madre ha denunciato un’insegnante perché non è di suo gradimento la maniera con cui presenta questo classico della letteratura dei ragazzi. Invece, come abbiamo visto a “Il Cinema e i Diritti” nel film “Freedom Writers”, una grande educatrice che ha fatto miracoli col suo metodo in piena autonomia rispetto ai programmi, la professoressa Erin Gruwell ha fatto leggere ai suoi studenti proprio questo diario suscitando una tale commozione che i ragazzi hanno voluto invitare la signora olandese che tenne nascosta Anne e i suoi familiari nella soffitta di Amsterdam. Sedicenti cristiani, simili leghisti a cui sta antipatica Anne Frank ignorano persino che il bellissimo Vangelo di Luca (8, 41) parla della benedizione e guarigione da parte del Maestro dell’emorroissa, una donna sofferente di perdite di sangue! Per costoro persino i Vangeli sono scandalosi!
Un altro sostenitore della destra, fondatore de "Il Foglio", il quale è da sempre dalla parte dei potenti, l’ex comunista G.F, ha scritto: “Non vorrei essere accusato di pedofobia, ma io detesto Greta, aborro le sue treccine, e il mondo falso e bugiardo che le si intreccia attorno.” Del resto, uno che non è stato capace di commuoversi al film Premio Oscar “La vita è bella” è già un’anomalia in un semplice test di empatia. Ma quelle treccine, imitate da migliaia di ragazzine, ci richiamano semmai l’adorabile personaggio di bambina speciale (ideato proprio da una svedese come lei, Astrid Lindgren): Pippi Calzelunghe.
Il quotidiano “Libero” ha chiamato “gretini” cioè cretini gli ammiratori di Greta Thunberg e in Tv una sua giornalista in un famoso talk show è andata a fare il ruolo della negazionista. Anche una trasmissione radiofonica di dubbio gusto ha chiamato così questi ragazzini che presenta con le loro iniziative ma al contempo, contraddittoriamente, li prende in giro: l’assonanza con la comune parolaccia “cretini” è palese e così cinicamente si prendono giuoco dei giovani fingendo di dargli spazio! E su Twitter il fondatore di “Libero”, l’ex berlusconiano Vittorio Feltri (dichiaratamente elettore della Lega Nord ed indifferente alle vicende dei migranti con figli a carico) dopo aver definito “stupidina” Greta, ha fatto un commento assurdo: ma tanto in Svezia fa freddo. Il capo della Lega lo ha poi imitato ad un comizio a Sassuolo ironizzando sul freddo che sarebbe in contraddizione con il “riscaldamento climatico” (per cui, ripeto, chiamiamolo “sconvolgimento climatico”). In realtà, per scrivere una cosa del genere deve ritenere davvero “stupidini” i suoi seguaci, visto che il problema non è che si alza la temperatura e soffriamo il caldo bensì che si altera un intero equilibrio di sistema del pianeta. Ma alcuni dei suoi lettori-ammiratori sono una nuova specie antropologica, quella che il grande politologo Giovanni Sartori chiamava, con brillante espressione, l’Homo Videns: l’uomo che crede solo a ciò che vede in TV (“non vidi, ergo non est”, non l’ho visto in Tv, quindi non mi risulta che esista, quindi non ci credo e mi fermo qui). Dopodiché, non pago di questa falsa notizia negazionista, Feltri sul suo “Libero” ha definito Greta “una adolescente racchia e saccente”: peccato che sappia le cose fondamentali che tutti dovrebbero sapere.
Ecco che emerge qui, bene interpretato da uno che ha come scopo solo vendere più copie, come dimostrano i suoi titoli, il disprezzo, tipicamente italiano, contro chi non è à la page, secondo i canoni delle veline delle TV di Silvio Berlusconi: i berlusconiani ed i leghisti loro figli cresciuti a Nutella e Canale 5, pretendono che le ragazzine si atteggino già ad influencer ben truccate come le donne delle televisioni Mediaset.
E che i negazionisti siano bugiardi patentati lo dimostra anche la foto taroccata di Greta o la foto postata dal senatore leghista Pillon “dall’amico D.F.” (il “filosofo”) che ritrae Jean Claude Juncker (simbolo dell’Unione Europea da loro odiata) che onora Greta con un baciamano. Pillon e i suoi seguaci sono espressione del meccanismo spiegato bene dallo psichiatra Andreoli, sempre nel saggio “Homo Stupidus Stupidus”: tipi che si mostrano intransigenti come un incorruttibile giudice (e infatti giudicano male un sacco di cose: omosessualità, donne che divorziano) e che in realtà, sotto questa maschera, son proprio loro gl’immorali come i loro amici preti-pedofili e amici protettori dei pedofili (per esempio dicono di voler proteggere i bambini ma poi il ddl Pillon li vuol sottrarre alle buone madri vittime di maltrattamenti consegnandoli proprio ai padri che le offendono; oppure vogliono mantenere la dicitura “padre” e “madre” nei documenti così da discriminare le famigliole formate da due mamme o due papà e scoraggiare la formazione di nuove siffatte famiglie di fatto; si mostrano, come Salvini, tolleranti con quei genitori snaturati che non vogliono vaccinare i propri figli causando un rischio anche per tutti gli altri bambini ed intolleranti con le nuove famiglie).
Fra alcuni che si espongono contro Greta e i giovani manifestanti ci sono pure alcuni grillini (dato che hanno la cultura del complotto, che è tipica degli stupidi i quali, così pensando, si auto-illudono di essere loro i più intelligenti della media) eccettuati solo rarissimi casi di singoli i quali si sono già dimessi perché hanno capito di essere stati attirati da polpette avvelenate: il grillismo è velenoso come l’odio incivile.
Tutti questi personaggini sono propagatori se non di dubbi, d’odio, danno dignità pubblica ai messaggi d’odio. Non si rendono conto che sono bulli: attaccare tutti quanti in simultanea (o uno al giorno, come uno stillicidio, così uno al giorno avrà la sua oretta di notorietà) un singolo target è, di fatto, un atto di bullismo.
Gente che non ha mai manifestato per niente, non si è battuta per niente, che non crede ad un bel niente: il cinismo distruttivo che non produce nulla perché di nulla gl’importa veramente. Però opinano su tutto.
Un altro evidente meccanismo in azione in questo clima d’odio è il giocare a fare gli “eretici”: è una maschera con cui ci si esibisce atteggiandosi a “fuori del comune”, “fuoriclasse”, coraggiosamente “politicamente scorretti” (e infatti nei loro deliranti pseudo-ragionamenti, ricorre spesso la loro “nausea per la dittatura del politicamente corretto”, che in realtà sono i princìpi primi su cui si fonda la società: in primis il Rispetto delle persone e l’esclusione di scale qualitative delle varie razze umane). Giocando questo ruolo risultano anche ad alcuni affascinanti, in quanto osano esibire opinioni che alcuni, nella generale confusione etica amplificata dai talk show, reputano “coraggiose”. Il male affascina.
La verità è che sono dei falliti reazionari: infatti sono più o meno tutti ammiratori dei pericolosi gilet gialli e viceversa, per ovvie, evidenti ragioni, denigratori dei giovani ecologisti.
Questi reazionari, travestiti da liberali conservatori, sono terrorizzati dal successo di Greta non solo perché lei rappresenta la semplicità della verità ma anche accende l’immaginazione dei nostri ragazzi che mai voterebbero per loro.
Quest’angioletto scioperante e che parla con estrema pacatezza e fermezza ci ricorda l’enorme menzogna del sovranismo: ci rammenta che la soluzione di simili enormi problemi verrà solo dalla cooperazione internazionale, che presuppone la forte unità dell’Occidente, a partire dalla nostra bella e giovane Europa, mentre i sovranisti ricercano “amicizie” solo con regimi dittatoriali come Cina e Russia che pensano solo alla propria espansione e Potere e non garantiscono il rispetto dei princìpi su cui dovrebbe fondarsi la Comunità internazionale.
Questo loro modo di porsi (persino di riferirsi a dei ragazzini che hanno fatto manifestazioni in maniera impeccabile, propositive, pacifiche e creative), questa loro tipica maniera di parlare d’altri tempi, che fa riferimento solo alle apparenze fisiche di una donna e  comunque adatta ad altri contesti impolitici (da bar sport o da bettola o spogliatoio maschile o peggio da squadracce fascistoidi), è lo specchio della loro mancanza di umanesimo, di princìpi di umanità, di etica civica.
Questi “attivisti” leghisti, questi “opinionisti” leghisti, questi “politici” leghisti hanno in odio i giovani, il loro disprezzo nei confronti della gioventù è espresso proprio dalle scelte che hanno fatto della loro classe dirigente fra deputati e senatori: un insulto vivente ai giovani che hanno completato il loro normale percorso di studî, un disprezzo nei confronti dello studio, della scuola, dei professori. E i giovani migliori li puniranno alle urne.
Chi cova quest’odio, contro l’Unione Europea, contro gli ebrei, contro i bambini, contro i giovani, deve trovare il coraggio di fare un grosso lavoro su di sé per comprendere che quest’odio insensato tradisce un innominabile rabbia contro i genitori che va tirata fuori e analizzata in maniera creativa per spezzare questa catena. Chi ignora o finge d’ignorare o sfrutta questo meccanismo del capro espiatorio non è titolato a fare politica, ma è un individuo che esibisce impunemente un comportamento socialmente pericoloso che va attenzionato e censurato.

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