venerdì 10 marzo 2023

Distruzione in Ucraina, una Mostra in Chiesa a Berlino

di LELE JANDON
Come già Vi ho raccontato a suo tempo, qui a Berlino la chiesa protestante ha fatto tantissimo per l’Ucraina, che si trova a due ore d’auto dalla capitale. Il vescovo di Berlino Christian Stäblein ha benedetto la solidarietà attraverso l’invio di armi alla Resistenza. Il primissimo luogo d’accoglienza dei profughi è stato una chiesa luterana (Sankt-Jacobi), adibita a dormitorio, e la Berliner Stadtmission ha dato il benvenuto agli ucraini in arrivo coi treni. Per raccogliere fondi le parrocchie hanno organizzato concerti (ne ho ascoltato uno incantevole con la cantante e musicista Antje Rietz alla chiesa luterana di San Tommaso il cui pastore si è recato a Černivci per raccogliere le firme per la richiesta d’adesione da consegnare all’Unione europea). Ed ecco un’ennesima iniziativa (nell’àmbito del Mese della Fotografia in cui ci sono tante mostre fotografiche in giro per la capitale tedesca): sino al prossimo 5 aprile potete visitare la mostra “The Faces of War” ospitata nella magica cornice della prestigiosa Gedächtniskirche (la Chiesa della memoria), situata fra Wilmersdorf e Schöneberg (alle mie spalle), ad un anno dall’invasione ingiustificata e ingiustificabile di Putin, il 24 febbraio 2022.
E’ una selezione degli scatti (mostrati da BBC, “New York Times” e “Washington Post”) del pluripremiato fotografo ucraino Mstyslav Chernov. L’artista ha lavorato anche per il “National Geographic”, come corrispondente di guerra dell’Associated Press ha seguito l’Iraq e la Siria ed è stato premiato al Sundance film festival per il documentario “20 giorni a Mariupol”. L’allestimento parte proprio da questa città completamente distrutta (diventata simbolo al contempo dell’eroica Resistenza del popolo ucraino e della ferocia dell’esercito di Putin) dove il 9 marzo i russi colpirono un reparto di neonatologia nonostante sul piazzale dell’ospedale fosse scritto chiaro in russo: BAMBINI! E’ grazie al nostro eroico fotografo che le immagini di questo crimine hanno fatto il giro del mondo. La carrellata prosegue con l’ex bellissima Kharkiv (oramai anch’essa ridotta in macerie) e Bucha (teatro di crimini contro l’umanità denunciati anche dalla ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock che ci è andata in visita). La location della Mostra non potrebbe essere più azzeccata perché la Chiesa della Memoria è stata lasciata così, con la cupola distrutta dalle bombe alleate, ad eterno ricordo dell’orrore delle guerre espansionistiche come quella di Hitler e Putin. In questi documenti straordinari (ne vedete alcuni sul mio profilo Instagram) il fotoreporter ci mostra il duro lavoro dei vigili del fuoco ed il dolore composto delle varie persone che abbracciano un loro caro appena ammazzato da un missile russo. Dinanzi a questa distruzione chi, come Merkel, non ha saputo riconoscere con anni d’anticipo il male nel volto glaciale di questo serial killer che ha così tante volte incontrato dovrebbe solo vergognarsi della propria stupidità.

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