giovedì 9 gennaio 2025

La Rabbina: «Hannukah simboleggia la Prima Vittoria per la Libertà Religiosa»

di LELE JANDON
Nell’anno appena trascorso il Natale (anche in Ucraina) è coinciso con il primo giorno e la prima candelina di Hannukah (in foto mi trovavo dinanzi alla hannukiah della Porta di Brandeburgo, sito storico particolarmente simbolico perché sotto Hitler campeggiava la bandiera dei nazisti antisemiti). Hanukkah è Storia. Questa Festa ricorda un ben preciso Evento storico: come narrano i due libri biblici dei Maccabei, nel II secolo prima dell’era volgare un gruppo di Eroi Ebrei resistette valorosamente al tentativo di distruzione dell’ebraismo ad opera del tiranno seleucide Antioco IV, UN pazzo megalomane che pretendeva di essere adorato come uno degli dèi. Quel satrapo siro-ellenistico non solo impose agli ebrei il culto di sé stesso (!), delle statue degli idoli fenici e la pratica delle "prostitute sacre" nel Tempio di Gerusalemme, ma vietò la circoncisione, lo Shabbat e lo studio della Torah: essere ebrei era fuorilegge, pena la morte!
Un nobile sacerdote ebreo, Mattatia, si ribellò e fu il leader della guerriglia contro la soldataglia del sedicente dio pagano. Quando Mattatia morì in battaglia fu suo figlio Giuda (poi detto Giuda Maccabeo) a proseguire l’opera di liberazione nazionale: ancorché male armato, il giovane eroe ebreo riuscì a sconfiggere l’esercito del governatore della regione uccidendolo. Dinanzi a questa forza morale i siriaci revocarono l’editto antisemita (e di lì a poco, dopo la morte di Antioco, Roma firmò proprio con Giuda Maccabeo un trattato di riconoscimento della Giudea). **** Ma veniamo al particolare della festa: le luci. Dopo l’abuso degli occupanti, era stata fusa la stupenda menorah, il lume dorato (il più antico simbolo dell’ebraismo) che aveva sempre illuminato il Tempio di Gerusalemme e che deve sempre restare acceso. Il Tempio oltre che profanato era pure spento. Bisognava illuminarlo, riconsacrarlo, ridedicarlo al Signore. Allora, scrive il rabbino e scrittore americano Chaim Potok (1929 – 2002) nella sua “Storia degli ebrei” del 1978 (Garzanti, Milano 2003, mia edizione 2007, pag. 254), i partigiani ebrei «utilizzarono probabilmente come candelabro le estremità delle loro lance». La leggenda sacra (riferita dal Trattato “Shabbat” 21b del Talmud babilonese) racconta che essi rinvenivano una boccetta d’olio sufficiente per una notte ma che durò miracolosamente sinché, dopo otto giorni di suspence, arrivò altro olio: ecco perché la festa dura otto giorni in ciascuno dei quali s’accende un lumino. Anche Gesù, che era ebreo, andava al Tempio di Gerusalemme per Hannukkah (Giovanni 10: 22, le traduzioni riportano “Festa della Dedicazione” e se consultate ad esempio l’Enciclopedia Treccani troverete Festa della Dedicazione = Hannukah, che è un termine coniato in seguito, nel Seicento). ****
Quella dei Maccabei fu «la prima rivoluzione riuscita»: «fu per la seconda civiltà degli ebrei quello che le guerre di Saul e Davide contro i filistei erano state per la prima», commenta il già citato Chaim Potok (a pagina 250). E come riassume bene al settimanale liberale “Le Point” la rabbina francese Pauline Bebe, «Hannukah rappresenta la prima vittoria per la libertà religiosa». Un valore universale. Hannukah è una Festa simbolo di Resistenza: come gli antichi ebrei lottavano contro l’assimilazione forzata e la paganizzazione, così oggi gli ucraini resistono alla russificazione forzata e gl’israeliani resistono agli attacchi di Iran, Hamas ed Hezbollah. Mentre la Federazione russa, attraverso le sue false agenzie informative diffondeva (come già facevano prima la polizia zarista e poi il KGB) fake news antisemite col preciso fine di distruggere la coesione sociale costruita con fatica dalla nostra civiltà, in Ucraina (che ha anche collocato il Natale nello stesso periodo delle altre denominazioni cristiane) si festeggiava Hanukkah (resa Festa nazionale dal presidente Zelensky già nel 2020). Mentre Putin coi suoi missili ha sadicamente tentato di lasciare l’Ucraina al buio per il terzo Natale di Resistenza (non il secondo, come ha erroneamente detto la RAI), per tutta risposta Volodymyr Zelensky, in una commovente cerimonia di cui potete vedere il video su Internet, ha acceso la prima candela di Hannukah: «È la Festa più gioiosa», ha detto uno dei dodici rabbini ucraini Ospiti nella sua residenza di Kyïv per l’occasione. E il rabbino capo del Dnipro, Shmuel Kaminetsky (i cui genitori, a causa delle persecuzioni antisemite dei comunisti, emigrarono nel 1946 dall’Unione sovietica in quello che sarebbe diventato di lì a poco lo Stato d’Israele) ha detto: «La battaglia tra la luce e l'oscurità continua. Grazie a Lei, Presidente, l'Asse del Male sta diventando molto più debole e presto lo sconfiggeremo. Accenderemo queste candele e speriamo che l'Onnipotente ci aiuti e pregheremo con tutti per vedere presto grandi miracoli», proprio come nella storia gloriosa degli Eroi Ebrei al seguito di Giuda Maccabeo. E mentre in Siria le minoranze religiose tremano dinanzi ai primi atti di barbarico bullismo compiuti impunemente da parte degl’islamisti contro i connazionali cristiani e il governo pratica già di fatto la sharia (negando persino una semplice stretta di mano alla ministra degli Esteri tedesca in quanto donna!), al contrario il presidente ucraino ha celebrato la “diversity” etnica e religiosa del suo Paese in lotta per la civiltà contro la barbarie: «Qui in Ucraina tutti viviamo assieme e tutti combattiamo le tenebre. Sono sicuro che la luce supererà definitivamente l'oscurità». ****
Già tre secoli prima dei seleucidi si era tentato invano di distruggere il popolo ebraico (per macchinazione di Aman, il consigliere speciale del re persiano Assuero, come racconta il libro biblico di Ester, episodio vittorioso in onore del quale si è istituita la festa di Purim). E nel Novecento il tentativo si è ripetuto sotto il nazionalsocialismo e sotto il socialismo reale dell’Unione sovietica (il cui Dipartimento Desinformatsiya ha inventato i diabolici slogan che oggi sono riproposti dagli antisemiti travestiti da antisionisti: “Israele genocida come Hitler”, “i sionisti sono criminali”, come ha scritto l’altro giorno una bulla in risposta ad un mio intervento). Il da poco scomparso presidente Jimmy Carter fece pressing con successo sull’URSS affinché consentisse ai “refusenik” (gli sfortunati a cui il regime dava il Niet per il visto d’uscita) di emigrare da quell’orrenda dittatura: grazie a lui ben 50 mila ebrei l’anno poterono andarsene da quello Stato che disprezzava l’ebraismo. Ad una lettura anagogica, questa storia straordinaria evocata da quella particolare menorah simile ad un albero che è la hannukiah (il candelabro a 9 bracci) è lì a rammentarci una fondamentale verità filosofica: quando come società siamo uniti da un’Idea forte e creativa succedono miracoli. L’idea di Nazione ebraica sta alla base dell’eroismo della Resistenza degli ebrei Maccabei e sta alla base del movimento sionista che, ricorda l’antropologo israeliano Harari nell’articolo sulla “Washington Post” che Vi ho letto ai miei cineforum all’Hotel Diana, non è mai stato una forma di imperialismo né razzismo. Quindi Hannukah è una Festa squisitamente sionista. E’ tutto il contrario di ciò che propagandano i cattivi maestri ProPal. E’ il sionismo la filosofia che ha permesso la (ri)nascita d’Israele: il visitatore attento di Roma noterà che il candelabro ebraico è raffigurato anche sull’Arco di Tito, l’allora generale (poi imperatore) che nel 70 diede l’ordine genocidario di distruggere tutto e tutti a Gerusalemme causando così la Diaspora cioè la Dispersione degli ebrei, ingiustamente esuli in giro per il mondo. Gli ebrei non sono mai stati imperialisti, anzi, al contrario sono stati eroici nel sopravvivere a tanti tentativi di venir distrutti da imperi malvagi. Gli unici due Paesi al mondo governati da ebrei sono in lotta per l’esistenza e resistono eroicamente: Israele ed Ucraina. L’insegnamento di Hannukah è universale, insegna a contemplare e celebrare l’esistenza e la Resistenza: resistere per esistere. Quando auguriamo “Happy Hannukah!” riconosciamo che la Libertà è la Luce e la schiavitù sono le tenebre, che Israele appartiene agli ebrei e che l’Ucraina appartiene agli ucraini. Perciò: lunga vita ad Israele! Slava Ukraïni!