sabato 18 maggio 2013

Amanda, Karima e Sabrina: 20enni vittime del pregiudizio misogino italiano


La Violenza contro le Donne di cui nessuno parla:

AMANDA, KARIMA e SABRINA,

Ventenni Vittime di RAZZISMO, 
MISOGINIA ed EROTOMANIA

analisi di LELE JANDON



“Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., poiché un mattino, senza che avesse fatto nulla di male, egli fu arrestato”: così inizia il romanzo postumo di Kafka (1883 –1924) “Il Processo” (1925).
Un caso assurdo come quello che ha visto imputate Amanda Knox e Sabrina Misseri.

PROCESSI KAFKIANI: i processi di cui parliamo
in quest'articolo sono veri e propri processi "kafkiani".
Sopra, lo scrittore Franz Kafka.
QUATTR'ANNI di CARCERE (PREVENTIVO) da INNOCENTE.
Amanda Knox ha subìto
quattr'anni di carcerazione preventiva benché di lei non ci sia
traccia nella stanza del delitto.
Durante questo periodo le è stato concesso di fare una sola
telefonata la settimana alla famiglia.
Enzo Tortora definiva questa pratica "il male italiano del secolo".
In Italia, i giudici godono di totale immunità per simili clamorosi
errori giudiziari. 
Ed Ambrose Bierce (1842 - 1914), nel suo “Dizionario del diavolo” (1911), definiva così, in maniera drammaticamente attuale in Italia, la parola "processo" (dal latino “processus (iudici)”, svolgimento del giudizio): “processo: macchina in cui si entra maiali e si esce salsicce”. Nel tritacarne giudiziario italiano é ancòra così: processi kafkiani in cui le vittime sono le ventenni. “El sueño de la razon produce monstruos, il sonno della ragione ingenera mostri”, titola Goya (1746 - 1828) un suo quadro (1797): e qui i veri mostri non sono queste ragazze ventenni sbattute come “mostri in Prima Pagina” (in realtà sventurate con l'unica sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato), bensì il monstrum giuridico di queste condanne e queste modalità d'indagine da parte di certi magistrati che non hanno scrupoli morali di rovinare la fama delle persone di vent'anni: 25 anni Amanda, vent'anni Karima, ventiquattr'anni Sabrina. (Della prima, si sente dire persino il nome sbagliato: la pronunzia esatta  americana é Aménda; mentre della seconda si dice solo lo pseudonimo, cioé il nome falso, "Ruby": come un'etichetta, una lettera scarlatta; della terza si sottolinea il cognome, per sottolineare il presunto familismo o DNA predisposto al crimine dei Misseri). Ad ulteriore dimostrazione del fatto che le donne sono le peggiori nemiche delle donne, si noti che:

1) né lo sfogo sincero della 20enne Karima El Mahroug dinanzi al Tribunale di Milano in cui racconta la sua verità (di essere stata condizionata a dire il falso da procuratori i quali non hanno avuto scrupoli morali ad adoperare intimidazioni subliminali ed insulti contro la giovane, non colpevole di nulla, se non, magari, di essere un'arrampicatrice sociale, il che non è un reato),

2) né le rivelazioni sulle molestie e gli abusi della biografia di Amanda Knox (invidiata perché è diventata milionaria come scrittrice),

3) né lo stato d'inedia e depressione della detenuta Sabrina Misseri in attesa della condanna che purtroppo c'é stata (a differenza della più fortunata Amanda), e la sua esasperazione sfogata in uno scoppio di pianto dinanzi all'ennesima, allucinante pseudo-domanda di un pm che addirittura le chiede d'interpretare i pensieri altrui (come avrà visto chi segue la trasmissione Tv “Un giorno in pretura”, su Raitre), ebbene, dicevo, nessuno di questi tre casi ha prodotto alcun tipo di solidarietà da parte di (commentatrici) donne, quelle stesse donne sùbito dichiaratesi pronte a credere ad ogni parola dell'accusatrice di Dominique Strauss Kahn (poi prosciolto dall'accusa di violenza sessuale).


A mio modo di vedere, la conduzione del processo definito impropriamente “processo Ruby” e che, di fatto, e diventato anche un processo a/contro Ruby (Karima), la conduzione del caso Knox e del caso Misseri, dimostra che "non siamo un Paese per donne" (né per giovani, per famiglie e per liberali): anche quando fanno le giudichesse, le poliziotte o le pm, certe donne continuano ad essere donne-che-odiano-le-donne. Lo testimoniano anche le donne stesse, vittime di quest'odio misogino sul luogo di lavoro, per esempio. Quest'invidia maligna, che emerge ad uno spettatore spassionato e freddo (e quindi lucido) da questi stili professionali irrazionali (fondati su sentimenti di ostilità ossessiva anziche sul lógos), dev'essere combattuta culturalmente dalla (mal)educazione femminile se vogliamo vivere in una società civile e pluralista in cui le donne siano ben integrate, coi colleghi maschi e fra loro. E' impressionante scoprire che una donna poliziotto abbia detto a Raffaele Sollecito (come ha lui stesso rivelato nel suo memoriale Honor Bound) che Amanda fosse una “troia” (a suo dire, il che e anche, fra l'altro, un reato: una calunnia) al fine di suscitare in lui (in maniera subdola e tendenziosa) un desiderio di vendicarsi attraverso un'accusa (che, da vero uomo d'onore, come dice il titolo della sua autobiografia, non ha mai fatto); ed é sconcertante dover sentire un fuorionda che rivela il livello infimo di discussione fra le giudichesse che, come delle comari al bar, tirano ad indovinare sulle strategie della difesa anziché, piuttosto, ragionare con una rigorosa ricostruzione dei FATTI, sulla dinamica e soprattutto il movente dell'omicidio di Sarah). Innanzitutto, il caso Kercher ed il caso Scazzi hanno una cosa in comune: in ambo i casi, c'e una ragazza assassinata e c'é gia il reo confesso (Rudy Guede e Michele Misseri, contro i quali ci sono prove solide). Nel secondo caso, abbiamo addirittura Misseri che confessa (e riconosce sempre, senza smentirlo) di avere anche già tentato un approccio sessuale con la nipote: respinto con un calcio. Trattasi, evidentemente, di un classicissimo caso di raptus del violentatore che uccide la sua vittima. Nonostante ciò, le madri delle due ragazze uccise non si rassegnano al dato di fatto che le loro figlie siano state vittime di uomini: ci deve per forza essere anche la donna. Cherchez la femme. Il caso, in un Paese normale, andrebbe chiuso, e poco importa alla legge del sospettismo delle due madri che, orfane delle figlie, vorrebbero uccidere con

LA SPIEGAZIONE PIÚ SEMPLICE: la lezione di metodo
di Guglielmo di Occam (1288 - 1349),
 inascoltata nell'Italia complottista e colpevolista.
l'ergastolo anche le figlie altrui. Eppure in Italia i pm obbediscono, ambiziosi. In entrambi i casi, dunque, c'é stato uno sperpero di danaro pubblico, oltreché quel sequestro di persona che é la carcerazione preventiva, per casi già belli e risolti. Un metodo di tipo scientifico, che dovrebbe appunto usare la (polizia) scientifica, e quello che si dice, in filosofia, “rasoio di Occam”: la ricerca della spiegazione più semplice (dal nome del filosofo del Trecento Guglielmo di Occam).

PADRE e MADRE, REAZIONI OPPOSTE.
Romina Power non si rassegna
alla morte della figlia Ylenia Carrisi (1970 - 1994)
L'ex marito Albano, invece, più razionalmente, ha chiesto
il certificato di morte presunta. Questo caso ci aiuta
a capire come simili tragedie possano provocare reazioni
psicologiche del tutto irrazionali nelle madri, come nel
caso dell'accanimento giudiziario della mamma di Meredith
Kercher contro Amanda Knox. 
Tutto questo accanimento deriva da un moralismo dei pm che forse si sentono in dovere di fare contente le mamme delle vittime: ma la vera morale (cioé deontologia professionale) di chi fa le indagini dovrebbe essere cercare, semplicemente, la semplice verità, e non accontentare i desidèri delle madri che non trovano riscontri nelle indagini. Se passasse questo concetto, che dobbiamo fare contente le mamme, allora saremmo ancora qui a cercare Ylenia Carrisi (1970 - 1994, gettatasi nel Mississippi secondo un testimone che ha visto proprio una ragazza con un vestito a fiori, e dalla sua stanza mancava proprio il suo vestito a fiori) prestando ascolto a sua madre Romina Power, ancora convinta che la figlia sia stata rapita (mentre suo marito, più razionale, ha chiesto il certificato di morte presunta).


Nella sua autobiografia Amanda racconta non solo degli schiaffi per incuterle paura e indurla a dire la verità che piaceva agl'inquirenti, ma anche della menzogna che le era stata detta quando è entrata in carcere: di essere sieropositiva, e quindi rischiare la morte. Sicché la poveretta s'é messa a fare una lista dei ragazzi con cui era stata, per capire: lista che é stata sequestrata ed usata contro di lei, per crearne un'immagine negativa: un pre-giudizio negativo. Uno stratagemma terroristico infame, di cui nessuno in Italia si é scandalizzato. Ha spiegato, con molta semplicità, la giovane donna: “i flirt cogli uomini in Italia erano soltanto un modo di sentirmi piu donna e a mio agio con l'idea del sesso occasionale praticato da ragazze e ragazzi della mia generazione.” Una persona normale, maschio o femmina, non ci vede nulla di moralmente anormale, ma a quanto pare le donne che hanno interrogato Amanda volevano dare una lezione morale alla ragazza attraverso le loro accuse.

STEREOTIPI NEGATIVI. Amanda Knox
è stata presentata
dalla pubblica accusa come una sorta
di Venere in Pelliccia,
ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno (foto sotto).
Eppure, la Femme Fatale è colei che, in
criminologia, orchestra i  delitti, non "partecipa",
come pretende la pubblica accusa. 
Sia Amanda Knox sia Ruby incarnano la Straniera (anche straniera morale, addirittura “l'orientale”, dalla “tipica furbizia orientale”, si é detto con un PRE-GIUDIZIO che negli Stati Uniti sarebbe stato un autentico scandalo perché le generalizzazioni e gli stereotipi non sono ammissibili in uno stato multietnico come gli USA: creano discriminazioni e ostacolano le pari opportunità, cioé la libertà), la Strega Seducente, la Femme Fatale, che in un'altra epoca al posto degl'insulti avrebbe ricevuto il rogo nel nostro Paese che, non più cattolico, é rimasto moralista e provinciale. Amanda é stata presentata dai suoi accusatori come una sorta di "Venere in pelliccia”, ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Raffaele Sollecito. Eppure, la Femme Fatale è colei che, in criminologia, organizza i delitti, non "partecipa"! Nel caso di Sabrina, ella è stata oggetto di false voci: si è detto che aveva strappato pagine compromettenti del diario di Sarah. In realtà, quel documento era risultato intatto. Addirittura, pur di non far cascare come un castello di sabbia l'impianto accusatorio costruito contro Sabrina e sua madre, si è scelto di non rinviare a giudizio Misseri, cioé il reo confesso, l'unico con un movente!
La loro vita sessuale, cioé la loro vita privata, é stata indagata senza pudore, rispetto, senso della Privacy (su questo non ha mai scritto nessun'articolessa, vero professor Rodotà, ex garante della Privacy? Non ho letto in nessun giornale una difesa della Privacy di queste ragazze. L'ultima comica difesa (per sé!) della Privacy viene dal “saggio” costituzionalista Onida, il quale, non trovando come meglio difendere la propria “ingenuità” delle sue confidenze telefoniche alla falsa Margherita Hack (che nemmeno conosce!), ingenuità che mi pare proprio il contrario di Saggezza!, non ha resistito a condannare, ma solo moralmente (visto che quei giornalisti radiofonici stanno dalla sua stessa parte politica, la sinistra), la violazione della sua privatezza, in quello che invece io trovo uno scoop giornalistico interessante (un tecnico viene chiamato a svolgere un còmpito in cui nemmeno crede!).
DALLA PARTE delle DONNE. La giornalista
Ritanna Armeni
ritiene  che nella campagna di stampa contro
 le ospiti di Arcore ci siano stati sia del
"puritanesimo di ritorno" sia della "misoginia". 
Ma lasciamo perdere la politica e torniamo alle tre ragazze, che sono le vittime di una certa magistratura ossessionata dal
sesso, misogina e paranoica, di un “puritanesimo di ritorno” (come ha scritto, da sinistra, la giornalista Ritanna Armeni a proposito delle ospiti di Villa Berlusconi ad Arcore), di procuratori che di sesso evidentemente ne fa troppo poco per avere un'igiene mentale tale da non giudicare la libera sessualità altrui (anziche i reati), e sfoga cosi le proprie fantasie erotiche inconsce (fatte di improbabili orge, escort, incesti, e binomi di Erōs & Thánatos) contro
indifese ventenni. Scrive Ritanna Armeni: "Mi colpisce sempre vedere quanto puritanesimo di ritorno abbia colpito tante donne italiane che occupano posti importanti nel giornalismo, nello spettacolo, nella magistratura. Donne che si dichiarano femministe e di sinistra. (...) Colpisce vedere come oramai l'obiettivo principale di molte di loro sia distinguere le donne "perbene" dalle altre che "perbene" non sono magari perché hanno i capelli troppo biondi e occhi troppo truccati. O orecchini grandi come lampadari. Con singolare protervia vorrebbero le altre infelici e sacrificate o costruite a loro immagine e somiglianza. E' mai loro venuto il dubbio che non rappresentano un modello così desiderabile? E che oramai da loro emana un inconfondibile odore di misoginia?" 
Se vivessimo un un Paese normale (liberale, garantista, civile, amante delle Libertà, ivi comprese quelle sessuali, non misogino né moralista), l'americana non avrebbe mai subìto quattr'anni di quell'abusato sistema (biasimato persino dal capo del CSM, cioé il Presidente Napolitano) che é la carcerazione preventiva (sulla base di una totale assenza di prove) per un reato per il quale esisteva gia un reo confesso (Rudy Guede); la pugliese non si troverebbe oggi condannata in prigione (dopo due anni di carcerazione preventiva) per un crimine di cui c'era gia il reo confesso (suo padre); e la marocchina quando esce per strada non subirebbe gl'insulti delle donne (esse sì donnacce) che, vedendola, indicando la sua figlioletta, le dicono: “speriamo non diventi come sua madre”, riedizione dell'Italia “moderna” della “Lettera Scarlatta” (il romanzo del 1850, ma ambientato
GARANTISTA. L'avvocato Anna Maria
Bernardini De Pace,
liberale,  ha deprecato il trattamento
 subìto in tribunale dalle ospiti di Arcore.
nell'America puritana secentesca, dello scrittore liberale -all'epoca si diceva whig- Nathaniel
Hawthorne, libro dond'é stato tratto il film con Demi Moore del 1995).
Sabrina Misseri su Facebook ha una pagina d'odio intitolata “Sabrina Misseri Vergognati” (con 4390 like; é povera, figlia di contadini, eppure un grande e ricco avvocato (che chissà quante ingiustizie dovute alla psicologia dei giudici deve aver visto in vita sua) ha scelto di occuparsi di lei: “Sono disposto a rinunziare ai libri, alla cattedra e a quarant'anni di carriera pur di essere certo di aver dimostrato l'innocenza di Sabrina”, aveva detto Coppi). E se il principe del foro ha dovuto ricordare il fondamentale Principio giuridico che ci deriva dal diritto romano, in dubio pro reo (“si può condannare solo se e provata al di là di ogni ragionevole dubbio la
colpevolezza di un imputato, non perché non é stata dimostrata la sua innocenza”), allora forse siam messi molto male: significa che s'ignora che l'onere della prova non sta all'imputato bensì alla pubblica accusa.
Io dico che in un Paese civile non si tratta così un'indagato/a, non si maltratta cosi un'ospite (la studentessa Erasmus che ama il nostro Paese e ci viene a studiare anche la nostra lingua) facendole fare una sola telefonata la settimana ai parenti, non si addita così per strada un'aspirante italiana che vuole integrarsi nella nostra società, non si sbatte in galera una contadinella incensurata come le prime due solo perché suo padre, sotto chissà quali psicofarmaci, aveva fatto il suo nome, sempre quello stesso genere di pressioni psicologiche cui é stata sottoposta anche la Knox.
Vorrei ricordare che lo stesso trattamento é stato subìto da altre donne imputate (ed anch'esse accusate da donne) come ad esempio le maestre di Rignano, tutte assolte perche il fatto non sussiste, se non
IN DIFESA dei DIRITTI delle DONNE.
Souad Sbai, presidente dell'Associazione
Donne Marocchine in Italia, è indignata per lo stereotipo  negativo
esternato da Ilda Boccassini in tribunale.
nell'immaginazione delle loro genitrici (e sui cui clamorosi precedenti storici ho gia scritto).
E senza citare il danno d'immagine dalle cosiddette “olgettine”, che ora non riescono a trovare il fidanzato. “La prostituzione (…) non é un reato. La diffamazione sì”, ha ricordato Anna Maria Bernardini De Pace, notando che anche questo, da parte dei pm, é un “femmicidio”: “I loro figli potranno, senza tema di smentita, essere chiamati figli di puttana”, ha scritto in un suo intervento: “condannate all'ergastolo della reputazione”.  Se il 24 giugno Berlusconi sarà condannato (dopo trentatré processi senza neanche una condanna definitiva!), significherà condannare anche Karima: condannarla per sempre come Ruby, condannarla per sempre come prostituta. 

SGOZZATA COME UN CAPRETTO
PERCHE' VOLEVA ESSERE ITALIANA.
Hina, uccisa a sedici anni perché innamorata di un ragazzo italiano. 
E qui veniamo all'accusa contro Silvio Berlusconi: se fossero stati davvero orgy-party, come  mai nessuna ragazza dichiara di avere fatto sesso col presidente? E' forse un reato toccarsi, anche in maniera “lasciva”, come dicono i pm? Eppure, viene loro chiesto: “lei sì é mai intrattenuta in intimita con il presidente? In intimita significa avere rapporti sessuali, glielo dico subito così parlo chiaro”, trattando la ragazza come un'analfabeta.  Non credo che le ospiti di Arcore siano vittime del reato di induzione e sfruttamento della prostituzione. Non sono state chiuse in casa né è stata trattenuta metà della retribuzione, come invece avviene a quelle prostitute extracomunitarie portate in Italia con l'inganno ed il cui traffico la nostra polizia non ha la volontà di combattere e che la legge Carfagna non è riuscita a levare dalle strade di certi quartieri di Milano. 

Emerge poi il pregiudizio negativo contro l'omosessualità femminile, associata alla prostituzione: “in questo avvicinarsi tra di loro le ragazze adombravano contatti di tipo omosessuale?”.
Quel processo é un castello di sabbia, fondato su presunti (indimostrati: nemmeno una foto rubata!) “toccamenti”. Ma, se anche ci fossero stati, come dicevano gli antichi Romani, de minimis non curat praetor”. 
LA LEZIONE di GEOGRAFIA.
Pietro Longhi (Venezia, 1702 - 1785): "La lezione di Geografia".
Il pm Bocassini deve avere saltato qualche importante lezione
di questa materia, come ha dimostrato nella sua requisitoria.

 
L'avvocato Giulia Bongiorno con Michelle Hunziker.
Così come é infondata l'accusa di concussione (per aver affidato la ragazza a Nicole Minetti) perché é normale che sia la questura a decidere sui minori non coinvolti in reati penali, e il pm ha ruolo solo consultivo: quei poliziotti non sono stati concussi, ma hanno seguìto le regole. Del resto, come si fa a condannare senza il corpo del reato, senza la vittima, senza la parte lesa? E come si fa a dire “senza dubbio”, come ha fatto Boccassini, se non c'é flagranza di reato ne ci sono prove (nemmeno organiche, come nel caso del sexgate di Clinton, perdonato dall'opinione pubblica e oggi ridiventato molto popolare tanto da aver contribuito alla rielezione di Obama)? (Si provi, infatti, a fare un esperimento mentale, e sostituire con Berlusconi l'ex presidente USA e immaginare, al posto della stagista mitomane, Karima: a Berlusconi non si perdona nulla?)  La verità é che si vuole processare uno stile di vita, ed é quindi l'invidia sociale di alcuni italiani che porta a fare il tifo per la condanna alla morte politica di Silvio Berlusconi: la revanche di chi non può permettersi quel tipo di vita. E c'é stata una frase-chiave che conferma la mia tesi, una frase pronunziata da una donna di sinistra, un'eroina della sinistra, una frase contro una donna incolpevole: “Ragazza di furbizia orientale, propria delle sue origini”: il razzismo antropologico (che già molti a sinistra hanno contro le persone di centrodestra) si estende anche contro le persone per le loro “origini”. 
UN RAGIONEVOLE DUBBIO. La scena del film d'esordio del Premio Oscar
Sidney Lumet (1924 - 2011), "Twelve Angry Men" ("La parola ai giurati",
1957), ove uno dei giurati, il Premio Oscar Henry Fonda (1905 - 1982),
rompe l'unanimità avanzando un ragionevole dubbio intorno alla
presunta colpevolezza dell'imputato.  

“Boccassini parlava come procuratore della Repubblica Italiana, e chiede sentenze in nome del Popolo Italiano. Ebbene, il popolo italiano non é razzista e la Costituzione della Repubblica di cui la dottoressa Boccassini e procuratore, bandisce ogni distinzione di razza", ha commentato il senatore Lucio Malan. "Furbizia orientale? A patto che il Marocco si trovi in Oriente invece che in Nordafrica e, quindi, nel Mediterraneo, é un termine che non é nella maniera più città”. In questo caso, cioé, c'é un pregiudizio positivo nei confronti dell'origine (il contrario del pregiudizio di Boccassini contro Ruby). 
LO SPIRITO del GIUSTIZIALISMO.
Qui sopra, una scena di "Desperate Housewives": in una delle ultime puntate,
a Gabrielle càpita di sentire una conversazione fra due donne al supermercato.
Le due, pur non conoscendo la sua amica Bree Van de Kamp, sotto
processo per omicidio, la giudicano già colpevole per via
della sua passata vita sessuale, e una delle due
pronunzia con compiacimento una frase agghiacciante che ben esprime lo spirito
popolare del giustizialismo: "Beh, se la  polizia l'ha arrestata, quella lì qualcosa
deve aver pur fatto. Fosse per me, la rinchiuderei dentro per molto, molto tempo"
(cito a memoria). Questa forte tentazione giustizialista va combattuta attraverso
un'educazione al pensiero esplorativo e ad una metodologia empirica della
conoscenza. 

Analogamente, potremmo dire che il successo dell'eroina Boccassini potrebbe derivarle proprio anche proprio da questo suo atteggiamento da professoressa di scuola media arcigna, cioé l'esatto contrario di quello che c'é nelle scuole pubbliche nel lassismo pedagogico di oggi. Persino il suo italiano approssimativo ricorda proprio l'ex pm Di Pietro, il suo “difensore”: “poverina, ha sbagliato, é (solo) una gaffe, càpita”. (Piccola Lezione di Geografia per la professoressa Boccassini: il Marocco si trova in Africa, e confina a Nord Ovest con l'Oceano Atlantico, ad Est con l'Algeria, a Sud con la Mauritania; e a Nord guarda verso Portogallo e Spagna, da cui é separata dallo Stretto di Gibilterra). Questa frase della Boccassini è "inaccettabile", ha commentato Souad Sbai, ex deputata, giornalista e presidente dell’“Associazione delle Donne Marocchine in Italia” (Acmid). 
Del resto, é stata la cultura sessantottarda, donde proviene la pm ignorante in fatto di punti cardinali, che ha di fatto abolito la geografia dalle scuole, coi risultati che vediamo. La geografia veniva descritta come una materia di sola memoria, inutile, una prepotenza da coloro i quali han distrutto la scuola pubblica per lo stesso sentimento che anima certi procuratori: l'invidia maligna (in quel caso contro chi studiava e andava bene a scuola). E poiche dio li fa eppoi li accoppia, la difesa di questa frase proviene da Antonio Di Pietro, il moralista che del moralismo ha fatto la sua carriera politica ed é appena stato trombato alle politiche. Di lui ci basti ciò che scrive lo psichiatra Vittorino Andreoli nel libro “La violenza” (Rizzoli, Milano 2011, collana “La Biblioteca della Mente”, vol. 17, pagg. 317): “Egli non é un eroe, ma, come sempre, l'eroe é creato dalla collettività e può essere un individuo poco dotato o persino banale. La sua dote più rilevante a questo scopo é la sua origine popolare e quel suo volto che richiama il viso impacciato dell'anonimo che vive accanto nel condominio della periferia della grande città". Ma la cosa grave é che Boccassini abbia ironizzato sulla storia personale “della povera mussulmana scappata da un padre-padrone”, dimentica che storie così, di giovani donne uccise dai loro padri per il loro stile di vita italiano, esistono nel nostro Paese, e mi auguro che il neoministro dell'Integrazione, anziche parlare di ius soli, pensi a questi problemi reali.

E qui c'é il paradosso: le donne vittime di stalking, sesse sì realmente vittime di autentica violenza fisica e morale, su cui ha fatto un decreto legge l'ex ministro Maroni, loro malgrado non sono abbastanza ASCOLTATE dalla polizia: e finisce talvolta che (nel 20% dei casi) lo stalker uccide la donna. Mentre donne che non lamentano alcun tipo di violenza sono (loro malgrado) "ASCOLTATE" (spiate) attraverso un numero abnorme di intercettazioni della magistratura col metodo: ascolta, ascolta, qualcosa ne uscirà.
PREMIO OSCAR. Il film "Le vite degli altri",
ambientato nella Berlino Est degli anni Ottanta,
parla dello spionaggio telefonico da parte della Stasi:
una pratica, quella delle intercettazioni, abusata oggi in Italia.
Fra i numerosi riconoscimenti,
ha vinto il Premio Oscar come miglior film straniero nel 2007.
Ma forse mi si obietterà che tutt'e tre, queste presunte “ragazzacce”, han detto (in un primo momento, in realtà in un secondo momento: dopo le pressioni psicologiche) delle bugie (in primis, Amanda ha accusato Patrick Lumumba, rivelatosi estraneo). Ma questo non significa che siano delle bugiarde tout court. L'una (forse) l'avrà fatto per una ragione familiare (che nessun diritto può mettere in discussione: quando un familiare delinque, non esiste legge che c'imponga di denunziarlo: lo Stato liberale rispetta questa "omertà"); le altre due l'han fatto perché (già fragili) sono state spinte da forti pressioni psicologiche e prepotenze varie. Da liberale garantista e da libero cittadino (che non ha alcuna particolare simpatia od interesse personale per nessuna di queste tre giovani donne), mi auguro che nessun'altra donna sia processata e sottoposta ad un processo mediatico per il suo stile di vita o (per dirla con Boccassini) per le sue “origini” (sia essa una marocchina o la figlia di un assassino). Questi casi dovrebbero interessarci ed allarmarci perché se capitassero a donne povere, che non hanno la fortuna che un avvocato brillante si occupi di loro, esse si troverebbero in balia di questi meccanismi psicologici ed inquisitori perversi che hanno sprezzo della libertà personale. 
SIMBOLO della MALAGIUSTIZIA ITALIANA.
Il conduttore Tv fu accusato
(e tenuto in carcere con l'abusata pratica della carcerazione preventiva)
per reati ai quali si rivelò totalmente estraneo,
sulla base unicamente di asserzioni provenienti da un inquisito per mafia.
Il referendum per introdurre la responsabilità civile dei magistrati,
che ha dato esito a larghissima maggioranza positivo,
è stato abrogato dal ministro ed ex magistrato Giuliano Vassalli (1915 - 2009).  
Si deve riaffermare la libertà di fare sesso chi si vuole, come si vuole e quando si vuole. Senza che questo sia materia dei processi penali in Tribunale. Perché é fuoriluogo. In Italia abbiamo già avuto lo Stato Etico: ai tempi del mussolinismo.

Scrive lo psichiatra Vittorino Andreoli, sempre nel suo libro “La violenza (Rizzoli, Milano 2011, collana “La Biblioteca della Mente” allegata al "Corriere della Sera", vol. 17, pagg. 308 –309) che “ciò che caratterizza

l'inchiesta “mani pulite” (ad opera di Antonio Di Pietro, ndr) "é l'introduzione sistematica di uno strumento d'indagine: la

incarcerazione, una misura che, sul piano psicologico, agisce come la tortura fisica del

passato. A tale proposito si potrebbe parlare di Inquisizione laica.” Condannati preventivi” é un libro appena pubblicato da Annalisa Chirico, giornalista, che spiega come in un Paese civile la carcerazione preventiva debba essere una EXTREMA RATIO e non la norma. Le nostre prigioni sono piene di presunti innocenti: si, perché, in uno Stato liberale, si presume che uno sia innocente sinché non sia condannato con sentenza definitiva. “Il metro di civiltà di un Paese si misura anche sulla lunghezza della carcerazione preventiva (…) il male italiano del secolo”, disse Enzo Tortora (1928 - 1988). Esiste una violenza fisica contro le donne da parte dei padri padroni come quello di Hina (sgozzata come un capretto eppoi sepolta nel giardino di casa dal “fratello”), o da parte di finti-maschi che, non essendo veri uomini liberi, quando pèrdono la donna, si sentono essi stessi persi e sentono il bisogno di eliminarla fisicamente; ci sono invidiosi che non hanno mai veramente amato le donne e che quando queste li lasciano (probabilmente perché si accorgono finalmente di chi sono in realtà) le sfregiano con l'acido. Ma anche questa, di una certa magistratura che io ho descritto in questo mio intervento, é una forma di VIOLENZA CONTRO LE DONNE. Di cui però quasi nessuno parla: credo sia ormai arrivato il momento di tematizzarla. Queste tre giovani donne non sono certo Miss Simpatia, ma i liberali devono difendere i diritti di tutti, anche degli antipatici. O delle "antipatiche".


LELE JANDON

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